CASSANDRA DE LAGUN
Osservo Sir Alagos mentre parla di cose che non gli ho chiesto, perdendo completamente la bussola del discorso.
Il mio sguardo sostiene severo il suo, freddo, glaciale. Sono il Primo Cavaliere del Re, la disciplina dei soldati è un mio dovere e Fanon sta decisamente esagerando. Aiden interviene con la sua solita flemma, lo ammiro molto, ho sempre pensato di avere molto da imparare da lui, certamente essere un Lord ti aiuta a maturare e gestire meglio queste fastidiose situazioni, in cui pare di parlare con primedonne di teatro che con dei cavaliere di Dohaeris.
Nemici, già, niente da eccepire sul fatto che quei villaggi meritassero una dura punizione. Ma anche i bambini? Comunque sono ordini del Re e noi non abbiamo nessun potere e diritto legale per poterli controbattere. Abbiamo prestato un giuramento e la Torre è una caserma. Ho il dovere di ricordarlo all'elfo paranoico. "Avete terminato? Non amo interrompere la gente, così come odio essere interrotta, quindi sarò chiara e schietta: siete paranoico. Alle Terme vi ho rivolto parole cariche di gentilezza e di consigli amichevoli sul fatto che siamo appunto in una caserma, con dei compagni d'arme con cui avete il dovere di interagire, perchè saranno loro a salvarvi il sedere in battaglia, e voi a loro, così come vi ho curato in giardino. Volete fiducia e rispetto? Iniziate a darne. Non mi interessa e non vi ho interrogato su ciò che mi avete risposto, le uniche scuse che mi aspettavo e che accetto sono per l'aver ignorato dei vostri compagni in stanza, che magari necessitavano del vostro aiuto e l'aver cantato a sproposito, in un momento tanto delicato senza affatto riflettere che tale atto poteva offendere qualcuno dei presenti. Vi siete rivelato utile con la vostra simbiosi durante le indagini all'attentato di Lady Alinor, quindi quella vostra lagna è davvero fuori luogo. Inoltre, vi ricordo che siamo soldati prima che signori, che siete l'erede dei Fanon qui non ha importanza, così come Vicent dei Dreth e Aiden Lord di Capo Tempesta: siete sotto il comando del Primo Cavaliere, e tale sono per voi quando si tratta di una questione disciplinare come questa; siete agli ordini del Comandante Sir Urthadar e siete un soldato di sua Maestà il Re. Tante volte vi è stata tesa una mano, ma avete preferito perdervi nelle vostre fantasticherie, come per l'appunto alle Terme. Socializzare con i vostri compagni, portare rispetto ai superiori ed eseguire gli ordini del Re: non vi viene richiesto altro, Sir Alagos. Il momento è assai delicato, tutti i casati stanno mandando aiuti per la ricerca della Principessa, quindi non c'è bisogno di questo segreto di pulcinella: vi bastava avvisare immediatamente me sulle vostre intenzioni" dico imperterrita senza mai lasciare i suoi occhi.
Poi mi addolcisco e gli sorrido gentile, affabile: "Immagino che non siate mai vissuto in una caserma, io invece sono qui da quando avevo tredici anni all'incirca... posso comprendere le vostre difficoltà con il rigore che si richiede a un soldato, io mi ritengo una persona comprensiva e quelle parole che vi ho rivolto alle terme mi preme ripeterle: i nostri guai restano sempre guai e peggiorano se non si hanno amici con cui condividerli. E io non ho mai negato la mia amicizia ad alcuno... Lady De Lagun, come mi avete chiamata prima, sarà sempre lieta di discorrere con voi di qualsiasi argomento vogliate, ma il Decimo Hidra che vi ha parlato poc'anzi tiene molto alla disciplina tra i suoi uomini... è il mio dovere, Sir Alagos, spero lo comprendiate". Spero che l'uomo abbia ben compreso e non travisato come ha fatto prima le mie parole, perchè la pazienza non è propriamente una mia virtù.
Quell'affronto sugli ordini di Lantis... non comprende quanto sia ingenuo e pericoloso il suo sbraitare di simili cose? "Un attimo, Sir Alagos, io e Sir Dreth terminiamo un nostro lavoro, così vi spiego meglio" dico sempre sorridente, ma ascolterò attentamente una sua eventuale replica, sperando di non dover intervenire ancora duramente. Non mi piace essere troppo severa, ma il mio ruolo lo richiede. Comincio comunque a descrivere fisicamente mio fratello, faccio molta fatica perchè la sua immagine mi riporta alla nostra litigata, a come ci siamo lasciati. Vicent termina il suo ritratto e gli somiglia davvero in modo impressionante. Indico il disegno a Sir Alagos e gli dico con un po' di velata tristezza negli occhi: "Questo è mio fratello, Sir Alagos e voi avete cantato proprio mentre lo stavo descrivendo per un disegno che potrebbe portarlo alla morte. Se aveste subito interagito con noi, vi sareste reso conto di quanto voi possiate avermi ferito come compagno e come persona. Spero che questo vi aiuti a riflettere e maturare come uomo, oltre che guerriero e che decidiate di partecipare davvero alla vita di questa caserma, senza complessi di vittimismo". Metto poi il disegno di parte, accarezzandolo con le dita... Andreus... che gli Dei ti proteggano al Sinelux.