Vicent Dreth
Ho detto tutto quello che mi è passato per la testa da stamane, probabilmente l’ho fatto in maniera incoerente, contraddicendomi anche, ma non odio Esperin, non potrei mai, e, se non si fosse capito, le mie parole sono state dette solo con rabbia. Mi sono sfogato perché sono una persona che si sente in bilico, sono un ragazzo che ha appena perso un’amica, sono un Dreth che ha dovuto metabolizzare il tradimento da parte di una Raeghar. Perlomeno ho avuto la decenza di farlo nel privato con Cassandra, una persona che ritengo mia amica, e starei cercando di recuperare quel briciolo di lucidità che mi serve ora per ragionare. Ma non è facile. So di dover continuare a servire qualcuno che si macchierà dei peggiori crimini nel corso di questa guerra e il non avere più accanto quella persona che mi aiutava con la sola presenza ad andare avanti giorno dopo giorno è ancora più difficile. Esperin… Non era solo una Principessa per me. Non era solo la donna che amo. Non era solo un’amica. In quell’infermeria, oltre a dichiararmi, le ho giurato fedeltà incondizionata facendole chiaramente capire che era per lei che combattevo: era la mia ragione. E’ così difficile da capire? Probabilmente sì solo perché non l’ho mai esternato e da quando sono qui tutti gli altri non fanno che fraintendere o sfruttare ogni singola parola che esce dalla mia bocca, cercando di annichilirmi e mettermi a tacere. Beh… Ci sono riusciti, mi hanno ufficialmente distrutto, sto perdendo ogni convinzione, ogni appiglio ed ormai non mi rimane più nulla se non la promessa di vendicare Selene. Cassandra mi appoggia una mano sulla spalla, che trema ancora per la rabbia, ma la sua espressione resta seria così come la voce, <<Il mio problema più grande è proprio quello di cercare di comprendere il più possibile gli altri. [..] Chiami giustificazioni proprio il mio cercare di capire una visione che non è mia, chiami capriccio... Ciò che assolutamente non lo è stato>>.
Gli occhi non sostengono più i suoi finendo irrimediabilmente per fissare un punto indefinito della stanza quando il mio viso le mostra solo apatia. Forse ho esagerato. Il mio era un invito ad usare la simbiosi su di me ma evidentemente quel “mettiti nei panni degli altri” non era sufficientemente chiaro e… Non fa niente, vorrà dire che cercherò di spiegarmi meglio a parole nonostante non sia un asso ad esprimere le emozioni. Non voglio prendermela con lei, non è mia intenzione, so che non centra nulla e non vorrei peggiorarle le cose sapendo tutto quello che sta passando. Poi ha messo perfino me prima di una riunione… Sono stato un egoista.
Resto in silenzio, pentito, e la ascolto. Mi parla della sua idea, di come voglia rendersi utile per il regno e di come questa guerra, per quanto ingiusta e tremenda, non sia stata causata da Lantis. Mi chiedo: è davvero così? Non sono più certo di nulla…<<Vicent... Noi rappresentiamo la parte in luce di questo esercito... Io mi impegnerò sempre per cercare di fermare le atrocità che vorrà compiere quel Lantis che hai visto, in preda a Raiden. Non lo faccio da vigliacca, non lo faccio fuggendo lontano da lui, alleandomi con degli assassini... Preferisco morire, ma sarò morta cercando di fare qualcosa di concreto>>. Questo lo condivido esattamente come lei, non è mia intenzione lasciare la fazione, Lantis Raeghar… Deve essere fermato. Bisogna fare qualcosa ma, per cominciare, dovrei tornare ad acquistare quella razionalità e calma che fino a qualche ora fa mi distinguevano. Devo riflettere, attentamente, e magari una chiacchierata con mio nonno potrebbe aiutarmi in ciò… <<Esperin... Non ha agito per capriccio... Era convinta, una decisione che avrà ponderato a lungo. Per questo sono rimasta ferita: non ce ne ha mai parlato, non ne abbiamo mai discusso... Pensavo che fossimo amiche e invece...>>, scosto in maniera involontaria la sua mano dalla spalla ed indietreggio di un passo guardandola dritto negli occhi, ferito da queste parole: è Esperin la persona di cui stiamo parlando, non una sconosciuta, qualcuno di cui sappiamo il carattere.
Ripenso alla nostra conversazione, a ciò che le ho rivelato in stanza sul conto di Urthadar e soprattutto alla rabbia quando mi ha detto di Lumen e Lantis. Annullo me stesso, seguendo le mie stesse parole, provando a mettermi nei panni di una fanciulla che si vede promessa senza possibilità di replicare ad un viscido manipolatore, il tutto con il fratello promesso ad una serpe che si finge un angelo… <<L’apparenza inganna...>>, ripeto in maniera quasi automatica ignorando involontariamente le ultime parole di Cassandra sul demone che è la guerra. <<E se la fuga fosse stata una cosa istintiva? Non la sto giustificando, sto solo cercando di capire…>>, ribatto pacato, scompigliandomi i capelli.
<<Se fosse una cosa istintiva, questo escluderebbe a priori la premeditazione e per lei sarebbe stato impossibile scrivere un biglietto di addio…>>, la furia della fuga, il non essersi portata praticamente niente dietro: la sua camera era in ordine, ed è un dettaglio rilevante. <<Hai ragione. Non è un capriccio. Conosciamo bene Esperin, quando si mette in testa qualcosa diventa cocciuta come una capra! MA… Non è una stronza, no decisamente non è come Lumen>>, ops. L’ho detto? Va bene tanto è cosa risaputa.
<<Gildas aveva ragione, lei non sarebbe mai riuscita a mostrarsi tanto calma e tranquilla covando il pensiero di un tradimento: mi ha dato la buonanotte, lasciandomi capire che ci saremmo rivisti il giorno dopo, segno che dunque NON premeditava affatto un tradimento. E se si era organizzata… I suoi effetti personali li avrebbe portati con sé...>>, mi rendo conto solo adesso di aver preso a camminare in maniera convulsiva per la stanza ed ho gesticolato per quasi tutto il tempo mentre ragionavo. <<Forse non ha retto più questo schifo che ci circonda ed ha cercato rifugio da Kalisi… Era comunque il suo maestro d'armi, un tempo, parte della sua famiglia ed è il nostro Gran Maestro. Potrebbe essere… No?>>, chiedo bloccandomi di scatto e voltandomi verso di lei. Devo imparare ad essere più comprensivo, capire gli altri prima di me stesso, e questo è un buon inizio... Credo.