LANTIS RAEGHAR
La fanciulla sembra animata da buone intenzioni, mi parla, dopo avermi fatto le condoglianze, di che tipo di regina vorrebbe essere. Alleata del suo re, non sua nemica o scocciatura. Vorrebbe essere come mia madre. L'amore, l'armonia, la sincronia che c'era tra loro era qualcosa di eccezionale, di etereo eppure così solido, stabile. Mia madre era una donna matura, con la testa sulle spalle, severa e giusta come una Regina degna di tale nome debba essere. Mio padre l'addolciva con i suoi sogni e i suoi ideali, ma questo non lo rendeva certo un uomo poco concreto. Meno concreto di lei, certo, ma comunque un uomo forte, sicuro, magnanimo ma giusto. Avevano entrambi lo stesso rispetto per la giustizia e per la concretezza delle cose. Come può pretendere, quindi, Lady Alinor di raggiungere quell'unione se non riesce a comprendere nemmeno la realtà più spicciola? Siamo troppo diversi, eppure sin troppo simili: caparbi nel difendere la nostra visione del mondo. Questo ci rende del tutto incompatibili, perchè troppo squadrati nel nostro modo di vedere le cose. Ma, a differenza di lei, la mia visione è certamente comprovata da fatti. "Vedete Lady Alinor... il problema di fondo è che la regina che voi aspirate ad essere per me non sarebbe inorridita dinanzi al Giudizio dei Consiglieri. Sicuramente, non avete condiviso la brutalità di quelle due esecuzioni, la vostra reazione indica ciò, lo sguardo che mi avete rivolto quando eravate affacciata alla finestra. Forse l'avrebbe trovato cruento, ma non avrebbe criticato o pensato male su quell'azione. Voi potete dire lo stesso? Dovrei confidarmi con voi... sapendo che giungeranno solo aspre critiche e ammonimenti infruttuosi da parte vostra? Mia sorella, come voi, è di animo magnanimo, ma ella ha una comprensione del mio animo e della realtà che voi non avrete mai, temo" dico mettendomi le mani dietro la schiena, mettendomi dritto, guardandola dall'alto in basso. "Vi ho affidato alla septa non tanto per cambiare il vostro caparbio carattere, non sono un folle, se qualcuno nasce quadrato resta tale... ma tento solo di mostrarvi il mio mondo. Quella vecchia repellente e disgustosa può darvi certamente idea di come sono stato allevato, degli insegnamenti su questo mondo crudele che ho dovuto apprendere in fretta. Il mio gesto dovete interpretarlo come speranza, nonostante la mia mente sappia bene che un accordo tra noi è assai difficile... quasi impossibile" concludo, ascoltandola mentre mi parla giusto appunto di lei. La vecchia, a quanto pare, sta tentando un colpo gobbo: consigliare alla futura regina di Dohaeris di incontrare il capo dei ribelli? Mi basta già Lumen e la sua lussuria... se non ho considerato eccessivamente pericolosa la relazione con Targaryus, è solo perchè conosco quell'uomo e preferirebbe ammazzarmi di sua mano piuttosto che delegare una sciacquetta bionda. Inoltre, è ovvio che tutte le misure di sicurezza e l'aver trasformato il suo soggiorno al Castello in una prigione, dipendono anche da questo. Non si è mai abbastanza sicuri. Di primo acchito, vorrei ovviamente sgridarla di quanto sia stata sciocca anche solo a considerare una cosa del genere... ma... meglio riflettere. Faccio un respiro profondo, la guardo severamente, con ira ma pian piano mi acquieto... Lady Waters, potrei usare tutto questo a mio vantaggio. "Deirdre dell'Ovest è una prigioniera della mia famiglia da molti secoli, ormai, sicuramente conoscete la sua storia. Vi ha dato un consiglio... molto saggio... apparentemente. Ringraziando gli dei, però, non siete così sprovveduta come crede, anche se ammetto che avete fatto di tutto per dare questa immagine di voi. Un incontro con Targaryus sarebbe considerato tradimento... davanti a questa accusa tremano anche le teste coronate, figuriamoci la vostra, che non lo è ancora. Questo la vecchia strega lo sa benissimo. Non so se vi vuole morta, il perchè o il come, ma di certo vi ha dato un suggerimento assai pericoloso, nella piena coscienza di mandarvi a morire" le spiego con calma, voltandomi verso la finestra. Targaryus e la septa... perchè non le ha suggerito di vedere Drako? Sicuramente, il discorso che ha fatto ad Alinor rende coerente questa scelta, i ribelli rappresentano le frange insoddisfatte del popolo. Io stesso, tuttavia, ho dato lo stesso consiglio al Primo, ovvero di cercare di indagare le ragioni di Efrem, che mi sono del tutto ignote. In un primo momento, si poteva pensare che fosse l'indignazione per Drako, ma anche loro si sono separati quindi no... l'origine di questo odio è più antica. Perchè intrattenere ancora una relazione con Lumen, poi, rischiando che gli si rivolti contro? Su questo, siamo stati entrambi avventati, anche se la mia... scappatella alle terme... non si può certo considerare una storia romantica: era un atto di forza. I Leithien... no, non penso che Tywin sia in combutta con loro, vuole il trono e il modo più semplice è quello matrimoniale, questa guerra non gli conviene poi molto, è un uomo pratico che vuole risultati il prima possibile. L'odio di Efrem resta un mistero senza spiegazione. Forse Lady Alinor in questo potrà essermi utile, se le cose dovessero svolgersi in maniera differente, potrei liberarmi di lei molto più facilmente di quanto pensassi, semplicemente accusandola di aver incontrato il capo dei ribelli e cospirato con lui. Suo padre dovrà tacere, Tywin sarebbe accontentato. Mi volto verso di lei, devo scegliere le parole adatte. Un rischio molto grande, la mocciosa potrebbe farsi coinvolgere e manipolare dalla retorica da quattro soldi dell'elfo. Lumen e Cassandra, di loro posso essere certo, perchè la prima pensa solo ai suoi interessi e quindi se è interessata alla causa ribelle, lo è solo per via del potere che lei cerca di ottenere tutto per sè; Cassandra è un soldato ligio e fedele, completamente sordo a ragionamenti rivoltosi. Alinor è assai diversa: devo agire ambiguamente. "Non vi permetterò di mettere a rischio la vostra esistenza, soprattutto dopo l'attentato che avete subito" le dico, cercando di poggiare le mani sulle sue spalle e guardandola negli occhi. il mio tono di voce è più caldo, più partecipe della sua sorte di quanto io non lo sia in realtà. "Sarete una Regina, molti di questi bivi avrete davanti. Riflettete e scegliete di coscienza, se vorrete incontrare il ribelle, sappiate che lo farete contro il mio consiglio, con la mia totale disapprovazione. Avete detto che dovrei fidarmi di voi... la fiducia non è un dono, è una conquista... oggi avete fatto un grande passo, confidandomi questa scomoda verità sfidando la mia eventuale ira... non pensiate mai che io non lo apprezzi. Così come non dimentico la vostra grande vittoria a Franthalia. Se mi starò sbagliando, se saprete qualcosa che mi possa rendere un Re migliore sarò sempre disponibile ad ascoltarvi, ma dopo tutto quello che è successo, non datemi anche il pensiero di sapervi in pericolo da nemici che dividono il pasto con noi" le dico senza mai lasciare i suoi occhi. Mi disubbidirà, qualcosa mi suggerisce che mi disubbidirà... anzi, da un certo punto di vista me lo auguro. Il problema sarà farsi dire ciò che Targaryus le dirà, se le dirà qualcosa. Devo essere più accorto con lei, la sua ingenuità l'ha portata a farmi quel discorso iniziale che certamente brillava di saggezza... ma ci sono troppi demoni che stanno ballando attorno a questo fuoco.