Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

Vicent Dreth

Quando prendo sotto braccio la dama le guardo d’istinto il volto e le sorrido imbarazzato incamminandomi con lei verso la sua stanza.

<<Vi sentite meglio? Il braccio intendo…>> , le domando assumendo un’espressione costernata e poi aggiungo sospirando, <<Io… Ci tengo a rimarcarvi le mie scuse. Mi spiace davvero di avervi ripresa proprio in quella situazione ma gli anni di milizia ed addestramento mi hanno reso più rigido caratterialmente ed in determinati momenti tendo a ragionare più come un soldato che come una persona…>>.

Azzardo la spiegazione tentando di farle capire il motivo per cui ho reagito in quel modo ed il perché della mia risposta. Anche se ammetto che alcune sue frasi mi hanno incuriosito e stranito. “Lei non è quello sembra”. “Voi non capite”. E’ assurdo ma in un certo senso è riuscita a ricordarmi Gildas... Eppure no… Non può essere… Il solo pensare che Lady Araneae soffra di un qualche disturbo della personalità mi sembra inverosimile! Forse sto solo divagando con i miei pensieri e probabilmente mi sto facendo fantasie che non esistono.

<<Se però avete la necessità di confidarVi con qualcuno, sfogarVi o semplicemente chiacchierare, allora tenetemi pure in conto>>, cerco il suo sguardo per farle capire che ha davvero il mio sostegno e sono sinceramente pentito della mia pessima reazione.

<<Unica promessa: niente treccine>>, concluderò sarcastico questo mio discorso bloccandomi proprio di fronte alla porta della sua stanza, <<Le ho sempre odiate, non per altro>>, ed a questo punto sorriderò inclinando leggermente la testa.

Spero accetti, perché un amico… Dovrebbero averlo tutti.

Aiden Urthadar

È Nymeria a rispondere alla mia domanda, mentre sir Demonar e Loren rimangono muti come dei pesci.

<<Sir Alagos? Questa notte l'ho visto dirigersi in gran fretta verso il Glados, ma ignoro la destinazione>>.

Alzo le sopracciglia, sorpreso: quindi al momento non si trova alla Torre? La donna chiede a Gildas se l'elfo si trovasse con lui prima di attraversare il portale, e come lei attendo una risposta osservandolo un po' di sbieco: non ho dimenticato la tua inutilità, povero pazzo, così come non ho dimenticato quel misero tentativo di diffamarmi con Cassandra e Dreth.

Nel mentre però rifletto sull'assenza di sir Fanon, domandandomi dove potrebbe essersene andato con così tanta fretta e poco preavviso. Avrà avvisato qualcuno? Forse Cassandra ne è al corrente e si è semplicemente dimenticata di dirmelo, o non lo ha ritenuto importante. Non so, potrebbe essere un'inezia, ma dopo la sparizione di Esperin ogni cosa ha iniziato a preoccuparmi più del solito. <<Sembrava agitato?>>, chiedo, sempre alla donna, tornando poi con lo sguardo sul giullare in attesa che dica qualcosa. Possibile che il fantomatico rapimento di Esperin e la partenza di sir Alagos siano collegati? Possibile che i Fanon siano... coinvolti? Dei, sto diventando paranoico, ormai non c'è più dubbio. Ma forse un po' di sana paranoia è proprio quello che ci vuole, ora come ora.

Ho allegato per sbaglio un file, ignoratelo please u_u

Gildas Demonar

Guardo con sfida la ragazza

quando d’un tratto dei passi lenti irrompono nella sala, guardo la figura di Aiden entrare e… fortunatamente… interrompere la scena. «Le guerriere sono tornate e sono state curate, e il Sinelux è dei reietti»

oh beh… non potevo aspettarmi di meglio dalla bestiaccia rossa… ha dormito di nuovo dietro al glados… di certo si sarà fatta una bella dormita con tutta quell’oscurità. Tsk… mezza calzetta. «Vorrà dire che vinceremo la prossima!»

alterno lo sguardo tra lui e la donna e d’un tratto sgrano gli occhi quando vedo anche il Comandante spogliarsi e calarsi totalmente nudo in acqua, di fronte a noi. Veloce ammiro il suo corpo nella sua interezza e un ghigno si mostra sul mio volto. In cosa volete spingervi mio Comandante?

«Adoro le terme» dice guardandoci prima di aggiungere «avete visto sir Alagos?» la donna di tutto punto risponde e lentamente la stanza si trasforma in una sala ad una sala da thè. Troppo affollata per i miei gusti… «Sir Alagos? Questa notte l'ho visto dirigersi in gran fretta verso il Glados, ma ignoro la destinazione.» ho una mezza idea su dove possa essere andato il bamboccione, ma penso di tenermela per me fin quando non tornerà… voleva un Demonar… bene, ha trovato di peggio. «Arrivava dalle terme... Era con voi?» mi chiede la donna e dopo un’ultima domanda dell’uomo sullo stato mentale del tizio decido di posarmi al bordo della vasca avvicinandomi un po’ a entrambi. «Ho motivo di credere che Sir Fanon si sia andato a leccare le ferite a casa…»

incasso la testa di lato, nelle spalle e mi sporgo un po’ dall’acqua «avrebbe dovuto pensarci un paio di volte prima di minacciarmi...» dico con un sorriso maligno stampato sul volto… vorrei scoppiare a ridere… ma la situazione richiede ben altro ora…

Aiden Urthadar

Gildas si avvicina un po', ha uno sguardo strano, cioè... in realtà ha sempre quello sguardo. Ed è sempre strano.

«Ho motivo di credere che Sir Fanon si sia andato a leccare le ferite a casa… avrebbe dovuto pensarci un paio di volte prima di minacciarmi...», ci risponde l'uomo, concludendo la frase con un ghigno malefico stampato sul suo tenerissimo volto.

Non riesco a non ricambiare, osservando le sue labbra con lussuria, e poi scendendo senza nemmeno mascherare troppo la cosa: sarà pure un pazzo, e nemmeno troppo muscoloso, ma ha un qualcosa... un qualcosa che lo rende davvero attraente. Forse è l'atteggiamento. Forse è davvero la pazzia. Forse sto uscendo di testa anche io. Cerco nuovamente i suoi occhi. <<Avete combattuto?>>, gli chiedo con la voce più bassa del solito, le labbra ancora piegate in un sorriso.

<<Avete vinto?>>, aggiungo, con fare lievemente provocatorio. Sir Fanon si è dimostrato abile in battaglia, ma non mi sorprende il fatto che Gildas l'abbia sconfitto, stiamo parlando della stessa persona che è sopravvissuta all'Auspex e ha portato a casa una vittoria. Riacquisto la solita compostezza e osservo stavolta Nymeria. <<Se sir Alagos è tornato al suo castello, probabilmente il Primo è stato informato. Me ne accerterò>>. Infine guardo anche lady Loren, non ha ancora proferito parola... quella donna è veramente un mistero. O forse è solo noiosa.

Gildas Demonar

Sorrido ancora verso l’uomo quando noto i suoi occhi posarsi lentamente sul mio corpo… come il giorno del mio arrivo.

Come in armeria e come ogni dannatissima volta. Dopo qualche istante, torna sui miei occhi parlandomi con lo stesso sorriso di poco prima «avete combattuto?»

faccio cenno di sì col capo e ritorno in acqua, immergendomi nuovamente e riemergendo poco dopo. L’acqua accumulata nei capelli, scivola sulla schiena provocandomi leggeri brividi di freddo che non evito nemmeno di nascondere. «Avete vinto?» mi chiede poi dopo. Sollevo un angolo della bocca in un sorriso di sfida.

Mi crede davvero così idiota? Non ho idea di cosa si sia eventualmente detto col suo compagno di stanza… a dire il vero non m’importa nemmeno di quali rapporti abbiano intessuto. L’unica cosa che mi preme ora, è togliermi di mezzo quella nullità prima che possa fare altri danni a qualcuno della torre. «Se sir Alagos è tornato al suo castello, probabilmente il Primo è stato informato. Me ne accerterò»

dice infine tornando a guardare la ragazza, il sorriso si apre ancora di più sul mio viso e non posso fare a meno di rispondere «Cassandra è arrivata poco dopo che sir Alagos è stato ridotto a carne da macello dal sottoscritto…»

faccio scattare l’osso del collo posandovi sopra la mano… comincio ad annoiarmi con questi salamelecchi… vi facevo una persona più interessante Aiden...

Vicent Dreth

Attendo che la dama mi risponda, ascoltando attentamente le sue parole, poi, dopo averla congedata con un baciamano, lascio che entri in stanza augurandole un buon riposo.

Bene. Anche questa è andata…! Mi massaggio il collo leggermente indolenzito dopo di che mi volto per andare verso la mia camera ma è la vista di Cassandra a fermarmi.

Mi sembra strana, più provata e pallida di poco fa… Che si stia sentendo male?

Allarmato mi avvicino a lei e cercando di poggiarle una mano sulla spalla le chiedo con un tono di voce preoccupato, <<Stai bene?>>. Proverò a sollevarle il viso per poterla guardare negli occhi ed appurarmi delle sue condizioni…

CASSANDRA DE LAGUN

Sono ancora stranita dalla freddezza di Lantis, che per carità, non è mai stato prettamente un raggio di sole, ma un ragazzo riservato e introverso, che sapeva donare dei sorrisi meravigliosi, sempre rari e preziosi. Lantis del fulmine, prima di questa guerra, era una di quelle persone che non dava calore facilmente agli altri, ma quando lo dava, era qualcosa di profondo, di sentito, tanto che ogni sua parola gentile, ogni suo sorriso e ogni suo gesto cordiale assumeva un valore immenso. Diversamente dalla gente perennemente allegra, lui ti fa sentire speciale.

Flashback

Per lo meno, io mi sentii così quel giorno, mentre lo osservavo allenarsi con Drako. Ero giunta da poco alla Torre, quindici anni nemmeno compiuti e solo Gaearmir negli occhi. Qui tutto mi sembrava dorato e luccicante, maestoso e bellissimo, restavo affascinata a guardare le statue pregne di storia, il Castello con quella facciata così austera, i giardini in netto contrasto, testimoni dell'amore di Re Rickard per sua moglie Margarete.



Anche lei era di quel genere di persone: sorrideva in rare occasioni, ma non mancava mai un gesto dolce e gentile verso i suoi figli. Ricordo di aver pensato che così doveva essere il viso di una madre, che anche la mia, probabilmente, mi avrebbe guardata così. Ero felice per Esperin, lei aveva circa la mia età e aveva la sua mamma che le sorrideva, che la riprendeva e la seguiva. In quel periodo non osavo avvicinarmi a lei, ma la osservavo da lontano e l'ammiravo tanto.



A quei tempi, persino Lady Lumen, arrivata anche lei da pochi mesi, mi pareva una fanciulla innocente e leggiadra. Prestare giuramento e diventare soldato del Re, difendere persone splendide come loro, come Esperin, mi riempiva di orgoglio: sì, avevo fatto la scelta giusta di seguire mio padre e Andreus alla Torre, a rifiutare il matrimonio e la vita convenzionale riservata alle donne. I soldati erano sempre impegnati a combattere, ad allenarsi e io cercavo di imparare più cose possibili, volevo rendermi utile e volevo sbugiardare tutti quelli che mi prendevano in giro, che mi vedevano solo come una bambina. C'erano altre soldatesse, ma erano tutte così dure, così adulte, impossibile distinguerle dai loro colleghi uomini. Quando terminavo gli allenamenti con mio padre e mi esercitavo con Andreus per l'arco, mi recavo sempre all'armeria, silenziosa e cheta, mi sedevo a terra, vicino la porta di ingresso e guardavo senza fiatare. Di solito, quella era l'ora in cui Kalisi e Lantis si addestravano nel corpo a corpo. Li guardavo con la luce negli occhi: così forti, così possenti eppure agili... avrei tanto voluto diventare abile come loro! Qualche volta mi faceva compagnia la Principessa, ma restava in disparte, nascosta da occhi indiscreti: la trovai ancora più simpatica, anche lei dopo il ricamo e altre attività noiose da donnette, voleva imparare a diventare un guerriero, così da difendere il nostro Regno! I due ragazzi non mi avevano mai notato, o comunque non mi davano importanza. Ma un giorno accadde e mai, mai il mio cuore aveva sussultato in quel modo.



Durante la lotta, a Lantis scappò una saetta, che si andò a conficcare giusto nel muro sopra la mia testa, a pochi centimetri da me. Ero rimasta pietrificata e lui accorse subito, piegando le ginocchia così da mettersi più o meno alla mia altezza. "Tutto bene? Dovresti essere più vigile sugli attacchi altrui, possono provenire da ogni parte e quando meno te l'aspetti" mi disse severamente. Ma poi... poi i suoi occhi si addolcirono e mi sorrise. "Comunque, non volevo spaventarti" aggiunse gentile.



Balbettai qualcosa, ma sentii le guance prendere fuoco, il cuore correre come un cavallo selvaggio, il respiro accelerato come a volerlo raggiungere e agguantare. Quel giorno mi innamorai di Lantis Raeghar.



Fu sciocco, stupido, idiota anche solo osare di nutrire un sentimento del genere per lui, eppure, questo non mi ha mai abbandonato. Nonostante i misfatti, nonostante le sue tenebre. Perchè so che da qualche parte, dentro di lui, ci sia ancora quel ragazzo che quel giorno, in armeria, mi sorrise. E io non lo lascerò solo, mai, anche se a lui questo non importa. Sì, nonostante il gelo che ho avvertito prima, non devo perdere la speranza, non posso farlo.

Fine flashback

Vicent mi distrae dai miei pensieri, è preoccupato per me. Gli sorrido accondiscendente, con dolcezza: è sempre così caro con me, non posso che ringraziare i Siamesi per avere la sua amicizia. Cercherò di esserne sempre degna... e tutte queste bugie non aiutano. "No Vicent, niente va bene" gli dico senza lasciare i suoi occhi. Gli farò cenno di seguirmi al piano terra, nell'androne del torrino, dove c'è quello scaffale per i libri e la panca. Mi siederò e lo guarderò seria: "Io... ti ho mentito l'altra sera". Che qualcuno ci spii o senta la nostra conversazione non è possibile: l'unico accesso all'androne lo teniamo di fronte, è ampio e senza nascondigli e da qui riusciamo a vedere anche la sala riunioni. La finestra alle mie spalle è priva di vegetazione e fiori, quindi anche di insetti. Il mio tono della voce non è poi alto, ma giusto per farmi ascoltare dal mio interlocutore. "Quella lettera... ho incontrato Andreus, questa notte, per questo non ero presente durante la sparizione della Principessa" gli dico seria, sempre fissandolo negli occhi. Come la prenderà? Mi vedrà come una traditrice? Francamente, inizia a non importarmi più di questa cosa. Quale abominio della natura dovrebbe vietare ad una sorella di incontrare suo fratello? "So che ha combattuto al Sinelux e... e..." mi manca la voce, non riesco a dire quello che sto per dire. "... E sono preoccupata da morire su cosa gli sia successo lì" concludo con la voce rotta dal pianto. Lacrime salate e amare, che non riesco a fermare. Tampono subito con la mano e sorrido nervosa: "Accidenti, sto diventando una donnicciola che non sa fare altro che frignare".

Parte con Esperin concordata con Serenarcc

ADAMANTIA FERALYS

L'aria fresca della notte mi accarezza i piedi e mi regala più di un brivido, apro gli occhi e vedo il lenzuolo a terra: com'è finito lì? Devo essermi agitata troppo durante il sonno, non mi succedeva da un po'.
Non è stato un sogno, né brutto né bello, io non sogno più o, per lo meno, non mi capita di ricordarlo.

Credo sia opera di nonna Alycent, quando ero tormentata dal ricordo della fuga, di ser Arlan e di quell'altro. Dei, mi sfugge il nome! Sarà opera sua anche questo, ma cosa mi è venuto in mente adesso, non ci pensavo da una vita, anche perché non ho molto da pensare visto che non ricordo quasi nulla!
Mi passo una mano sugli occhi e scendo dal letto, sarà meglio accostare le tende o morirò dal freddo. Devo fare tutto da sola, in questo posto siamo trattati peggio dei servi!

Mi avvicino alla finestra in punta di piedi, il pavimento è gelido, sto per chiudere le pesanti cortine polverose - ho quasi ribrezzo a toccarle - quando noto un lampo luminoso attraversare il cielo scuro.

"Una stella cadente. Ne hai mai vista una?"
"No, mai" - la ragazza scosse la testa, affascinata.
"Davvero? Si dice che se esprimi un desiderio quando ne vedi una poi si avvera."
Lei strinse gli occhi ed espresse il suo desiderio più grande.

​

Sciocchezze! Per far avverare i desideri l'unica cosa che conta è il potere. E anche un mucchio di denaro.

Nymeria Hammerfell

Avverto una strana tensione e strani giochi di sguardi tra i due uomini che quasi mi sento di troppo.
<<Sembrava agitato?>> mi chiede il comandante per poi rivolgere subito lo sguardo al giullare <<Non saprei, certamente andava di fretta...>>





Come se io non ci fossi iniziano a parlare di sir Fanon circa una diatriba tra di loro, fingo interesse alternando lo sguardo sui due... N-O-I-O-S-I.



Osservo Lady Loren ancora vestita a bordo vasca e non capisco le sue intenzioni quindi le faccio cenno con la mano di unirsi a noi, poi mi avvicino al bordo e poggio i gomiti su esso con la schiena inarcata a contatto con la parete.



<<E' veramente ammirevole il Vostro interesse per i soldati...>> mi rivolgo al comandante scuotendo la mia chioma leonina e mettendo così in mostra il collo nell'attimo in cui il capo è piegato all'indietro <<Sono certa che tornerà presto... Novità, invece, sulla principessa? Se per le indagini servisse la simbiosi non esitate a chiedere.>>



Sono sinceramente interessata alle sorti della Principessa e magari potrebbe fruttarmi una ricompensa se riuscissi a trovarla, ma ora ho voglia di divertirmi un po' quindi spero che la finiscano con i loro chiacchiericci che non sono nemmeno utili a carpire informazioni preziose per la septa.

Vicent Dreth

Mi dice di stare bene, che non è nulla, ed effettivamente fisicamente non ha niente che non va. Eppure, anche se lei afferma il contrario, ho la sensazione che ci sia qualcosa a turbarla e non capisco perché non voglia parlarne a me che sono un amico sincero e fidato.

Quando mi fa cenno di seguirla le lascio andare il viso ed in silenzio la raggiungo fino al piano terra dove Cassandra dopo essersi accomodata su una panca mi guarda seria e quasi in un sussurro esclama: <<Io... Ti ho mentito l'altra sera>>. Prendo un respiro e la guardo stranito, non capendo a cosa si stia riferendo. Quale sera? Che intende? Complice il nervosismo contraggo la mascella e mi impongo di ascoltarla senza intervenire. In fondo avrà avuto le sue ragioni per mentirmi, e conoscendola, di certo, saranno più che valide, perché è Cassandra e… Beh… Non la reputo né una bugiarda, né una manipolatrice, di lei mi fido. <<Quella lettera...>>, ah... Quella sera. <<Ho incontrato Andreus, questa notte, per questo non ero presente durante la sparizione della Principessa>>, ammette seria, fissandomi negli occhi, alla ricerca probabilmente di una reazione che non tarda ad arrivare.

Sconcerto inizialmente, rimango infatti con gli occhi sgranati e le labbra leggermente dischiuse mentre la guardo con incredulità cercando di metabolizzare la notizia, poi però addolcisco lo sguardo, in modo comprensivo, mettendomi nei panni di una sorella che non so come ma riesce a trovare la forza di gestire un distacco del genere. Legalità contro legame fraterno: non la biasimo. Chiunque, al suo posto, cercherebbe conforto tra le braccia di un familiare, Andreus poi è sangue del suo sangue e sarebbe crudele, mostruoso ed insensato privare una sorella di un rapporto così forte e sincero. Inoltre, nonostante Cassandra lo nasconda sotto una corazza fatta di freddezza e di legalità, so bene che ad Andreus tiene davvero tanto, ogni volta che mi parla di lui non riesce a trattenere le lacrime, perfino ora sta piangendo dopo avermi ammesso di essere davvero preoccupata per lui perché sa che è sceso al Sinelux… Ecco il motivo dei silenzi, dell’aver chiesto a Sir Aiden e Lady Araneae se c’erano state perdite tra le file dei ribelli...

<<Andreus non è uno sprovveduto ed ha la guarigione, come te, sono certo che se la sia cavata alla grande nonostante tutto>>, rispondo cercando di rassicurarla con un tono di voce caldo e soprattutto convinto. <<Lady Araneae… A giudicare dalla tipologia di arma erano ferita da ascia o falce. Ed essendosi scontrata Lady Feralys con Elen Vanya, resta solo un elemento dei reietti scoperto assieme ad un ribelle>>, cerco di argomentare un po’ il mio ragionamento sulle basi dei resoconti che ho udito. <<Se può rassicurarti in qualche modo puoi comunque chiamarlo in zona neutra per avere la certezza che stia davvero bene… Io…>>, azzardo incerto la proposta abbassando lievemente il tono della voce, <<Potrei coprirti, se vuoi>>.

Ho promesso di aiutarla... Ed io mantengo sempre la parola data.

Nota: tutto questo è in previsione di un cambio di allineamento per Vicent.