Gordon Leithien
Oh, ma qui proprio non si ha intenzione di pranzare, c'è poco rispetto per il cibo ed anche per l'aspetto personale a giudicare da alcuni commensali. Quello dalla pelle olivastra non deve avere un buon sapore, avrà alterato il gusto della carne con le cremine facciali da signora.<<Buongiorno a tutti>> Non mi volto, attendo che l'uomo arrivi nel campo della mia visuale: capelli rossicci, occhi azzurri, portamento fiero... non conosco il Lord Comandante in carica, ma non può che essere un Urthadar <<A cosa dobbiamo l'onore?>> Gli rivolgo un cenno del capo per invitarlo ad iniziare a pranzare, inutile perdersi in salamelecchi verso il Re, aspettando che sia lui a prendere la forchetta per primo "Il pranzo comincia a freddassi ed è cattiva educazione lasciare che il cibo si guasti" Con l'utensile ben saldo tra le mani, infilzo un pezzo di fegatino e lo lascio sciogliere tra palato e lingua, prima di addentarne la carne.«Perdonate il ritardo Vostra Altezza.» Non rivolgo l'attenzione neanche al nuovo arrivato, non so chi sia ed è troppo magro<<i miei complimenti Lord Gordon, sembra tutto delizioso>> Un'altro che si dilunga in chiacchiere mentre la carne perde di calore ed i sughi si fanno più densi. Alzo lo sguardo verso il Re e continuo a mangiare con gusto, per poi prendere un calice colmo di vino e berne un sorso abbondante. Sbatto il calice sul tavolo ed osservo il Comandante "Sono venuto per porgere gli auguri a mia figlia per il suo matrimonio" Porto lo sguardo a Lumen, così esile, così fiera di sè stessa, così diversa ogni volta che la guardo "Sperando che questa volta riesca a mettere il topo nel sacco" Mimo il gesto di bere ancora, ma mi fermo portando la mano al viso "Grifone... non topo, non volevo essere maleducato, mio Re. Proprio non riesco a contenermi dal fare battute, sarà che la vostra aura è una carezza in confronto a quella di mio fratello" Mangio ancora dei fegatini, ormai il mio piatto è quasi vuoto, tra poco passo al cuore in crosta, ho decisamente superato me stesso questa volta "Vogliate perdonarmi se non mi sono unito a voi l'altra sera al ballo, ma, come ben immaginate, è difficile per me girare liberamente. Comunque... avete fissato la data? Così non prendo impegni quel giorno" Bevo ancora un sorso abbondante dal mio calice.