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  1. #2861
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth


    Torre della Mezzaluna

    Sono ancora distratto da Gildas quando i miei occhi incrociano la splendida figura di Cassandra uscire dal paravento e lasciarmi senza fiato. Osservo con visibile sorpresa le lunghe ciocche di capelli scuri come la notte terminare in delicate onde raccolte da un lato del viso, il quale, lieve, rossore delle guance viene accentuato dal trucco leggero che non fa altro che renderla delicata. Totalmente in contrasto con la figura di Cassandra al quale mi ero abituato. Osservo i suoi occhi, cristallo su quel volto che la fanno sembrare una bambola di porcellana avvolta in un elegante vestito blu come l'oceano.



    Con lo sguardo ancora assorto su di lei la sento ringraziare Gildas e la vedo rivolgergli un sorriso che, involontariamente, fa spuntare anche il mio. Quando però le domando se ha bisogno di un accompagnatore per il ballo Cassandra sembra stranita, quasi titubante. Che sciocco. Probabilmente ha già un cavaliere e non sa come dirmi di no… L’ho messa in imbarazzo con la mia stupidità. <<Non ho un accompagnatore e sarei davvero felice se fossi tu>>, risponde invece lei.



    Sento che il cuore mi fa una capriola nel petto, le sorrido, felice, e poi tiro un profondo sospiro di sollievo mentre quelle parole mi riecheggiano in testa come una musica che via via aumenta facendo svanire quell'ansia che ho avvertito fino a poco fa. Cassandra apre la porta ed accanto a Lady Loren vi è l’ultima persona che in questo momento gradirei vedere: Alagos Fanon. Mi prudono le mani, il racconto con Vjetar è ancora nitido nella mia mente, così come il tentativo del cavaliere di mettermi in cattiva luce di fronte a Cassandra ed Aiden, ma faccio appello ad anni ed anni di lezioni sulla galanteria per resistere. Trattengo la smorfia di disappunto mostrandomi tranquillo e rivolgo loro, solo per pura educazione, un rapido cenno del capo prima di lasciare la stanza in compagnia di Cassandra e di Gildas.

    Sala Oro Rosso

    Sfarzo, eleganza, ricchezza.



    Nobili di ogni dove sono presenti questa sera ed una sensazione di disagio, misto a solitudine, mi coglie impreparato quando varco la soglia della Sala Oro Rosso. Nessun Dreth è qui, nemmeno Caligus come da me ordinato, un dettaglio però a cui non avevo pensato e che ora si riversa sulle mie spalle al pari di un macigno. Diamine... Ma non potevo lasciare Aeglos senza un Dreth.... Non dopo quello che è accaduto… Mi sforzo comunque di sorridere, accompagnando il sorriso con occhi e viso pur di non farlo apparire finto, poi, prendendo un respiro profondo, do inizio alla recita di questa notte resa piacevole solamente dalla persona che ho accanto.



    La guardo di sbieco e con passo lento, misurato, ci avviciniamo alla Feralys, Lumen e Lantis rivolgendo loro un inchino per poi lasciarli alla loro conversazione. Dovrò congratularmi con entrambi per le imminenti nozze, specialmente con il Re, ma prima… Voglio far rilassare Cassandra che mi sembra tesa, quasi quanto una corda di violino. Dei. I balli le fanno un brutto effetto. Le porgo una mano e le chiedo di danzare con me, ma lei mi balbetta imbarazzata di non saperlo fare. Non mi arrendo e sorridendole prendo la sua mano, sollevandola delicatamente con la mia, e porto l'altra dietro la sua schiena avvicinandomi a lei. Poi guardandola negli occhi le dico <<Ma io lo sono... Sono bravissimo a ballare, ti basta lasciarti portare da me>>, sostenendo lo sguardo con sicurezza. Insieme ci lasciamo dunque andare, seguendo la musica, e mi sento bene, felice, sono riuscito a strapparle un sorriso...



    Terminato il valzer però una voce maschile giunge alle mie spalle facendomi voltare di sbieco. <<Permettete Lord Vicent? Un ballo con mia figlia>>. Annuisco ed imbarazzato esclamo, <<certamente, Lord Jubert>>. Cerco quindi di congedarmi da Cassandra con un casto baciamano e garbatamente le dico, <<siete stata bravissima...>>, complimentandomi in modo sincero. Poi, un po’ a malincuore, distolgo lo sguardo e mi allontano dai De Lagun avvicinandomi alla solitaria Nymeria. <<Aspettate qualcuno?>>, le chiedo sfoggiando un sorriso di circostanza mentre mi faccio versare il vino che sorseggio appena dal calice...

    Nota: Frase di Jubert concordata.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 29th November 2015 alle 23:53



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  2. #2862
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Quanto le darei fuoco volentieri qui, davanti a tutti, le farei una splendida festa! Ovviamente mi risponde dandomi della cicciona e io continuo a sorridere a denti stretti, fingendo di sostenere una conversazione amabile con la vecchia, ma futura regina. Ostenti troppa sicurezza, carina, sicura di potertelo permettere?


    E poi a che pro mostrarsi coi colori di un casato che adesso ha il volto di Ryuk Leithien, un balordo traditore? Viola e nero, eleganti addosso ad un uomo come Tywin, banali addosso a un manico di scopa con la parrucca bionda. Sto per rispondere quando Vicent e ... quella è Cassandra? I due si avvicinano porgendo i loro omaggi alla coppia reale e io seguo lei con la testa, non volendo credere ai miei occhi: allora è davvero una donna? Certo il vestito è di fattura mediocre, piuttosto grezzo, ma addosso a lei fa la sua figura.


    Dopo i due è il turno di Gildas, che invita Lumen a ballare con lui, il mondo va proprio alla rovescia questa sera!


    Decido di non continuare il battibecco, in fondo è pur sempre la regina, sono io ad essere in torto secondo l'etichetta, purtroppo.


    Mi faccio da parte per farli passare e mi rivolgo al re, assorto nei suoi pensieri e visibilmente annoiato: "Cattivi pensieri? Non siate preoccupato, le cose andranno finalmente nel verso giusto, vedrete. Mi offrite una coppa di vino? Bere in buona compagnia rischiara sempre le idee, vostra maestà" - dico con un leggero invito. So che a lui non importerà niente del vestito, gli uomini non hanno occhio per queste cose. Almeno lo spero.



  3. #2863
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    È NOTTE

  4. #2864
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Sono sempre stata restia a partecipare a questi eventi, mi sono sempre comportata da maschiaccio perchè sapevo bene che nessuno degli uomini presenti mi avrebbe guardata diversamente dal soldato con cui si addestravano. E che spesso li prendeva a calci nel sedere. Invece, ora, con questo vestito, i capelli pettinati, a volteggiare tra le braccia forti di Vicent comprendo quanta gioia mi sono persa in passato, solo perchè mi sono fatta ingabbiare dalla mia insicurezza e dal timore del giudizio degli altri. Furono proprio su questo le parole che mi rivolse Andreus alla festa delle lanterne azzurre, a Gaearmir.

    Ogni anno, la notte del solstizio d'estate, tutta Gaearmir si illumina di azzurro. Tutti noi abitanti di Beslim Akosh partecipiamo alla festa delle fiaccole azzurre con gioia, è forse l'evento cui teniamo di più. La leggenda narra che la capostipite della famiglia De Lagun, signora della Terra delle Sirene, fosse una fanciulla di incredibile bellezza e che il suo canto aveva poteri magici. Lorelei De Lagun, questo il suo nome, veniva spesso chiamata proprio Sirena di Gaearmir, e passava spesso le sue giornate a cantare sul suo scoglio preferito, oggi chiamato Scoglio della Sirena o dell'Amore Senza Fine. Un giorno, la bella Lorelei si innamorò di un baldo marinaio che veniva da una terra straniera e dopo pochi mesi d'amore, lui dovette riprendere il largo, promettendole che sarebbe tornato il prima possibile. Lorelei lo attese su quello scoglio ogni giorno, cantando il suo amore come a volergli indicare la strada di casa. Dopo un anno, però, del giovane non erano giunte notizie. Poi, in una notte d'estate, tutta Gaearmir ascoltò il canto di Lorelei e questo sembrò insolito agli abitanti, dato che la fanciulla non soleva mai restare lì a quell'ora. Il canto, d'improvviso, cessò e quando la gente si recò a controllare, non trovò più lei come ci si aspettava, ma quello scoglio s'era ricoperto di una polvere azzurra, come fosse fatta di spuma di mare e stelle. Proprio questa specie di alga marina in polvere si illumina di azzurro, rendendo quello scoglio iridescente durante ogni solstizio. Allora, ogni famiglia accorsa alla scogliera per la festa, accende una lanterna azzurra, simbolo degli occhi di Lorelei che vegliano sul mare e ogni fanciulla in età da marito, sui quindici o sedici anni, canta la stessa melodia della bella Lorelei in onore dei marinai che sono lontani da casa, come a voler ogni anno ricordare quel misterioso amore di cui mai si seppe la fine. Toccò anche a me cantare per quella festa... non volevo farlo, assolutamente non mi sarei vestita d'azzurro e stare lì al centro dell'attenzione. Andreus mi fece cambiare idea, mi disse che la mia voce somigliava tanto a quella di nostra madre, che lei mi avrebbe sorriso dal cielo. Sconfissi tutto, la timidezza, l'insicurezza, il mio orgoglio di non mostrarmi femminile davanti agli stessi maschi con cui giocavo alla pari. Cantai per mia madre, per mio fratello, per mio padre. Per la mia casata. Molti dissero che ero la voce più bella di tutta Gaearmir ma a me non importava: sollevai gli occhi al firmamento e sorrisi. Fui certa che il mio canto fosse giunto a te, mamma, e anche se non ci siamo mai potute abbracciare, vivrai sempre dentro di me.
    Anche ora, che sono diventata una donna, nonostante in cielo brilli solo la luna e le stelle sono intimidite dalle nuvole dell'autunno. Mi stai guardando, stai vegliando su di me, su Andreus, su papà. E' proprio lui che picchietta la spalla di Vicent e chiede di poter ballare insieme a me. Non lo abbiamo mai fatto, troppo presi dal nostro orgoglio, dal suo mostrarsi sempre duro e severo, dal mio cercare di essere il soldato di cui essere fiero. Ora siamo padre e figlia che danzano alle note di un valzer che echeggia delicato sul marmo delle colonne della Sala Oro Rosso. "Sei bellissima" mi dice con il suono del rimpianto. Una figlia normale, che fa cose normali, che ricama, si fidanza, si sposa, mette al mondo dei figli. Una figlia con cui danzare ai balli di gala, di cui sente narrare la bellezza dagli altri, per cui baldi giovanotti son disposti a giungere a lui per chiederne la mano: c'è una parte di Jubert De Lagun che desidera tutte queste cose. Ma il mio giuramento ha distrutto le sue speranze, sa che anche se Lantis mi proporrà di scioglierlo, io rifiuterò. Prima di questo vestito, del valzer con Vicent, forse non ci pensavo sul serio a una mia vita da donna. Eppure ora, sento che il rimpianto di mio padre è anche un po' il mio.

  5. #2865
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR

    Il chiacchiericcio delle due donne è davvero snervante, ho ben altro cui pensare, ben altro da fare che restare qui ad annuire ad un discorso irrilevante. Maledetta etichetta. Intuisco che Lady Feralys ha avuto la sciagurata sfortuna di indossare lo stesso modello di Lumen, ma con colori diversi... sicuramente non è una cosa di classe, ma non vorrei certo passare la serata inutilmente per una sciocchezza simile. I colori sono poi diversi, almeno questa decenza quell'idiota del sarto l'ha avuta. Guardo con un po' di rimpianto il Comandante, avrei dovuto seguirlo per sganciarmi subito da queste due arpie, ma non ho avuto il suo stesso tempismo. Accidenti. La mia mente si estranea per qualche istante, quando si avvicinano Sir Dreth e il Primo per l'inchino. Il Primo... sì è lei, credo sia lei. Cerco di osservare meglio la sua figura ma i due si perdono in poco tempo nella folla. Era lei vestita da donna? Forse mi sono sbagliato. Per la grazia di Raiden, Lady Adamantia sembra non ribattere più alla frecciata della bionda, che Sir Gildas, intervenendo proprio nel momento opportuno, trascina in un ballo. Sono rimasto solo con Lady Feralys, che mi invita ad un bicchiere di vino: ho sempre biasimato chi trova conforto dell'alcol nei momenti di noia o difficili, ma la mia determinazione inizia a vacillare. Non devo bere troppo, ma un bicchiere me lo merito. "Il vino è pericoloso, mia Signora, è detto anche il nettare della verità... e qui dentro molti morirebbero all'istante se dicessero la verità" le dico malizioso, porgendole il braccio con l'intento di raggiungere il banchetto. "Ma in tutta questa amarezza, ci meritiamo un po' di dolce vino... mette sangue, come dicono i saggi" continuo mentre do ordine ad un servo di versare del vino per noi. Le porgo la coppa e le accenno un brindisi con la mia: "Alla vostra bellezza, Milady, e ai colori allegri del vostro abito che, a dispetto di quelli della futura regina, riescono a mettermi di buon umore". Attenderò che lei beva il primo sorso, non è educato bere prima di una dama.

  6. #2866
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Nymeria Hammerfell

    Nuove coppie si alternano sulla pista e io continuo a osservarli sognante, non ho mai partecipato a balli di gala come questi, con dame che volteggiano con i loro abiti svolazzanti che si gonfiano creando grandi ruote colorate. Lady Lumen si unisce alle danze accompagnata da un misterioso ed elegante cavaliere che non riconosco, ma son certa non essere il suo futuro consorte, il Re, che ora si sta intrattenendo con Lady Adamantia. Mah.
    <<Aspettate qualcuno?>>
    <<No!>> rispondo di getto, sorpresa, mentre mi volto in direzione della voce che mi ha posto l'inaspettata domanda: è Vicent che nel frattempo si fa servire del vino.
    <<Siete incantevole questa sera, Nymeria>>
    <<E voi siete molto elegante!>> continuo arrossendo leggermente per il complimento appena ricevuto.
    Afferro il calice di vino che mi porge gentilmente, i suoi modi sono impeccabili come sempre e devo ammettere che senza armatura sta molto bene.
    Mi sorride imbarazzato, forse intimidito dalla strana atmosfera, così ricambio il sorriso e sollevo il calice <<A questa serata!>>
    Sì, voglio vivere questa magica notte come se non ci fosse un domani, voglio imprimere su tela l'immagine di una serata perfetta.
    <<Vi piace ballare?>>
    <<Molto!>> esclamo raggiante.
    Vicent mi porge il braccio per invitarmi a danzare e io lo guardo intimorita <<Oh, no... Io non... Non so ballare questo tipo di danza...>>.
    La danza del ventre avvolta da un pitone non ha nulla a che vedere con questo.


    Frasi e azioni concordate
    Ultima modifica di albakiara; 30th October 2015 alle 21:18

  7. #2867
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    I battibecchi durano quasi un’eternità e io resto lì impalato verso la regina che sbraita contro la Feralys. Che barba queste due, il loro sarto non deve avere molta fantasia se ha scelto di fare lo stesso abito. Tsk… ecco che succede quando si cerca di vestire delle scimmie ammaestrate. Si finisce per dare spazio alle loro assurde richieste a discapito della fantasia per ricavarne solo uno stupido metodo per giocare a chi ha il seno più prosperoso. Lancio un occhio verso Vicent e Cassandra e mi lascio sfuggire un sorriso quando li vedo danzare leggiadri sulla pista da ballo circondati da tante altre coppie. Riporto gli occhi sulle due dame che non smettono di battibeccare e sbadiglio visibilmente annoiato mascherando però la cosa con una mano davanti alla bocca e fingendo di stupirmi solo in quell’istante della situazione. Finalmente Lumen si decide a guardarmi, mi squadra da capo a piedi un paio di volte inarcando un sopracciglio e, di rimando faccio la stessa cosa, come una sorta di specchio. Sì. «Volentieri Sir Gildas» mi dice la donna prendendo la mia mano e sorridendomi prima di abbandonare alle ciarle Adamantia. A passo lento la conduco al centro della sala in mezzo agli occhi di molti dei presenti che interrompono il loro danzare per osservarci, alcuni stupiti, altri mormorando tra loro. Vuoi nascondere qualcosa? Mostrala a tutti. La musica riprende cadenzata in un valzer che attraversa la stanza e risuonando per gli alti soffitti decorati di affreschi. Sollevo lentamente la mano della donna portando l’altra dietro la sua schiena, così come fa lei posando la sua altra mano sulla mia spalla in una sincronia coi miei movimenti che quasi mi fa raggelare il sangue. Quasi immediatamente cominciamo a danzare seguendo quel ritmo armonico. Mi abbandono alla musica seguendone le note e sentendomi a disagio solo quando la quantità di occhi puntati su di noi aumentano d’intensità, porto i miei in quelli della regina mostrandomi fiero, potrebbe utilizzare i suoi poteri e mettermi in ridicolo qui, davanti a tutta la nobiltà, davanti ai Demonar, ma poco m’importa… che lo faccia. Sono pronto a qualsiasi cosa questa notte. Le sorrido ironico sollevando un labbro mentre la musica diventa sempre più incalzante «come fate a ostentare ogni giorno tutta questa sicurezza, dovrebbe essere un macigno troppo grande da sorreggere, non trovate?» svuoto la mente sollevando gli occhi dai suoi e portandoli nella sala nella quale scorgo quelli di Astor che mi fissano con un ghigno stampato sul volto. No padre, questo non è il mostro che avete alimentato per anni…

    *Frasi e azioni di Lumen concordate con Mary24781

  8. #2868
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Leggermente assetato mi bagno le labbra con il vino pentendomi però dopo qualche istante di ciò che ho fatto… E’ scortese bere prima di una dama, spero solo che Nymeria non si sia resa conto della mancanza di galanteria e che, soprattutto, quest’ultima non venga notata dai molti nobili qui presenti. Dei. Le sorrido appena, visibilmente imbarazzato, complimentandomi con lei intanto che un servo le riempie di vino il calice. Sono sincero, è a dir poco incantevole stasera e mi stupisce il fatto che sia senza un accompagnatore.



    Brindiamo quindi alla serata, stavolta come da etichetta, e mentre mi gusto il vino indugio con lo sguardo al centro della sala piegando le labbra in un sorriso quando scorgo Gildas, spensierato, danzare in compagnia di Lady Lumen. Inevitabilmente poi l’attenzione si concentra su Cassandra che continua a ballare sulle note di un valzer lento, piuttosto semplice da seguire. E' davvero brava. <<Vi piace ballare?>>, domando curioso, tornando a guardare Nymeria che con un’espressione sognante, quasi estraniata, fissa le varie coppie alternarsi sulla pista da ballo. Quando dice che le piace mi faccio coraggio e le porgo la mano con un lieve svolazzo per poi guardarla negli occhi e chiederle di danzare. Nymeria però appare intimorita, mi fissa il braccio e biascica, <<Oh, no... Io non... Non so ballare questo tipo di danza...>>, ostentando un’insicurezza che non credevo fosse presente in lei.



    <<Sono un buon insegnante>>. Sorrido convinto delle mie parole e prendendole la mano destra la accompagno lentamente fino la pista da ballo, evitando di proposito il centro: prima voglio farle acquisire un po’ di dimestichezza con i passi. <<E’ facile, lasciatemi condurre il ballo ed il resto vi verrà spontaneo…>>. Assumo dunque la posizione da ballo corretta, aggiustando in contemporanea quella di Nymeria, poi con movimenti lenti, fluidi, comincio a guidarla; ma Nymeria non mi segue, resta rigida, si fissa continuamente i piedi e non riesce a trovare il ritmo con cui muoversi.



    Faccio finta di nulla quando mi calpesta il piede la prima volta, cosa che invece non riesco a camuffare con la seconda palesando in volto una smorfia di dolore del tutto involontaria. <<Scusami, te l'ho detto che sono una frana>>. Esclama coprendo una risata imbarazzata con la mano, sfrego appena il piede dolorante contro lo stivale e sarcastico la incoraggio dicendo in un sussurro, <<non stai andando male in realtà>>. Inspiro profondamente e facendo appello al mio coraggio mi avvicino a lei sussurrandole qualche piccola correzione prima di riprendere a ballare.



    <<Occhi puntati nei miei, quando ti muovi cerca di strusciare - appena - i piedi a terra, segui il mio corpo ma soprattutto…>>, scherzando le faccio compiere un piccola piroetta e poi, sorridendole, le soffio via una ciocca di capelli dagli occhi ed aggiungo, <<smettila di pensare e fammi condurre!>>. E finalmente, dopo un attimo di esitazione iniziale, Nymeria si lascia andare. Cominciamo a muoverci, prima lenti, poi sempre più sicuri e più complici, seguiamo le note di questo valzer, chiacchierando di tanto in tanto tra un passo e l’altro...



    <<Vedi che non è così difficile?>>.

    Nota: Azioni/frasi di Nymeria concordate.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 29th November 2015 alle 23:58



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  9. #2869
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Lantis mi offre il braccio; la sua fidanzata è al centro della sala a sgambettare col piccolo Gildas e io, Lady Feralys di Asshai sono sola con lui, come dovrebbe essere. Ti ringrazierò a dovere più avanti sir Demonar.


    "Il vino è pericoloso, mia Signora, è detto anche il nettare della verità... e qui dentro molti morirebbero all'istante se dicessero la verità" - mi dice scortandomi piano al buffet, accenno ad un risolino poggiando sulle labbra le dita della mano libera: "Niente di più vero, maestà." - ringrazio con un cenno il servo che mi riempie il calice: "Pensare che con questo nettare delizioso si potrebbe fare una strage, ma che spreco sarebbe!" - replico sorridendo, se fosse davvero così semplice ...


    Abbiamo attraversato la sala, molti ci avranno notato e staranno bisbigliando all'orecchio del vicino. Aiden, non era il tuo piano? Qualcosa deve essere andato storto visto che sei praticamente scomparso, ops. Continuo a sorridere, mi sento meglio, il piccolo problema con Lumen, quasi dimenticato, quasi, mi manca ancora un pò.
    "Alla vostra bellezza, Milady, e ai colori allegri del vostro abito che, a dispetto di quelli della futura regina, riescono a mettermi di buon umore"


    Il brindisi di Lantis è un velato, ma neanche troppo, riferimento all'incidente dell'abito. L'ha notato ovviamente e la cosa è fastidiosamente imbarazzante, per cui, senza volerlo, arrossisco leggermente. Distolgo lo sguardo da lui per un momento, notando Nymeria e Vicent prodigarsi nel ballo del qua qua: ma che bella coppietta!


    Ritorno quasi subito a focalizzarmi sul re e a rispondere al suo brindisi con un sorriso, in fondo mi ha fatto un complimento e denigrato Lumen, quindi va bene.
    Bevo un sorso, il vino è dolce e fresco, scende giù che è un piacere. Sembra diverso da quello che ci rifilano alla Torre, molto più buono, naturalmente il re avrà aperto la sua riserva speciale per l'occasione.
    "Lasciamo perdere il vestito, per carità, meglio dimenticare. E poi, ammettetelo anche voi, a me sta molto, molto meglio." - dico con l'aria di chi sta per rivelare un grande segreto, poggiando delicatamente con nonchalance una mano sul suo braccio.


    Appoggio la coppa sul vassoio e noto dei pasticcini, forse biscotti al limone, non so, ne prendo comunque uno e mi rivolgo a Lantis: "Questi sembrano deliziosi, volete farmi contenta ed assaggiarne uno?".
    Se accetterà lo imboccherò con le mie stesse mani, altrimenti quel pasticcino finirà dritto nel mio stomaco, tanto in un modo o nell'altro saprò come smaltirlo.


  10. #2870
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    "Non sei abituato al vino della Capitale, ti fa già avere le traveggole" rispondo divertita al suo complimento. Mi stringe guardandomi fintamente severo, mentre continuiamo a volteggiare in maniera incredibilmente disinvolta. Non sento più la fatica dei tacchi e mio padre... chi l'avrebbe detto che il rude Lord Jubert De Lagun sapesse danzare? Tutti i De Lagun hanno un qualche talento musicale, tipo me con il canto o mio fratello con l'ocarina, ma che quello di mio padre fosse il ballo non l'avrei mai pensato, soprattutto dopo averlo visto evocare il suo possente scudo di roccia. "Sono diventata maestra e... ho ereditato un altro potere di mamma... il teletrasporto... si manifesta anche con la stessa estetica, almeno per come me lo descrisse Andreus" gli dico guardandolo negli occhi. Forse sto per rovinare questo momento, ma stanotte più che mai desidero che la mia famiglia ritorni unita come un tempo. "Non importa cosa dicono le tue carte per diseredarlo, il suo elemento, il suo aspetto, la sua magia... ha entrambi i poteri ereditati da te... è tuo figlio, questo non potrai mai cambiarlo, nemmeno con la tua leggenderia testardaggine" continuo seria, sostenendo sempre il suo sguardo che si fa sempre più duro. Sta per replicare qualcosa, ma un uomo ci interrompe: l'alchimista Edward Elric. "Permettete Lord Jubert? Vi chiedo l'onore di danzare con vostra figlia" domanda con un inchino formale mentre mi porge la mano. Mio padre annuisce e mi ritrovo in breve tempo a volteggiare con Mastro Edward, anche se dovrei definirlo più Lord Edward, dato che la famiglia Elric è di nobilissima stirpe e possiede le Terre d'Acciaio. "Lady Cassandra, la vostra bellezza illumina la Sala questa sera" commenta gentile l'alchimista. Occhi azzurri come il cielo, capelli biondi come l'oro ed è persino più alto di me: non dovrebbe avere difficoltà a trovare una dama, non capisco perchè ha voluto danzare proprio con me. Ricambio il suo sorriso gentile: "Non c'è bisogno di mentire, Mastro Elric, ma apprezzo il pensiero". Lady Feralys, Lady Lumen e tante altre damigelle questa sera sono elegantissime, al massimo del loro splendore, non posso certo paragonarmi a loro. "Mi offendete Milady, io non dico mai le bugie" mi ribatte scherzoso, ma improvvisamente mi sento avvampare. Abbasso gli occhi intimidita, non riesco a comprendere perchè si comporti così, il nostro rapporto sul lavoro è stato sempre eccellente, da guaritrice mi sono molte volte rivolta a lui per le pozioni e per gli unguenti, quindi perchè ora sono a disagio? Perchè mi stringe così forte a sè? Perchè il suo viso è così vicino al mio?

    Avevo appena finito di cantare, quella sera della festa delle fiaccole azzurre e me ne stavo da sola su uno scoglio poco distante da quello della Sirena, nella penombra della luce delle fiaccole che illuminava la costa. Guardavo il cielo, il firmamento mi pareva gli occhi di tutti coloro che vegliano sulle persone amate, almeno così diceva una credenza di Gaearmir. Cercavo le due stelle più luminose, perchè certamente erano quelli gli occhi della mia mamma. Anche alla Capitale mi avrebbero seguita? Di lì a pochi giorni avrei seguito mio padre e mio fratello alla Torre della Mezzaluna, dove mi sarei addestrata per diventare un soldato. L'avevo scelto io, ma questo non eliminava quel languore di nostalgia che albergava nell'anima. Mi guardavo attorno avida di intrappolare nella mia mente ogni dettaglio della mia amata isola, ogni suono, ogni odore, anche quello della brezza estiva che soffiava leggera. Quel vestito azzurro che avevo preso in prestito da mia cugina non era poi male, era lunga, una tunica sostanzialmente, ma sulle braccia nude iniziavo a sentir freddo. Qualcuno silenzioso, da dietro, mi poggiò una giacca sulle spalle. Presi di scatto un pezzo di scoglio aguzzo come un pugnale e mi voltai, ma quando vidi la faccia di Sage lo lasciai cadere a terra. "Non dovresti piombare alle spalle di un De Lagun, siamo gente addestrata alla guerra, noi" gli dissi infastidita, mentre lui si grattava la testa per scusarsi. Era un amico di mio fratello, suo padre allevava tori, erano maghi ed era brava gente. Avevo fatto amicizia con lui non solo per via di Andreus, ma anche perchè entrambi ci esercitavamo con il tiro con l'arco ed eravamo pressochè coetanei. Ovviamente, io cercavo sempre di mostrarmi più brava, sarei diventata un soldato reale, volevo essere investita cavaliere, non potevo certo farmi battere da uno che non aveva nessun tipo di ambizione militare. "Ho visto che avevi freddo ma non volevo interrompere i tuoi pensieri" mi disse con la voce gentile. Sage era sempre gentile, anche se scherzava un po' troppo per i miei gusti. "Sì... io... tra qualche giorno parto... chissà quando potrò ritornare a casa... ho paura di dimenticare qualcosa della mia isola... io... voglio che mi rimanga in testa tutto così come lo vedo ora" farfuglio intristendomi. Terra e mare sono i colori della mia casata: destinati a partire e prendere la volta del mare, ma con un legame indissolubile con la nostra terra natia nel cuore. La sirena, la creatura che vive nel mezzo a queste due realtà, nata per amare e cantare come una donna, ma per poi vivere libera nell'oceano. "Tornerai, la cosa bella di avere una casa è che ti aspetterà sempre" mi rispose avvicinandosi a me. Lo guardai felice per quel che aveva detto, perchè era vero: per quanto avrei viaggiato, per quanto mi sarei allontanata da Beslim Akosh, la mia terra sarebbe stata sempre qui, così come la mia famiglia. Avrei sempre avuto un posto dove tornare. "Grazie, Sage" lo ringraziai con tutto il cuore, mi aveva risollevato l'umore. Fu un attimo di cui non ebbi coscienza immediata: Sage mi poggiò le mani sulle spalle e avvicinò il suo viso al mio, non riuscii ben a reagire a quella cosa, ero come ipnotizzata da suoi occhi. "Voglio che ti ricordi anche di me quando sarai lontana" mi sussurrò prima di baciarmi. Il mio primo bacio. L'unico che io abbia ricevuto da allora. Quando si staccò da me, mi sentii perdere il fiato, l'equilibrio... ricordo solo che mi arrabbiai ma non con un motivo preciso. Non sapevo se l'avevo gradito o meno, non volevo nemmeno capire cosa fosse successo. Penso che mi infuriai col povero Sage perchè era riuscito a cogliere la mia debolezza... e io non ci andavo affatto d'accordo con lei. Fuggii via più confusa che altro e in camera mia mi fissai nello specchio. Un ragazzo mi aveva baciata e non era stato affatto male. Impugnai, però il mio arco e mi dissi che quella era la mia strada. Sarei diventato un soldato, mi sarei addestrata, sarei diventata più brava di un uomo. Non sarei stata una di quelle donnette che sospirano smielate al passaggio dei maschi, ma una donna come mia madre, forte, coraggiosa, con l'ideale di proteggere il Regno dagli Invasori. Per difendere la giustizia e la legge di Dohaeris. Mi sembrava tutto così facile, così nitido all'epoca. Oggi... oggi c'è così tanta nebbia, invece.
    Scosto il viso da Mastro Elric, che recepisce il messaggio e allontana anche il suo. "Perdonatemi Milady, non volevo mancarvi di rispetto" si giustifica mentre continuiamo a danzare. La musica si arresta ancora, mi allontano di un passo da lui e lo saluto con un inchino: "Mi lusingate, Mastro Elric, ma sono certa che molte fanciulle qui apprezzerebbero le vostre attenzioni". Quando mi rimetto dritta, è lui a fare un lieve inchino e a baciarmi la mano: "Con voi qui, io non vedo nessun'altra... desiderate del vino?". Sorrido in modo gentile, ma anche un po' esasperato da questi complimenti, che continuo a trovare ingiustificati. Pur di levarmelo di torno, decido di accettare la sua proposta e quindi mi pongo al lato della pista in attesa del mio vino. La musica riparte e vedo Vicent che balla con Nymeria, o per lo meno ci prova: la ragazzetta è più imbranata di me. Quei capelli selvaggi poteva certo sistemarseli, almeno il vestito è abbastanza coperto. Assottiglio lo sguardo, rimangiandomi subito ciò che ho pensato: la schiena è decisamente troppo scoperta. Ma guardala come si avvinghia a Vicent! Involontariamente, inizio a picchiettare il pavimento con la punta della scarpa e a lanciare verso il cavaliere degli sguardi che non devono sembrargli molto amichevoli. Ma che mi prende? Bhe certamente non è adatto che il Lord di Aeglos si strusci in mezzo alla sala con una mercenaria, a quanto pare termine da intendersi in tutti i sensi! Perchè mi sto innervosendo? Distolgo l'attenzione dalla pista da ballo e cerco di individuare l'alchimista al tavolo del buffet ma... i Siamesi questa sera devono sentirsi spiritosi, dato che vogliono giocare con la mia pazienza. Lady Feralys che cerca di imboccare Lantis! Sospiro profondamente scocciata, quella donna non ha un minimo di ritegno! Mi avvicino a passo marziale verso i due, ignorando totalmente le sorti del mio bicchiere di vino e di Elric. Mi inchino subito davanti a Lantis e poi mi rivolgo fintamente allegra, ma evidentemente infastidita verso la donna: "Lady Feralys, non vi avevo ancora salutata!" dico cercando di interrompere i blandi tentativi di seduzione di questa gatta morta. Odio mettermi in mezzo come una comare, ma è stato più forte di me!

    Flashback concordato con Polly

 

 

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