Gildas Demonar
Vedo la donna avvicinarsi lentamente a me e sedermisi accanto parlando tranquilla, dice che gradisce la compagnia di entrambi e si congratula con me la vittoria… ma è seria? No cioè, davvero paragona me a quel coso? No… SUL SERIO? Sbuffo, ma poi sobbalzo lievemente quando la donna si avvicina al mio orecchio sussurrandomi «l'altra sera, quando vi ho donato il diadema... non so... forse ho detto o fatto qualcosa di sconveniente e temo di averVi offeso. Sappiate solo che non era mia intenzione offenderVi in alcun modo e se l'ho fatto... Vi prego di perdonarmi. Il diadema è un regalo per Voi. Non voglio assolutamente nulla in cambio...» basta mentire. Sono stanco. Io non capisco più nulla. Non so più a chi credere, non so a chi parlare. Tutti mi guardano come un pazzo, chiunque. Mi scosto dalla donna spostandomi appena sull’erba mentre continua a rivolgersi a Coso complimentandosi per il suo volo da fatina. Storco il labbro in segno di disgusto e torno con gli occhi sulla fontana. « Sì Milady, il mio è… un difetto di famiglia se mi permettete il termine un pò ortodosso; abbiamo un legame molto forte con il nostro elemento e volare è… sì, meraviglioso, mi fa sentire libero» odio le falene… sono fastidiose, monotone e pallide. Non ho nemmeno capito come si chiami questo tizio. Ma vabbè, non sarà di certo importante. L’uomo mi si avvicina e guardandomi in volto per un attimo, mi si avvicina all’orecchio «lo sapete cosa penso di voi Sir Demonar in questo momento? Che siete ridicolo come vostro padre» mi volto per un attimo verso di lui con rabbia mentre la mia testa comincia a pulsare per il dolore. Sento le urla e le risate di Nikah farsi strada nel mio cervello e amplificarsi in un susseguirsi di dolori lancinanti che si fanno sempre più persistenti. Sul mio volto l’espressine muta, si sdoppia in due metà perfette tra piacere perverso e dolore. Mi porto una mano sul volto mentre ispiro l’aria coi denti, lotto e mi agito per un attimo sentendo il mio corpo invaso dai tremori che ad occhio non consapevole sembreranno brividi di freddo. Lentamente una risata, d’dapprima sommessa, mi fa inarcare le spalle in avanti dipingendomi sulle labbra un ghigno spalancato mostrando i denti e tirandomi gli angoli della bocca. Sento dolore e piacere mescolarsi insieme mentre lascio scivolare Gildas. Apro le dita lasciando osservare i miei occhi che si spalancano dietro la maschera in una espressione di pura e perfetta euforia. Rido, rido sempre più forte fino a riempire il cortile, la mia risata scoppia dalle mie labbra «fatti da parte Gildas!» dico in un sussurro a me stesso. «ihihihihihih» lascio cadere la mano sull’erba guardando il tizio che si è allontanato di qualche passo e lo guardo negli occhi ancora con quella espressione stampata sul volto «ridicolo… ihihihihih… osi definire Astor Demonar ridicolo… oooooh, devo dedurre che da te i bardi hanno cantato male… ihihihih... o magari sei troppo stupido per comprendere le loro parole...» improvvisamente sento Gildas urlare e dibattersi quasi in un lamento mentre cerco una connessione con la mente del tizio, si trasmetterà come dolore nella sua testa invadendola e distruggendola dall’interno come se fosse una bolla pronta a esplodere. Sento una fiamma divampare nella mia mano e dopo qualche istante, ecco che mamma occupa il posto accanto a me, scatto in piedi e nel momento in cui le urla di Gildas l’avranno devastato scatterò verso di lui ruotando la testa di lato e affondando la mano di mamma nel suo stomaco, non mi fermerò fin quando non vedrò la punta uscire dall’altro lato e solo in quel momento saltellerò indietro lasciando mamma dentro di lui e saltellando di qualche passo «"veloce e folle come un Demonar", queste parole ti giungono nuove, Coso?» la mia risata esploderà nuovamente se il mio colpo l’avrà preso del tutto…
Chrysanta --->
Forma dormiente
Alterazione e illusione:
Imposizione del dolore (Esperto) – Genera forte dolore che pervade la testa del nemico: Emicrania fulminante, disorientamento e nausea
*Il sussurro è rivolto a se stesso, quindi è come se lo sentisse solo lui