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  1. #2811
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Scosto Cassandra con molta facilità e la supero dirigendomi a passo svelto verso la porta. Voglio andare il più lontano possibile da qui, da lei e da quell’essere inutile di Vicent. La testa non smette di pulsare ma riesco a contenere l’idiota mentre mi allontano sempre più dalla donna. Le ha permesso di vedere. Cassandra ha visto le cicatrici. Dannazione, sei un perfetto idiota Gildas. Sento d’improvviso delle mani afferrarmi per le spalle e istintivo, rabbioso, ringhio e veloce materializzando mamma nella mia mano. Non la guardo in faccia e punto i miei occhi, glaciali, in quelli del Primo avvicinando la mano di mamma verso la sua gola «Gildas, io voglio aiutarti e non mi farai cambiare idea» sento tutto intorno a me rompersi. Stringo i denti con forza mentre sento Gildas dimenarsi e spezzare ogni cosa attorno a sé, liberandosi per venire fuori mentre la mia testa prende a esplodere, «SMETTILA DI CHIAMARLO!» urlo in preda al dolore lasciando la presa sulla mano di mamma che cade al suolo affaticata, dolorante mentre un suono metallico si perde per la sala amplificando ancora di più il dolore. Cado in ginocchio, senza forze… tutto si ferma, si sgretola facendo cadere la bestia nella sua gabbia e lasciandomi uscire nuovamente. Il dolore si fa sempre più lieve, scema lentamente e guardo Cassandra mentre gli occhi prendono a farsi sempre più lucidi «a… aiuto…» biascico tra i singhiozzi e gli spasmi di dolore mentre un potente senso d’impotenza cala su di me abbattendomi totalmente… non ce la faccio… non ce la faccio più…

    Chrysanta ---> Forma dormiente

  2. #2812
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Saluto distratto, quasi estraniato, la serva vicino l’entrata e tenendo la mano premuta sul fianco fermo un servo che trasporta una lunga pila di asciugamani. Con un occhiolino ne afferro uno ed appurandomi che nei paraggi non ci sia nessun'altro sollevo la canotta e con il panno creo un bendaggio temporaneo. Questo dovrebbe fermare l’emorragia. Giungo quindi in biblioteca, proprio come mi ero promesso, ed esclamo, <<perdonate il disturbo>>, rivolgendomi alle due dame presenti, poi aggiungo <<continuate pure, non badate a me>>. Rivolgo un sorriso cordiale a Lady Loren ed accenno un inchino, lieve, alla consigliera prima di afferrare carta e calamaio e sedermi lontano.



    Ciò che devo riportare su carta è della massima importanza, ho bisogno di concentrazione. Ordino lentamente i pensieri, con un po’ di difficoltà proprio a causa delle ferite, e con una calligrafia impeccabile scrivo ogni richiesta, punto per punto, soffermandomi in modo particolare sul patto con gli Urthadar: quel documento dovrà essere perfetto, il minimo errore potrebbe costare caro al mio casato e, come Lord, non posso permetterlo.



    Terminato di scrivere pongo il sigillo dei Dreth sulla missiva e lasciando la biblioteca incrocio un servo a cui ordino di farla spedire immediatamente. Circa gli abiti non ho menzionato nulla… E’ tardo pomeriggio ormai, sarto e stoffe non arriveranno mai in tempo: dovrò arrangiarmi con quel che ho nell’armadio… Sperando che mi entri... Ho messo su troppi muscoli. Una piccola fitta al fianco mi fa trasalire, dolorante ci butto un’occhiata e vedo che l’asciugamano è pregno di sangue. Vado in infermeria per medicarmi ma mi blocco quando sento urlare dall’interno Gildas, <<SMETTILA DI CHIAMARLO!>>. Il tono di voce furente, a tratti dolorante, e… Sta parlando in terza persona.



    Scatto, senza nemmeno pensarci, spalanco la porta e mi catapulto in stanza sfruttando tutta la mia destrezza per cercare di bloccare con un piede la Kopesh a terra. L’agitazione fa da palliativo al dolore, non sento più nulla, slitto con lo sguardo da Gildas a Cassandra,



    e dopo averle domandato, <<stai bene?>>, visibilmente preoccupato per lei,


    torno ad osservare Gildas che sento chiedere aiuto. Provo dunque a poggiargli una mano sulla spalla mormorando appena, <<Gildas?>>. Sei te...?
    Ultima modifica di Damnedgirl; 28th November 2015 alle 18:20



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  3. #2813
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Un labirinto oscuro, le cui strade che portano alla psiche di Gildas sono tanto strette da passarci appena. Un fuoco che arde di assenzio, di follia, di due colori che si scontrano violentemente. Per tutta la valle oscura, dominata da un cielo diviso da due sfumature opposte, un ronzio assordante riecheggia, mi penetra nelle orecchie e diventa più forte, fino a diventare un boato insopportabile. Poi, mi pare di vederli: due occhi malvagi che mi fissano con disprezzo. Con famelico disprezzo. Una bestia nera, grande e possente, mi schiaccia il petto e io non riesco a scacciarla. Non respiro, sento la testa esplodere, agito le mani convulsamente ma senza assestare un colpo ben fatto. La sua lingua di fuoco vuole divorarmi e il demone mi ghigna maligno, sicuro della sua vittoria. Mi tiene bloccata, prigioniera dei suoi artigli velenosi e io continuo a dimenarmi, a lottare ed è tutto così faticoso, doloroso. Le cicatrici sulla schiena mi bruciano, sembra che la carne si stia dilaniando proprio adesso. Basta, vattene. "Vattene!" urlo accasciandomi in ginocchio sul pavimento dell'infermeria. Il mio corpo trema tutto, le lacrime scendono veloci dagli occhi, le mani trattengono la testa che sembra assalita da migliaia di pugnali. Emetto un mugugno di dolore, i muscoli non smettono di fremere, inizio a sudare e il pianto vi si confonde. "Basta, lasciami libera, basta, basta" imploro disperatamente. Mi sento debole, priva di ogni energia, umiliata per l'impotenza di aver fatto di nuovo prevalere la bestia. Di averla di nuovo liberata dalla sua gabbia. Guardo il cavaliere... cos'è quella bestia che tiene a fatica celata dentro di sè? Sussurra una flebile richiesta di aiuto e io... io voglio aiutarlo, ora conosce bene quanto sia profonda la sua sofferenza e sono determinata più di prima nel non mollare la sua mano. Lo abbraccio, lo tengo stretto a me, io lo proteggerò da quella bestia, lo aiuterò a far tornare il sole dentro di sè. "Io ti aiuterò Gildas, te lo prometto sul nome della famiglia De Lagun" gli dico determinata. Vicent si precipita veloce verso di noi... ho bisogno di spiegazioni, lui sembra conoscere meglio Gildas e inoltre... quelle parole che si son scambiati quel giorno in camera... forse Vicent sa cosa sta succedendo. "Vicent... che cosa gli è successo?" domando seria, guardandolo in viso. Poggerò poi lei mani sulle spalle di Gildas e gli sorriderò: "Siamo tra amici, puoi fidarti di noi". Ce la faremo, sconfiggeremo quel demone, parole di Cassandra De Lagun.

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  4. #2814
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos Fanon


    Mi appresto ad iniziare il mio allenamento in singolo quando un ticchettio di passi piuttosto veloci, mi si avvicina di lato, alzo il viso ed incrocio il volto paffuto di una giovane donna dai capelli biondi che mi osserva…

    "Permettete mio Signore? Vi porto a lucidare l'armatura"
    Mi sorride sorniona mentre cerca di raccogliere i miei schinieri , io di rimando le rivolgo un timido ed imbarazzato sorriso quando la vedo sistemarsi la camicia mettendo in mostra un florido seno e poi prende a fissarmi l’addome…
    Mi avvicino a lei con aria cortese e forse anche un po’ sfacciata.
    Allungo una mano con l’intenzione di sollevarle delicatamente il mento cosicché possa vedermi negli occhi e in viso e non se ne stia a fissarmi in altri posti…non gradisco avere sguardi insistenti addosso.
    <<Ve ne sarei grato, posso almeno sapere il vostro nome signorina gentile? Non credo di averlo ancora udito…>>o forse si, ma sinceramente non ricordo, di sicuro l’ho già vista girare per la torre, deve essere un membro della servitù.
    “Sarete stanco, ho preparato la torta sette vasetti, è in dispensa, potete mangiarne quanto ne volete"
    continua rivolgendomi un sorriso piuttosto malizioso
    <<Torta sette vasetti? >>
    chiedo interrogativo, non so cosa sia, ma di sicuro è un dolce.<<Non apprezzo molto i dolci se devo essere sincero, sono piuttosto di gusto… salato… ma ho un certo languorino e credo che assaggerò questo dolce… grazie per la premura !>>Le sorrido gentile prima di scostarmi da lei , raccoglierela maglia che indossavo sotto l’armatura e, raggiungere l’arco d’entrata dell’armeria con la chiara intenzione di dirigermi verso la dispensa.
    Prima di uscire mi volto nuovamente verso la donna infilandomi l’indumento bianco.
    << L’armatura lucidata potete lasciarla pure nella stanza del Comandante Urthadar, ovviamente se il Lord non sta riposando, in caso non disturbatelo, mi raccomando, mi fido di voi >> le faccio un occhiolino per poi prendere la direzione verso la dispensa.
    Direi che una fetta di dolce non guasta.
    << Se non sbaglio la dispensa dovrebbe esser el astanza attigua alla sala riunioni..>>

    Do voce al mio pensiero mentre scendo le scale diretto al piano inferiore.
    Ultima modifica di DELTAG; 21st October 2015 alle 19:57

  5. #2815
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Sussulto quando sento la porta spalancarsi ma non riesco a voltarmi indietro. Vedo un piede accanto a me, sulla spada e quando alzo lo sguardo, turbato noto il volto di Vicent, indurito che mi guarda nervoso slittando gli occhi da me a Cassandra «stai bene?» le chiede, visibilmente allarmato. Abbasso gli occhi cominciando a fissare il pavimento, non riesco a muovermi… sento il mio corpo totalmente fermo. Bloccato in questa posizione, solo la testa riesco a muovere a fatica. Sussulto quando una mano mi si posa sulla spalla e alzo di poco gli occhi notando il viso di Vicent che mi guarda preoccupato. «Gildas?» muovo appena la testa in un cenno affermativo ma d’un tratto sento cassandra urlare dal dolore. Alzo di scatto la testa… no. Nikah. Che stai facendo? Rapida, la donna si avvinghia a me come… come ha fatto Vicent tante volte… come fece la principessa. «Io ti aiuterò Gildas, te lo prometto sul nome della famiglia De Lagun» spalanco gli occhi e cerco di stringerla a me… ma nulla, le braccia restano ferme al loro posto. Si stringono sempre di più come a schifarsi di quel tocco. Basta. Ti prego. BASTA. «Vicent... che cosa gli è successo?» a quelle parole altre fitte si susseguono nella mia testa, si intensificano facendosi sempre più forti, sempre più violente mano a mano che Cassandra si allontana da me e mi parla. Ma la sua voce non mi giunge, inarco la schiena in avanti posando la testa sul pavimento freddo pur di trovare quel po’ di sollievo ma niente. Il dolore si fa sempre più intenso e stringo i denti mentre il mio viso diviene distorto, sempre più dolorante fin quando una risata si sprigiona dai miei polmoni levandosi alta «lascia che te lo spieghi lui, Cassandra…» dico cominciando a ridere. Mi rimetto in piedi spolverandomi gli abiti ma nel farlo avverto tremori e brividi di freddo percorrermi la schiena. Dannazione, smettila idiota. Allargo le braccia come a mostrarmi «prima c'era Gildas, ora c'è lui... prego Cassandra, chiamalo pure... Nikah...» dico rivolgendole un falsissimo inchino presentandomi «o meglio… era Nikah da tutto il giorno ihihihihih» guardo poi Vicent rivolgendogli un sorriso maligno «piaciuto lo scherzetto della forchetta? Ne ho un altro ancora più grosso in serbo per te… di sopra!» lentamente sfilo dalla tasca la chiave della nostra stanza e la faccio dondolare lentamente prima di lanciarla ai suoi piedi. Le fitte fanno nuovamente la loro comparsa costringendomi a piegarmi su me stesso mentre mi reggo le tempie, mi poggio a uno dei tavoli, La testa mi scoppia mentre Gildas cerca disperatamente un appiglio trascinandomi in basso. Ansimo… il dolore si affievolisce sempre di più fino a divenire solo capogiri pesanti, guardo Vicent ma il fiato prende a mancarmi in gola e le gambe cominciano a tremare «Vicent…» la vista si annebbia e il braccio posato contro il tavolo cede facendomi precipitare al suolo «non…» dico poco prima che le tenebre mi inghiottano del tutto…

    Chrysanta ---> Forma dormiente

  6. #2816
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Vicent guarda il ragazzo con sospetto, mentre lui poggia la testa sul pavimento. Quell'emicrania tremenda deve essere ricomparsa. Provo a toccarlo ma non ci riesco, perchè Gildas scatta improvvisamente in piedi, pare di nuovo in forma e si spolvera i vestiti. Mi fa un inchino plateale e dice una frase che spiega tutto ciò che ho vissuto all'interno della sua testa: Nikah. Il nome della bestia con gli occhi di demone è quindi Nikah. Sembrerebbe una seconda personalità, qualcosa di distaccato dal Gildas che conosciamo. "Veloce e folle come un Demonar": comprendo solo ora quel vecchio detto sulla sua casata. Ammetto di essere sorpresa, non ho mai assistito ad un cambio di persona di questo genere. Tutti noi abbiamo dei demoni nell'anima, contro cui dobbiamo lottare ogni giorno, ma il suo è... reale, e allo stesso tempo non lo è. Non è un sentimento, non è un vizio... Nikah esiste... ma allo stesso tempo non esiste. E' difficile colpire un nemico che si nasconde, poi, nel corpo di un amico. E' come quando mi ritrovo davanti all'oscurità di Lantis: vorrei dissiparla, distruggerla ma... si cela dietro un volto amato e questo fa sentire terribilmente impotenti. Davanti all'inchino di Nikah mi sento impotente. No, non devo cedere, Gildas non deve cedere. Aggrotto le sopracciglia e lo guardo determinata: ti sconfiggerò. Non so come, ma so che non esisti, che sei un parto della mente di Gildas, sfuggito da una ferita profonda dell'anima. Io richiuderò quello squarcio, ti farò tornare nell'inferno da cui provieni e le fiamme ti consumeranno, non ci sarà più traccia di Nikah. Libererò Gildas, troverò il modo. Vicent è triste mentre assiste alla sceneggiata del demone ma raccoglie con stizza le chiavi che gli ha lanciato. "Un altro regalo"... che cosa intenderà? Da quanto Vicent è a conoscenza di questa cosa? Sto per parlare a Gildas, so che è là dentro e lui, a differenza della bestia, è reale, ma Vicent mi avverte prima di lasciare la stanza e io afferro il Demonar che sviene tra le mie braccia: "Nella maniera più assoluta, non dire l’altro nome... fidati". Capisco, la questione del nome potrebbe rievocarlo. Restiamo soli in infermeria e potrebbe arrivare qualcuno per la pozione: dobbiamo andare via di qui. Metto il braccio di Gildas attorno al mio collo e lo porto nella mia stanza, Loren non c'è, ma se dovesse affacciarsi le dirò di poter prendere la stanza della Principessa per questa notte. Mi inventerò qualcosa, odio mentirle, soprattutto per quello che deve affrontare domani, ma non ho scelta. Poso il ragazzo sul letto, mi sembra così indifeso ora. Faccio un sospiro profondo e accendo tutte le candele della stanza, dato che si sta facendo buio, e chiudo le tende. Sono una guaritrice ma la sua ferita è più profonda. Sono una maestra, ma non posso fare nulla con la mia magia. E' così frustrante. Come vorrei avere il potere di curare le ferite dell'anima... se ci fosse un dono simile, anche questa guerra cesserebbe subito. Ma sono sciocca perchè io ho fiducia sul fatto che esista: è l'amore, l'amicizia. Con la mia amicizia aiuterò Gildas a guarire, sì. "Gildas?" lo chiamo in un sussurro. Mi tengo comunque pronta al peggio: non so se sarà davvero lui a risvegliarsi.

  7. #2817
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    E' sera

  8. #2818
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Sento freddo, un gelo che penetra fin dentro le ossa. Poi tutto diviene sempre più caldo, sento il mio corpo bollire per poi gelarsi di colpo in un cambio repentino. «Gildas?» sento lieve, quasi un sussurro leggero seguito da alcuni colpi sul viso. Apro di scatto gli occhi terrorizzato e in un impeto di rabbia mi sfilo la maschera scagliandola lontano dal letto. Rannicchiandomi poi sullo stesso mentre osservo il volto di Cassandra «che… che… che vuoi farmi?» biascio con la bocca impastata guardandola terrorizzato, mi guardo attorno nella stanza cercando freneticamente Vicent «dove è andato Vic…» mi blocco ricordandomi dove l’ha spinto Nikah. «Sei qui per tenermi d’occhio prima del Giudizio, vero?» scosto lo sguardo portandolo sulla panca vuota… cosa ne sarà di me adesso? Ciò che Nikah ha fatto non può essere perdonato… ha mostrato tutto del nostro Casato, riporto gli occhi sul letto stringendomi le ginocchia al petto e incassando la testa in esse. Non voglio morire, non ora. Mi lascio andare ai singhiozzi sempre più forti fin quando il pianto non diviene incontrollabile e lascio sfogare tutto, ogni cosa viene fuori bagnandomi il volto «non voglio morire…» balbetto tra i singulti…

    Chrysanta ---> Forma dormiente

  9. #2819
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Sia Gildas sia Cassandra sono infatti a terra, abbracciati ed in lacrime, titubante guardo il mio amico ma poi mi calmo, tornando nuovamente a respirare, quando noto che ascolta Cassandra, seppur tremante e sofferente. Scosto dunque la mano, cosciente che ci sia lei, e <<Vicent... Che cosa gli è successo?>>, la sento chiedermi.



    Non riesco però a risponderle ed osservo allibito il triste teatrino allestito da quel buffone di Nikah in cui rivela ad entrambi di essersi finto Gildas per tutto il giorno. E lo sospettavo, purtroppo Lady Lumen non ha voluto intromissioni durante lo scontro e non ho potuto fare nulla per accertarmene. Parla poi di un secondo regalo, per me, e con un sorriso malefico mi lancia la chiave ai piedi…



    Adesso sarei fortemente tentato di allarmare Cassandra circa Nikah, di rivelarle ogni dettaglio che mi ha dato Gildas in quello sfogo iniziato con le cicatrici ma… No. Non sarebbe giusto, né corretto, né rispettoso nei confronti di Gildas, ho promesso di non parlarne con nessuno, ho dato la mia parola di Dreth, ed è ciò che farò. <<Se vorrà te lo dirà Gildas>>. Indico l’uomo che nel frattempo le è svenuto tra le braccia, forse a causa del dolore perché quelle emicranie mi pare che stiano peggiorando, e poi distolgo lo sguardo afferrando chiave e… Kopesh. <<Nella maniera più assoluta non dire l’altro nome>>, stringo a me l’elsa dell’arma deglutendo mentre la fisso, <<fidati>>.



    Poi senza aggiungere altro lascio l’infermeria e raggiungo, apparentemente calmo, la nostra stanza guardandomi attorno prima di aprire e… Dei. Chiudo di scatto la porta alle mie spalle, girando la chiave nella toppa, e mi poggio contro quest’ultima slittando con gli occhi sulle varie scritte ed impronte di mani presenti su mobili e muro. Dopo qualche attimo di esitazione mi estranio completamente da tutto stringendo a me la Kopesh, per assicurarmi che ci sia ancora elentamente, mi avvicino al corpo di quello che dovrebbe essere un servo a giudicare dalle vesti… O almeno ciò che ne rimane.



    <<Nikah>>. Esclamo nervoso, fissando il viso con lo stesso disegno che feci con Gildas per tirarlo su di morale... Schifoso bastardo… Cosa ti ha fatto di male questo poveraccio, ah? Inginocchiandomi porto l’indice ed il medio al collo del malcapitato restando, in silenzio, ad ascoltare un eventuale battito. Ma nulla... E' gelido, la salma presenta numerose ferite da taglio provocate dalla stessa Kopesh che ora impugno e non c’è respiro... Non c'è pulsazione.



    <<Morto>>, sentenzio pacato, scuotendo la testa, poi in un mero atto di pietà strappo un lembo di lenzuolo e gli pulisco il viso prima di chiudere le palpebre. Mi dispiace, forse è stata anche colpa mia questa morte così cruenta... Crudele. Dovevo stare accanto a Gildas edaiutarlo a controllarsi proprio per evitare… Questo. In uno slancio di rabbia sibilo <<merda>> e scaglio la Kopesh dritta contro la porta. Il rumore sinistro della lama che oscilla interrompe in maniera alquanto sinistra il silenzio tombale che c’è. Non devo perdere la calma. Lucidità. Raziocinio. Acume. Devo cacciare gli attributi. Mi prendo qualche minuto per pensare: come reagire? Che dovrei fare? Una buona idea sarebbe quella di dargli una degna sepoltura e magari sostenere la famiglia con soldi… Ma ora non ho tempo, c’è un ballo ed è già sera ormai. Inoltre dovrei anche elaborare una versione dei fatti che non metta nei guai Gildas, quindi mi serve tempo e l’unico modo che ho è quello di rimandare la questione cadavere in un secondo momento. Solo un giorno. In fondo è stato un incidente, Gildas non era capace di intendere e di volere, non ne ha colpa, non era in sé... Ed io come Dreth ho l'obbligo di presenziare a questo maledetto ballo, fingermi calmo e soprattutto sorridere. Nessuno dovrà sospettare nulla. Incurante del sangue che continua a bagnarmi l’asciugamano vado verso il cadavere e, facendo forza, lo sistemo in una posizione più consona poggiando entrambe le braccia sul petto.

    Distruzione - Crystalgrave: L'incantatore ha la capacità di concentrare la propria energia nel palmo di una mano e congelare ciò con il quale viene a contatto; (Maestro) Congela tutto il corpo a contatto, causandone la paralisi ed ingenti danni da assideramento.
    Libero il mio ghiaccio che in tutta la sua forza, rapido si estende sulla superficie del cadavere in un susseguirsi di rumori di crepe e stridii fin quando il tutto non prende la forma di una statua solida, fredda e compatta. Questo dovrebbe rallentare il rigor mortis e garantire un alibi a Gildas... Provato interrompo il mio potere e guardo con un'espressione impassibile la scritta " vattene" mentre mi asciugo con il dorso della mano un rivolo di sangue che mi cola dal naso… <<Scordatelo>>. Aiuterò Gildas e questo morto è solo un'altra ragione per cui Nikah dovrà sparire.

    Ultima modifica di Damnedgirl; 28th November 2015 alle 18:24



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  10. #2820
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Il ragazzo si ridesta e getta via la maschera, ranicchiandosi sul letto, facendosi piccolo piccolo. Lo guardo con dolcezza e provo ad avvicinarmi, ma non troppo: ho capito che il tocco gli crea disagio, così la questione dei nomi è collegata pure a quella strana maschera. Mi guarda terrorizzato, mi domanda cosa voglio fargli, parla del Giudizio... si blocca quando chiede di Vicent. Cosa avrà combinato Nikah? Sicuramente qualcosa di tragico, a vedere dall'espressione che è dipinta sul volto di Gildas. Nikah ha sostenuto di aver finto di essere lui per tutto il giorno e in effetti... aveva la maschera durante la riunione. La maschera può essere un segnale per capire chi sia al timone? Forse sto farneticando o forse... dovrei chiederglielo. "Sono stata nella tua mente, nonostante questo ci sono cose che non comprendo. Per esempio, il ruolo di quella maschera" gli dico con calma, indicandola. Cosa sarà mai potuto succedere di così terribile? Precisamente, cos'è Nikah? Una scissione dell'anima che è sempre esistita in lui, una qualche malattia congenita o il prodotto, il rifugio disperato da una vita di sopraffazioni? I Demonar sono famosi per la loro follia, ma questa è la prima volta che vedo una cosa simile. E quelle cicatrici... sono certa della seconda ipotesi. "Non sono qui per denunciarti, nemmeno Vicent vuole farlo... sarebbe bello poter ingabbiare e arrestare solo quella bestia ma non si può... insieme, sarebbe sottoposto a Giudizio anche un innocente. Non ci resta quindi che distruggerlo... ma devo sapere da dove è nato, del perchè hai così scarsa fiducia negli altri" continuo a parlare cercando di essere sempre più cortese e comprensiva. Deve capire che io non rappresento alcun pericolo per lui. Deve capire che voglio aiutarlo. Gildas poi scoppia a piangere, mormora disperato di non voler morire. Mi avvicino ancora un po' e cerco di incatenare i miei occhi ai suoi, gli sorriderò nel modo più dolce che riesco e gli dirò: "Anche io ho avuto paura di morire all'Abgruntis, anzi ne ero certissima... poi ho come sentito... lo so che è folle... ma ho sentito il suono dell'ocarina di mio fratello... mi ha dato forza ed eccomi qui". Poi mi metto in piedi, con le mani ai fianchi e mi mostro positiva: "La nostra amicizia, mia e di Vicent, sarà la tua ocarina... noi ti aiuteremo, Gildas, perchè tu sei nostro amico". Sì, ce la faremo, prenderò a calci io stessa quella bestia!

 

 

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