Vicent Dreth
Attendo che il collo ed i polmoni della donna siano completamente guariti prima di scostare la mano da lei, ascoltando intanto ciò che mi dice, venendo in tal modo a conoscenza di come sia sollevata dalla presenza di ben tre guaritori qui a corte.
Aggiunge dunque al mio discorso che la sua arma d’attacco è un arco e che vanta una mira quasi infallibile, esponendo poi alcune considerazioni utili in caso di future battaglie: primo la guardia deve rimanere sempre alta, secondo se un avversario è veloce ma non è né forte né robusto si può tentare di immobilizzarlo e terzo mai concentrarsi su un solo nemico, sarebbe una pessima strategia di attacco, in particolare se tra le schiere nemiche è presente un avversario come Leithien…
Mi ripeto mentalmente questi tre concetti memorizzandoli.
Con gentilezza si rivolge a me, dicendomi: <<Vi ringrazio per il tocco curativo, ora mi sento decisamente meglio anche se spossata per la fatica... >>.
Le sorrido cordiale prima di cingermi con la sinistra il braccio dolente; in realtà non vi era alcun bisogno di ringraziare, è il mio dovere tenere in buone condizioni i nobili della residenza, anteponendoli perfino a me stesso.
<<Non mi sono nemmeno accorta che fosse scesa la sera… Forse è il caso che mi rilassi un pò alle terme... buon proseguimento, Sir Vicent>>.
Mi inchino leggermente asserendo in contemporanea un <<Buon proseguimento anche a voi…>>, ma mi blocco nel finale non sapendo come rivolgermi a lei: De Lagun mi sa troppo di formale e chiamarla Lady potrebbe farla alterare.Preso com'ero dal discutere di tattiche non ho posto la domanda più semplice!
Purtroppo però non posso più chiederglielo visto che la donna non è più qui...
Dando un’occhiata attorno mi assicuro che non vi sia nessuno per poter togliere la maschera da cavaliere senza macchia e senza paura e rivelare l’uomo sofferente che sono; non so cosa faccia più male tra braccio e parti basse... E dire che sono stato perfino fortunato.
Se sul campo di battaglia riportavo le medesime ferite che mi ha impartito De Lagun a quest’ora io ero morto! Devo migliorare se voglio aiutare, combattere e non fare unicamente da guaritore:
la mia velocità non vale un beneamato piffero se non imparo a sfruttarla…
Dannazione.
Con andatura lenta mi dirigo verso la mia stanza, nei corridoi incontro casualmente Theon che mi osserva come se avesse visto un fantasma... Effettivamente non sono un bello spettacolo… Dovrei sistemarmi se voglio evitare che agli ospiti non venga un accidenti nel vedermi.
Rassicurandolo Theon sulle mie condizioni gli chiedo di portarmi del ghiaccio ed una bacinella di acqua tiepida assieme a delle bende sterili.
L'uomo si congeda ed io raggiungo le mie stanze, lasciando la porta socchiusa ed accomodandomi seduto sul letto...
Stanza di Vicent...
Dopo qualche minuto mi porta il necessario ma con mia sorpresa non chiede di andare, bensì si offre volontario per aiutarmi con la medicazione.
Lo guardo provato per poi puntare lo sguardo sul mio braccio: effettivamente due mani potrebbero farmi comodo...
Annuisco facendogli cenno di avvicinarsi, stendendomi di spalle sul letto.
Do giusto una fugace occhiata a Theon per mormorargli un <<Grazie…>> prima di pormi l’impacco di ghiaccio sulle parti intime.
Socchiudo dunque gli occhi, cercando di riposare per qualche minuto, resistendo al dolore quando mi immerge il braccio nell’acqua tiepida.
Niente lamenti, smorfie o espressioni sofferenti: sono un cavaliere ormai e non un bambino…