Gildas Demonar
Riesco a sfilarmi la freccia di Cassandra e a lanciarla lontano e guardo con rabbia verso di lei quando incocca un altro pezzo di legno sul suo arco, pezzo di legno che si anima di piccole molecole di acqua che vorticano mentre le mie fiamme nere volano verso di lei. Tra pochi istanti sentirò la sua carne sfrigolare mentre l’odore acre e inebriante della carne cotta si svilupperà nell’aria. Chi lo sa? Magari potrei invitare Lord Gordon a questo nuovo banchetto. Chissà se la gradisce la carne dei caproni delle isole del Nord. Ma è quando osservo le fiamme divampare verso di lei che sgrano gli occhi, «Gildas, spero che ascolterai il canto della mia freccia» la freccia parte rapida esplodendo quando incontra le fiamme in una coltre di fumo nero e denso che si espande per la stanza annebbiando per un attimo la vista «fumo nero, nient'altro, sei solo questo. Gildas, puoi farcela, ho visto il tuo fuoco verde!» sento Gildas gridare e graffiare per uscire. Mi reggo il capo con la mano sana e cerco di guardare Cassandra, ho caldo. La rabbia diviene presto terrore. Sto sparendo. No. Non voglio. Mi aggrappo a lui tirandolo mentre la testa continua a farmi sempre più male, la bocca pulsa in relazione a essa. Il dolore si mescola esso non è più piacevole. Fa male, brucia. Io sto sparendo, non voglio. Non voglio tornare lì. Perché devo? «Lasciatelo, lasciate Nikah!» dico stringendo i denti ma più stringo, più il dolore aumenta. I denti rotti si scheggiano e cadono. Alzo gli occhi e vedo Vicent davanti a me. L’idiota piange, si dispera per Gildas, ma nessuno urla per Nikah. No, lui è il mostro, la bestia sotto al letto. Sì… io sono essa. Io sono il mostro, mi nutrirò di Gildas, pezzo dopo pezzo, dopo pezzo, dopo pezzo. «Non ti lasceremo da solo, Gildas. Siamo tuoi amici, Gildas, e ti vogliamo bene. Ora prendi la mia mano e torna da noi» cerco di alzarmi in piedi, la testa si muove a scatti, mi scoppia ma mi muovo, il dolore aumenta, esplode ma io mi muovo. La gamba cede, ma io avanzo verso di lui. Sfodero un pugno verso il suo stomaco e prima di lasciare lo spettacolo a Gildas gli dico con gli occhi sgranati mentre lui resta fermo «ti divorerà la faccia!» Nikah va via, il dolore alla testa svanisce lasciando il posto agli altri che si mischiano. Il ginocchio destro crolla e io mi accascio su me stesso mentre Vicent mi sorregge. Mi aggrappo al suo collo col braccio sano «graFFHie ViScenD… ma oFa non Di FuliFe il naFo Fui Duoi veFFhiDi!» dico con un sorriso mentre mi poggia a terra, seduto contro la spalliera. Mi porto il braccio sano sugli occhi. Voglio sparire. Sto fallendo, su tutto…
*Azioni di Vicent concordate con Damnedgirl
Chrysanta --->
Forma dormiente