Gildas Demonar
Sussulto quando sento la porta spalancarsi ma non riesco a voltarmi indietro. Vedo un piede accanto a me, sulla spada e quando alzo lo sguardo, turbato noto il volto di Vicent, indurito che mi guarda nervoso slittando gli occhi da me a Cassandra «stai bene?» le chiede, visibilmente allarmato. Abbasso gli occhi cominciando a fissare il pavimento, non riesco a muovermi… sento il mio corpo totalmente fermo. Bloccato in questa posizione, solo la testa riesco a muovere a fatica. Sussulto quando una mano mi si posa sulla spalla e alzo di poco gli occhi notando il viso di Vicent che mi guarda preoccupato. «Gildas?» muovo appena la testa in un cenno affermativo ma d’un tratto sento cassandra urlare dal dolore. Alzo di scatto la testa… no. Nikah. Che stai facendo? Rapida, la donna si avvinghia a me come… come ha fatto Vicent tante volte… come fece la principessa. «Io ti aiuterò Gildas, te lo prometto sul nome della famiglia De Lagun» spalanco gli occhi e cerco di stringerla a me… ma nulla, le braccia restano ferme al loro posto. Si stringono sempre di più come a schifarsi di quel tocco. Basta. Ti prego. BASTA. «Vicent... che cosa gli è successo?» a quelle parole altre fitte si susseguono nella mia testa, si intensificano facendosi sempre più forti, sempre più violente mano a mano che Cassandra si allontana da me e mi parla. Ma la sua voce non mi giunge, inarco la schiena in avanti posando la testa sul pavimento freddo pur di trovare quel po’ di sollievo ma niente. Il dolore si fa sempre più intenso e stringo i denti mentre il mio viso diviene distorto, sempre più dolorante fin quando una risata si sprigiona dai miei polmoni levandosi alta «lascia che te lo spieghi lui, Cassandra…» dico cominciando a ridere. Mi rimetto in piedi spolverandomi gli abiti ma nel farlo avverto tremori e brividi di freddo percorrermi la schiena. Dannazione, smettila idiota. Allargo le braccia come a mostrarmi «prima c'era Gildas, ora c'è lui... prego Cassandra, chiamalo pure... Nikah...» dico rivolgendole un falsissimo inchino presentandomi «o meglio… era Nikah da tutto il giorno ihihihihih» guardo poi Vicent rivolgendogli un sorriso maligno «piaciuto lo scherzetto della forchetta? Ne ho un altro ancora più grosso in serbo per te… di sopra!» lentamente sfilo dalla tasca la chiave della nostra stanza e la faccio dondolare lentamente prima di lanciarla ai suoi piedi. Le fitte fanno nuovamente la loro comparsa costringendomi a piegarmi su me stesso mentre mi reggo le tempie, mi poggio a uno dei tavoli, La testa mi scoppia mentre Gildas cerca disperatamente un appiglio trascinandomi in basso. Ansimo… il dolore si affievolisce sempre di più fino a divenire solo capogiri pesanti, guardo Vicent ma il fiato prende a mancarmi in gola e le gambe cominciano a tremare «Vicent…» la vista si annebbia e il braccio posato contro il tavolo cede facendomi precipitare al suolo «non…» dico poco prima che le tenebre mi inghiottano del tutto…
Chrysanta --->
Forma dormiente