Deirdre sottrae 25 punti di costituzione, Cassandra 15 (per la forza sulle radici e per la ferita al polso di striscio)
Deirdre sottrae 25 punti di costituzione, Cassandra 15 (per la forza sulle radici e per la ferita al polso di striscio)
Riesco a prendere il polso del primo solo di striscio, ma ciò basta a rendermi soddisfatta.Arma – Lancia in Forma DormienteForsworn Stave (Ophelia)
Mi coglie di sorpresa però, quando sfruttando la sua velocità me lo tira direttamente addosso, colpendomi in testa, maledetta!
Indietreggio rabbiosa, sto per far roteare il bastone come avevo preventivato, ma ancora una volta la sua destrezza mi è fatale: la vedo rotolare verso di me, il tempo di abbassare gli occhi che con tutto il suo peso rotola diretta alle mie caviglie, facendomi cadere in avanti.
Mi ritrovo col viso a terra: stringo più forte l'elsa della mia lancia, richiamo le radici dietro di me, cominciando a voltarmi per poterla vedere, ma in un attimo è sopra di me per cui sono di nuovo volta col viso sul pavimento.
Distruzione - Esperto
L’incantatore è in grado di connettere la propria energia all'ambiente e generare radici, che prendono vita dal sottosuolo, in zone da lui scelte:Abbraccio dell’Eden - Le radici bloccano metà corpo o busto o gambe, stringendolo con forza, provocando danni da escoriazione
Le radici escono intanto silenziose alle nostre spalle, si velocizzano nel momento in cui la stronza mi pianta una freccia sul braccio destro! Grugnisco sommessamente, dopo quello che ho provato al braccio sinistro prima, questo non è quasi nulla!
Nel momento esatto in cui mi pianta la freccia però, ordinerò alle radici di prenderla per le braccia e il busto, chiudendola in una morsa che la trasporterà fino al soffitto, schiena verso l'alto, per cui riuscirà a vedermi.
Un corvo gracchia sul davanzale della finestra.....è la sua simbiosi? No, si sarebbe attivato il mio scudo...il volatile sbatte le ali impetuoso prima di volare nuovamente via, e nel seguirlo con lo sguardo vedo la posizione del sole: devo tornare nella mia stanza, ho anche da riprendere il lavoro con le mie pozioni!
Se riuscirò nel mio intento, mi alzerò quanto più velocemente possibile, piazzandomi non proprio sotto il suo viso, ma in linea d'aria di due passi più indietro: alzerò il braccio destro, quello ferito con la freccia inattiva, portando la mano alla base dell'asta di modo da avere il massimo raggio d'azione e conficcherò i due corni al collo.
Il braccio è ferito, probabilmente non riuscirò a metterci la forza necessaria, ma conto sulle punte affilate dei corni per ferirla, quantomeno!
In qualsivoglia modo andrà la mia ipotesi d'attacco, le dirò, con un sorrisetto compiaciuto:
<<Mia signora, ho da tornare alle mie pozioni! Comunque devo dire che almeno con le vecchie atrofiche ve la cavate egregiamente! Curatevi pure, io vado a cercare sir Dreth per le mie ferite.>>
E' SERA
Alinor Waters
La porta si apre e Lantis, visibilmente irritato, mi lascia entrare. "Accomodatevi Lady Alinor, anche se vi avviso che non sono del migliore degli umori. Tu" Perfetto, direi. Devo cercare di tenerlo buono...ho visto di cos'è capace durante l'esecuzione, non vorrei avesse la stessa pazienza di Lord Tywin. "sei congedato, non ho bisogno di omuncoli inetti che non sanno nemmeno fare una guardia. Quando ti viene dato l'ordine di non far entrare nessuno, c'è da obbedire al costo della vita. Ringrazia Lady Alinor se non faccio mettere la tua testa su una picca, sono certo che lei non approverebbe" dice con tono severo alla guardia. No, non approverei affatto, è vero. Ma davvero la mia sola presenza può mitigare il facile istinto omicida del nuovo Re? Ho i miei grossi dubbi.
Dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle, si dirige verso la finestra. Mentre lo seguo con lo sguardo, noto della carta bruciata ai suoi piedi. Lantis la calpesta, sospira ed infine mi chiede con tono freddo e distaccato: "Cosa vi porta a farmi visita, Lady Alinor?"
Indovina. Non ci arrivi? ...Va bene Alinor, stai calma e dì quello che devi dire.
"Vengo innanzitutto a porgerVi le mie più sentite condoglianze. So quanto eravate legato a Vostro Padre...Di qualsiasi cosa abbiate bisogno, una parola, uno sfogo, una spalla, potete contare su di me." esordisco, con tono pacato.
Sospiro profondamente, prima di continuare: "Sono desolata per il Vostro malumore...Vostra Altezza. E' successo qualcos'altro?".
Faccio un passo avanti, giocherellando con le dita delle mani. Sono tesa, ma non ho paura di lui.
"So bene che mi considerate nient'altro che una mocciosa o non mi avreste affidato alla septa. Ma se il destino vorrà che sia io ad occupare il trono accanto a voi, vorrei che mi vedeste come un'alleata, qualcuno su cui poter contare, non un ostacolo.".
Non ho bisogno di usare aure o Charme, sa che quello che dico è la verità. Sua sorella mi è amica, ci tengo molto a lei e sa anche questo. O almeno, dovrebbe saperlo. Non ho motivo di cospirare contro di lui. L'unico mio scopo sarebbe quello di cercare di mitigare il suo carattere, magari con l'aiuto di Esperin, l'unica di cui sembri gl'importi qualcosa.
Lo guardo dritto negli occhi, la mia sincerità deve trasparire del tutto, non ho niente da nascondere.
Faccio un ulteriore passo in avanti, senza mai distogliere il mio sguardo dal suo.
"Voglio che sappiate che non sarete solo alla guida del Regno, se diventerò Vostra moglie. Ho a cuore Dohaeris e il suo futuro. Non sarà necessario che tutto gravi sulle Vostre spalle." Sono ormai pronta a fare questo sacrificio: sposare quest'uomo e dargli dei figli se ciò significasse salvare il Regno dalla minaccia dei Leithien.
"Mi rendo conto che ho ancora molta strada da fare, non ho ricevuto la vostra stessa educazione, ma imparo velocemente, soprattutto grazie alla mia determinazione e forza d'animo.". Non so se mi prenderà sul serio, probabilmente no. Probabilmente non ricaverò un ragno dal buco, ma tentar non nuoce.
"A proposito di imparare..." dico guardandomi distrattamente le mani, "...la septa mi aveva consigliato di parlare ad Efrem Targaryus per capire meglio le ragioni del popolo e farmi una mia idea. Cosa pensate Voi al riguardo?".
Sono proprio curiosa di conoscere il suo punto di vista. Nel caso concordasse, non avrei motivo di nascondermi nell'andare a trovare il capo dei Ribelli.
CASSANDRA DE LAGUN
Tutto sembra andare come previsto, ma mentre sto per allontanarmi da lei, sento le sue radici avvolgermi per stritolarmi, ma stavolta andrà diversamente. Strappo la freccia inattiva dal suo braccio e la passo velocemente all'altra mia mano, con cui tenterò di tagliare i fastidiosi rami prima che questi mi imprigionino del tutto. Dovrei così riuscire ad ottenere una via fuga abbastanza pulita, eventualmente utilizzerò la mia forza per indietreggiare, ma il taglio della freccia dovrebbe essere sufficiente. Non ho avuto il tempo per la rigenerazione, sono ferita al polso, seppur di striscio, e non posso reggermi sulle gambe in maniera appropriata. Se tutto andrà come previsto dissiperò il mio arco, ma con le braccia sarò pronta a difendermi a mani nude. Punterei comunque a terminare l'incontro, dato che anche lei mi sembra messa male, o comunque le ferite alle braccia mi sembrano serie, profonde. Mi dice infatti che deve tornare alle sue pozioni e che Sir Vicent si occuperà delle sue ferite. Non posso che concordare. "E' stato un onore per me combattere con la Strega dell'Ovest, spero almeno che non vi siate annoiata, io non di certo" le dirò in ogni caso, per risposta alla sua frase. La vecchia, nonostante il mezzo millennio alle spalle, è un osso duro, non potevo aspettarmi niente di meno. Devo cercare di allenarmi per riempire le lacune che ho avvertito durante gli scontri di oggi... ho bisogno di riflettere sui miei punti deboli. Ma appena la strega se ne sarà andata, penso che resterò ancora sul pavimento dell'armeria, a riprendere fiato.
Vicent Dreth
Lady Nymeria ascolta in silenzio le mie parole e dopo avermi ringraziato mi lascia da solo con i miei pensieri.
Nonostante la rabbia e la tristezza che sento dentro per questa ripresa nei suoi confronti, confido che segua i miei consigli perché troppe cose sono avvenute alla torre ed ora più che mai i Raeghar hanno bisogno di guerrieri forti e determinati, non di dame viziate, meretrici o giullari. Concluse le cure al piede lascio dissolvere la mia magia curativa e deglutendo mi metto le mani tra i capelli mentre lo sconforto si impadronisce di me.
L’allenamento mi aveva aiutato a non pensare ma ora che sono solo è difficile. Sono amareggiato e preoccupato. E’ sera… Perché la principessa e Gildas non tornano ancora dall’Auspex? Che sia accaduto qualcosa?
Mi sollevo dal letto ed affacciandomi dalla finestra che dà sul giardino inspiro una bella boccata d’aria, aria che però viene smorzata dai miei denti nel momento in cui focalizzo una figura intenta ad osservare la statua di Lady Margarete: è Adamantia Feralys avvolta in un abito nero come la pece. Le dita della mano destra premono con maggiore forza sul davanzale mentre un moto di disprezzo più unico che raro si anima in me. Quanto sono stato sciocco a crederle? L’ho perfino difesa con Esperin e quando è scesa a Solumquae ero davvero in pena per lei. Ostentava insicurezza, remore, paure ed invece cercava solo la via più facile per finire al castello nero. Ha ingannato tutti, chi più, chi meno, ed anche se mi secca ammetterlo Aiden ha ragione, dovrò farmi più scaltro sotto questo punto di vista e diffidare dalle apparenze. Una sottile lastra di ghiaccio va a crearsi attorno ai miei palmi mentre i miei occhi restano fissi su Lady Feralys.
Vipera. Ecco cos’è. Una maledetta vipera che d’ora in poi dovrò tenere d’occhio per me e per i Raeghar. Soprattutto i Raeghar. Mi allontano dal davanzale ormai semi congelato e mi istigo a fare qualcosa di utile che ghiacciare mezza torre. Devo preparare l’armatura per il rito funebre, mettere qualcosa sotto i denti ed attendere il ritorno dei guerrieri. Meglio muoversi. Abbandono l’infermeria e con passo svelto vado verso la mia stanza non badando più di tanto a chi incontro.Distruzione - Iceberg: Congela una porzione del corpo, causandone la paralisi e medi danni da congelamento.
Qui, dopo essermi appurato che la Septa abbia preso le sue rose, chiudo la porta ed accomodandomi sul divano lucido l’uniforme con cura e solerzia.
Opto per lavarmi e cambiarmi ma notando la mancanza di uno specchio mi blocco e decido di andare a chiederlo ad un servo approfittando anche per mangiare. E' inammissibile che non ve ne sia uno in stanza, la cura della propria persona è il minimo per un cavaliere. Lascio la camera e vado in dispensa dove trovo Agatha intenta a preparare la cena. La donna dopo avermi salutato nota che fisso il cibo al pari di un lupo famelico, così, lasciando per un attimo le sue mansioni, riempie una ciotola con della zuppa fumante e sorridendo me la porge. La accetto di buon grado e le faccio compagnia chiacchierando un po’ con lei…Non voglio stare solo.
Ultima modifica di Damnedgirl; 13th June 2015 alle 02:00
Quando sento sollevarmela da dosso, so che le radici hanno fatto il proprio dovere: contemporaneamente però sento sfilarsi via pure la freccia, ma che diavolo....mi volto su di un lato, il primo la tiene stretta nella mano mentre le spire la sollevano per aria.Arma – Lancia in Forma DormienteForsworn Stave (Ophelia)
Mi rialzo finalmente, vedendola li sopra appesa come un prosciutto.
Tenta di tagliare le radici con la punta delle freccia, se torno fra tre ore magari avrà finito!
Sollevo il braccio per colpirla al collo, ma la ferita allo stesso me lo fa abbassare, per cui nulla....le dico che me ne vado, mentre lei finalmente riesce a liberarsi dalla presa spingendosi all'indietro e allargando le braccia, in contemporanea al mio riassorbimento dell'arma.
Arma Richiamata – LanciaForsworn Stave (Ophelia)
"E' stato un onore per me combattere con la Strega dell'Ovest, spero almeno che non vi siate annoiata, io non di certo"
Alzo un sopracciglio, contrariata: le direi che dal Primo mi sarei aspettata molto di più e che solo la sua velocità non mi ha permesso di sbadigliare, ma è talmente ottusa che tenterà di correggermi su quanto io sia "la grande strega delle mie calzette" e blablabla....no, grazie!
Sbruffo, dopodichè mi volto andandomene: noto l'assenza di lady Alinor, spero si sia decisa a recarsi da Lantis, una buona volta.
Quando sono fuori dall'armeria fermo un servo, chiedendogli dove si trova sir Dreth e mi risponde di averlo visto entrare nella dispensa.
Dunque, mi reco li: apro la porta e lo trovo intento ad abbuffarsi (sono in tempo per assistere ad uno strozzamento?), mentre Agatha spadella con la cena per la sera. Lo sento lamentarsi con la serva della mancanza di specchi nelle camere.
Sbatto la porta così che mi senta, per farlo voltare:
<<Gli specchi sono stati portati via tutti, dato che ogni volta che mi ci specchiavo li facevo spaccare in mille pezzi!>> enuncio ridendo: <<Ormai questa Torre è davvero disgraziata per quanti ne ho fatti rompere, non vedete cosa succede ogni volta alle riunioni? Credete sia un caso?>> domando con un ghigno.
In teoria sto scherzando, ma che si sono spaccati millemila specchi alla mia visione è vero....quindi forse chissà, non sono lontana dalla realtà!
<<Comunque sia....ho bisogno della vostra farmacia ambulante, spero non sia già orario di chiusura!>> gli dirò mostrandogli le mie ferite, compresi i due denti mancanti.
Nb: azione di Dreth che chiede degli specchi ad Agatha concordata con damnedgirl.
Nymeria Hammerfell
Attivata la simbiosi rimango all'ingresso a spiare dalla porta socchiusa: molta rabbia e tristezza, questo avverto nell'uomo, ma anche fiducia.
Sir Dreth è un bravo soldato, dai solidi ideali, senza secondi fini, crede veramente in questa guerra e nella Famiglia che serve.
Sto per chiudermi la porta alle spalle quanto sento un macigno sul petto, Vicent ha le mani nei capelli ed è sprofondato nello sconforto, vorrei poterlo aiutare, ma so che ha bisogno di rimanere solo.
All'improvviso si alza verso la finestra, e tutta la sua ansia muta in disprezzo, da qui non riesco a vedere bene, ma deve aver scorto qualcuno in giardino. Pentimento, rammarico, rabbia, frustrazione... Tutte le sue emozioni si sfogano in una morsa di ghiaccio che congela il davanzale.
Lascio la stanza, provata. Non pensavo che dietro quegli occhi glaciali ci fosse tutto questo, ma di una cosa sono certa: posso fidarmi di lui.
Dalla finestra della sala da pranzo scorgo lady Feralys presso la fontana, deve essere lei la persona così tanto disprezzata da Vicent.
Son tentata di chiederle della notte trascorsa in compagnia di Lord Tywin, ma prima il dovere: delle scuse e delle condoglianze mi aspettano.
Salgo le scale, ignorando la septa che sta scendendo, e raggiungo l'armeria.
Quando la Regina sarà libera mi inchinerò al suo cospetto e le dirò con voce accorata <<Vostra Altezza, Vi porgo le mie scuse per il comportamento sconsiderato di oggi, Vi assicuro non volevo mancarVi di rispetto.>>
Rimango qualche istante in silenzio, spero accetti le mie scuse <<Vi faccio le mie condoglianze, tutta Dohaeris è in lutto.>>
Aspetterò una sua eventuale risposta e poi chiederò il permesso di congedarmi rivolgendole un nuovo inchino.
Vicent Dreth
Sto giusto accennando ad Agatha il particolare dell’assenza di specchi nella mia stanza e quella di Gildas quando è un colpo di porta ad attirare la mia attenzione facendomi girare di scatto gli occhi sul punto.
E’ la Septa, alquanto malconcia, a fare il suo intervento. <<Gli specchi sono stati portati via tutti, dato che ogni volta che mi ci specchiavo li facevo spaccare in mille pezzi!>>, guardo Agatha dubbioso quando la poverina scosta gli occhi da me per tornare a cucinare… Che strano, sembra quasi intimorita dall’anziana.
<<Ormai questa Torre è davvero disgraziata per quanti ne ho fatti rompere, non vedete cosa succede ogni volta alle riunioni? Credete sia un caso?>>. Un ghigno appare sul suo volto quando conclude il suo “piccolo” racconto ed un brivido mi percorre la schiena nel collegare tale sfortuna al tavolo delle riunioni. Puntualmente vi accade qualcosa di brutto.
<<Comunque sia...>>, il silenzio tombale viene interrotto nuovamente dall’anziana che continua dicendo, <<Ho bisogno della vostra farmacia ambulante, spero non sia già orario di chiusura!>>. Mi mostra così le sue ferite, compresa la dentatura marcia ed orripilante.
Deglutisco vistosamente il boccone di zuppa: d’improvviso mi è passata la fame...Dopo un sospiro poggio il piatto sul bancone, informando Agatha che lo terminerò dopo (giammai che lasci avanzare del cibo nel piatto!), e sfregando i palmi delle mani l’uno contro l’altro lascio che la luce biancastra della rigenerazione diventi ben visibile.
Mentre cerco di valutare l’entità del danno noto però un dettaglio che mi fa intuire con chi l’anziana si sia scontrata: ghiaccio. <<Il primo ci è andato giù pesante vedo...>>, inarco un sopracciglio ed intensifico il bagliore. Deciso. Sfrutterò la capacità al massimo e procederò con le cure tramite contatto diretto sulle lesioni. Come al solito vedrà la luce albicocca non appena entrerà in atto la magia, i bagliori avranno un effetto palliativo che le annullerà il dolore e sentirà solo un piacevole formicolio misto a calore. Mi occuperò prima del suo braccio destro, poi del sinistro ed infine dei denti...Difesa e Recupero - Rigenerazione (avviene tramite tocco): Rigenera ferite di media entità ( ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento ).
E per questi ultimi le dirò. <<Ehm… io… dovrei…>>, indicherò con lo sguardo la bocca, <<Infila… Cioè… NO! Volevo dire metter…>>. Dei. Mi stopperò di scatto rendendomi conto che le sto servendo su un piatto d’argento una battuta dopo l’altra.<<Io dovrei poggiare le dita sui denti. Permettete?>>. Sì, così potrà andare. Credo. Se acconsentirà, le porrò con un tocco deciso le dita della mano destra all’interno della bocca e le ricostruirò la dentatura…
Ultima modifica di Damnedgirl; 13th June 2015 alle 02:03
Le mani curatrici si avvicinano a me, rilucendo come di un'aura bianca e pure.....che schifo.
<<Il primo ci è andato giù pesante vedo...>> soppesa il mio guaritore, procedendo alla cure.
Rido della sua ingenuità, al solito:
<<Oh certo, è stata bravissima a strisciarmi intorno in continuazione, ma almeno ho vendicato la mercenaria con cui parlavate prima! Visto? Non sono una brutta persona!>> esclamo ironica, ma poco dopo il mio viso si rabbuia:
<<Certo che se per voi andarci pesante equivale a due denti mancanti e un braccio bucato, alla battaglia di Franthalia dovete essere stato molto fortunato.>>
Queste ferite sono nulla, in uno scontro che si rispetti bisognerebbe uscire trascinandosi sulle braccia, come ha dovuto fare il Primo praticamente dall'inizio dello scontro! Tsè, si vantano come soldati esperti e navigati, quando ho lottato con demoni che alla sola vista li avrebbero fatti pisciare sotto e sperare di farsi ammazzare in fretta.....non sanno nulla delle battaglie vere, dei sacrifici, della bestialità che si può trovare nel proprio animo quando non hai altra scelta.
<<Ehm… io… dovrei…>> balbetta sir Dreth, distraendomi da questi pensieri, facendomi alzare un sopracciglio.
<<Infila… Cioè… NO! Volevo dire metter…Io dovrei poggiare le dita sui denti. Permettete?>> dice dubbioso.
Una smorfia di pena si dipinge sul mio volto....dei, che incapace.
<<Ooohhh, ma è un bacio, che vuole? Romanticone! Lo sapevo che puntava al mio vecchio mausoleo!>> dico subito prima di allargare la bocca e alitargli in faccia.
Il cavaliere non risponde, bofonchiando che è solo per farmi ricrescere i denti mentre arriccia il naso per la puzza, terminando infine le cure.
Ridacchio, fingendo di sventolarmi il viso:
<<E' stato bellissimo, sir!>> dico con voce fintamente appagata, manco mi avesse staccato via le tette per succhiarle, come usava fare Kronchik.
Esco dalle cucine, dirigendomi di nuovo nella mia stanza.
L'intruglio ha riposato abbastanza, gli effluvi penetrano nelle mie radici facendomi scuotere il capo: strappo i petali dal fiore al quale avevo già tolto il pistillo, li poggio sulla ciotola contenente l'intruglio e ci sputo sopra, dopodichè riaccendo piano la fiamma.
Ora devo solo aspettare....
Nb: reazione di sir Dreth all'alitata concordata con damnedgirl.