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  1. #251
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth



    Ma di che è fatta?! Nonostante le abbia appena tirato un pugno non ha fatto una piega! Osservo d’istinto la cotta dell’armatura: deve aver attutito il colpo o altrimenti non mi spiego come sia possibile...
    Sono perplesso.



    Forse ho mirato male?
    Forse avrei dovuto puntare ad una zona scoperta?
    Complice la posizione leggermente abbassata e la sorpresa che il colpo non abbia sortito alcun effetto, il mio sguardo è tenuto sì su di lei ma verso il basso. Mi accorgo infatti in ritardo della sua presa quando ormai le sue mani mi bloccano saldamente. Provo a muovere il braccio destro, facendo per rotearlo, ma la forza di De Lagun si rivela allucinante.
    Inghiotto un groppone di saliva conscio delle triste verità: non posso liberarmi.
    Il peggio arriva pochi secondi dopo, quando vedo scaturire un’abilità dannatamente familiare dal palmo donna.



    Stringo i denti, trattenendo il respiro e la guardo dritto negli occhi domandandomi: ma non doveva essere una semplice scazzottata?



    Il freddo pungente mi fa rabbrividire; fisso sempre più intensamente le sue iridi bluastre mentre ignoro il gelo che va man mano intensificandosi assieme a quel maledetto stridio sinistro che riecheggia beffardo nell’armeria.
    Cerco di non muovermi, continuando a respirare, sfruttando come appoggio la presa stessa della donna per non chinarmi...
    E’ solo un braccio.
    Ho superato di peggio.
    Questo è quanto mi ripeto quando il ghiaccio si ramifica nel mio corpo bloccandomi il sangue nelle vene; mordo la guancia internamente fino a sentire il sapore del sangue e tengo fermo il braccio onde evitare che eventuali contrazioni di dolore mi provochino più danni: purtroppo conosco fin troppo bene gli effetti di tale potere. Continuo così finché la magia non arriva alle ossa e lì il tugurio si placa. Espiro, aprendo leggermente la bocca, imponendomi di non distogliere lo sguardo da lei quando perdo ogni sensibilità a pugno ed avambraccio destro, assieme alla sensazione di dolore...
    Sollievo.
    Non faccio in tempo però a gustarmi l’attimo di pace che De Lagun contrattacca, porta infatti la testa indietro ed accompagnando il movimento con il busto fa per sferrarmi una testata che mi centra dritto in pieno naso; dopo un leggero formicolio sento un rivolo di sangue scorrermi fuori dalle narici lasciandomi intendere che non solo ho
    un braccio congelato ma anche il naso rotto.



    Dannazione.
    Cerco di ignorare l'ennesimo punto dolente e faccio per sferrarle il mio attacco: mantenendo il silenzio e lo sguardo sui suoi occhi sferro con tutta la mia forza una ginocchiata di sinistro, sopportando la fitta al braccio congelato, con l'intento di colpirla alla bocca dello stomaco mentre in contemporanea, nella speranza che allenti di un poco la presa, proverò ad afferrarle il collo, sfruttando la vicinanza della mia mano sinistra al suo viso, ed attiverò il mio di tocco congelante: una luce verdastra scaturirà dal mio palmo nell'esatto momento esatto in cui avrò il contatto con la sua pelle.

    Distruzione - Iceberg: Congela una porzione del corpo, causandone la paralisi e medi danni da congelamento.
    Se l’azione andrà in porto il gelo le bloccherò le vie respiratorie, facendo boccheggiare De Lagun come se fosse un pesciolino fuor d’acqua.







    Ultima modifica di Damnedgirl; 1st January 2015 alle 23:20



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  2. #252
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN


    Dreth ha riportato una brutta ferita al volto, il naso rotto, sembrerebbe... oh bene ragazzino, anche tu butti sangue ed è rosso, esattamente come quello di tutti, non blu di Prussia. D'un tratto sento un dolore fitto, brusco e profondo alla bocca dello stomaco: come prevedibile mi ha dato una ginocchiata. Se il pugno mi ha certamente creato un livido al fianco ma che è solo fastidioso, questa ginocchiata mi fa quasi perdere i sensi, ma niente che io non possa gestire nel modo migliore. D'istinto, per il dolore, lascio i suoi polsi e mi piego, dandomi la possibilità di intravedere, anche grazie alla sua gamba alzata per il tipo di colpo che mi ha sferrato, un punto scoperto. Qualcuno potrebbe dire che non è nobile colpire le parti basse di un avversario e in effetti, non è certo un tipo di mossa elegante che si confà ad un cavaliere ma... il nostro dovere è quello di sconfiggere l'avversario, per far trionfare il bene sul male e per quanto mi riguarda, se in passato non ho avuto altra scelta, spesso ho dovuto cadere nell'inelegante. Quando, poi, Dreth mi afferra il collo mi sento completamente bloccata il busto, con le sole braccia e mani libere. Non ha provato a sollevarmi, quindi mi ritrovo ancora piegata e penso di non avere altra scelta. Mi spiace Sir Vicent, forse lo troverete poco opportuno, ma non vedo altre vie, mi sento anche mancare il respiro e sono abbastanza disperata: unisco le mie mani e intreccio le dita, come in preghiera, poi le posiziono davanti a me e quindi sotto la cintola di Dreth. Il suo ginocchio alzato mi dà il giusto spazio per darmi uno slancio con le braccia dal basso verso l'alto e uso tutta la mia forza per tentare di dargli un colpo, usando le mie mani in preghiera, proprio sulle sue parti intime. Non sono un uomo, ma un pugno del genere, se va a buon fine, dovrebbe fare un male cane, da svenire o urlare. L'aria mi manca, anche i miei polmoni devono essere congelati, non è mai piacevole assaggiare la propria stessa medicina e non pensavo che Sir Vicent avesse le mie stesse capacità. Quindi domina o l'acqua o il vento, come avevo immaginato, ma questo avrà poca importanza se il mio colpo andrà a buon termine.

  3. #253
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Rimango solo sulla terrazza, cullato dalla leggera brezza della sera. È stato un incontro intenso, molto intenso, e ho bisogno di raccogliere le idee e i pensieri.


    Così tanto è cambiato, in un solo giorno: stamattina mi preparavo per la battaglia, un semplice soldato nelle mani di altri, e ora sono comandante delle forze reali. Mia madre sarebbe fiera, mi ha insegnato lei la politica e la dialettica, mentre mio padre e i suoi fratelli si preoccupavano del mio addestramento militare. Ma mi esorterebbe anche a non adagiarmi sugli allori proprio adesso: ottenere il vantaggio all'inizio della partita è facile, la vera sfida è saperlo sfruttare a dovere. La regina... Non riesco a leggerla, nonostante sia così simile a me... O forse proprio per questo. Il fatto che sia la mia immagine speculare mi preoccupa non poco: se fossi in lei, starei già pensando al modo per farmi uscire dai giochi una volta persa la mia utilità. Vedremo chi tra noi sarà il più veloce.


    Rientro nell'edificio e chiudo la porta alle mie spalle. Mi domando cosa stiano facendo i miei compagni, se si stiano allenando da bravi soldatini, o se siano ancora a fare bisboccia in sala da pranzo. Faccio cenno di avvicinarsi alla serva, mi pare Ricciarda, che sta passando per il corridoio: <<Dove si trova la principessa?>>, le chiedo con tono seccato. <<L'ho vista... Ehm... L'ho vista in biblioteca, con Lady Feralys>>.
    Mi dirigo quindi verso la biblioteca senza ringraziare la sguattera.
    Our wills and fates do so contrary run

  4. #254
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar



    Vedo Lady Feralys chiudere gli occhi, lasciandosi andare totalmente alla mia aurea. Le sue parole si liberano nell'aria, come un fiume in piena.
    "Ho attraverso il glados. E' vero, c'è qualcosa che mi tormenta, più di una cosa in realtà e ho dovuto accertarmene di persona." comincia a dirmi, e le mie preoccupazioni ottengono così conferma. E' uscita da palazzo, senza avvisare nessuno, e ha attraversato il Glados. Ringrazio gli Dei per averla fatta tornare a palazzo sana e salva, solo loro sanno quanti pericoli possano esserci là fuori in questo periodo!
    "Ho visto sir Drako Kalisi, non potevo credere nella sua colpevolezza e lui si è, in un certo senso, confidato con con me. " continua poco dopo, e sento il mio cuore perdere un battito.



    Ha visto Drako... il mio Drako. Solo qualche ora fa, Lady Feralys ha conversato con lui, non posso crederci. Provo rabbia, gelosia, angoscia, preoccupazione e...sollievo. Drako è vivo, sta bene. Lui è vivo ed in salute. Ringrazio mentalmente gli Dei, non potevo ricevere notizia più gradita. E la felicità di avere la certezza che stia bene supera anche il dispiacere di saperlo a conversare con un'altra donna. Donna che è d'altra parte mia alleata e di cui quindi non devo preoccuparmi.
    Mi dice che si è confidato con lei... mi chiedo come sia possibile. Lo conosco da quando ero bambina, ed è sempre stato una persona riservata, taciturna... cosa potrebbe averlo spinto a confidarsi con una perfetta sconosciuta? Che si conoscessero già? Non mi pare.
    Mille dubbi cominciano ad assalirmi, deglutisco per calmarmi, notando che Lady Feralys sta continuando il suo racconto.
    "Principessa, sir Drako mi ha raccontato i suoi dubbi circa la colpevolezza ... di vostro fratello." aggiunge, e le sue parole riecheggiano nella stanza. Ma cosa...?



    "Lo so a cosa state pensando, ma se riflettete per qualche secondo potreste trovare del fondamento in quello che dice l'ex primo cavaliere. Nessuno trarrebbe più giovamento da tutti questi gravi accadimenti del principe Lantis, ma sono anche sicura che c'è una spiegazione logica. Sono sicura che qualcuno stia cercando di incastrare o di rendere inoffensivi tutti i membri della famiglia reale, nessuno escluso." aggiunge, stringendomi più forte le mani.
    Senza replicare continuo ad ascoltare il suo discorso, fissandola negli occhi. Resto immobile, quasi temendo che il minimo movimento del mio corpo possa lasciar trasparire il tumulto interiore che provo.
    Le sue parole perdono per me di importanza, le sento lontane, vuote, offuscate dal disgusto per le accuse infondate che sto sentendo pronunciare contro mio fratello.
    Drako non può aver detto queste cose. Lui non può averle minimamente pensate. Ma che motivo avrebbe Lady Feralys di mentirmi? Siamo pur sempre dalla stessa parte.
    Sento le lacrime farsi strada, ma utilizzo tutte le mie forze e la mia determinazione per trattenerle. Non posso piangere, non qui. Non davanti a lei. Non farei che accentuare i suoi dubbi e la sua preoccupazione su tutta questa storia.
    "Dobbiamo cercare un modo per proteggervi, dobbiamo smascherare i veri colpevoli! Raccontatemi tutto quello che sapete e che potrebbe essere utile per le indagini. E mi promettete che qualunque cosa veniate a sapere me lo racconterete? Ovviamente io vi prometto lo stesso"
    Lascio le sue mani, visibilmente incredula. Continuo a fissarla negli occhi, mostrandomi ferma nella mia posizione, cercando di non dare a vedere quanto io sia al momento sconvolta per le sue parole.
    Cerco di indurire la mascella, ma mi rendo conto che mi trema il labbro. Mi costringo a rispondere, mantenendo un tono pacato "Le chiedo scusa, lady Feralys, per aver insistito e averle probabilmente chiesto troppo" le dico, sospirando "E' giusto che voi esterniate in vostri dubbi e li chiariate, se ne avete bisogno. La posso rassicurare però su questo, io lo so bene, mio fratello il principe è innocente, lo conosco meglio di chiunque altro" le dico a testa alta, senza abbassare lo sguardo dal suo. Lo conosco anche meglio di Drako, ne sono certa.



    "Non mentivo, Lady Feralys, certo che siamo amiche, almeno per quanto mi riguarda, e non vi nasconderò nulla se dovessi venire a sapere qualcosa di importante riguardo a questa guerra o ai recenti tristi avvenimenti. Sono sicura che farete lo stesso...per il bene del regno".
    Mi allontano da lei, prima di aggiungere "Ora scusatemi, ma ho bisogno di prendere un pò d'aria", mi congedo, uscendo dalla stanza a capo chino, ma mantenendo un certo contegno.
    Cammino diretta verso la mia stanza, ho bisogno di stare sola, di riflettere, di affrontare questa cosa che mi è appena stata riferita.
    Sono così concentrata nei miei pensieri che non mi accorgo di una figura che si avvicina nella mia direzione. Alzo gli occhi e riconosco Sir Aiden. Ricordo la sua richiesta di poco prima di parlare privatamente, ma non sono adesso in grado di sostenere una conversazione con nessuno. Ho bisogno di calmarmi, di riprendermi.
    "Sir Aiden, che fortuna incontrarla" gli dico, cercando di sorridere e di risultare convincente "Non ho dimenticato la vostra richiesta di conversare privatamente e sarei lieta di farlo. Vogliate scusarmi, però ora ho delle faccende da sbrigare...la manderò a chiamare più tardi. Con permesso" con un cenno del capo mi congedo e mi dirigo spedita verso le mie stanze.
    Quando finalmente arrivo sono ormai esausta. Stanca, arrabbiata, delusa.
    Non so cosa pensare, a chi credere. Troppi dubbi e teorie si fanno strada nella mia mente.
    Lady Feralys che parla con Drako, Drako che accusa Lantis. Lantis che mi rivela dell'avvelenamento di mio padre, e che sospetta della Regina. Intrighi, sospetti, tradimenti... oh Padre, perchè non siete voi qui con me. Sapreste sicuramente come fronteggiare la situazione.
    Chiudo il viso tra le mani, e le lacrime cominciano a scendere, prima lente e calde, poi sempre più copiose...e non riesco a fermarle.



    Mi lascio andare accanto al letto, sfinita.
    Piango per non so quanto tempo, fin quando ormai non ne ho più. Resto ancora per qualche minuto con la testa appoggiata al materasso, quando finalmente sento il cuore rallentare, e il respiro affannato tornare regolare.



    Mi faccio forza, alzandomi, e asciugandomi il viso.
    Devo parlare con Lantis, ma non posso dirgli tutto, altrimenti avrebbe un motivo in più per odiare Drako, senza contare che non ho la certezza che sia tutto vero. Non so se fidarmi di Lady Adamantia, non vedo motivi per cui dovrebbe mentirmi, ma conosco bene Drako e so che non accuserebbe mai mio fratello. A meno che... non ci sia qualcosa sotto. E se fosse vero? Se Drako dicesse davvero queste falsità su mio fratello? Non posso pensarci.
    Devo parlare anche con Drako ma...no, non ora. Non sarei in grado di affrontarlo, non so se ne avrei la forza in questo momento e non posso cedere, neanche davanti a lui. Soprattutto davanti a lui.
    E...devo parlare con la septa, chiederle della Regina, di mio padre. Questa forse è la cosa più facile da fare, adesso.
    Mi decido ad agire e ordino ad una serva di portarmi un catino per rinfrescarmi il viso, ormai segnato dal pianto di poco prima. L'acqua allieva il bruciore degli occhi, curandone anche il rossore. Poi mi asciugo bene, e sistemo i capelli in modo da risultare presentabile.
    Quando mi reputo finalmente in buone condizioni, ordino alla serva di portare via il catino e andare a chiamare la mia septa, comunicandole di raggiungermi nelle mie stanze. Speriamo che almeno lei mi porti buone notizie dalla Regina sullo stato di salute di mio padre.

  5. #255
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    <<Sir Aiden, che fortuna incontrarla>>, mi dice la principessa mentre abbandona la biblioteca.


    <<Non ho dimenticato la vostra richiesta di conversare privatamente e sarei lieta di farlo. Vogliate scusarmi, però ora ho delle faccende da sbrigare...la manderò a chiamare più tardi. Con permesso>>. Le rispondo con un cenno della testa, rinfrancato da quel "più tardi". Spero mantenga la parola data.

    Faccio per dirigermi nelle mie stanze, quando un pensiero mi attraversa la mente: Lady Feralys è ora sola nella biblioteca. Quale occasione migliore per scambiarci due chiacchere? Ritorno sui miei passi ed entro nella biblioteca. Ed eccola lì, chioma rossa e occhi di ghiaccio.


    Mi avvicino e accenno un inchino per salutarla, poi dico: <<Lady Feralys, finalmente la trovo sola. Desidero da molto parlarle, conoscerla meglio... sia come soldato, sia come donna. È un buon momento?>>.
    Inizierò con dei convenevoli, e poi passerò al vero obiettivo di questa conversazione. Spero di averci visto giusto...
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  6. #256
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth

    Lancio un urlo straziante ed a stento trattengo le lacrime.



    Fa male.
    Un male cane
    Un dolore atroce.
    Non voglio credere che abbia usato questo colpo. Se n’è fregata altamente della correttezza, colpendo un punto… vitale per ogni uomo. Sento come se le parti intime mi stessero prendendo fuoco; al momento vorrei collassare a terra, rotolando e urlando ma mi impongo un certo contegno. Sono un signore, purtroppo sono un signore… Anche se dato il pugno ho i miei seri dubbi circa la mia virilità.
    Ghiaccio.
    Ho uno stramaledetto bisogno di ghiaccio.
    Penso indietreggiando da lei quanto più velocemente possibile, provando a portarmi a distanza da De Lagun: mi spiace, ma vorrei tenere i miei gioielli di famiglia ancora attaccati.
    In un barlume di lucidità mando al diavolo le buone maniere ed incurante del pietoso spettacolino che sto offrendo mi infilo il braccio destro, ancora semi congelato, tra le gambe lenendo così il dolore.
    Complice la posizione però è il sangue dal naso il problema.
    Prende infatti a colare più abbondante, qualche goccia arriva fino a terra macchiando di un rosso scuro il tappeto; sento perfino il suo sapore metallico in gola, ne sputo un poco ingoiando il resto, tentando di pulirmi il punto usando il dorso della mano.



    Sto da schifo.
    Cerco di normalizzare il respiro, usando lo bocca, e riprendere al contempo un poco di lucidità.I danni che mi ha inferto non sono indifferenti, ma non vorrei arrendermi… Vorrei guadagnarmi il suo rispetto, battendola. Sono conscio che nella resa non vi sarebbe alcun disonore, anzi, ho combattuto egregiamente e nonostante la donna sia in vantaggio le ho provocato anch’io qualche problema...



    Ma ora devo temporeggiare, provare a farla calmare.
    Ammorbidisco il viso, ricomponendomi almeno di un poco, mentre la fisso intensamente stabilendo una connessione tra me e lei; probabilmente con un contatto fisico la mossa mi risulterebbe più facile ma… il dolore alle parti intime mi fa desistere dall’intento. L’unico problema però è che la conosco ben poco ed, almeno con me, si è sempre comportata in maniera piuttosto fredda e distaccata, dunque non saprei proprio come prenderla.
    Espiro, poggiando a terra un solo ginocchio, rimanendo a guardia alta quando le parlo, lasciando che sia la mia natura da mago a venirmi in soccorso.


    Aura di luce.

    I maghi prendono vita dalla luce e per tale motivo vi hanno forte affinità. Questa caratteristica è associata alla positività ed al bene, ma non sono rari i casi in cui viene adoperata per scopi bassi, il tutto dipende dall’indole del mago. La loro presenza suscita di per sé una certa calma, ma sono in grado di amplificarla per sortire diversi effetti che cambiano a seconda del grado:

    Esperto - Si avverte un profondo stato di rilassatezza e ci si sente propensi positivamente verso lui.

    <<Tutto questo fa schifo…>>, biascico la frase a stento, <<Ciò che è accaduto oggi è uno schifo. L’avervi offesa, l’ordine di vostra maestà, la guerra. Dovremmo combattere contro le ingiustizie, schierarci sempre a difesa dei più deboli, aiutare gli altri e poter ribattere su scelte ingiuste...>>.
    Sputo a terra, continuando.
    <<Non è né onore, né riconoscimenti, né fama ciò che cerco. Sarò anche giovane, inesperto ed impulsivo ma quello che voglio è solo giustizia. Voglio la pace, il bene di Dohaeris, della famiglia reale…>>, di Esperin, ma questo è meglio non dirlo.



    <<Oggi ho insultato pesantemente Urthadar, lasciandomi offuscare la mente dal… passato che intercorre tra le nostre famiglie>>, no, non le dirò che gli Urthadar ci hanno quasi sterminato, <<Ho sbagliato e me ne pento ma non rimpiango ciò che ho detto su di voi… Prendetemi pure a pugni fino a farmi svenire>>, tanto non vi manca molto, <<Io non reagirò ma neanche rimangerò le mie parole perché erano e sono la sacrosanta verità!>>.
    Abbasso lo sguardo sofferente, concludendo:
    <<Sinceramente? Fa più male sentire il vostro astio nei miei confronti che queste ferite sul mio corpo…>>.
    Dovevo prendere tempo.
    Dovevo riprendermi.
    Ma d’un tratto mi rendo conto di come la cosa non mi importi affatto: vittoria o non vittoria desidero solo avere il suo perdono...


    Ultima modifica di Damnedgirl; 1st January 2015 alle 23:27



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  7. #257
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Mentre tiro via i due corni della Fornworn dal manichino, una presenza si materializza alle mie spalle, facendomi voltare di scatto per puntare la lancia verso di essa: i due soldati non si sono mossi da dov'erano, continuando a combattere, facendomi denotare che la persona che mi si è avvicinata di soppiatto altri non è che una serva che ora se la sta facendo sotto con la mia lancia puntata alle sue narici.
    Sbruffo tornando dritta sulle gambe: la ragazza mi riporta la volontà della principessa di vedermi nella sua stanza.



    Distendo il braccio destro di lato, espirando lentamente. Sento partire come un piccolo guizzo di magia che dalle mie labbra si accosta all'arto, fino a dipanarsi tra le mie dita, e sento la presa sul bastone affievolirsi fino a perderne il tatto.

    Arma Richiamata – Lancia
    Forsworn Stave (Ophelia)
    Seguo lentamente la ragazza, mentre ai miei occhi si mostra in tutto il suo splendore la perdita della (già poca) virilità di sir Dreth: sghignazzo divertita senza preoccuparmi che possano sentirmi. L'uomo (?) cerca di contenersi degnamente, mentre comincia a blaterare verso il Comandante delle parole, ma non mi interessano, con la mente sono già a ciò che dovrò raccontare a lady Esperin.
    Arrivata nei pressi della sua stanza, noto che i cavalieri reali hanno tolto le tende...con chiunque stesse parlando lady Lumen, il dialogo è terminato.



    Mi evito di perdere tempo nel bussare: non mi sono mai preoccupata di farlo con i miei allievi, soprattutto quando in ballo ci sono colloqui che non possono attendere...e poi mi ha mandato a chiamare lei, mi starà aspettando.
    Chiudo la porta alle mie spalle:



    <<Principessa...questa è una chiara giornata in cui per Voi, a quanto pare, non ci sono buone notizie.>>
    Mi seggo piano sul sofà, e la scruto: comincio a parlare piano, a voce molto bassa...i muri saranno anche spessi e le porte doppie, ma anche questi hanno le orecchie.
    <<Sedetevi vicino a me, bambina, poichè ho poca voce per colpa dei venti freddi che arrivano dal Nord.>> enuncio con voce fintamente stremata.



    Non appena si siederà, le parlerò molto direttamente, sempre sussurrando, dicendole:
    <<Prima di cominciare, c'è una cosa importante che dovete capire. Vi vieto categoricamente di rimanere sola con Lady Lumen, per la Vostra incolumità. Se dovesse richiederVi udienza, rifiutatevi di farlo se non accompagnata da qualcuno di Vostra fiducia, sono pronta a farlo io stessa, altrimenti valutate pure Voi con chi potete sentirVi più al sicuro. So che anelate ad informazioni circa la salute del Vostro Genitore, ma la verità è che Lady Lumen non ha potuto rispondermi: la Vostra Matrigna non ha idea di come stia il Re! Cosa ne deducete da questo?>>.
    Voglio dirle ogni cosa, sono pronta a rispondere ad ogni sua domanda, ma lei.....lei deve saper ascoltare.



  8. #258
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Sir Vicent si allontana, contorcendosi dal dolore. Uomini: forti come pietre sul volto, teneri come burro in mezzo ai pantaloni. Tutto sommato, però, si è battuto bene, con coraggio, e questo fa onore alla sua famiglia. Non ho ben capito se vuole arrendersi, ma se vuole sono pronta a dargli la lezione finale, anche se... d'un tratto la rabbia e la frustrazione di ciò che è accaduto con la regina, l'ostilità verso Dreth per quel piccolo alterco a pranzo, l'adrenalina dello scontro... tutto sembra svanito, sfumato in uno stato di rilassatezza che mi ha invaso le membra. Sento i nervi distesi, la mente più lucida, i muscoli più caldi. Non capisco, non ricordo quasi più perchè mi ero accanita così contro questo ragazzo. Lo guardo dolorante e sento la necessità di aiutarlo ma le sue parole mi fermano: parole d'onore, parole di cavaliere. Realizzo di aver giudicato male Sir Vicent, sono stata frettolosa e il mio pensiero è stato annebbiato dal sovrapporsi di tutti questi eventi così carichi di tensione, da mio fratello Andreus alla preoccupazione per Lantis alla Barriera con Lord Tywin; dall'aver perso la battaglia contro Ryuk, forse l'essere che odio di più al mondo dopo Targaryus, all'essere sostituita da Aiden nel comando dalla regina, una donnetta scialba e frivola. E che, forse, non ha tutti i torti, considerando come ho reagito verso Sir Vicent. Non rimpiango il modo in cui abbiamo combattuto, da guerrieri e cavalieri di Dohaeris, ma il mio intento era davvero quello di migliorare le mie capacità e aiutare, magari, Sir Dreth ad analizzare meglio una situazione di lotta? O l'ho visto solo come un sacco da picchiare? Tutti i miei problemi personali mi stavano facendo dimenticare i veri motivi per cui indosso quest'armatura e grazie proprio a questo ragazzo, gli ideali di giustizia, di pace, di proteggere la famiglia reale, la principessa che è stata così comprensiva con me, di difendere lo stendardo del regno sono tornati a riflettersi chiaramente sullo specchio della mia anima. Una lacrima, inaspettata ma calda, catartica, scende sul mio viso. Sono commossa, sono libera. Sento di essere tornata in me, finalmente. Mi avvicino a Sir Vicent e gli porgo il braccio per rialzarsi, per una stretta di mano per incrociare i nostri avambracci, da cavaliere a cavaliere.
    "Avete ragione Sir Vicent e vi siete battuto con onore. Le vostre parole mi hanno toccato il cuore e mi aiutano a farlo scintillare di una parola che tanto mi è cara, giustizia. Le parole pronunciate a pranzo sono dimenticate, ma non il valore che avete dimostrato qui. Perdonate la mia severità, la mattinata non è stata... facile... per me. Spero non ci sia del rancore in voi, ma lo capirei. Permettetemi di aiutarvi" dico evocando il mio potere rigenerativo "almeno il naso rotto dovrei farcela". Se Sir Vicent accetterà il mio aiuto, guarirò il suo setto nasale, la luce azzurrina che si sprigiona dalle mie mani raddrizzerà dolcemente l'osso e rimarginerà le ferite. Non bado alle mie, ho ancora dell'affaticamento respiratorio e in effetti è difficile dirgli tutto quello che vorrei. Il collo mi fa male, il livido al fianco invece è sopportabile. L'urto allo stomaco sta irradiando calore doloroso per il ventre, ma posso resistere.
    "Se volete, possiamo scambiarci qualche appunto o impressione sulle nostre strategie di lotta... sempre che l'altra ferita che vi ho causato non sia troppo dolorosa" gli propongo sorridendogli. Sono di nuovo serena, grazie a lui e spero che accetti il mio aiuto.

    Difesa e Rigenerazione
    Rigenerazione - Avviene tramite tocco: Rigenera ferite di media entità ( ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento )

  9. #259
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    So di essere un libro aperto per molte persone. Non sono brava a nascondere ciò che provo, nonostante cerchi in tutti i modi di sforzarmi. I sentimenti che provo, allegria, gioia, dolore, rabbia... traspaiono sempre in maniera piuttosto evidente dai miei occhi, soprattutto a chi mi guarda davvero. I miei genitori, Lantis, Drako, la mia septa... non hanno mai avuto, ahimè, problemi a decifrare il mio stato d'animo.
    Non mi sorprende perciò che la mia septa si accorga immediatamente della tristezza che è calata sul mio viso.
    <<Principessa...questa è una chiara giornata in cui per Voi, a quanto pare, non ci sono buone notizie.>> mi dice infatti, appena entrata.



    Non le rispondo ed evito di raccontarle ciò che è successo, rimembrando i suoi stessi insegnamenti. Non fidarsi di nessuno, non aprirsi con nessuno, nemmeno con lei. Anche se...quanto vorrei parlarne con qualcuno. Quanto vorrei sfogarmi, al di fuori delle quattro mura della mia stanza.
    <<Sedetevi vicino a me, bambina, poichè ho poca voce per colpa dei venti freddi che arrivano dal Nord.>> mi dice, dopo essersi seduta sul sofà.



    Mi avvicino, senza proferire parola, mi accomodo accanto a lei ed ascolto attentamente il suo discorso.
    <<Prima di cominciare, c'è una cosa importante che dovete capire. Vi vieto categoricamente di rimanere sola con Lady Lumen, per la Vostra incolumità. Se dovesse richiederVi udienza, rifiutatevi di farlo se non accompagnata da qualcuno di Vostra fiducia, sono pronta a farlo io stessa, altrimenti valutate pure Voi con chi potete sentirVi più al sicuro. So che anelate ad informazioni circa la salute del Vostro Genitore, ma la verità è che Lady Lumen non ha potuto rispondermi: la Vostra Matrigna non ha idea di come stia il Re! Cosa ne deducete da questo?>>



    Chiudo impercettibilmente gli occhi, cercando di assorbire l'ennesima brutta notizia. Speravo davvero di sapere qualcosa su mio padre, di poter gioire di qualche, seppur minimo, segno di miglioramento. E invece nulla... nulla!
    Se solo fossi libera di andare via dalla Torre, se potessi tornare al Castello, da lui. Stargli vicino, chiedere di persona aggiornamenti ai curatori e agli studiosi di magia del Regno. Io...non mi accontenterei di vederlo lì, disteso su quel talamo di morte, senza fare nulla.



    <<Io...se io fossi lì...non darei pace ai curatori migliori del Regno pur di avere notizie, sia buone che cattive>> mi lascio sfuggire, arrabbiata e delusa, in risposta alla sua domanda.



    Come può una moglie devota accontentarsi di guardar morire il suo sposo senza fare tutto il possibile? Come può interessarsi di chi guida l'esercito reale, scavalcando le decisioni di mio fratello, invece di riservare tutte le proprie energie a cercare di trovare una cura?
    Le parole della septa, la sua allusione a ciò che in realtà già penso, le parole di Lantis dell'altra sera, le dicerie di corte. Tutto si connette nella mia mente, in un'unica, ormai chiara, certezza: quella donna, la nostra Regina, ha a cuore più il potere che deriva dalla sua posizione di sposa del re, piuttosto che la salute di mio padre.

  10. #260
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Una considerazione piccola, ma intelligente...molto bene, la principessa è sulla giusta via di pensieri.



    Eppure...è lo spirito che non va. E' abbattuta, amareggiata, glielo leggo negli occhi e questo non va bene...ho bisogno che non faccia atti stupidi o avventati, ne ho bisogno ora più che mai, se voglio assicurarmi che non le accada nulla.
    A parte questa frase, difatti, non ha enunciato altra parola...la sua testa sarà attraversata da mille pensieri confusi, e devo fare in modo di riordinarli:
    <<Sapete, principessa....io non comprendo.>> asserisco simulando delusione e fastidio nella voce:
    <<Non comprendo, come ben sapete, affetti che legano familiari e amici, come voi esternate quelli per Vostro Padre. Ma nonostante io sia cosciente di questo, nonostante abbia osservato persone come Voi per secoli interi...continuo a non capacitarmene! Non ho mai provato simpatia per mio padre, ad esempio...>> le dico guardandola negli occhi.



    <<...eppure oggi se non l'avessi continuamente osservato mentre lavorava, sono sicura avrei più difficoltà a ricordare tutte le capacità delle varie parti che costituiscono la foglia della Mordigallina: il mio genitore aveva una piccola poesia con la quale, attraverso ogni versetto, ricordava le proprietà di ogni parte giusta.>>
    La osservo criptica, ma lei è ancora in attesa di altre spiegazioni: tossisco per schiarirmi un poco la voce, dopodichè il mio tono si indurisce molto, e credo le ricorderà le ramanzine che le facevo da piccola.



    <<Siete una Raeghar, e lo sapete. Siete una principessa, e mi auguro sappiate anche questo. Ma al momento, per quello che vedo...siete solo una stupida. Una bimbetta che non sa dove voltarsi ad ogni brutta notizia che riceve, per nascondere i lacrimoni. Le persone vi parlano, vi guidano nei propri ragionamenti, insinuano in voi fiumi di parole e raggiri e Voi....? Cosa fate Voi, se non agire da perfetta ragazzina insulsa quale siete? Cosa avete fatto fin'ora, se non piangerVi addosso come la più ignorante delle serve? Posso solo augurare a Vostro Padre la morte, se quello che gli aspetta riprendendosi è una figlia di tal fatta maniera! Immagino già come Vi guarderebbe Vostra Madre, delusa per quanto sia sterile ogni Vostra azione, guidata dall'inerzia! Si, proprio così, ormai Vi trascinate piuttosto che reagire, come invece farebbe un degno figlio di Re Rickard e della sua defunta moglie, la regina Magarete! Dov'è finito il Loro sangue?>> termino digrignando i denti.
    Contrariamente a suo fratello, lady Esperin ha ereditato in toto il carattere di suo padre, e infatti i miei insegnamenti sono stati identici per entrambi. La principessa ha la sua stessa bontà, la stessa ingenuità colpa della gioventù, lo stesso modo di guardare gli altri. E' su questo che ho fatto leva in questo momento: sulla sua somiglianza (inconsapevole, evidentemente) con il re.



    Se se ne rendesse conto, forse....potrebbe cominciare ad agire come lui. Trovare in ciò che ricorda di quell'uomo, la soluzione al comportamento da seguire.
    Lantis purtroppo sarà un osso più duro...non è intelligente come crede, e già questo è un problema. Poi è prepotente, e questo aggrava di più tutta la situazione, rendendomi solo feccia ai suoi occhi.



    Se solo imparasse a guardare oltre il suo naso....se solo si accorgesse di quello che sta passando davvero la sorella, invece di preoccuparsi solo della sua apparenza e della bolla di vetro nella quale vuole tenerla rinchiusa...forse temerei di meno la venuta del Lord delle Terre delle Rose.
    Devo averli entrambi dalla mia parte...devo assicurarmi che il trono sia sempre in mano loro.

    Nb: post concordato con serenarcc per le azioni di Esperin.


 

 

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