Vicent Dreth
Resto sorpreso, spiazzato da questo cambio repentino.
L'uomo che fino a pochi istanti fa mi guardava con odio per le mie parole, ora si contorce in preda ad un dolore lancinante che dubito sia causato dalla mano visto che la muove con facilità.
Sento che le dita si serrano sul suo braccio e mentre lo osservo, incerto sul da farsi, mi sforzo di tenerlo fermo per evitare di annullare il contatto che è necessario per la corretta conclusione della rigenerazione. Sobbalzo preso completamente di sprovvista quando Nikah inarca la schiena e lo guardo basito mentre sgrana gli occhi, sofferente, fino a bloccarsi di scatto. Oh cacchio... Non gli sarà venuto un infarto spero... <<Gildas…?>>, lo chiamo per nome, allarmato, e sollevandomi in piedi controllo se c’è ancora il battito del cuore ed il respiro. E' vivo. Non è schiattato.
Ora dovrei solo capire, COSA CACCHIO STA SUCCEDENDO?! Respira, Vicent, calma. Va tutto bene, hai solo davanti a te un uomo affetto da personalità multipla: cosa vuoi che si- <<Vicent…>>. Ricambio la sua occhiata, ancora più confuso dalla sua perplessità: che c’è ora? Cos'ho di strano in faccia? <<Potete lasciarmi per favore?>>. Ah, il braccio...
Lo lascio andare di riflesso e prendendo un bel respiro mi metto le mani tra i capelli pensando ad una domanda mediamente intelligente da porre in questo preciso istante. <<Voi siete Gildas, vero?>>. Mi inginocchio a terra di fronte a lui e guardandolo in viso cerco i suoi occhi: Gildas li tiene bassi, ma, conoscendo le cattive intenzioni di Nikah, è meglio stare all’erta. L’uomo si alza e senza guardarmi dice, <<non sono affari vostri... Vi avevo detto di lasciarmi stare...>>. Ma io non posso lasciarlo stare: l’ho promesso a lui, a me stesso e... Esperin. <<Eh no!>>, mi paro davanti a lui, piazzando il mio viso a pochi centimetri dal suo, <<Ora mi state a sentire, chiunque Voi siete in questo momento che lo vogliate o no avrete il mio aiuto! L’ho promesso ad Esperin, prima che sparisse nel nulla, è lei che mi ha chiesto di prendermi cura di Voi. Quindi Vi ripeto la mia domanda: siete Gildas, si o no?>>, inarco un sopracciglio e lo fisso, serio, <<E se non rispondete Vi avviso che userò l’aura di luce pur di cavarvelo dalla bocca!>>. Agli stregoni so che non piace in fondo... <<Aiuto? Volete davvero aiutarmi?>>, lo sento domandarmi mentre stringe i pugni e mi guarda fisso negli occhi, <<La principessa mi ha abbandonato morente dopo avermelo detto... Complimenti, Vicent, proprio una gran bella recita... Lo sapevo!>>. Ecco che sento di nuovo gli occhi pizzicare e nonostante cerchi di mostrarmi forte è difficile accettare l’ennesimo rifiuto da parte sua… Fa male. Ciò che mi ha appena detto è la cosa più egoista e cinica che potessi udire. <<Qui non sta recitando proprio nessuno, Gildas…>>, mormoro abbassando lo sguardo con un’espressione sofferente. <<Voglio davvero esserti amico ed aiutarti a stare bene... A controllarti. E come me anche Esperin lo vuole…>>, indico la sua collana con un dito, <<O quella non te l’avrebbe donata>>. Il verso di un’aquila mi distoglie lo sguardo dal cavaliere e d'istinto, senza dargli la possibilità di replicare a quanto ho appena asserito, esclamo, <<Va a mangiare qualcosa e riposa. Ti ho appena riattaccato una mano e so che vuol dire… Ryuk… La gamba...>>, mi fisso il ginocchio sinistro, <<Ne parliamo più tardi, ora devo finire gli identikit: ordini della Regina>>. Mi avvicino alla finestra e lascio posare il volatile sul mio avambraccio per sfilare una missiva il cui mandante è mio Zio, Caligus Dreth.
Le truppe sono state radunate e le ricerche sono già iniziate. Se la principessa è a Winterhold, la troveremo. Vicent, quando le acque si saranno calmate, vieni ad Aeglos, ci sono questioni urgenti di cui vorrei parlarti in privato.
Stringo di riflesso la carta tra le mani inghiottendo un groppone di saliva mentre sussurro un <<Nonno>> a fil di voce. Ho un brutto presentimento.
Nota: Azioni e dialoghi sono concordati con Simskingdom.