Vicent Dreth
L’acqua continua a cadere sempre più forte, scivolandomi sul corpo e provocandomi dolore a causa delle molteplici ustioni che il fulmine mi ha provocato. Ma non basta. Speravo di riuscire a deconcentrarmi, non pensare alla tragedia che ha portato alla morte la mia famiglia ed invece… Il destino ha voluto farmi ereditare proprio il vento di Ulfric Dreth. Crudele ironia. Però almeno così Ulfric potrà davvero essere fiero di me per una volta... I miei poteri mi designano come un Dreth nonostante io non mi sia mai ritenuto all'altezza di tale onore.
Mi sento sciocco, ingenuo, perfino adesso mi sono messo nella posizione tale da rischiare la morte: basterebbe un fulmine scagliato in acqua… E fine. Ciò che invece sento sono due mani che mi prendono dal collo e che di peso mi tolgono dalla fontana. Non oppongo alcuna resistenza e rimango inerme, ad occhi chiusi, con la bocca serrata mentre modulo il mio stesso respiro pur di non rimanere senza aria. La testa fa un male cane, ma se perdo la calma è la fine. Un improvviso colpo alla guancia mi fa sussultare e subito dopo l’uomo mi bisbiglia, <<reagisci>>. Eccone poi un secondo pugno, un terzo leggermente più forte e con l’aumentare dell’intensità mi rende chiare le sue intenzioni, <<Lasciati andare>>. Non voglio. Non posso. Non devo. Al quarto pugno però il mio corpo reagisce d’istinto e con il palmo cerco di placcare la sua mano in modo che non possa infierire ancora sul viso già martoriato dall’elettricità.
<<Fammi vedere di cosa sei capace>>, ma che gli prende? Dischiudo le palpebre e ricambio lo sguardo di Aiden: se vuole sfidarmi di certo non mi tiro indietro, non sono un vigliacco... <<Aiden…>>, biascico a fatica a causa della sua mano che mi occlude la trachea ed intanto serro una mano a pugno lasciando che la nocca del dito medio sia leggermente più alta rispetto le restanti. <<Quelli non erano quattro metri.>>. Esclamo riferendomi al volo di poco fa prima di liberare il pugno che cercherà di colpire il suo setto nasale. Da che ricordo sono molto più debole di lui ma nonostante ciò con la mia forza dovrei comunque riuscire a spaccargli il naso ed il dolore fargli mollare la presa. Se questo avverrà allora ne approfitterò per rotolarmi fino alle sue spalle, stringendo i denti a causa dell'attrito erba bagnata e ferite, e da terra proverò ad assestare un bel calcio nel suo regale posteriore pur di farlo finire dritto nella fontana...
Di faccia.
<<Abbiamo spettatori...>>, dirò infine, in ogni caso, restando disteso sull'erba a circa un metro da Aiden e lanciando una fugace occhiata a Lady Feralys.