Nikah Demonar
Trattengo la risata con le mani. Nel frattempo la regina prende a urlare come un’ossessa mentre sul suo volto cominciano a formarsi le piaghe a causa dell’acqua e delle ustioni profonde. Ops… sono così mortificat… naaa. Lentamente un senso di oppressione si fa avanti… ampie ombre si innalzano dal pavimento oscurando il sole. Il buio si fa denso quasi tangibile e in questa oscurità, ampie fiamme nere come la pece si levano da ogni parte, mi circondano e mi sento oppresso in questa morsa di oscurità e calore. Le fiamme nere mi avvolgono, divorano i miei abiti bruciando ogni cosa. Il tessuto si sgretola al passaggio del fuoco e il dolore si annida e cresce assieme al terrore quando da una delle fiamme appare una mano… poi il braccio e infine la figura di Astor Demonar si manifesta alta. Possente e decadente. La pelle si scioglie da ampie porzioni di corpo e decade al suolo il poltiglia. Gli occhi spenti perdono luce… colore fino a svanire e mostrarmi lo schifo che scivola via coi vermi che ne divorano l’interno. Indietreggio urlando ma la sua mano si stringe attorno al mio collo mentre lui prende a parlarmi, la voce rauca e che sa di morte. «Prestate attenzione dove mettete i piedi, cavaliere» cavaliere. Ecco cosa sono per lui. Un fallimento. Un rifiuto… no. No. No. NO. NON VOGLIO DIVENTARE COME GILDAS. Tremo… sempre più forte mentre sento il gelo unirsi la calore delle fiamme in una morsa orribile, unita alla voce dell’uomo, fetida. Voglio scappare…andare via da qui. Distruggere tutto e tutti ma la morsa diviene sempre più forte, il respiro mi muore in gola e le urla escono strozzate. Una lingua di fuoco si materializza al mio fianco… mamma… appare stringendomi la mano. «Uccidilo Gildas. Distruggilo. Fallo a pezzi.» sibila lei, la voce esce rauca, come quando era arrabbiata e il mio corpo viene scosso ancor più dai tremori. La sua mano si alza… violenta e le fiamme l’avvolgono mentre guida la mia verso il ventre marcio di mio padre. NO. Ferma. Non fatelo. La mano della donna scatta, in fiamme e violenta verso lo stomaco dell’uomo con l’intento bucarlo, squarciare quella carne putrida con violenza fin quando il suo braccio non sarà per metà fuori dalla sua schiena. Così come aveva fatto tante altre volte. «Fermatevi…» dico balbettando… tremante mentre il dolore delle fiamme prende sempre più piede. Sono un fallimento… un fallimento… un fallimento… un fallimento…
*Attacco sotto effetto dell'aura concordato con Mary24781
Chrysanta ---> Forma attiva