La reazione di Gildas alle mie parole è un <<NO!>> urlato in faccia. Ma come? Non si rende conto che non si può lasciare a piede libero la persona che gli ha fatto questo? Potrebbe tornare, fargli ancora del male ed, alla peggio, aggredire altri innocenti! Smetto di massaggiarmi le tempie visto che mi sento meglio, non ho più fitte, nausea o capogiri, deve essere stato un malessere passeggero causato dall’abuso di poteri… Sì sicuramente è questo. Sto per parlargli ma un servo mi blocca avvisando Gildas di un incontro con la Principessa sulla terrazza. Pessimo tempismo. Il cavaliere lo congeda e solo quando restiamo soli cerca di dissuadermi dal mio intento. <<Chi mi ha fatto questo… è una persona che conosco fin troppo bene! Me ne occuperò io, non preoccupatevi, voi tornate pure dalla dama che vi stava… deliziando>>. D’un tratto indica qualcosa sulla mia guancia ed io lo guardo, incredulo, prima di andare allo specchio… Rossetto?! Ah! Ecco perché la Septa aveva ghignato in libreria: mi ha lasciato girare per mezza torre con il marchio di quella donna. <<Maledetta Feralys>>, biascico mentre lo strofino via e solo dopo essermi pulito mi volto verso Gildas facendo una promessa, <<se hai bisogno di una mano, ci sono, non lascio di certo una persona in difficoltà>>.
Vicent Dreth
Perché che lo voglia o no avrà il mio sostegno: sono un cavaliere e non permetterò che un mio fratello d’arme ed amico rimanga da solo in pericolo di vita. L’uomo non mi risponde, forse l’orgoglio da guerriero lo rende riluttante ad accettare, allora io lascio cadere l’argomento e gli consiglio di vestirsi per andare a parlare con la Principessa prima dell’incoronazione. Ormai c’è poco tempo…Chiarirò questa “situazione” non appena mi sarà possibile perché in fondo dubito altamente che l’aggressore sia così folle da attaccare in pubblico. Do così le spalle al cavaliere ed intanto ne approfitto per togliermi l’armatura e rilassarmi un po’ sul mio letto. Dei… Dopo la cerimonia devo indossare qualcosa di più comodo o di questo passo mi verranno le piaghe.
Alzo di un poco la testa quando sento che Gildas apre la porta e sgrano gli occhi, incredulo… COSA DIAMINE E’ QUELLA ROBA?!
Non faccio però in tempo ad intimargli di indossare l’armatura che lui si infila la maschera e sorridendo chiude la porta alle sue spalle.
Sbuffo incredulo e comincio a prepararmi, lavandomi, asciugandomi e vestendomi. Sfrutto anche l’attimo di libertà per concludere il secondo disegno, ovvero quello della ribelle con l’arco, ed intanto lascio entrare un servo per fare sistemare la stanza, addossandomi la colpa per il vetro rotto ed il tappeto sporco di sangue. <<Sir…>>, l’uomo mi chiama, indicando qualcosa, ed io inarcando un sopracciglio mi avvicino ed osservo. E quella? Cos’è? Esaminandolo capisco che è solo cenere... Gildas domina il fuoco, deve aver bruciato qualcosa durante la colluttazione...<<Pulite anche quello, per favore>>, e dopo l'ordine me ne torno a disegnare.
Mi stiracchio sul letto e finalmente mi fermo. Ottimo. Dei volti conosciuti mi mancano solo quelli di Ryuk Leithien e di mio cugino Dahmer. Prendo una piccola pausa affacciandomi dalla finestra che dà sul cortile e respirando una bella boccata d’aria scorgo la figura di Lady Feralys. Uhm. Potrei approfittarne per chiederle una descrizione dell’ex ancella della Regina incontrata a Solumquae e, magari, anche parlarle e cercare di trovare un punto d’incontro sull’argomento Septa. Afferro il mio materiale da disegno ed in fretta lascio la stanza, girando la chiave indietreggio di scatto, senza però guardarmi le spalle, ed accidentalmente urto qualcuno. <<Perdonatemi sono il solit->>, mi fermo rendendomi conto della persona a cui sto parlando. <<Dora… Mi dispiace>>, mormoro e le porgo una mano per aiutarla ad alzarsi. La ragazza mi sorride, accettando, ed io dopo averla sollevata mi inginocchio per recuperare gli asciugamani che le sono caduti a terra assieme ad alcuni dei miei disegni, <<Tutto bene? Se ne avete bisogno sono un guaritore…>>. La sua risposta però mi fa bloccare, <<Sto benissimo grazie! Uh… Ma questa è la Principessa! Che bella! L’avete fatto Voi?>>. Sgrano gli occhi e strappandole di mano il foglio lo rimetto al suo posto restando ammutolito. <<Terrò la bocca chiusa non preoccupatevi…>>, la fisso in volto, <<Tanto lo sapevo già, l’avete nominata più volte durante quella notte>>. Vorrei poter dire qualcosa ma l’unica esclamazione è un <<Ah>> prima di arrossire. Oh Dei… Perché sono così imbranato?! La ragazza sussurra un, <<Già..>>, giocherellando con il piede e poi mi sorride. Che figura. Non so cosa sia più imbarazzante se l’aver immaginato di copulare con una fanciulla dolce e pura come Esperin o se averla nominata nel bel mezzo di un rapporto. Il vino mi fa decisamente un brutto effetto… <<Io volevo chiederVi scusa anche per quello che… ecco… è accaduto…>>, mi sforzo guardarla nonostante sia imbarazzato, <<So che non è una valida ragione, ma io non ero in me ed è solo colpa del vino se mi sono approfittato di Voi>>. La ragazza ride di gusto ed io la guardo confuso ed imbarazzato. Non capisco cosa ci sia di divertente... Ho appena ammesso di averla stuprata! <<Non crucciateVi Sir, eravamo entrambe più che inclini ad accettare la Vostra compagnia…>>, anche lei arrossisce ma sostiene il mio sguardo... Curioso, Ricciarda mi ha lasciato intendere il contrario: ora più che mai sono convinto che la gravidanza è solo una scusa per rimandare l’inevitabile. <<Permettetemi comunque di darVi un consiglio: non rifugiatevi nel vino e cercate di mettere un poco d’ordine nel vostro cuore perché se da sveglio il vostro pensiero va alla Principessa>>, il suo sguardo si fa più intenso quando afferra gli asciugamani togliendomeli di mano, <<Nei vostri sogni vi dimora una donna di nome Selene>>. Con un sorriso la ragazza si congeda da me ed io rimango immobile, spiazzato e con lo sguardo perso nel vuoto. Com'è possibile? Credevo di aver nascosto quei ricordi in un angolo del mio cuore così come l'odio per Dahmer ed il desiderio di giustizia, eppure ora riaffiora tutto, come un vortice incontrollabile che mi riporta alla mente i momenti e tutti quegli attimi felici che credevo ormai assopiti. Selene… Pensavo di essere riuscito ad andare avanti... Invece... A quanto pare sto solo mentendo a me stesso, senza rendermene conto...
Scuoto la testa, cercando di riprendermi, e silenziosamente raggiungo Lady Feralys salutandola con un inchino ed esclamando, <<Vi disturbo?>>.