Non importa come mi guarderà. Non importa cosa penserà. Non importa cosa dirà. Non importa come si comporterà.
Non posso lasciarmi sfuggire quest'occasione. Riuscirò ad avere la meglio su di lei solo per qualche minuto, quindi devo agire in fretta: devo chiedere aiuto, devo riuscire a liberarmi di questo corpo che non mi appartiene, devo...
Lo sguardo del
giovane muta ed ora mi osserva interdetto. I
suoi occhi nei miei.
Mi rimprovera inizialmente, dicendo che la morte non è la soluzione. No, no giovane cavaliere Vi state sbagliando.
La morte è la soluzione. E' l'unica speranza, per me, di trovare la pace, di porre fine a questo tormento, a questa agonia.
Perché ciò che vivo ogni giorno... è peggio della morte. Decisamente peggio...
"
No, Vi prego... ascoltatemi... Voi non capite! Lei non è quello che sembra, capite? Non è quello che sembra! Io..."
Pronuncio le parole con tono concitato, ma in tutta risposta ricevo solo delle scuse e... mi sento persa.
Non so come posso fare per mantenere il controllo su di lei, per evitare di ricadere nel baratro, ma devo sfruttare questa occasione io... devo.
Stringo i denti, per prepararmi al dolore che sta per investirmi...
"
Vi prego, Sir. Voi dovete credermi. Non abbiamo molto tempo, capite? Lei tornerà ed io non potrò fermarla..."
Vorrei continuare a supplicarlo di aiutarmi, di fare qualcosa per liberarmi da questo tormento, ma l'ingresso del
Comandante me lo impedisce.
Lui... non è come
Sir Dreth. Io... posso sentirlo.
Lui è come lei...
Avverto solo disgusto, oltre ad un gran dolore, nell'istante in cui usa la sua magia curativa su di me.
Com'è possibile che uno come lui possegga un dono tanto prezioso?
-
Il tuo tempo sta finendo... lo senti, vero?-
-
No! No! No! NO!!! NON ORA! Ti prego... per favore... no!!!-
-
Prega che nessuno abbia capito o ti posso assicurare che la tua stupida anima patirà sofferenze che non osi nemmeno immaginare, stupida ragazzina...-
Chiudo gli occhi nel vano tentativo di impedirle di prendere di nuovo il controllo del corpo, ma... è troppo forte.
Lei... oh, Dei... lei non...
La voce del
Primo.
Lei è... oh, Raiden, abbassate la voce! Sono ancora intontita.
Hanno capito che questa è un'infermeria e non la sala riunioni, vero?! Dovrebbero limitarsi a guarire e tacere.
Muovo lentamente il braccio: che bello averti di nuovo con me! Dovrò usarlo per prendere a calci nel culo il
tipo che mi ha ridotta così! Avrò la mia vendetta.
Tu sarai solo una piccola deviazione nel mio percorso, stupido
ragazzino!!!
"
Mi spiace. Non siamo riuscite a riportare una vittoria - esordisco rivolgendomi a tutti i presenti -
ma abbiamo combattuto fino all'ultimo, senza mai arretrare davanti ai nostri avversari... - almeno io -
Mi sono scontrata contro un giovane ribelle: occhi chiari, una cicatrice sull'occhio destro, piercing sul mento e... credo fosse un elfo, ma aveva il cappuccio, quindi... Come arma, usava un'ascia. Non conosco le condizioni degli altri avversari, ma sono sicura di averlo ferito, sebbene non in modo grave..."
Credo almeno. Sicuramente non sono riuscita a ferir
lo come avrei voluto.
"
Perdonatemi - aggiungo rivolgendo lo sguardo a tutti loro -
ma inizio ad avvertire la stanchezza e, se siete d'accordo, vorrei riposarmi un po'. Sir Dreth - concludo simulando imbarazzo -
Sareste così gentile da accompagnarmi nella mia stanza? Mi gira ancora un po' la testa. Se non vi dispiace. Attenderò la fine delle Vostre cure, ovviamente..."
Se accetterà di accompagnarmi, ringrazierò gli altri due per avermi curata e mi allontanerò con
lui.
Devo capire se e cosa ha capito. Non posso permettermi di essere scoperta. Non ora.
Se invece rifiuterà di accompagnarmi, mi limiterò ai ringraziamenti e mi recherò nella mia stanza.
Avremo sicuramente modo di parlare. Dobbiamo parlare.