Gildas Demonar
Dopo aver calmato la “situazione” di Vicent, riprendo a raccogliere le misure passando il metro sulle varie zone del suo corpo, Raiden. Quanto diamine è alto? Un calcio negli stinchi è ciò che mi arriva quando prendo a misurargli al vita. Mollo di scatto la presa sul metro «AHIA!» urlo mentre saltello sul posto massaggiandomi le gambe alternativamente. Raccolgo il metro da terra e continuo a misurare come se non fosse successo nulla ma quando faccio il giro faccio scattare il pezzo di stoffa come se fosse una frusta contro le sue natiche. Per poi tornare al disegno e segnare le varie lunghezze su carta. Reggo tra le labbra la matita e comincio a rovistare in mezzo alle stoffe per cercare quella con cui iniziare l’abito di cassandra. Farò quello per prima, visto che mi ci impiegherà più tempo. Prendo il fuso di colore verde e l’avvicino al corpo della ragazza controllando se possa in qualche modo abbinarsi ma quando Cassandra scuote il capo leggermente disgustata, lancio via la stoffa che atterra in un angolo della stanza e prendo un altro colore, stavolta un turchese chiaro e glielo avvicino. No. Sembrerà una tenda, stavolta sono io che senza nemmeno aspettare un suo cenno, lancio la stoffa sul letto tornando al mucchio e rovistando freneticamente. Dopo qualche minuto trovo finalmente ciò che cercavo. Una stoffa scura, blu oltremare. La mostro a Cassandra e anche lei sembra apprezzare anche se la faccia imbarazzata non l’abbandona da quando le ho preso le misure. Cerco di sorriderle per farle capire che non è la latrina che crede di essere e distendo la stoffa a terra cominciando a tracciare con un pezzetto di gesso le linee per il vestito. Anche Cassandra non scherza in altezza… entrambi sono più alti di me. Mi sento un po’ in imbarazzo. Mentre taglio guardo appena i due ancora in mutande. Vicent prende a giocherellare con uno dei pezzetti di stoffa tagliata e mi guarda incuriosito. Gli sorrido appena riprendendo a tagliare «potete rivestirvi per il momento… ma restate leggeri. Così sarà più semplice dopo.» guardo poi Cassandra facendomi più serio «prima mi… hai chiesto come Nikah fosse nato…» riporto gli occhi sulla stoffa tagliata e comincio a puntellarla con gli spilli per tenerla ferma. «Giorni fa ti avrei risposto male o me ne sarei andato senza rispondere, ma non oggi.» gli rivolgo un mezzo sorriso colpevole «vi prego solo di non… agitarvi… non è una cosa di cui amo parlare o di cui vada fiero…» non che io vada fiero di qualcosa ormai…
*Azioni di e su Cassandra e Vicent concordate con Mary24781 e Damnedgirl