ADAMANTIA FERALYS
Dreth non spiccica una parola che sia una. Mi sembra di parlare da sola, anzi se fosse sul serio così mi starei divertendo molto di più ora. Mi conferma soltanto laconicamente che nemmeno la sua famiglia lo considera buono a qualcosa: ma cosa fai ancora con questa faccia da cane bastonato? Datti una mossa allora, fai vedere alla nobile casata dei Dreth cosa sei diventato! No, meglio di no ... sarebbe peggio, temo.
Non appena faccio notare a Vicent che la septa sta stritolando l'elfo belloccio, lui sfoggia subito il suo tenero faccino imbronciato: ma come diavolo ha fatto ad uccidere una dei reietti se non riesce nemmeno a farsi rispettare dal più squallido dei servi qui alla torre? Mistero.
Dopo il suo terribile segno di disapprovazione, si avvicina a Fanon e gli fa una bella pulizia globale, mentre la septa domanda di Kalisi.
<<Drako Kalisi è il nuovo Gran Maestro dei Maghi e no, non ha né parlato né creato problemi… A differenza d’altri qui alla torre>>
Tralasciando il fatto che a lei ha risposto e a me no, la qual cosa mi fa girare abbastanza i cosiddetti, ciò che dice ha dell'incredibile, adesso mi spiego quella fastidiosa sensazione di crescente benessere, quella quiete che mi ha fatto venire mal di testa non proveniva altro che dalla sua aura di Gran Maestro. E' così buffo, è come se oltre a questo titolo Rickard gli avesse passato il diritto di successione al trono, spodestando suo figlio maggiore. Altro che buffo, è una tragedia, Kalisi non dovrà mai regnare su Dohaeris, sarebbe la fine del mondo così come lo conosciamo!
Vicent finisce di curare il cavaliere violato e torna da me. Distratta dai miei pensieri non ho sentito quasi nulla di ciò che si sono detti i tre dell'Ave Raiden, ma di certo non mi sarò persa il discorso del secolo!
Mi porge nuovamente il braccio, che afferro volentieri, e ci incamminiamo verso la mia camera:"Mi dispiace recarvi tanto fastidio, sicuramente avrete di meglio da fare che scortare una strega nella sua stanza."
Siamo a metà strada quando anche Esperin fa il suo rientro alla Torre, ci saluta e si dirige verso la dispensa ... i funerali mettono appetito, si sa. Le faccio un cenno col capo, ricambiando i suoi saluti e continuo a camminare insieme al mio accompagnatore. Il tragitto non è lungo, il mio alloggio è a pochi passi dal Glados, quindi il nostro tete-a-tete dura poco. Ci fermiamo sulla soglia, è il momento di darsi la buona notte.
"Vi ringrazio, siete veramente un gentiluomo, è stata una giornata faticosa." - mi avvicino di più al suo viso, è molto alto, quindi devo alzarmi sulla punta dei piedi per arrivare dove voglio:
"Un giorno dovremo parlare in maniera meno fugace e in un'occasione più allegra, magari per festeggiare una lieta ricorrenza"
Se non si scosterà poserò le mie labbra sulla sua guancia sinistra, non un tocco fugace, ma morbido e prolungato, in modo che senta il mio profumo e che gli lasci il segno del rossetto.
In ogni caso gli augurerò la buonanotte e rientrerò nella mia camera: devo davvero riposarmi.