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  1. #2881
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos Fanon


    Gildas, Vicent e Cassandra.

    Tutti e tre eleganti e ben vestiti che escono dalla stanza per dirigersi a corte per il ballo.
    Gildas non sembra molto felice di vedermi, se per quello nemmeno io, non ho simpatia per il giullare, ma più che altro è il suo cognome a rendermelo antipatico, sarò prevenuto? si forse, eppure non riesco proprio a digerirlo, come vorrei capire come ha fatto mio zio ad intrattenere rapporti con tale gente. Devo appurare la verità su questa faccenda al più presto, non ho dimenticato le sue parole...ma solo quando avrò la verità tra le mani potrò agire.
    Sir Dreth mi osserva, non colgo l'espressione sul suo viso, ma contraccambio con un cenno a mia volta, il suo frettoloso saluto, saluto che mi sembra sforzato.
    Tra i tre ciò che davvero mi sorprende è Lady Cassandra, un bocciolo di rosa blu bellissimo e misterioso che ha appena schiuso i suoi petali, il blu le dona molto, la guardo ammirato mentre mi saluta con garbo mentre il Demone si allontana guardandomi con sdegno.
    - ok non ti sto simpatico, se per quello nemmeno tu -
    Li guardo tutti e tre e rivolgo loro un rapido inchino:
    << Buon ballo signori >> dico osservando le loro figure allontanarsi lungo il corridoio mentre io e Lady Loren varchiamo la soglia della camera mentre mi chiede consiglio sull'abito da indossare, vorrei andare semplicemente perché anche io dovrei cambiarmi, ma poi decido di rimanere, a quanto pare il mio parere interessa alla bella Loren e, tutto sommato la sua compagnia non mi dispiace. Io al ballo non vorrei nemmeno presenziare, ma il rango che ricopro seppur inferiore a molti qui dentro, mi impone l'obbligo e...l'etichetta. Cose a cui io sono sempre stato allergico, lo ammetto.
    Mentre attendo Lady Loren voltato di spalle, per rispetto nei suoi confronti benché ci sia un separé a dividerci, penso a quello che potrei indossare .
    Non ho portato con me molta roba sono sincero, credo che il mio armadio sia più pieno di armature che altro , ma qualcosa dovrei avere.
    L'abito bianco, nero e argento, i colori del mio casato...quello dovrei averlo portato con me, si credo che possa andare bene...
    E' la voce di lady Loren a ridestarmi dal momento mentre sento dei passi dietro di me:
    «I capelli penso di lasciarli sciolti»
    << Mi volto>> dico gentile, avvisando della mia intenzione.
    Per me starebbe bene anche nuda ma, non credo che al ballo ci si possa presentare vestiti di natura appunto ...
    Quando mi volto, mi trovo ad osservare, una Loren diversa, dolce ma al contempo sensuale, l'abito color lavanda le sta divinamente
    << Questo vestito, sembra disegnatovi addosso, state molto bene Milady…>>
    La osservo compiaciuto di tale visione sorridendogli approvando la scelta dell’abito, la linea scelta le dona particolarmente slanciando la sua minuta figura.
    Mentre la guardo, noto che, una spallina birichina si è adagiata morbidamente scivolando dalla sua spalla.

    << Permettete?>>chiedo prima di avvicinarmi a lei. Non appena annuisce, mi muovo piano raggiungendola.
    Non appena le sto davanti, alzo la mano sinistra, raccogliendo lo spallino scivolato e lo rimetto al suo posto lasciando che il dorso della mia mano, le carezzi nel movimento delicatamente la spalla. La guardo quindi negli occhi, due profondissimi specchi color muschio , siamo molto vicini , una ciocca rossa e ribelle le è ricaduta davanti agli occhi, gli e la sposto ridando ordine al suo viso, portandogliela dietro l’orecchio sinistro sorridendogli debolmente. Mi scosto quindi da lei ma prima avvicino le labbra al suo orecchio destro sussurandole dolcemente:
    << Oserei dire che così siete perfetta…secondo me, questo è l’abito giusto>> il mio respiro si infrange contro il suo orecchio mentre inconsapevolmente le stringo lievemente le spalle prima di allontanarmi da lei di qualche passo, questa vicinanza mi stuzzica non poco e, non posso permetterlo. Dobbiamo andare ad un ballo siamo in ritardo e, domani abbiamo una battaglia da combattere.
    << Milady, dovremmo andare, senza contare che anche io dovrei prepararmi per il ballo>>
    le dico gentile.
    Preferirei restare in sua compagnia piuttosto che andare nel nido dei serpenti tra falsi sorrisi e voltafaccia ma non posso, anzi, non possiamo permetterlo…e poi…ballare mi piace, è da molto che non lo faccio. Anche se mi tratterrò ben poco, credo che qualche giro di valzer me lo concederò, mi aiuterà a non pensare almeno per qualche ora alla battaglia.
    Le porgo nuovamente il braccio.
    << Mi concede l'onore di farle da accompagnatore? Ovviamente prima, vado ad indossare qualcosa di più consono che un armatura per essere degno di voi e di tutti coloro ch esaranno presenti.>>


    - azioni su Lady Loren, concordate con Lilla.

    Ultima modifica di DELTAG; 2nd November 2015 alle 19:53

  2. #2882
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Adamantia infila in bocca quel maledettissimo pasticcino e finalmente la smette di blaterale da sola.



    Sospiro sollevato, questa conversazione cominciava a diventare a senso unico. Con il braccio ancora porto in direzione di Cassandra vedo aggiungersi a noi la Lady Feralys madre che, educatamente, saluto con un cenno del capo. <<Giusto voi, Sir Vicent>>, abbasso il braccio assumendo nuovamente un postura più consona e composta. <<Avevo necessità di discutere con voi di quella faccenda di cui vi avevo accennato>>. Lo ricordo. Me ne aveva parlato dopo l’ultima visita del fu Lord Leithien ma credevo che gli fosse sfuggito di mente, complici i numerosi doveri e pensieri, a quanto pare però la questione è più importante del previsto… Spero solo non sia nulla di grave.



    Annuisco con convinzione, mascherando la preoccupazione, ed assieme al Re mi congedo dalle dame lanciando però, senza farmi notare, un’occhiata dispiaciuta a Cassandra. Raggiungiamo quindi una parte della sala piuttosto silenziosa e qui sento dire da Lantis in tono solenne, <<Lord Vicent, ora>>.



    Non mi abituerò mai a sentire associato il titolo di Lord al mio nome. <<Quello che è successo ad Aeglos è stato tragico. So cosa significa perdere la propria famiglia... Volevo dunque farvi le mie condoglianze>>.



    E senza volerlo queste sono le prime effettive condoglianze che sento da quel giorno. Cassandra, Gildas, Aiden… Mi sono stati vicini e mi hanno dato conforto, chi per sincero affetto, chi per mero interesse, ma comunque nessuno di loro ha nominato quella parola... Ed è orribile, amplifica solamente il senso di vuoto che sto avvertendo. <<Vi… Ringrazio...>>. Esclamo di getto, senza rifletterci su, abbassando lo sguardo con un’espressione addolorata. Perdere la famiglia è orribile, e la rabbia è difficile da sedare quando sai che il loro assassino è a piede libero. Riporto lo sguardo sul Re, con un velo di amarezza ancora impresso sul volto. Parla di qualcosa che gli sta a cuore, del motivo per cui ha rifiutato la mano di Lumen Leithien accennando infine con un sospiro alla storia della misteriosa fanciulla rossa, e nonostante io non sia incline all’ascolto dei pettegolezzi di corte di questo fatto ne ho sentito parlare, come della predilezione del Re per le rosse. Inclino appena la testa da un lato, non capendo né il motivo di questi complimenti né dell'ansia che sta mostrando, la voce infatti gli trema, è agitato, finché non punta gli occhi nei miei e determinato mi chiede, <<Vorrei che mi faceste il ritratto della donna per cui una volta ho mandato all'aria tutti i miei giuramenti>>. Lantis sorride ed appare... Diverso, non so come spiegarlo. Mi sembra un altro, nulla a che vedere con lo stregone freddo e calcolatore che ho visto fino a qualche minuto fa. La ama ancora, è evidente.



    Ricambio lo sguardo ed in merito alla richiesta gli rispondo serio, <<considerate il ritratto già nelle vostre mani, mio Re…>>. In fondo mi mancano tre identikit… Nel giro di un giorno ne ho fatti una decina, figuriamoci se uno in più è un problema, anzi… <<E nessun disturbo, sarà un onore per me>>, aggiungo dopo qualche istante, con garbo. In fondo è il minimo che posso fare dopo quello che ho combinato alle terme...
    Ultima modifica di Damnedgirl; 30th November 2015 alle 00:12



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  3. #2883
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Loren Van Dervult





    Che gentiluomo, mi avvisa addirittura che si sta voltando…
    «Questo vestito, sembra disegnatovi addosso, state molto bene Milady…»
    Le sue parole mi fanno davvero molto piacere. Sorrido ed arrossisco insieme.
    Che disastro che sono!
    «Permettete?»
    Lo guardo non sapendo a cosa si riferisca. Annuisco.
    Lo scopro presto, mi rimette a posto una spallina dell’abito che mi è scesa e mentre lo fa mi accarezza delicatamente la spalla.
    Un brivido improvviso mi coglie di sorpresa ed io arrossisco di nuovo!
    Lui nel frattempo porta una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
    Siamo vicinissimi ed è inevitabile che i nostri sguardi si incontrino…
    I suoi occhi grigio azzurro sono stupendi…
    Prima di scostarsi mi sussurra all’orecchio «Oserei dire che così siete perfetta…secondo me, questo è l’abito giusto»
    Anche questo complimento mi fa felice ma stavolta cerco di non arrossire.
    Lui si allontana non prima però di avermi stretto le spalle…
    «Milady, dovremmo andare, senza contare che anche io dovrei prepararmi per il ballo» mi dice con tono gentile.
    Il ballo! Con tutte le sensazioni che sto provando ora me ne ero dimenticata…
    Sarà che nessuno mi ha mai fatto sentire bene come lui e che nessuno si è mai preso cura di me in questo modo…
    Persa nei miei pensieri mi accorgo giusto in tempo che mi sta porgendo il braccio «Mi concede l'onore di farle da accompagnatore? Ovviamente prima, vado ad indossare qualcosa di più consono che un armatura per essere degno di voi e di tutti coloro ch esaranno presenti.»
    Il mio sguardo si illumina.
    «Certamente Sir.»
    Accetto volentieri e poso la mia mano sul suo braccio.
    Ci dirigiamo quindi nella sua stanza.
    Arrivati entriamo, per fortuna la sua stanza è vuota.
    Prende quindi degli indumenti che noto essere dei colori nero, bianco ed argento dopodiché si volta dandomi le spalle.
    Mmm… a questo punto mi giro pure io per riservargli lo stesso rispetto che lui ha mostrato nei miei confronti ma anche perché mi vergogno.
    Non ho mai assistito a scene di questo genere…
    Sono curiosa però… volto lentamente la testa e mentre Sir Fanon si cambia noto un tatuaggio sulla sua schiena: due ali bianche.
    Sorrido… bel tatuaggio!
    Mi volto di nuovo… sia mai che mi scopra a guardarlo mentre si veste!



    *** L'azione di vedere il tatuaggio è concordata con Deltag

  4. #2884
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    La musica va via via aumentando fermandosi di colpo d’un tatto mentre io e Lumen ci muoviamo volteggiando l’uno il prolungamento del corpo dell’altra. «Ho imparato presto a rendere le mie spalle più forti e robuste dei macigni che dovevo sopportare, Sir Gildas» mi dice seria, la guardo sollevando un labbro. Sa di cosa sto parlando e non voglio mascherarlo, siamo due belve avvolte in bei vestiti. Pronte a distruggere e a distruggersi per prevaricarsi. La lotta con Nikah in giardino ne è la prova. Ascolto la donna continuare a parlarmi mentre la musica cambia, diviene più lenta e trascinante e noi cominciamo a muoverci più lenti «ma immagino che non vi stia dando chissà quale grossa notizia, condividete con me la sorte di avere del sangue dannato nelle vene» il suo volto si distende in un sorriso sarcastico, sorriso che ricambio mentre la conduco lontano dalla marmaglia. Gli occhi di mio padre e di Kirat restano sullo sfondo, luminosi come al solito, ma meno inquietanti rispetto alle volte precedenti. «Come mai questa domanda? A me sembra che voi siate un attore anche più abile di me» mi lascio andare a un ghigno sommesso e la guardo scrutando i suoi pericolosi occhi «a quanto pare stanotte ho conosciuto un’attrice alla mia altezza.» la musica termina e io mi allontano di un paio di passi dalla Regina inchinandomi «i miei complimenti Vostra Maestà…» Lumen dopo avermi salutato mi rivolge un ultimo sorriso, diverso dai precedenti «è sempre confortante incontrare qualcuno con il tuo stesso talento e la tua stessa maledizione» dice prima di allontanarsi elegantemente. Senza rispondere, mi volto tornando sui miei passi e andando verso il buffet dove prima ho notato Vicent e Cassandra ma d’un tratto vedo Vicent spostarsi dal tavolo assieme al Re mentre Cassandra prende un calice con del vino e si allontana tra la folla. Bene. Sono rimasto solo con Adamantia e… chi è la donna con cui sta parlando? Mi è parso di sentire un “mamma” quindi… ah. Bevo un po’ di quell’intruglio, magari mi aiuta a dimenticare ciò che sto per fare. «Perdonate la mia intrusione Lady Feralys…» dico inchinandomi verso la donna «potrei avere il piacere di danzare con vostra figl…» in quell’istante la voce possente di Astor mi giunge chiara alle orecchie e io mi blocco deglutendo rumorosamente «Illyria, vedo che gli anni non ti hanno rovinata.» la donna lo guarda e sul suo volto si apre un sorriso… oh Raiden… che succede? «Astor, il tempo ti ha reso ancora più affascinante di come ti ricordavo.» dice porgendogli la mano, Astor prende la mano della donna porgendole un elegante baciamano. Lo guardo, non riconoscendolo più. Dov’è Astor Demonar? Dov’è l’Usurpatore del Vulcano? Dov’è il Lord di Vygrid? DOV’È IL MIO CARNEFICE? «Vogliamo ballare mia Cara?» dice lui avvicinandole la mano e rimarcando le ultime due parole, la donna dopo l’ennesimo sorriso compiaciuto accetta l’invito e i due spariscono nella sala accompagnati dalle note del nuovo valzer. Alterno lo sguardo da Adamantia ai due che volteggiano allegri e li riporto nuovamente sulla donna ripetendo la cosa varie volte mentre la mia bocca si spalanca come una sorta di pesce al mercato…

    *Frasi e azioni di Lumen e Cassandra concordate con Mary24781
    **Frasi e azioni di Illyria (mamma di Adamantia) concordate con polliciotta

  5. #2885
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Riesco a sventare il lascivo tentativo di Lady Feralys di mettere in imbarazzo il Re e a breve si uniscono a noi anche Vicent e una misteriosa donna, che pare essere la madre della nobildonna di Asshai. Prima di allontanarsi con il cavaliere, Lantis si sofferma a complimentarsi con me per il mio aspetto: perchè ho le guance così calde? Mi sembrano in fiamme! Ma che mi succede? Anche le mani tremano, così come le ginocchia. Il mio sorriso tirato mostra tutta la mia agitazione, lui... mi ha notata, ha visto... oh sono una stupida! Come se avessi mostrato chissà cosa di me! Eppure mi sento così vulnerabile, così fragile... prendo del vino e inizio a sorseggiarlo, di solito non mi piace, ma qualsiasi cosa va bene al momento! Mi allontano restando un po' in disparte, troppe attenzioni non ci sono proprio abituata. Mi sarei dovuta presentare con un vestito formale maschile, sì, sarei stata a mio agio, non sarei arrossita davanti a Lantis! "Eccovi Lady Cassandra, non ho osato interrompervi mentre discutevate con Sua Maestà" sento la voce dell'alchimista alle mie spalle. Oh Dei, cosa ho fatto di male? "Mastro Elric non preoccupatevi, io... ho ancora da discutere con Sua Altezza, quindi perdonatemi, con il vostro permesso" dico frettolosamente congedandomi da lui. Una piattola è meno appiccicosa di lui, ma che vorrà da me? Cammino dunque verso Vicent e Lantis, quando li vedo che si separano. Il Re viene proprio nella mia direzione, probabilmente vorrà risalire sul trono... chissà cosa si sono detti, forse doveva solo porgergli le sue condoglianze. Mi inchino, fissando i suoi piedi che, però, non si spostano dal punto dinanzi a me. Rialzo il capo per cercare di capire cosa stia succedendo e il viso di Lantis mi sorride, non come un tempo, ma... per un attimo pare di sì. "Avete accontentato quel mio capriccio di vedervi in abiti più adatti alla vostra bellezza, Cassandra... oh dovrei dire Lady Cassandra... spero di non offendervi o irritarvi ma... mi concedete un ballo?" mi propone con i suoi modi raffinati ed eleganti. Il cuore mi esplode dal petto, penso che ora mi si rompe il vestito per quanto lo sento uscire dalla gabbia toracica! Mi sembra di sognare quando mi stringe a sè e iniziamo a girare per la sala, illuminati dagli scintillii delle candele e dei vetri a specchio dei finestroni. Un trucco antico, quello degli specchi, per aumentare ancora di più la potenza della luce in sale grandi come questa dell'Oro Rosso. Non ho mai provato così tante emozioni insieme, non riesco nemmeno a mettere i pensieri in fila con logica. So che il suo cuore è altrove, so che il suo amore è per un'altra donna eppure, in tutta questa magia di stasera, mi sembra tutto possibile, persino che lui potesse essere mio. Sarei stata felice tra le sue braccia, mi sarei sentita donna, ora è così tangibile il suo corpo, così vicino, concreto, non più una chimera irraggiungibile. Come posso non amarlo? Come posso smettere di perdermi e specchiarmi, e quindi ritrovarmi, nei suoi occhi azzurri? "E' davvero prodigioso come un abito di egregia fattura possa celare bene il leale, rigido ed efficiente soldato, il Decimo Idra, il mio Primo Cavaliere! Voglio dirvi che nonostante la sconfitta all'Abgruntis, sono contento che siate tornato sano e salvo, Primo... siete il soldato cui mi fido di più al mondo" mi dice con determinazione. Gli sorrido meccanicamente, non ho colto ogni parola. Ho gli occhi sgranati ed evito di chiudere le palpebre, perchè sento pizzicare delle lacrime indiscrete. "Vi... vi ringrazio Vostra Maestà, voi potete sempre contare su di me... io non sono nessuno... " già non sono nessuno nel suo cuore, come ho potuto solo pensare che non fosse così? "... nei vostri affetti ma... cercherò sempre di essere il Primo che Dohaeris merita di avere... ora perdonatemi, ma sarà stato il vino, ho bisogno di una boccata d'aria" dico lasciando le sue mani e affrettandomi per l'uscita della sala. Mentre vado via, sfreccio veloce dinanzi a Vicent e non riesco a trattenere più le lacrime. Un soldato, solo questo. Come ho potuto illudermi che un abito potesse mostrarmi a lui sotto una luce diversa? Sono una stupida, una stupida. Con le mani provo a trattenere il pianto e provo a raggiungere l'uscita, sforzandomi di ritrovare il contegno in un angolo buio e solitario vicino le porte. Sei proprio una stupida, Cassandra.

  6. #2886
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos Fanon


    Lady Loren accetta il mio braccio mentre ci dirigiamo velocemente verso la stanza che condivido con il comandante. Raggiunta la destinazione, lascio per un attimo la dama e, con la mano destra busso per precauzione, ma nessuna voce o nessun movimento provengono dall’interno della stanza, quindi apro piano la porta, cercando di non disturbare eventualmente il comandante se fosse dentro, ma ciò che mi accoglie è solo il buio.
    Faccio cenno alla ragazza di accomodarsi mentre attende che mi cambi d’abito.
    Mi avvicino al cassettone e, ne estraggo il vestito che avevo in mente, bianco nero e argento, i colori gloriosi del mio casato, colori neutri e sempre eleganti, vista l’esclusività della festa direi che possono andare.
    Volto le spalle alla ragazza, prima mentre la guardavo con addosso l’abito, è arrossita, forse non è abituata a scene del genere e credo che spogliarmi sfacciatamente dinanzi a lei non sia propriamente la scelta giusta, ma vado di fretta, quindi senza perdere tempo prendo velocemente a spogliarmi, prima la maglia poi i pantaloni…vorrei dire qualcosa, annullare il silenzio del momento mentre con la coda dell’occhio noto un suo movimento. Sorrido sbieco mentre mi allaccio velocemente l ‘ultimo bottone della camicia facendo finta di nulla, non voglio metterla ancor più in imbarazzo.
    Quando sono pronto, mi volto verso di lei mentre è ancora di spalle. Mi avvicino piano e solo quando sono dietro di lei parlo:
    << Milady, potete voltarvi ora, mi scuso per l’imbarazzo a cui vi ho esposto ma era necessario, andavo di fretta>> le dico gentile scusandomi qualora ciò che ho fatto le abbia arrecato disturbo.
    Le porgo nuovamente il braccio:
    << Il castello ci attende e, con esso un bel giro di valzer e gli auguri di rito al Nostro Sovrano >>
    Detto ciò con la dama sotto braccio esco dalla stanza avendo cura di chiudere la porta dietro di noi e raggiungiamo finalmente il Glados, ne varchiamo la consistenza per poi giungere al castello.

    SALA ORO E ROSSA

    La sala è immensa, le luci risplendono e i riflessi che si creano tra il rosso e l’oro delle tappezzerie mi danno una sensazione di calore, sensazione ben diversa da quella di casa mia, dove bianco argento e nero sono i colori dominanti. Avanzo in sala con ancora Lady Loren accanto sorrido chinando il capo in segno di saluto e scambiando due parole di cortesia con gli esponenti delle importanti famiglie che conosco, incrocio solo per un attimo i volti di coloro che avrei preferito non vedere e fingo di non vedere Lord Demonar che sta danzando con la madre di Lady Feralys…quella donna non mi è mai particolarmente piaciuta…
    Mi avvicino quindi al Re e, con un inchino cercando di non recargli disturbo più del dovuto ,mi rivolgo a lui in tono formale lasciando per un attimo il braccio di Lady Loren ed esibendomi in un elegante inchino:
    << Perdonate il disturbo Maestà,la famiglia Fanon vi porge i suoi omaggi e il miglior augurio >> dico in tono serio alzando il viso cercando gli occhi del sovrano, i formalismi non sono il mio forte, ma l’etichetta è…etichetta.
    Attenderò una sua risposta se vorrà darmela, altrimenti mi allontanerò garbatamente porgendogli un saluto, andando verso il centro della sala invitando la mia dama se vorrà, in un giro di Valzer…


    - azioni su loren concordate con Lilla

    - vestito di Alagos , abito di Supernatural



    Ultima modifica di DELTAG; 3rd November 2015 alle 22:53

  7. #2887
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Finita la conversazione con il Re mi isolo volutamente in un angolo della sala. Tristezza, amarezza, senso di colpa, d’un tratto si mescolano dentro di me facendomi passare ogni voglia di ballare ma soprattutto di sorridere. Che senso ha divertirmi adesso? A quale pro crogiolarsi in un’illusione di serenità fittizia? I reali stanno perdendo, la mia famiglia è venuta a mancare e nella mia stanza c’è un maledettissimo cadavere di cui dovrò sbarazzarmi quanto prima per evitare che Gildas finisca nei guai. Osservo il vino e sospiro affranto ammonendo me stesso per il pensiero: niente alcool, devo restare lucido.



    Faccio dunque versare dell’acqua in un calice e sorseggiandola lentamente torno ad osservare Cassandra. Solo adesso mi rendo conto di non essere ancora riuscito a complimentarmi con lei, è tutta la sera che cerco di farlo ma - puntualmente - accade qualcosa che mi interrompe. Non è serata. Picchietto innervosito con le dita contro il calice, rabbuiandomi appena quando scorgo il Re ballare assieme a lei e sorriderle e parlarle…



    Lo sguardo si assottiglia mentre ogni fibra del corpo entra in fibrillazione ed un nervosismo, diverso dal solito, si impadronisce di me facendomi sbuffare pesantemente. Non è decisamente la mia serata! Accade però un imprevisto tra i due, Cassandra smette di ballare e visibilmente sconvolta corre via dalla sala. Senza nemmeno pensarci poggio il calice e le vado dietro, accelerando il passo per non perderla. Appena fuori si porta entrambi le mani a coprire il volto e, conoscendola ormai, capisco che sta per piangere eppure sembrava felice, spensierata, fino a qualche secondo fa ha ballato, chiacchierato e sorriso. Che le prende? <<Cassandra…>>, mormoro appena per evitare di spaventarla e dal taschino sfilo rapidamente un fazzoletto che le porgo, sorridendole gentile. Lo accetta, ed io non so che dire, che fare, che provare, mi fa male vederla così.



    Dopo qualche istante di esitazione decido di infischiarmene altamente di formalismi e quant’altro e la abbraccio, sperando con tutto me stesso di infonderle quel calore di cui ha bisogno, le scosto poi una ciocca di capelli dal viso sorridendole e accarezzandola dolcemente prima di posare la mia fronte sulla sua gentilmente in segno di affetto… E, inconsciamente, anche qualcosa di più.



    Ad interromperci stavolta è un bagliore biancastro seguito dall’apparizione di Mercur, il messaggero dei Saggi, a malincuore scosto delicatamente da me Cassandra, continuando comunque a stringerle una mano per farle forza, starle vicino, mentre il messaggero dice <<Relata refero Vicent Dreth>>. Ma io… <<Sto bene ora Vicent, vai potrebbe essere importante>>.



    Non vorrei andarci in realtà. Diamine. Cerco lo sguardo di Cassandra un’ultima volta e poi, abbracciandola, le sussurro ad un orecchio, <<torno presto>>. Non sta bene invece, è evidente, ma cercherò di terminare l’incontro il prima possibile…<<Absit iniuria verbis>>, esclama Mercur prima di sparire nel nulla, lascio andare Cassandra, a malincuore, poi deciso vado di fronte il Glados focalizzando la mia destinazione prima di sfiorarlo…

    Continua qui
    Nota: Frasi ed azioni concordate.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 30th November 2015 alle 00:15



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  8. #2888
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Con mio enorme sollievo Lantis porta via Vicent, lasciandomi da sola con Cassandra, ancora rossa come un gambero di fiume, e mia madre. Bene, potrei accidentalmente strappare il vestito del Primo sul didietro così d farla fuggire lontano e magari farmi anche quattro risatine alle sue spalle. Non faccio però in tempo ad elaborare il piano che la donna si allontana, forse per sfuggire alle grinfie di quell'uomo che vorrebbe offrirle il suo calice di vino e non solo in senso letterale, a quanto sembra. Cos'è successo stasera? Il mondo si è capovolto? Qualcuno vuole farsi la monaca d'acqua anzichè me?


    "Non credi di aver già mangiato troppo? Se continui così dovrò provvedere a trovare una zavorra abbastanza pesante per non farti prendere il volo."
    Distrattamente, per il nervoso, ho afferrato un altro dolcetto al limone, ma lo mollo di scatto non appena lei mi rivolge le sue amorevoli parole. Evito di farle notare che c'è di peggio in questa sala, non funzionerà, non funziona mai, lei deve avere il controllo su di me in ogni circostanza e qui o ad Asshai per lei non fa differenza.


    "Sei venuta qui solo perchè ti preoccupi del mio menu? Devi proprio annoiarti alla rocca, lontana dalla tua figlia adorata"
    Il momento madre/figlia viene rovinato dall'irruzione di Gildas che le chiede il permesso di ballare con me - non pensavo che l'avrei mai detto ma Grazie Demonar, ti devo un favore.


    Il mio sguardo disgustato forse tradisce appena come la penso su di lui, ma un altro colpo di scena inaspettato attira la mia attenzione.
    «Illyria, vedo che gli anni non ti hanno rovinata.» - Astor Demonar si avvicina a lei baciandole la mano.


    «Astor, il tempo ti ha reso ancora più affascinante di come ti ricordavo.» - gli sta sorridendo languida, ma ... sono per caso in una orrenda e patetica realtà parallela?
    Non che mia madre tenga nascoste le sue, chiamiamole così, scappatelle ma questa proprio me l'ero persa.
    «Vogliamo ballare mia Cara?»


    No! No che non vuole!
    Li vedo scivolare via, avvinghiati e leggeri, seguendo con ritmo le note del valzer, sembrano piuttosto affiatati e ...
    Guardo con gli occhi sgranati Gildas, come per cercare una spiegazione, ma vedo anche lui con lo sguardo stupito che si volta verso di me. Scuoto leggermente la testa, non capisco, rivolgo nuovamente lo sguardo verso la strana e inquietante coppia e ancora verso Gildas che ora ha la mascella talmente spalancata che potrebbe passarci persino Vicent a cavallo!
    "Chiudi quella bocca e muoviti" - gli dirò, posandogli tre dita sotto il mento per chiudergli di scatto la bocca e trascinandolo per un braccio sulla pista da ballo, non voglio perdere di vista quei due.
    "Connetti per un attimo i neuroni, Gildas. Cosa è appena accaduto sotto i nostri occhi?"



    *azioni di Gildas concordate
    *6 foto


  9. #2889
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Loren Van Dervult




    «Milady, potete voltarvi ora, mi scuso per l’imbarazzo a cui vi ho esposto ma era necessario, andavo di fretta» mi dice gentile e la sua voce proviene proprio dietro di me.
    Mi volto e lo osservo.
    I colori che ha scelto gli stanno proprio bene, mettono in risalto i suoi occhi nei quali mi perdo fino a quando lui non mi porge il braccio.
    «Il castello ci attende e, con esso un bel giro di valzer e gli auguri di rito al Nostro Sovrano»
    Ecco è ora di andare, spero solo di non fare altre figuracce come alla festa per l’incoronazione.
    «Andiamo.» Gli dico sorridente.
    Giunti davanti al Glados mi preparo mentalmente dopodiché lo varchiamo e dopo poco


    SALA ORO E ROSSA



    Arrivati mi guardo intorno, la sala è davvero molto bella.
    Avanzo al braccio di Sir Fanon e nel mentre osservo i presenti tutti molto eleganti come richiede l’occasione.
    Arrivati davanti al Re il mio accompagnatore mi lascia il braccio e fa un inchino al Sovrano porgendo gli auguri suoi e della sua famiglia.
    Non appena finisce di parlare faccio un inchino anche io e con un sorriso faccio lo stesso «Vostra Maestà Vi porgo i miei auguri insieme a quelli della mia famiglia, i Van DerVult»
    Rimango in attesa insieme a Sir Fanon dopodiché faccio un altro inchino e mi allontanerò insieme a lui accettando di ballare il Valzer con lui.
    Prima di cominciare a ballare mi avvicino al suo orecchio destro e gli sussurro «Anche se mi piacerebbe vorrei evitare di rimanere a lungo, domani abbiamo una battaglia…» Faccio una breve pausa prima di aggiungere «Siete meraviglioso con questi abiti indosso, questa sera le Dame presenti faranno la fila per avere l’onore di ballare con Voi.»
    Spero che non la prenda a male ma vorrei evitare qualche altro spiacevole incidente come quello che mi è accaduto all’incoronazione.
    Avrò esagerato a sussurrargli l’ultima frase?
    E’ semplicemente la verità…

    Dopodiché lui mi prende fra le braccia e cominciamo a ballare.



    *** Azione di ballare concordata con Deltag
    *** L'abito arriverà a breve
    Ultima modifica di Lilla_20; 4th November 2015 alle 22:06

  10. #2890
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Alle mie occhiate vedo il volto di Adamantia cambiare in uno sguardo a metà tra l’incredulo e il terrorizzato. A quanto pare nemmeno lei non era a conoscenza di questo… affiatamento tra Astor e sua madre. Lentamente l’immagine di mio padre e Illyria Feralys che ballano viene sostituita nella mia testa. Vedo i loro volti piegati in dei sorrisi che mai ho visto sul viso di Astor. Osservo di nuovo Adamantia ma è lei ad anticiparmi ficcandomi tre dita sotto al mento e facendo cozzare tra loro i miei denti in un fastidiosissimo rumore. «Chiudi quella bocca e muoviti» sto per afferrare la sua mano e parlare di nuovo ma la donna mi trascina sulla pista da ballo mentre io mi guardo attorno imbambolato. Incrocio un paio di volte il viso di Kirat che mi guarda scuotendo il capo. Deglutisco e mi ricompongo seguendo Adamantia e imponendomi di non guardare la coppia che quasi ci balla accanto. Cominciamo a muoverci a passo con la melodia che prende a incalzare per la sala e mi porto la mia mano sul fianco della donna prendendo le redini del ballo e conducendola mentre Adamantia stessa prende a guardarmi ancora inebetita «connetti per un attimo i neuroni, Gildas. Cosa è appena accaduto sotto i nostri occhi?» la guardo e il mio volto deve sembrare una maschera dubbiosa, riporto gli occhi sulla coppia che nel frattempo prende a guardarci con sospetto e mi avvcino alla donna per nascondere il mio volto con la montagna di capelli rossi di Adamantia. Astor con gli anni è diventato sempre più paranoico e nelle sue varie lezioni ha imparato a leggere alla perfezione il labiale. «Stavo per farti la stessa domanda, Adamantia.» dico poi conducendola verso una zona più affollata e parlando tranquillo «non credevo che tua madre fosse una baldracca come te… cioè, ora capisco da chi hai preso.» non m’importa se la cosa la offenderà o del pericolo charme. «Secondo te da quanto tempo va avanti questa assurdità?» dopo un altro volteggio, la musica diviene più lieve, segno che sta per terminare… diamine, non adesso…

 

 

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