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  1. #2831
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    La Torre sembra disabitata, devono essere tutti impegnati con gli allenamenti oppure con le preparazioni per il ballo. Vero, il ballo: il grande evento a cui non posso assolutamente mancare e durante il quale potrò approfittare della confusione per parlare con un po' di gente, senza destare sospetti. Mio cugino, fra tutti: dovrò avvicinarlo a inizio serata, Raiden solo sa con che velocità si spargano i pettegolezzi. Probabilmente si sta già sussurrando del ritorno di Valerius in tutte le corti di Dohaeris. Non devo nemmeno dimenticare che saremo sotto gli occhi di tutti, per questo mi serve una buona immagine, devo mostrare che merito ancora il rispetto e il timore di ogni lord... e ciò si traduce nell'avere ottima compagnia. E chi meglio dell'unica erede delle ricchezze del sud come accompagnatrice? Chi meglio della pantera di fuoco, una donna meravigliosa e con un nome importante? Potrei anche unire l'utile al dilettevole, sono sicuro che non mancheranno i divertimenti con Adamantia al mio fianco. Decido quindi di andarla a trovare subito, ho sprecato anche troppo tempo crogiolandomi nella miseria, quindi do le spalle alla statua di Margarete e faccio per dirigermi verso l'interno quando una strana figura mi distrae. È una donna che non ho mai visto prima, forse una nuova serva, grassa e con così tante stoffe in mano da farle quasi perdere l'equilibrio. Sembra sperduta fino a quando non compare Vicent che se la porta da qualche parte... forse è la sua sarta personale. Ignoro la cosa e continuo il mio tragitto verso la camera di Adamantia: giunto davanti alla porta le do tre colpi energici, accompagnati dal mio nome, e attendo che mi faccia entrare. Se mi inviterà dentro, comincerò a parlare. <<Penso che saremmo l'invidia di tutta la Dohaeris che conta, se ci presentassimo al ballo insieme. E, perché no, potremmo anche dare vita a qualche succulento pettegolezzo. Che ne dici, Adamantia?>>. Se invece sarà impegnata, oppure semplicemente non in camera, me ne andrò nella mia stanza per cambiarmi d'abito. So che ci è stato qualche dissapore tra di noi, ma me ne preoccupo relativamente... sapeva benissimo a cosa stesse andando incontro, quando ha ottenuto la mia amicizia. E chissà, magari stasera sarà l'occasione giusta per risanare il nostro rapporto.

    Permesso di far presenziare i png al ballo concordato con la master!
    Our wills and fates do so contrary run

  2. #2832
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Il mio discorso forse giunge troppo invadente, troppo ottimista. Non posso certo pensare che Gildas cambi modo di approcciarsi ai suoi problemi, enormi poi, con un semplice discorsetto. Sono sempre la solita illusa, dovrei cercare di essere più concreta, solo così potrei davvero risultare utile a qualcuno. "Non volevo essere invadente... ma sappi che io sono qui" mi limito a commentare il suo silenzio con un sorriso gentile. Gildas sta quasi per parlare quando la porta si apre e una voce famigliare mi giunge alle orecchie, celandosi dietro una catasta di campioni di stoffe. "Che ci fai al lume di candela, bambina mia? Non dovresti leggere al buio, fa male agli occhi!" esclama Myricae, la mia septa. Ma che ci fa qui? Non dovrebbe avere il permesso di entrare alla Torre, siamo in una caserma, ci sono soldati, armi... non è un posto adatto per lei e per... quelle stoffe. Ma quante sono?! Persino Vicent, che l'accompagna, ne è ricoperto! "M-Myricae! Dovresti essere a Gaearmir!" dico spontaneamente, con tutta la sorpresa stampata sulla faccia. "Oh non dire sciocchezze, bimba mia, pensi che mi sarei persa un ballo così importante? Ho chiesto il permesso alla Regina di aiutarti con l'abito da sera, immagino sarai disperata" dice allegra, posando tutto l'ambaradan sul letto. Poi, guarda Gildas di traverso e riporta gli occhi sospettosi su di me: "Che ci fa un uomo, per di più mal vestito, nella tua stanza... le tende abbassate... bambina, pretendo una spiegazione!". La voce è severa e io la guardo perplessa, non comprendo dove voglia arrivar... oh. Sbuffo sonoramente e poi le rivolgo un sorriso: "Sono il Primo Cavaliere e guaritore di questa Torre, l'infermeria era... occupata... e così ho pensato di portare Sir Gildas qui. Ha appena finito un allenamento. Devi ancora spiegarmi questa... roba" dico indicando la catasta di stoffa che si è portata dietro. Alchè, mi guarda commossa, sta quasi per scoppiare a piangere. Per i Siamesi, spero non... eccola, come pensavo, prende la sua borraccina di idromele dalla tasca della gonna e butta giù un sorso. "La mia bambina... non dovresti indossare quella ferraglia sporca... le stoffe le ho comprate prima di questa stupida guerra..." dice ormai in lacrime "... pensavo che alla fine di tutto ti saresti finalmente sposata e così volevo iniziarti a cucire l'abito... invece... sei il Primo Cavaliere! Non vedrò mai il tuo matrimonio!". Scoppia a piangere disperatamente, non so se per le sue aspettative su di me o per l'idromele che le arrossa le guanciotte. Pongo le mani in avanti e le poggio sulle sue spalle, è terribilmente imbarazzante ma le dico preoccupata e cortese: "Non fare così Myricae, su, vedrai che non sarà così, c'è sempre And... qualche nostro cugino che...". Balbetto e mi interrompe piangendo ancora più forte: "Quel disgraziato di tuo fratello che starà là fuori, al freddo, al buio e senza una fidanzata! Se la starà mettendo la canottiera di lana con l'inverno che arriva? Cosa ho sbagliato nel farvi da septa!?". Oh Dei, datemi la pazienza. La faccio sedere sulla sedia e faccio cenno a Vicent di chiudere la porta. Mi levo l'armatura e resto in calzoni e cotta. Dallo scollo, pesco la canottiera di lana che mi ha fatto lei e la tiro per mostrargliela: "Sono sicura che la indossa, come me" le dico con un sorriso. Myricae mi ricambia, sembra rasserenarsi subito. E' come una madre per me, una seconda per Andreus: avrebbe voluto il meglio per noi, avrebbe voluto vederci sposati, con un lavoro meno pericoloso del soldato, con figli... tutto quello che la sua mentalità riconosce come felice, insomma. Ma so che non l'abbiamo delusa, so che è fiera del fatto che abbiamo seguito il cammino che abbiamo scelto, a dispetto di tutte le critiche e dei benpensanti. Mi mette le mani sulle guance come faceva quando ero piccina e mi sorride dolcemente: le sue mani profumano di pasta frolla, di mare, di casa. Ora farà piangere pure me. "Questo cavaliere è stato gentile, è Lord Vicent Dreth, vero? Ha i capelli verdi dei Dreth... mi pare pure tonto come tutti i Dreth" dice volgendosi poi all'uomo. Mi viene da sorridere, ha sempre avuto il talento di smorzare un momento di tristezza. Solo lei sa leggere nei miei occhi così bene. Scatta poi in piedi e inizia a smistare tra tutti i filati che ha portato: dal mucchio, ne prende uno color del mare e me lo mostra: "E' seta di Gaearmir, di prima qualità, non ne troverai altre più belle e pregiate al mondo. Il vestito... il vestito da sposa di tua madre era fatto con questa stoffa". E' davvero incantevole, ma a me non starà altrettanto bene come a lei. "Grazie, Myricae" le mormoro mentre l'abbraccio. Non so come sia il caldo dell'abbraccio di una madre, ma penso proprio che sia come questo. Sì, sarà proprio come questo.

  3. #2833
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos ( modalità pettegolezzi) Fanon


    Cerco e ricerco il libro di mio interesse…gli scaffali bassi sono stati passati in rassegna, ma per quelli alti avrei bisogno di un aiutino…
    Spicco un piccolo salto verso l’alto e, usando la levitazione, svolazzo a destra e sinistra per vagliare minuziosamente , la parte superiore di ogni scaffale.
    "Come riuscire a trovare quello che si cerca in questa biblioteca è tra i tanti misteri che attanagliano Dohaeris, non lo sapete Sir Fanon?"
    La prima a rispondermi è Lady Alinor e lo fa in modo piuttosto ironico, sorrido alle sue parole per poi assecondandola:
    << Un mistero piuttosto fitto allora …ma che ho tutta l’intenzione di svelare >> il mio tono è scherzoso, ma poi ritorno serio concentrandomi sulla ricerca.
    Prendo un libro a caso dalla copertina in cuoio stinto, lo apro e lo sfoglio lentamente restando sospeso a mezz’aria, il titolo è inleggibile, per lo meno lo è per me, è una lingua che non conosco, forse solo la strega dell’Ovest avrebbe saputo aiutarmi in questa ricerca, sospiro al pensiero che se ne sia andata…
    - Ormai non fa più parte di noi –
    Lo richiudo con cautela evitando di farlo sbattere , mentre un piccolo nido di polvere mi fa quasi sternutire, per fortuna mi trattengo, non vorrei mai spargere i miei germi su questo volume! Rispetto per i libri, sempre.
    Lo ripongo quindi al suo posto, mi volto poi verso le due fanciulle, mentre è nuovamente Lady Alinor a parlare:
    "Immagino che vorrete prepararVi per il Kratoning..Vado, anche perchè tocca anche a me prepararmi per una battaglia...quella con il mio vestito per il ballo!"
    Sorrido nuovamente, in fondo devo dire che Milady sa essere anche autoironica, secondo me starebbe bene anche con un sacco di patate addosso…
    <<Per me non ci sarà nessun ballo...>> dico a voce alta dando voce al mio pensiero , incurante di pote ressere sentito, mentre noto Milady allontanarsi. Prima che se ne vada la raggiungo sempre svolazzando e mi affaccio all’ingresso della biblioteca, anche se lei è già sulle scale:
    << Perdonate la sfacciataggine Milady … ma vorrei permettermi di darvi un consiglio sul colore dell’abito.>>
    Mi appoggio con una mano allo stipite superiore dell’arco, con me è stata gentile ed ha pure scherzato, spero non si offenda se la stuzzico un po’, in fondo non mi dispiace << …secondo me il verde vi donerebbe molto! >>
    Detto ciò sparisco dalla mia posizione dando le spalle all’ingresso.
    Atterro con grazia all'interno della biblioteca poco distante da Lady Loren, mi avvicino a lei con un sorriso e, quando le sono davanti , la guardo negli occhi limpidi e verdissimi, mentre con voce suadente e piuttosto dolce le dico:
    << Se anche voi avete un dubbio con l’abito milady , vi consiglierei il viola o il glicine, sono entrambe colori che si intonano bene con il vostro incarnato>>
    Sono sincero, quello che dico lo penso veramente. Sorrido tra me e me, mi mancavano queste frivolezze da palazzo ed hanno la capacità di rilassarmi almeno per il momento.
    - Domani dovrò combattere...siamesi concedetemi almeno questo breve momento di svago -
    La guardo ancora per un'istante poi le sorrido gentile prima di allontanarmi anche da lei e, riprendere le mie ricerche…eppure deve esserci qualcosa, forse nel reparto che tratta di storia.


    Levitazione/Volo – Si sposta ad un altezza massima di 5 metri - altezza scaffale
    Ultima modifica di DELTAG; 23rd October 2015 alle 19:45

  4. #2834
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    «È ciò che la tua famiglia vorrebbe che tu sia»
    esatto. Cassandra si rabbuia per un attimo mentre mi guarda. Non capisco. Perché è tutto così strano quando ne parlo? A me sembra solo una cosa… naturale. Perché a tutti sembra così shoccante? Sono io che sbaglio? Mio padre viene additato come mostro… lo odio, è vero, ma come si cresce un figlio se non in questo modo? La guardo incuriosito. Non capisco. «Sono una donna e non comprenderò mai come si possa non amare il frutto del proprio grembo» dice Cassandra a voce bassa quasi come se non volesse farsi sentire. Mia madre si occupava esclusivamente della mia educazione, obbligata con violenza da mio padre assieme ai due septon che mi erano stati affibbiati. Cassandra mi dice poi che la mia è solo una condizione di… difesa. La guardo inclinando la testa di lato quando parla di ciò che affligge la sua famiglia, suo padre che la vuole obbligata a sposarsi sembra così diverso dal mio. La mia espressione deve essere piuttosto buffa visto che Cassandra ad un certo punto comincia a ridere contagiandomi appena. Sorrido «... sei una persona creativa, tutto sommato divertente, sei sensibile e secondo me... sei di indole buona perchè sennò non avresti bisogno di scudi dietro cui nasconderti. Sei un ragazzo di cui un padre dovrebbe andare fiero, quindi se non è così bhe... che si fotta!» deglutisco guardandola con terrore se ripenso ancora al contenuto di quelle lettere. Sto per rispondere ma mi blocco quando dalla porta vedo entrare stoffe, su stoffe, su stoffe, su Vicent… ma che gli prende? Dietro di lui vedo comparire una signora grassoccia che regge altre stoffe e comincia a parlare con Cassandra posando poi i tessuti sul letto e guardandomi in malo modo, ricambio lo sguardo inclinando la testa e rannicchiandomi sul letto, che vuole? «Che ci fa un uomo, per di più mal vestito, nella tua stanza... le tende abbassate... bambina, pretendo una spiegazione!» mi guardo gli abiti scelti da Nikah e mi sfilo la giacca lanciandola in mezzo al mucchio di abiti e restando solo con la tuta aderente e i pantaloncini. Le due donne continuano a parlare ma è una frase della vecchia ad attirarmi «quel disgraziato di tuo fratello che starà là fuori, al freddo, al buio e senza una fidanzata!» fidanzatO. Credo che la vecchia non sia a conoscenza. «Se la starà mettendo la canottiera di lana con l'inverno che arriva? Cosa ho sbagliato nel farvi da septa!?» sto per correggerla ma… ODDIO CHE COS’È QUELLA ROBA? Sento Vicent deglutire alle mie spalle, lo guardo e in quell’istante i nostri volti hanno la stessa espressione… inorridita. La nonna, dopo essersi seduta prende il volto di Cassandra tra le mani sorridendole e di riflesso prendo a farlo anche io afferrando l’aria senza nemmeno rendermene conto. Imbarazzato riporto le mani al petto, nascondendole con le gambe. È strano come gesto… nuovo e Cassandra sorride di rimando, sembra piacergli. Guardo Vicent che nel frattempo sembra aver svuotato il mio e il suo armadio e tra i vestiti scorgo l’elsa della mia arma, muovo appena la mano e essa svanisce in una nuvola di fumo bianco che si disperde per la stanza «l'ho portata a spasso» gli rivolgo un sorriso per poi rabbuiarmi nuovamente. «Questo cavaliere è stato gentile, è Lord Vicent Dreth, vero? Ha i capelli verdi dei Dreth... mi pare pure tonto come tutti i Dreth» vedo Vicent voltarsi e inarcare un sopracciglio per poi sbuffare e tornare a ciò che stava facendo. Quel velo di poco fa svanisce e io sghignazzo appena cominciando a osservare le varie stoffe, molte sono stupende e di fattura pregiata. Mi volto verso Cassandra dopo che Myricae l’ha lascia dalla sua stretta per dirle «bambina mia, le sarte che dovevano aiutarmi a cucirti il più bell’abito del regno si sono ammalate ieri. Non so se riuscirò a finire in tempo. Volevo che fossi bellissima questa notte…» scoppia di nuovo a piangere sorseggiando di tanto in tanto da quella piccola borraccia che tiene nascosta in tasca. Deduco che questa donna abbia bisogno di molta acqua. Forse è malata? «Posso… posso farlo io…» chiedo titubante scendendo dal letto. La donna mi guarda stizzita «tu? Con quei quattro straccetti che hai addosso?» guardo Cassandra alle sue spalle che mi fa cenno di stare calmo e cerco di parlarle «li ho cuciti io, così come molti di quelli che stanno in quel mucchio!» la donna osserva gli abiti già smistati da Vicent e mi guarda dubbiosa «ti ci vorrà tutta la notte, sei sicuro ragazzi…» non le do il tempo di finire la frase e le avvicino due dita alla bocca… dei quanto odora di alcool. «Mi ci vorranno solo un paio d’ore per un vestito. Madame…» senza che la donna possa replicare, la spingo velocemnete fuori dalla porta «grazie per le stoffe e per i consigli… alla prossima!» dico chiudendomi poi la porta alle mie spalle e poggiandomici sopra. Vado verso il letto e lancio nel mucchio di stoffe sia i miei che gli abiti di Vicent, non vorrà andare in giro con quelle quattro pezze spero. «Ehy!» sento mugugnare da Vicent imbronciato. Lo afferro per un braccio e lo spingo di fianco a Cassandra dopo aver aggiustato la posa a lei e averle dato una postura più dritta e femminile. «Dunque… se volete avere degli abiti decenti per stasera, dovete darmi ascolto e…» tiro fuori un metro di cotone dalle varie robacce da cucito che ha portato la donna con sé e lo faccio scattare come una frusta per terra «lasciarmi lavorare. No lamentele, sì modifiche o consigli.» incrocio le braccia al petto come se fossi l’ex comandante Efrem, «Ora… toglietevi quella roba di dosso così prendo le misure.» ordino poi… perdonatemi ragazzi… spero che questo mio gesto vi sia gradito almeno…

    *Azioni di Cassandra e azioni e frasi di Vicent concordate con Mary24781 e Damnedgir
    **Essendo Myricae anche uno dei PNG di Andreus, mi sono preso la libertà di muoverla come volevo

  5. #2835
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Seguo la conversazione con voluta distrazione, dividendo gli abiti miei e di Gildas, e lascio tempo, ma soprattutto spazio, a Cassandra che con visibile sorpresa si rivolge all’anziana. Mentre parlano scopro che si chiama Myricae e che è la Septa dei De Lagun, Cassandra sembra essere davvero affezionata, mi pare quasi di assistere all’incontro di una madre con la figlia, e nonostante io abbia più di qualche pensiero per la testa ammetto che la scena mi strappa più di un sorriso. Guardo titubante Gildas per poi restare in silenzio perché ritengo che non sia il momento adatto per affrontare l’argomento “ho visto il morto in stanza” ma intendo comunque interloquire con lui dopo il ballo per tranquillizzarlo: non ho dimenticato la promessa che gli ho fatto e voglio mantenerla.



    Un odore familiare, di alcool, cattura la mia attenzione e sollevo entrambe le sopracciglia, sorpreso, quando noto che è la stessa anziana a bere come una spugna. Probabilmente è ubriaca. Dalla gioia per aver rivisto Cassandra l’anziana passa infatti ad una crisi di pianto in piena regola, chiudo la porta come richiesto dalla mia amica e, deglutisco, orripilato quando vedo Cassandra sfilare da sotto la cotta un maglione… Di lana. Dei, mi ricordo benissimo le urla della vecchia Nan quando fuggivo pur di non dovermi mettere quella roba. Mentre Cassandra cerca di calmare la Septa torno a smistare i vari abiti, ed esclamo tranquillo, <<l'ho portata a spasso>>, notando uno sbuffo biancastro disperdersi nell’aria circostante. Gildas mi sorride prima di tornare cupo ed io lo osservo, impensierito. <<Questo cavaliere è stato gentile, è Lord Vicent Dreth, vero?>>, faccio cenno di sì con la testa in risposta.



    <<Ha i capelli verdi dei Dreth... Mi pare pure tonto come tutti i Dreth>>. Ma come i Dreth sono tonti?



    Sentendomi tirato in causa mi volto d’istinto e la guardo, inarcando un sopracciglio, poi però mi ricordo dell’alcool e sospirando lascio correre l’offesa. Peccato non poterne bere un goccio, sembra buono dall'odore. <<E' seta di Gaearmir, di prima qualità, non ne troverai altre più belle e pregiate al mondo. Il vestito... il vestito da sposa di tua madre era fatto con questa stoffa>>, la madre che Cassandra non ha mai conosciuto... Mi incupisco, involontariamente, ripensando a quanto io sia stato fortunato il sottoscritto ad averne una, almeno fino a poco tempo fa, che mi ha amato… Ed anche un po’ viziato... Non deve essere stato facile per lei crescere senza un genitore. D’un tratto però sento Myricae lamentarsi per l’assenza di sarte



    ed è proprio qui che Gildas si offre come volontario sostenendo di essere perfettamente in grado di cucire i nostri completi in poco tempo; lo osservo con gli occhi sgranati quando sbatte, letteralmente, fuori dalla porta la povera Myricae e assottiglio lo sguardo nel momento in cui torna vicino al letto e vanifica il lavoraccio che ho fatto per dividere gli abiti accatastandoli l’uno sopra l’altro. <<Hey!>>, gli mugugno imbronciato cercando di fermarlo ma lui mi afferra per un braccio e mi mette di fianco a Cassandra intimandomi di ascoltare.<<Dunque… se volete avere degli abiti decenti per stasera, dovete darmi ascolto e…>>, dice facendo schioccare a terra il metro di cotone come se fosse una frusta, <<lasciarmi lavorare. No lamentele, sì modifiche o consigli>>. Assume una posizione da cavaliere ligio al dovere e con un’espressione impassibile ci ordina,



    <<Ora… Toglietevi quella roba di dosso così prendo le misure>>. Ma c’è Cassandra che è… Beh… Una donna... La cosa potrebbe metterla in imbarazzo, no? Guardo Gildas, titubante, e con un movimento rapido degli occhi indico Cassandra per fargli intuire che mi regolerò in base alla reazione: in fondo è la stanza di Cassandra e non vorrei mancarle di rispetto...
    Ultima modifica di Damnedgirl; 29th November 2015 alle 23:24



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  6. #2836
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Rileggo ciò che ho scritto: poche righe ma concrete, non sono di certo una che si perde in inutili convenevoli. Anche perchè so già che non saranno nè mia madre nè tantomeno mio padre a leggere la lettera, ma il vecchio Bolton, se non è ancora schiattato. Quanti anni avrà adesso? 60, 70, 80? Beh, anche troppi per quello che vale e con lui la sua triste quanto inutile consorte.
    Ripiego il foglio con la dovuta cura e cerco tra le mie cose il sigillo col simbolo dei Feralys, la pantera, l'animale più pericoloso ed elegante del pianeta: come me, ovviamente.
    Con me ho tutto il necessario per sigillare la lettera e quando ho finito la ripongo per bene nel piccolo forziere intarsiato, ci penserò domani a spedirla, adesso ho altro da pensare.
    Lascio scivolare a terra la veste da camera, restando completamente nuda. Mi guardo allo specchio e sollevo l'angolo sinistro della bocca in un sorriso amaro: si penso che lo farò.


    All'interno del cassettone ho conservato con cura la parure completa, stasera la indosserò, sarò elegante nel mio abito ma soprattutto splendente coi miei diamanti: nessun'altra sarà alla mia altezza.
    Per prima cosa metto gli orecchini, poi l'anello all'anulare sinistro rigirandolo dalla parte del diamante, non possono non tornarmi in mente le parole di Tywin ... le scaccio dalla mente, tuttavia, e mi accingo a cospargere il corpo di delicato profumo alle violette, il mio preferito.
    La biancheria intima mi avvolge come un amante protettivo, poi è la volta dell'abito.
    Sono indecisa, non so se optare per una mise provocante o qualcosa di semplice ma che slanci la mia figura e risalti le mie curve.


    Dopo un pò di prove finalmente trovo l'abito giusto, è il momento di sistemare i capelli.
    Avevo già deciso di tirarli su, comincio a spazzolarli con vigore, poi mi aiuto con delle forcine riuscendo a sistemarli come volevo. Mi volto di spalle allo specchio e giro la testa per guardarmi meglio anche dietro: il vestito calza a pennello, è perfetto su di me.


    Manca solo l'ultimo tocco.
    Dei colpi alla porta mi distraggono.
    Aiden. Alzo gli occhi al cielo ma non posso fare a meno di sorridere compiaciuta. Lo lascio entrare e lui, padrone del campo come al solito, inizia subito a parlare, come se niente fosse: <<Penso che saremmo l'invidia di tutta la Dohaeris che conta, se ci presentassimo al ballo insieme. E, perché no, potremmo anche dare vita a qualche succulento pettegolezzo. Che ne dici, Adamantia?>>



    Mi avvicino al ripiano dove giace ancora la collana, la prendo delicatamente e la porto al collo: "Mi aiuti ad allacciarla?" - gli dirò senza guardarlo negli occhi.
    Potrei farlo cuocere ancora un pò nel suo brodo, e così sarà, fin quando non mi avrà sistemato la collana, poi finalmente lo guarderò e gli chiederò: "Come sto?" - oh Aiden, dovrai fare molto di più se vorrai recuperare terreno con la sottoscritta.
    "Non so, forse dovrei stare attenta alle mie frequentazioni, dopo che le tue vecchie alleate ti hanno mollato con un palmo di naso, le tue quotazioni sono parecchio in ribasso." - poi mi farò una risata ed aggiungerò - "Certo, accetto volentieri l'invito. Ovviamente mi dovrai il primo ballo e ogni tanto verrai a sincerarti che la tua dama non stia soffrendo la solitudine, altrimenti come facciamo ad alimentare i pettegolezzi dei nostri cari amici della Torre?"




  7. #2837
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos Fanon

    Lady Loren , non sembra voler rispondere al mio velato apprezzamento, forse ho esagerato, non credo, non ho detto nulla di male.
    Ritorno sugli scaffali e finalmente trovo forse il volume che cerco, sembra parli della storia di Dohaeris e delle battaglie combattute nei vari luoghi, chissà se cita anche la cintura sulla cui linea stiamo combattendo...
    Lo prendo dallo scaffale e lo poso con delicatezz asul tavolo vicino a Lady Loren.
    Prim adi aprire il libro, la guardo, osservo il suo viso, chissà a cosa starà pensando, sembra sempre così distante...
    << Milady, se vi ho offeso con il mio consiglio perdonatemi...>> le dico gentile prendendo posto al tavolo << Domani abbiamo la battaglia, come vi sentite? se ovviamente avete voglia di parlarne>>
    Attendo una sua risposta, mi piacerebbe sapere come la pensa su quello che domani dovrà affrontare, a volte parlarne fa bene, per lo meno per me è così.
    Se risponderà sarò ben felice di conversare con lei altrimenti mi dedicherò alla lettura di questo tomo.
    Devo dire che ritrovarmi qui in questa biblioteca a studiare un libro che non so nemmeno di cosa effettivamente tratta, mi ricorda il mio vecchio maestro, mi mancano solo gli occhiali che portava sempre a penzoloni sul naso e poi credo di essere uguale, forse sono solo più giovane e...meno saggio...

  8. #2838
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Gildas prende in mano la situazione e siamo rimasti in camera solo noi tre. Annuisco ai suoi comandi, ammetto di essere divertita dai suoi gesti e da come sembra entusiasta di cucirci un vestito. Lui, ci cucirà un vestito. Questa cosa inizia a preoccuparmi: non amo molto i colori eccentrici, per fortuna le sete di Myricae sono bellissime. Gaearmir è famosa per la sua seta e i suoi tessuti pregiati, d'altronde. Mi sistema la postura come faceva sempre la septa da bambina, dritta la schiena, pancia in dentro e petto in fuori. Ordina a me e Vicent di denudarci, non potrebbe altrimenti prendere bene le nostre misure. Sono cresciuta in caserma, non è una cosa che mi imbarazza spogliarmi, l'ho dimostrato anche con Sir Alagos alle Terme ma... non so perchè, ma ora mi pare diverso. Gildas mi prenderà le misure davanti a Vicent, che è abituato a dame di corte bellissime e lo vedo bene con che occhi da triglia guarda Lady Lumen e Lady Adamantia. Sorrido in modo tirato, nervoso ma obbedisco a tutto ciò che il nostro sarto ci ordina: resto sostanzialmente in intimo, dato che mi costringe anche a togliermi la canottiera di lana. Lo vedo armeggiare attorno a me con quel centimetro e io divento sempre più nervosa. "Sono troppo alta, vero? Ho le gambe troppo lunghe... la vita è troppo stretta?" domando a disagio. Non sono bella, non sono elegante o raffinata come Esperin per esempio, sostanzialmente Gildas sta prendendo le misure di un blocco di ghiaccio. "Per le spalle larghe sarà un problema, vero?" aggiungo ancora tremolante, quando il centimetro va a stringere la circonferenza del seno. "Troppo abbondante, vero?" dico in un stato di totale ansia. Tagliare quella stoffa così bella per me dovrebbe essere un crimine punibile dalla legge. "Lo so che sarà un compito impossibile farmi un vestito elegante, è come cucire per un iceberg, quindi... ti ringrazio infinitamente, Gildas" gli sorrido gentile, con tutta la sincera gratitudine che provo per lui. Spero tanto che tutti questi preparativi lo distolgano dalla bestia, prima quando gli ho parlato ho notato come del terrore... penso che sia stato sempre mortificato e torturato da suo padre... deve liberarsi di tutto questo e noi siamo suoi amici, lo aiuteremo. D'un tratto mi ritrovo la bocca tappata da una stoffa e il ragazzo che mi guarda con rimprovero: "Ho detto niente lamentele. Sei perfetta per quello che ho in mente". Forse sto diventando lagnosa, mi libero la bocca e annuisco senzsa fiatare. Perfetta: non è certo un termine che si addice al mio aspetto.

  9. #2839
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Mi aspettavo di trovare Adamantia in ghingheri, sa perfettamente che sarebbe una blasfemia non valorizzare una donna come lei col giusto vestito e la giusta acconciatura, ma la visione che mi trovo davanti quando apro la porta va oltre ogni mia aspettativa. L'abito che indossa valorizza ogni sua curva come se le fosse stato cucito direttamente sulla pelle, eppure non risulta nemmeno troppo provocante, non su di lei. Riesce a portarlo come se fosse nata per farlo. I capelli, che normalmente le coprono la parte sinistra del viso, sono tirati su in modo da rivelare il volto nella sua interezza, un volto adornato da due orecchini preziosi, che solo poche donne possono indossare senza risultare volgari. Mi avvicino quando Adamantia mi chiede aiuto per indossare la collana, forse ancora più bella degli orecchini, e gliela allaccio senza particolari difficoltà, accarezzandole nel mentre anche il lungo collo. Era il pezzo mancante, ora è veramente magnifica. <<Sai perfettamente come stai>>, le rispondo allungando una mano per toccare i diamanti del collier, deve avere un valore indicibile. <<Fossi nelle altre eviterei di presentarmi, per evitare la magra figura>>. Già mi immagino lady Alinor o quel manico di scopa di lady Loren, avvolte nei loro tendoni... ah! "Non so, forse dovrei stare attenta alle mie frequentazioni, dopo che le tue vecchie alleate ti hanno mollato con un palmo di naso, le tue quotazioni sono parecchio in ribasso. Certo, accetto volentieri l'invito. Ovviamente mi dovrai il primo ballo e ogni tanto verrai a sincerarti che la tua dama non stia soffrendo la solitudine, altrimenti come facciamo ad alimentare i pettegolezzi dei nostri cari amici della Torre?". Ricambio la sua risata, con una più bassa e controllata: mi aspettavo un commento del genere, so che non è di certo finita qui e che me la farà ancora pagare per molto. Va bene così, fa parte del gioco. <<Non posso darti torto. Peggio per loro che si perderanno il ballo, anzi... meglio per noi, che non siamo costretti a vedere Deirdre in un abito da sera>>. Le sorrido gentile, sono ancora rapito dalla sua bellezza. <<La mia unica alleata sei tu, Adamantia, gli altri sono solo strumenti... Voglio condividere questa serata con te per discutere di... affari, ma anche perché desidero trascorrerla con chi sa davvero apprezzare la mia compagnia>>. Il mio sorriso si allarga, diventando quasi ridicolo. <<E voglio farti conoscere una persona>>. Tenterò di darle un bacio sulla guancia e poi mi congederò per lasciarla agli ultimi preparativi, non prima però di aver aspettato una sua eventuale risposta. Anche io devo cambiarmi, so già cosa indossare, ma qualche ora di riflessione nel silenzio di camera mia non può che farmi bene. Spero di non trovarci sir Fanon.
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  10. #2840
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Cassandra si spoglia, senza fiatare, mantengo quindi lo sguardo fisso davanti a me e cerco di non osservarla concentrandomi piuttosto su altro. Poi, mentre Gildas le prende le misure, mi denudo a mia volta restando in boxer bianchi ma soprattutto evitando di far volare indumenti fuori dalla finestra. Piego tutto con cura e lo sistemo sul divano dando le spalle ai due intanto che ascolto distrattamente la voce nervosa di Cassandra bombardare di domande il povero Gildas.



    <<Sono troppo alta, vero? Ho le gambe troppo lunghe... la vita è troppo stretta?>>. E’ strana, sembra quasi in soggezione, non l’ho mai sentita comportarsi in una maniera tanto… Isterica. <<Per le spalle larghe sarà un problema, vero?>>. Senza neanche rendermene conto mi ritrovo ad osservarla, attratto,



    e quando Gildas le stringe il metro al seno oltre alla domanda, <<Troppo abbondante, vero?>>, sento il sangue fluire in tutto fuorché il cervello.



    Oh no… NON ADESSO! Deglutisco e mi copro con le mani il punto critico sedendomi di scatto. Distolgo quindi lo sguardo, imbarazzato, e cerco di pensare ad altro, come quelle orripilanti mutande con scritto “Amoruccio”, o a quel terribile dipinto che ho perso quando ho cambiato stanza. Ma nulla…E' assurdo, mi sento un diciottenne nel bel mezzo di una crisi ormonale, non che sia una cosa molto diversa dalla realtà tecnicamente... Gildas, dopo aver imbavagliato la povera Cassandra, completa le misure, prende un foglio e segna tutto accanto allo schizzo stilizzato di un manichino femminile, poi si mette la matita dietro l'orecchio e si avvicina a me. Inspiro profondamente, facendo finta di nulla, e mi porto in piedi tenendo le mani ancora lì. <<C’è un problema…>>, gli sussurro appena, a disagio. Gildas mi lancia un’occhiata eloquente prima di guardare… lì e, con non chalance, lo indica con la matita esclamando ad alta voce,



    <<non posso prendere le misure per i pantaloni se quello non dorme>>. La mia espressione muta da un senso di imbarazzo a terrore e... Infine... Precipita nella voglia di strozzarlo con le mie stesse mani.



    Dopo aver sorriso in maniera isterica, alzo gli occhi al cielo e sbuffando mi passo una mano sul volto continuando con l'altra a tenere coperta la zona incriminata, poi, cercando di non farmi vedere da Cassandra focalizzo Gildas e, fulmineo, provo a tirargli un calcio agli stinchi, debole, giusto per farlo saltellare un po’ e distogliere l’attenzione dal sottoscritto. In ogni caso sorriderò a Cassandra, fingendomi innocente, e scosterò la mano solo dopo essermi assicurato di avere la “situazione” sotto controllo... Che figuraccia...

    Nota: Frasi ed azioni concordate.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 29th November 2015 alle 23:31



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

 

 

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