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  1. #2941
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    È difficile vedere questa situazione solamente come una prova di Raiden, come il suo ennesimo gioco, divertente e malato, e non come un mio fallimento personale. Avrei dovuto sapere, avrei dovuto interpretare i segnali, nulla è dovuto al caso e sono stato un inetto a fidarmi della mia buona sorte. Si è rivelata infatti momentanea, il successo ha lasciato subito spazio a una delusione dopo l'altra, un solo maledetto calcolo sbagliato ha scatenato un effetto farfalla di cui non riesco nemmeno a intravedere la fine. E il primo errore, la prima tessera del domino... l'ha fatta cadere lei, Esperin. Lo so che... che non ha senso, che è del tutto immaturo, ma l'odio e il risentimento che provo li sto rivolgendo a lei, al suo volto, al nostro confronto, perché.... perché ho bisogno di farlo. Perché è l'unico modo che conosco per non affogare in questo oceano di variabili che non ho previsto. Quindi rimango qui seduto, solo, a volte stringendo i pugni e a volte rilassandoli, a volte guardando in cagnesco i servi che passano e a volte ignorando la loro presenza. Adamantia è l'unica che sembra ricordarsi della cena e mi fa compagnia per qualche minuto, pur non rendendosene conto: forse dovrei scusarmi per averla abbandonata al ballo, forse è il momento giusto per affrontare quella discussione... ma la donna mi precede, si alza, mi dona un bacio sulla guancia e mi sussurra le uniche parole che, forse proprio perché pronunciate da lei, mi fanno realizzare quanto mi stia facendo pena in questo momento. Mi sto perdendo il meglio. No, non solo: sto perdendo me stesso. Sollevo lo sguardo e fermo il primo sguattero che vedo. <<Cerca il Primo e riferiscile che ho bisogno di discutere con lei. Dille che è importante, ma di occuparsi comunque prima dei suoi impegni: la attenderò qui, mentre aspetto il ritorno dei guerrieri>>. Cassandra ha tanti difetti, e fortunatamente per il sottoscritto tra questi vi è la lealtà. Devo dire a qualcuno quello che sospetto... e lei è l'unica di cui possa fidarmi. Davvero.
    Our wills and fates do so contrary run

  2. #2942
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Guardo Cassandra tirando su col naso. Disapprovazione è ciò che leggo sul suo viso e non mi stupirei se adesso dovesse arrivarmi un ceffone. L’ho fatto io poco fa… potrebbe farlo per vendetta o per qualsiasi altro motivo. Sono pronto a incassare. Qualunque sia la risposta. Ma io… io non riesco più ad andare avanti. I giorni divengono tutti uguali e l’unica incognita è… Nikah. Lui muta. Muta sempre. Diviene più forte. Mi schiaccia e giorno dopo giorno, ora dopo ora il senso di oppressione e sconfitta diviene sempre più grande. Lotto. Lotto con tutto me stesso per eliminarlo… ma mi rendo conto che una parte di me vuole andare via. Sparire per sempre. Arrendersi. E più cerco di non dargli ascolto, più questa voce diviene stridula. «Questo corpo è tuo, questo corpo appartiene a Gildas, a te, a te soltanto. Lui è solo un'ombra che si dissipa con il sole e... la nostra amicizia, la tua arte, la tua abilità e la tua fantasia sono il tuo sole. Tu sconfiggerai le ombre, Gildas io so che ci riuscirai. Come io affronterò mio fratello e distruggerò le sbarre che ci separano. In tutta la mia vita...» la ragazza abbassa gli occhi cominciando a fissare un punto che non riesco a scorgere. «... mi sono sempre messa una corazza attorno, così tutto era sotto controllo, tutto era bianco o nero. Nessun dubbio, nessuna incertezza, dritta per la mia strada. Poi, un giorno il mio maestro, Drako Kalisi, è stato condannato a morte, mio fratello ha seguito i ribelli di Targaryus e... tutti i miei giuramenti, tutto il mio mondo bicolore è andato in frantumi. Mi ci sono aggrappata, tante volte quel demone ha vinto su di me e sui miei sentimenti. Poi ho rivisto Andreus, mi sono specchiata nei suoi occhi colmi di rabbia... e il riflesso che vi ho visto non era il mio» la ragazza fa una breve pausa e in quel momento la mia testa comincia a dolere sempre più forte, mi reggo le tempie con le dite imponendomi di ascoltare la ragazza ignorando le urla della bestia. Mi parla della sua scelta di voler rivedere Andreus, di voler distruggere questo muro che li separa e più queste parole escono dalla sue labbra, più Nikah continua a urlare e ridere, sempre più forte, sempre più violento e quando Cassandra smette di parlare per cominciare a ridacchiare per allentare la tensione, la violenza di Nikah stesso esplode. Graffia e si dibatte come un animale in catene trascinandomi verso l’abisso ed è qui che cado. Precipito fin quando non vedo la bestia sempre più lontana che risale verso la mia mente fino a prenderne il controllo. «Oh… come siamo sentimentali Cassandra… oserebbe dire… IPOCRITA.» Gildas finalmente ha finito di frignare, ora ci sono io, ma non gli lascerò questa occasione. «Vuoi riappacificarti col tuo stupido fratellino deviato ma nel frattempo consigli a Gildas di eliminare Nikah?» mi indico con entrambe le mani fingendo un rammarico che non mi appartiene «questo corpo è di Nikah. Di Nikah come lo è anche di Gildas. Perché vuoi privare Gildas del suo stupido fratellino deviato?» piego la testa di lato rivolgendole un sorriso, spalanco gli occhi fin quando essi non cominciano a farmi male inebriandomi di quel dolore e mi sporgo verso di lei per pungolarle il naso «voi non avete alcun potere su Nikah… oh piccola, dolce Cassandra. Credevi davvero che lui sarebbe scomparso per sempre con queste due belle paroline? Dai… lo deludi così, puoi fare di meglio ihihihih» la ragazza alza un sopracciglio guardandomi con disappunto. Povera sciocca. «Tu non sei suo fratello, tu non sei niente, sono solo le paure di Gildas a darti esistenza!» scoppio a ridere fragorosamente mentre la ragazza mi afferra il capo, sorridendomi. Spalanco gli occhi sorpreso e disgustato allo stesso modo. «E ti sbagli se pensi che non possiamo farti niente» non riesco a bloccarla che la sua bocca si dischiude in un bacio che si posa sulla mia fronte facendomi urlare dal disgusto. Mi scosto con violenza spingendole le mani e guardandola mentre mi pulisco la fronte «tu e quel rimbambito del tuo amico potreste anche portarvelo a letto Gildas… la cosa non mi riguarda. Ma Nikah resta qui, ancora, a vegliare sul suo dolce e tenero fratellone indifeso che non sa nulla del mondo normale.» mi pizzico una guancia prima di avvicinare due dita alla fronte e salutare così Cassandra «alla prossima, cara.» la donna mi guarda sfidandomi «alla prossima Nikah, mi troverai di nuovo qui» sorrido malignamente e lascio di nuovo Gildas, spingendo l’idiota fuori mentre lui comincia a urlare per il dolore. Sento la testa comprimere e il cranio esplodere mentre chiudo gli occhi e ispiro coi denti cercando di contenere le urla. Il dolore aumenta… diviene sempre più forte fin quando la vista non diviene annebbiata e… buio…



    *Frasi e azioni di Cassandra concordate con Mary24781

  3. #2943
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters



    Il suo sguardo continua ad imbarazzarmi così come il suo sorriso. Mi sento così... stupida.
    "Nathar..." proferisce voltandosi per prendermi la mano e baciarla "..della casata Egen, m'lady."
    …Oh.

    Mi nascondo per bene dietro al solito cespuglio, dopo essermi accertata che non ci sia nessuno in giro.




    Rivolgo quindi lo sguardo in avanti, facendomi spazio tra le foglie e gli esili ramoscelli.
    Eccoli lì, in lontananza, i futuri cavalieri insieme ai loro impacciati scudieri, che si destreggiano con spade e lance. Ragazzini acerbi, inesperti…io saprei fare sicuramente di meglio.




    Tra di loro solo mio fratello Abel eccelle…chissà se saprei batterlo in duello..
    Sorrido all’idea, mentre infilo lentamente un braccio nel fogliame recuperando così il mio spadino in legno.
    Seguo ogni loro movimento, ogni loro attacco, ogni mossa difensiva, riproducendo in silenzio ogni loro azione.
    Ad un tratto però, sento un fruscio alle mie spalle. Mi volto di scatto ad osservare il cespuglio che si muove. Opera di un animale o…?




    Un piede viene avanti ed io ho i riflessi pronti per gettare l’arma di legno nel cespuglio davanti a me.

    Un ragazzino, forse mio coetaneo, compare davanti ai miei occhi. Esile, vestiti rattoppati, un elmo di cuoio che gli copre la testa. Sembrerebbe uno scudiero.

    Lady Alinor..” mormora evidentemente sorpreso ed imbarazzato. Gli faccio subito cenno di abbassare la voce, poiché non voglio che nessuno sappia della mia presenza. Mio fratello o gli altri mi riporterebbero di peso al castello e avviserebbero subito mio padre.

    Qual è il tuo nome?” gli chiedo a bassa voce.

    ..Nathar, m’lady” mi fa, piegandosi in avanti.

    Bene, Nathar. Tu non mi hai vista, va bene? Ho la tua parola?” gli faccio accigliata, proprio quando da lontano mi sento chiamare a squarciagola dalla septa.



    Se pensa che tornerò da lei a sorbirmi le sue lezioni di storia o di uncinetto si sbaglia di grosso.
    Sbuffo per un solo attimo, tornando poi con lo sguardo fisso sullo scudiero, anche se non vedo bene i suoi occhi.

    Mi fa subito cenno di sì con la testa, spero mantenga la promessa…o lo picchierò la prossima volta che lo vedo.

    Dandogli le spalle, faccio per andare via, ma le sue ultime parole mi lasciano perplessa.




    Ora siete in debito con me m’lady..”.

    Lo fisso torva mentre mi dileguo tra la fitta vegetazione.
    ...

    ..E quella non fu l'unica volta che lo incontrai.






  4. #2944
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    FINE SETTIMA TURNAZIONE.
    LE VALUTAZIONI VERRANNO EFFETTUATE FIN QUI



    E' l'alba

  5. #2945
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Nikah fa il suo spettacolo ma io non mi tiro indietro, lo ricambio con determinazione, facendogli capire come stanno le cose: Gildas ha il nostro affetto e noi riusciremo a distruggere il demone che rappresenta. Una frase mi lascia interdetta, Nikah parla di Gildas come di un fratello da proteggere prima di sparire. Il mio gesto affettuoso, come previsto, gli ha dato enormemente fastidio, lo ha fatto esplodere in un urlo isterico e forse... forse s'è lasciato scappare qualcosa circa la sua natura. Vegliare sul suo indifeso fratellino che non sa nulla del mondo normale... il mondo normale... Tornando a ritroso, non so ben distinguere quando Gildas fosse in sè o posseduto, ma sono certa che quella sera in camera mia, con i biscotti e Vicent... sembrava così spaesato. E le sue domande sulla gratitudine, le sue reazioni con Aiden... tutto quello che a noi pare normale, per Gildas non lo è. Inoltre, avanzo l'idea che Nikah non odi Gildas, anzi: è il suo spirito di sopravvivenza. Ci ha accennato alla sua terribile infanzia, quando però abbiamo parlato dell'amore, ha quasi citato qualcuno di cui non ha voluto parlare. E se si riuscisse a far capire a Nikah che non ha bisogno della sua protezione perchè ora ci siamo noi? O meglio: se si facesse capire a Gildas di non aver bisogno di essere protetto perchè lui può essere forte e che noi lo aiuteremo? D'un tratto, qualcosa si fa chiaro anche nella mia testa: volevo proteggere Andreus, da quando è iniziata questa follia, l'ho sempre voluto difendere. Ma Andreus è forte, me l'ha dimostrato in neutra, io... sono stata una sciocca. Io devo mostrargli la mia fiducia nelle sue capacità, nelle sue scelte. E accettare persino Targaryus nella sua vita. Gildas perde i sensi, lo raccolgo con delicatezza e lo porto in infermeria, dove gli rimbocco le coperte. Gli scosto un ciuffo dalla fronte, sembra dormire così serenamente. Alzo lo sguardo fiera e determinata, perchè devo rompere gli indugi: attraverso a passo sicuro il Glados, pronuncio la frase di rito e il tempo di un bagliore azzurro mi riporta al Valmorghuli. L'alba è sorta, il sole non schiarirà solo le nubi di questa giornata, ma anche la nebbia che c'è tra me e mio fratello.

    Continua qui

  6. #2946
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR

    L'abile mano del Mietitore inizia a tratteggiare il volto di Reneè, che inizialmente mi appare irriconoscibile. Sono sempre stato affascinato dalle tecniche pittoriche e nonostante io non sia dotato di uno di quei talenti per cui si passa alla storia, non me la cavo male. So bene, quindi, lo scheletro che sta costruendo Sir Vicent, così da poter riempirlo di dettagli e per poi, in ultimo, dargli un'anima. Guardo attentamente ogni sua mossa, ogni colore che pesca dalla sua borsa, ogni tratto che trasforma sempre più un ammasso di linee nel volto da me tanto amato, tanto sognato. Dove sarai ora? La tua fuga è stata così repentina, così assurda e inspiegabile... perchè allora donarmi quelle ore di felicità? Perchè Reneè mi hai condannato ad amarti in un modo così appassionato? Il cavaliere, forse per cercare di capire come poter dipingere al meglio, mi pone delle domande abbastanza irritanti. Lo guardo severo, non con particolare ira anche se una parte dentro di me lo scaglierebbe volentieri giù da questo terrazzo. Ho mandato a Raiden tutti i miei giuramenti, l'ho rincorsa in tutto il mondo, l'ho cercata dai Saggi, mi sono umiliato davanti a loro per amor suo... ovviamente volevo sposarla, ovviamente la volevo al mio fianco sul trono, ovviamente avrei voluto che mi desse prole, ovviamente l'avrei tenuta al mio fianco, ovviamente non avrei forse fatto tante di quelle sciocchezze che poi l'odio e le tenebre mi hanno invece ispirato. Tutto muscoli ma poco accorto, è il Lord di Aeglos ora, dovrebbe filtrare bene le parole tra il cervello e la lingua. "Voi sfidereste il mondo per una donna che non amate?" gli domando sarcastico, sperando di essermi spiegato in modo esaustivo con queste poche lettere. "Non ha comunque alcun tipo di imperfezione, se anche fosse su di lei sarebbe segno di perfezione" rispondo pensieroso alle sue domande. Ripianto i miei occhi taglienti nei suoi e commento la sua ultima affermazione: "Una conoscenza ridotta, voi dite... molti mi considerarono pazzo a sfidare l'ira dei Leithien per correre dietro ad un fantasma, qualcuno osò persino mettere in discussione la sua esistenza. Non sono l'unico ad averla vista, o oggi mi avrebbero persuaso di aver avuto una visione. Il tempo... il cuore non calcola il tempo come lo fa il nostro orologio" spiego addolcendo un po' gli occhi "lui batte di un altro ritmo, di un'altra alchimia che la testa non comprende. L'ho conosciuta poco, questo appare ai vostri occhi... ai miei, è apparsa come la persona che mi abbia capito più di chiunque altro al mondo". Stendo la schiena sul legno della panca, come a rilassare i muscoli dopo ore di tensione. Osservi il disegno, mi sembra quasi pronto. "Nonostante la sofferenza che ne è derivata per me, io vi auguro un giorno di provare per qualcuno questa stessa cosa... forse allora mi comprenderete" concludo, attendendo le sue parole.

  7. #2947
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Lo sguardo del Re indugia su di me. Timore, ansia e, perfino, soggezione è ciò che provo, che mi costringe ad irrigidirmi sul posto e che mi fa stringere una mano sul ginocchio mentre mi ammonisco mentalmente per essermi immischiato in una questione che non mi riguarda. Non avrei dovuto chiedere. Non avrei dovuto osare. Per fortuna il Re non appare risentito ma, anzi, risponde con sarcasmo aggiungendo poco dopo:<<Non ha comunque alcun tipo di imperfezione, se anche fosse su di lei sarebbe segno di perfezione>>. Come in un flash sento le accuse di Gray riguardo la mia superficialità e la mia frivolezza riaffiorarmi in testa.

    Considereresti ancora Selene Greatnova come il grande amore della tua vita se fosse stata brutta e grassa?
    Sospirando scaccio nell’immediato i pensieri e riprendendo il carboncino torno a guardare il ritratto: è il primo che faccio a colori da quando qui sono alla torre e rispetto i precedenti è molto più complesso, richiede maggiore concentrazione. Non devo distrarmi. Mentre disegno il Re comincia a parlarmi, per educazione quindi decido di fermarmi e dargli la mia piena attenzione. <<Una conoscenza ridotta, voi dite…>>. Probabilmente sono stato io a porre male la domanda perché non era mia assoluta intenzione denigrare l’amore di Lantis verso questa donna. Accigliato rigiro tra le dita il carboncino e continuo a sostenere lo sguardo di Lantis intanto che commenta ciò che ho detto. Quando però afferma, <<Il tempo... Il cuore non calcola il tempo come lo fa il nostro orologio lui batte di un altro ritmo, di un'altra alchimia che la testa non comprende. L'ho conosciuta poco, questo appare ai vostri occhi... Ai miei, è apparsa come la persona che mi abbia capito più di chiunque altro al mondo>>, ammetto di sentirmi spaesato. Ascoltare un’effettiva spiegazione di come il tempo, la conoscenza o il rispetto non influiscano minimamente sull’amore è… Disarmante. Mi sento stupido, perché inconsciamente ho sempre accusato Gray di avermi privato dell'amore della mia vita, invece adesso, confrontando i miei sentimenti per Selene con quelli di Lantis, sento che la certezza vacilla, che il dubbio di essermi sbagliato, di averla idealizzata come ho già fatto con tutto il resto, non sia così insensato dopotutto. Ma quindi… Se davvero non è stato amore allora cos’è? Se davvero non provavo ciò che credevo allora cosa mi ha dato la forza di andare avanti, di combattere, di non arrendermi? Se davvero non l’amavo allora lo strazio di averla persa per sempre perché l’ho sentito? In maniera del tutto involontaria aggrotto le sopracciglia e fisso Lantis nel momento in cui dice, <<Nonostante la sofferenza che ne è derivata per me, io vi auguro un giorno di provare per qualcuno questa stessa cosa... Forse allora mi comprenderete>>. Non so se prendere la frase come un augurio o… Una minaccia. Non sono così sicuro di voler comprendere questa alchimia di cui parla, non so più se voglio amare. Ho paura, perché ho già perso troppe persone a me care e
    penso che debba cominciare a preferire la possibilità di evitare di legarmi sentimentalmente a qualcuno… Nessun amore, nessuna debolezza, visto che è proprio il cuore ad essere il mio più grande tallone d’Achille. <<Sono costernato, non era mia assoluta intenzione denigrare la vostra conoscenza con questa donna>>, indico il ritratto quasi completo. <<Piuttosto volevo far intendere il contrario, definendo questo sentimento così forte, profondo ed indimenticabile come un segno del destino>>. Gli sorrido dispiaciuto poi abbasso lo sguardo e concludo, <<non conoscendo bene la vicenda ho posto un’osservazione insensata. Vi porgo le mie scuse, Vostra Maestà>>. Avendo tutto ciò che mi serve per riprodurre il volto della donna concludo in silenzio il ritratto e non appena finisco gli porgo il foglio domandando, <<posso fare altro per voi?>>.


    (Per il ritratto più grande click sull'immagine!)

    Nota: Grazie ad Ecli per il ritratto a colori, da sola non ci sarei riuscita.



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  8. #2948
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos ( cotto a puntino) Fanon

    Kratoning

    Prima vi era il buio della notte che avanzava lesta, poi un ruggito che pare di leone sul suolo dei serpenti, un fiato caldo e bruciante come quello di un drago...ecco la luce,luce che si schianta sul mio viso, sulla mia spalla destra, zona già lesa e ferita dalla sua arma animata dallo stesso fuoco. Sono troppo lento, non riesco a scansarmi in tempo, il fuoco mi prende,mi colpisce ed inizia tutto a bruciare, ma non è il fuoco della guerra sui miei confini questo, è il fuoco ben più potente e furioso di un ribelle che mi investe, sento bolle formarsi sul mio viso tirarmi la pelle, la vista diviene appannata sfocata, da un velo rosso, rosso come il suo potere. Urlo mentre cado a terra in ginocchio portandomi la mano sinistra che prima impugnava la mia freccia, sul viso come per proteggermi dai primi raggi dell'alba e dal caldo che man mano il sole appare, si fa più intenso, arido.
    Non so cosa sia successo a Loren, non la vedo qui sul campo, vedo i primi guerrieri andarsene anche se le loro figure sono solo ombre ai miei occhi arsi, richiamo la mia preziosa balestra, consapevole di averla delusa.Per me non è solo un'arma, un' oggetto, ma possiede un'anima, l'anima del vento dei Fanon, me lo ha insegnato il vecchio Lord della torre solitaria e, da quel giorno, ho iniziato a considerare la mia balestra come parte di me.
    Cerco di rialzarmi per allontanarmi prima che il sole sorga in tutto il suo chiarore, non farebbe altro che procurare ancora più bruciore alle mie ustioni.
    Con passo incerto cerco di orientarmi, di capire da che parte è il Glados, un riflesso grande dalla consistenza quasi liquida occupa il mio scarso campo visivo, ma qualcosa distinguo, mi avvicino andando in quella direzione quando lo raggiungo, avverto nei pressi di esso un profumo che durante la precedente notte mi ha tenuto compagnia.
    << Loren ?>> Biascico mentre la chiamo sperando di ricevere una risposta
    << Sono qui..>> sento la sua voce, sembra stare bene, ma non visualizzo la sua figura. Poco dopo dei passi raggiungono le mie orecchie, faccio per voltarmi ma una fitta lancinante mi coglie, soffoco il dolore stringendo i denti, chiudo gli occhi, mi sarà più facile da sopportare il bruciore intenso che sento.
    << Non spaventarti...>> le dico quando i passi si arrestano.
    Allungo quindi la mano sinistra dietro di me << Stai bene? >> chiedo
    Subito mi risponde con un si e una mano scivola nella mia stringendola fortemente.
    << Vogliamo andare?>> cerco di sorridere in sua direzione con scarso risultato. Tiro quindi a me la fanciulla con quel poco di forza che mi rimane mentre visualizzo nella mente l'immagine della Torre...



    Torre della Mezzaluna


    Gli occhi sono ancora chiusi quando avverto il gorgolio della fontana nel giardino della Torre e, la brezza leggera mentre un profumo di ortensie ci accoglie.Cerco di riaprirli, ma il chiarore dell'alba sta sorgendo velocemente e la cosa non fa che peggiorare mentre l'odore della carne bruciata e del sangue impregnano i miei abiti. Lascio la presa sulla mano di Lady Loren e con fatica cerco di sfilarmi la parte sopra dell'armatura ma il dolore al braccio compromesso è troppo e il mio intento fallisce miseramente. Intanto la gola arida dalla calura del Kratoning reclama acqua ma non posso assecondare il suo desiderio, al momento avrei solo bisogno di cure . Non scorgo nessuno qui nel cortile o forse sono io che non ho la chiara visione di tutto, cerco l'ingresso della Torre.
    << Andiamo ad avvisare del nostro ritorno e...della sconfitta... >>
    dico rivolgendomi alla ragazza piuttosto tristemente, speravo in una vittoria, anche se le possibilità per me erano veramente basse, ma per fortuna siamo tornati e siamo ancora in piedi. Detto ciò prendo a dirigermi il più velocemente possibile orientandomi nello spazio verso l'interno della struttura, non so se Lady Loren sia dietro di me, intanto mi trattengo il braccio ferito e totalmente fuori uso, se incontrerò qualcuno chiederò di essere raggiunto in infermeria dal Primo mentre cerco qualcosa con cui curarmi la vista.


    Risposte ed azioni su Loren concordate con Lilla
    Ultima modifica di DELTAG; 5th December 2015 alle 12:02

  9. #2949
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    “Come sei stupido Gildas… non puoi andare avanti in questo modo.”
    Mi rigiro mentre sento nelle orecchie la sua voce distorta “sei solo un bambino ottuso… è solo questione di tempo prima che la tua mente diventi solo di Nikah!” stringo gli occhi affondando la testa nelle coperte come a voler cercare una sorta di riparo dalla bestia. “Non vali nemmeno tutto questo divertimento.” Spalanco gli occhi terrorizzato «lasciami!»


    mettendomi seduto sul lett… come ci son finito qui? Dov’è Cassandra? Mi massaggio la testa cercando di non pensare e non ascoltare Nikah. Il dolore non c’è più, ma lui continua a blaterare inutilmente. Sta diventando fastidioso. Guardo fuori dalla finestra cercandovi Cassandra o Vicent ma l’unica cosa che vedo è l’alba che mi ferisce gli occhi… non li vedo… dove saranno finiti?


    Cassandra… l’avrò spaventata? Non… non sembrava così prima di… prima che me ne andassi. Mi affaccio fuori e con stupore noto l’avanzare incerto di Coso e la rossa della quale ho addirittura dimenticato il nome verso l’infermeria. Non posso farmi vedere così. Facendo attenzione a non farmi vedere da nessuno, sguscio fuori dalla sala e vado verso la nostra stanza tirando fuori la mia copia della chiave che mi ha dato Vicent giorni fa ma quando entro un senso di disgusto mi assale nel vedere il cadavere del servo ancora a terra coperto da un lenzuolo bianco e una strana e orribile sensazione di gelo accompagnata da un odore di limone non indifferente. Apro in fretta il mio cassetto ma alla vista di tutti quegli abiti…


    sento la nausea montare velocemente assieme alla rabbia che ribolle nelle vene facendomi chiudere con un tonfo il cassetto. Sbatto con forza un pugno sul cassettone mordendomi la mano subito dopo per reprimere un urlo di rabbia. Al diavolo Nikah. Al diavolo me stesso. Al diavolo questa vita. Titubante apro il cassetto del lato di Vicent, spero solo non si arrabbi se dovessi prendergli qualche abito di quelli suoi. Ne trovo qualcuno della mia taglia e che si abbinano tra loro e li indosso stando attento a non rovinarli e non pensare a questa orribile sensazione di disagio che sento crescere man mano che li indosso. Mi scompiglio i capelli ridandogli la forma mia classica e prendo appena di colore bianco… la mano trema mentre l’avvicino ai capelli… non riesco. Vorrei fermarmi. Fermare questa follia. Ma non ci riesco. Prendo un respiro… poi un altro e un altro ancora cercando di tranquillizzarmi. «Solo per stavolta!» dico a me stesso ripetendolo come un mantra un paio di volte. Finalmente riesco in quello che stavo facendo, colorandomi le punte dei capelli di bianco ed esco dalla stanza chiudendo a chiave. Respiro profondamente allontanandomi dalla porta


    e mi avvio verso l’infermeria dove scorgo Fanon intento a cercare qualcosa «e dunque? Abbiamo vinto o hai fatto schifo come al solito?» dico incrociando le braccia al petto e poggiandomi allo stipite della porta.


    Non mi aspetto una risposta, né penso di volerla… lo vedo direttamente da me. Ma forse sto valutando troppo prest… no, è un Fanon. Fanno schifo a prescindere. Lo guardo armeggiare per qualche altro minuto, poi se mi annoierò penso che andrò a farmi un giro. I dettagli sulla battaglia penso che dovrà dirli davanti al re quindi per il momento non mi fregano più di tanto…


  10. #2950
    sim dio L'avatar di Lilla_20
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    17

    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Loren Van Dervult




    Kratoning

    Dal mio nascondiglio vedo chiaramente il Ribelle lanciare il fuoco contro Sir Fanon e mentre lui urla per il dolore io gli faccio eco per la paura che il colpo possa averlo ucciso.
    Mi abbasso continuando a nascondermi.
    Rimango qualche attimo in questa posizione fino a quando sento chiamarmi.
    Mi affaccio piano piano e noto il mio compagno di battaglia «Sono qui» gli dico sollevata dal fatto che sia vivo, un po’ tanto malconcio, ma vivo.
    Mi alzo e lo raggiungo «Non spaventarti...» mi dice.
    Vorrei dirgli che non sono spaventata ma felice che sia vivo, rimango però in silenzio.
    «Stai bene?» Che dolce, si preoccupa per me!
    Annuisco. Al momento non riesco a parlare… rischierei di scoppiare a piangere come una bambina emozionata di aver ricevuto il regalo che desiderava da tanto.
    «Vogliamo andare?»
    Non faccio in tempo a rispondere che mi tira a sé.
    Attravesiamo il Glados e presto ci ritroviamo alla


    Torre della Mezzaluna


    Finalmente a casa!
    Mi guardo intorno ma non vedo nessuno…
    «Andiamo ad avvisare del nostro ritorno e...della sconfitta... »
    Annuisco ma non credo che Sir Fanon mi veda.
    Lo seguo ma davanti all'infermeria mi blocco dal momento che Gildas sta davanti alla porta...
    Faccio una smorfia... ora l'unica cosa che desidero è quella che un Guaritore si occupi di Sir Fanon e di me...
    «C'è qualche Guaritore dentro? Mi fate passare cortesemente?» Gli domando cercando di essere quanto più gentile possibile anche se mi verrebbe solo voglia di spingerlo lontano... se solo ce la facessi.

    Ultima modifica di Lilla_20; 7th December 2015 alle 00:11

 

 

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