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  1. #3101
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Non pensavo di aver dormito così tanto, la giornata di ieri è stata intensa, piena di avvenimenti ed emozioni. I bellissimi momenti con mio fratello, l'avere ancora una speranza concreta per la mia casata, per la mia famiglia... ma poi il terribile epilogo del cadavere in camera di Gildas e Vicent, l'aver dovuto mandare alla famiglia del povero sventurato una notizia così orribile. L'aver lottato e vinto con quel demone di Nikah però mi dà energia, fiducia: si sistemerà anche quello, ce la metterò tutta per aiutarlo. Mi lavo, mi vesto, mangio qualcosa che mi ero portata dalla dispensa... dovrei riassegnare anche le stanze oggi, non ha senso dividere gli spazi quando ce ne sono di vuote. Mentre mi dirigo fiduciosa però verso l'infermeria, per controllare se abbiamo scorte di pozioni un servo mi consegna una missiva, a quanto pare da parte di Vicent. Non devo leggerla, così mi lascia detto l'uomo, e ha il sigillo dei Dreth sovraimpresso. Sembra un documento importante, una qualche cosa da fare in caso lui non torni dall'Esylium. "Non la leggerò, non ne ho bisogno perchè sono certa che Sir Vicent tornerà" dico sicura verso il servo. Qualcosa, però, mi stringe il cuore, come un nodo che si attorciglia dentro il petto. Ma certo che tornerà, non posso nutrire un dubbio così sciocco. Tornerà perchè ci sono molte cose che devo dirgli, molte cose di cui parlargli. Improvvisamente, sento gli occhi riscaldarsi, bruciare. Respiro profondamente, un colpetto di tosse e riprendo il controllo: che mi prende? Da quando frigno davanti un servo? Vicent è un guerriero, è il vincitore di Franthalia, è il suo dovere trovarsi ora a combattere per la fine di questa guerra. Perchè allora vorrei solo che fosse qui, al sicuro? Una sciocca donnetta, ecco cosa sembro. Uno strano lamento mi distoglie da questi pensieri. Si fa sempre più forte ed esclama il mio nome. Proviene dall'armeria e... Aiden? Sembrerebbe la voce di Aiden! Mi precipito lì, lo vedo riverso sul pavimento, in un angolo dietro ai manichini. "Aiden!" esclamo a mia volta, correndo subito per prestargli soccorso. Il tanfo del vino è piuttosto pungente. Ubriaco? Non ho mai visto Aiden esagerare con il vino... è un uomo così razionale che non mi sembra azione da lui. Anche se alla riunione sulla fuga di Esperin... aveva perso il controllo. Ora la morte dello zio deve averlo provato ulteriormente, anche lui come Vicent sta vivendo una tragedia famigliare e io cosa faccio? Vicent in battaglia, Gildas in balia di Nikah, Aiden in questo stato... sono un'egoista, come posso rallegrarmi della speranza sulla mia famiglia quando attorno a me i miei amici soffrono così tanto? Oh Dei Siamesi, nella vostra infinita giustizia e potenza... datemi la forza per aiutare tutti, datemi la forza per aiutarli a superare questo momento orribile! Provo a raccogliere Aiden tra le mie braccia, mi strappo un lembo della camicia ed evocando il potere del ghiaccio la congelo. La poggio delicatamente sulla sua fronte: questo dovrebbe contrastare i fumi e il calore del vino. Più dolcemente, perchè una voce troppo squillante potrebbe disturbarlo, provo a capire cosa è successo: "Aiden? Dimmi cosa ti è successo". Le guance sono rosse, sì la pezza dovrebbe aiutarlo. Forse dovrei infilargli un dito in gola per farlo vomitare, con Myricae facevamo così quando la trovavamo completamente ciucca. Ma meglio aspettare, magari con il fresco della pezza starà già meglio.

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  2. #3102
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Altro che perdita di controllo e cavolate del genere, ho capito perché non mi sono mai ubriacato prima: fa decisamente schifo. È come se qualcuno mi stesse stritolando le budella e continuo ad alternare il desiderio di vomitare a quello di accasciarmi e aspettare che passi tutto, senza contare quest'assurdo caldo che mi fa sudare come un maiale. Per non parlare della mancanza di equilibrio, Dei, anche volendo non riuscirei mai a raggiungere la mia stanza... probabilmente precipiterei giù per le scale e mi spaccherei la testa. Che vergogna... ma come ho potuto ridurmi in questo stato? Rimango a terra, il contatto con il pavimento freddo che mi dona un po' di sollievo, quando tra un capogiro e l'altro mi sembra di sentire il mio nome, pronunciato da una voce di donna. Azzardo ad aprire gli occhi, la luce del mattino è quasi insopportabile ma riesco a vedere... Cassandra, è corsa in mio aiuto, non so se mi ha sentito ma sta di fatto che è qui. Non è un'allucinazione, avverto il contatto tra i nostri corpi, non può essere frutto della mia immaginazione. <<Cassandra>>, biascico ancora, terminando però di pronunciare il suo nome con un sorriso sulle labbra. <<Dei...>>, improvvisamente un brivido di freddo mi attraversa la schiena e i denti che sbattono mi impediscono di continuare a parlare. La sensazione di gelo svanisce in fretta, seguita da un immediato sollievo: non mi sento ancora bene, la nausea non sembra avere intenzione di andarsene, ma finalmente mi pare che il viso sia meno bollente. È già qualcosa. <<Non so che hai fatto, ma grazie>>, le sussurro sincero, perché tenere la voce bassa in un certo senso mi tranquillizza. Mi chiede cosa è successo, eppure non avverto rabbia nella sua voce, dovrebbe rimproverarmi e invece mi sta aiutando, Dei, Cassandra, ma perché? Perché fai così? Perché non posso odiarti come tutti gli altri? <<È successo che non sono più niente>>, è la prima cosa che mi viene da dire: so che non dovrei, è deleterio rivelare le proprie debolezze, ma... sono stanco. Sono stanco e basta. <<Mio fratello è vivo, combatte con Kalisi... con Ryuk e con... Esperin>>, l'ultimo nome lo pronuncio a denti stretti, avvertendo l'ira che mi brucia lo stomaco insieme all'alcol. <<Mio fratello è vivo, mio zio è morto, mio cugino... non so cosa stia succedendo a mio cugino>>, probabilmente non le interessa, non vedo perché dovrebbe, e non so nemmeno se conosce la storia di Valerius. Ma avevo già intenzione di parlargliene, tanto vale farlo quando le mie inibizioni sono ai minimi storici. <<Forse ho perso l'unica persona che ha visto oltre>>, oltre non so cosa, ma lo aveva fatto, e ora siamo punto e a capo. Mi viene da vomitare e stavolta non è colpa del vino: basta autocommiserarsi. Mi faccio schifo. Tento di alzarmi, staccandomi da Cassandra prestando attenzione a non fare movimenti troppo bruschi, e quando mi sembra di aver raggiunto una certa stabilità cerco ancora gli occhi azzurri del Primo, sperando di vederci tutto tranne che pena. <<Combattiamo>>, le dico deciso, mettendo bene in chiaro col mio tono che non si tratta di una richiesta. Non sto assolutamente bene ma voglio farlo, voglio liberare il Fulmine e voglio misurarmi con un guerriero al mio livello, se non addirittura superiore. Senza contare che il mio primo allenamento fu proprio con lei... il che è alquanto ironico. Quella volta ero protetto da maschere, maschere su maschere che si andavano a sovrapporre una sull'altra, maschere che mi proteggevano più dell'armatura d'acciaio. Ma ora basta, ne ho abbastanza: niente più maschere.
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  3. #3103
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Aiden sembra riprendersi, anche se sta evidentemente ancora male. La morte di suo zio deve averlo sconvolto, almeno così credo di primo acchito. Le sue parole, però, mi chiariscono meglio la situazione. Sgrano gli occhi... suo fratello... quel reietto che somiglia tanto a lui... suo fratello? Sapevo che l'erede di Capo Tempesta era morto ben prima della nascita di Aiden... come è possibile? Suo fratello... dai libri delle casate dovrebbe chiamarsi Valerius... è anche il vincitore del Sinelux, si è scontrato contro Lady Ada e contro Andreus. Anche questo sarà collegato a ciò che è successo a suo zio? Kalisi ha aggiunto un altro mostro sanguinario nelle sue fila? Aiden nomina Ryuk ed Esperin, riempiendo gli occhi di rabbia, soprattutto per quest'ultima: comprendo il suo astio e la sua delusione, l'abbiamo vissuta tutti, penso... io stessa in neutra sono stata molto dura con lei e lei con me... eppure continuo a comprendere il perchè abbia scelto di seguire Kalisi, non condivido perchè continuo a pensare che Lantis avesse più bisogno di lei di quanto possiamo immaginare, ma è una donna forte, ha preso la strada che riteneva più giusta. Così come ho fatto io. Questa guerra ha creato troppe tensioni, troppi strappi... deve finire. Sono preoccupata per Aiden, non è sua abitudine mostrarsi così fragile e insicuro... nessuno... crede di essere diventato nessuno. Forse sarò ingenua, ma lo guardo con decisione. "Tu resterai sempre Aiden Urthadar, un ottimo stratega, un uomo accorto e abile in un'arte che può rendere questo posto un mondo migliore, ovvero la politica... hai guidato fino ad oggi Capo Tempesta, nonostante la tua giovane età... hai il rispetto del Re, mio e delle famiglie nobili di Dohaeris... ma soprattutto... nessuno potrà toglierti la tua identità. Non si può diventare niente... si è sempre qualcosa, si è sempre se stessi" dico seria, anche se magari alle sue orecchie potranno sembrare sciocchezze. Poi gli sorrido, vorrei tanto dargli conforto sulle paure che ha su suo cugino. "Se tuo cugino ha solo un mignolo della tua astuzia e la tua sagacia, non ha niente da temere" affermo sicura, annuendo con la testa. Come vorrei essere più d'aiuto di così, in modo concreto, non solo a chiacchiere. Noi del Nord siamo gente concreta, ma stare qui alla Torre è un po' come una gabbia: non possiamo fare molto fuori di qui. Il Comandante sembra avere riacquistato un po' di stabilità, mi guarda e mi invita a combattere. E' passato molto tempo dal nostro primo allenamento, mi fu facile metterlo in crisi ma questa volta è diverso. Anche lui è maestro e ha affinato le sue tattiche belliche. Mi alzo in piedi, lo guardo sicura, piego prima a destra e poi a sinistra il collo, così da scrocchiare le ossa e distendere i muscoli. La sua velocità sarà aumentata, così come la sua forza. Gli sorrido ma non in modo dolce o comprensivo: no, è il sorriso dell'adrenalina. Ti farò passare io la sbronza, almeno questa cosa posso farla. "Non mi tiro mai indietro" mi limito a dirgli. Farò sul serio, si offenderebbe se non facessi sul serio. Ferirei il suo orgoglio di guerriero, ha bisogno di sentirsi ancora forte ed è troppo intelligente perchè io possa ingannarlo. Non sarebbe poi nemmeno giusto farlo. Mi metto in difesa, come se stessimo boxando e attenderò la sua prima mossa. Non voglio sbilanciarmi, voglio studiare bene il livello che ha raggiunto perchè questa non è una sfida che posso prendere alla leggera. Sono pronta ad agire in conseguenza alla sua azione, avrò gli occhi attenti e i muscoli reattivi. Forza Aiden, hai solo bisogno di far uscire il guerriero che forse sta dormendo da troppo tempo dentro di te.

  4. #3104
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Tento di concentrarmi, prima su Cassandra stessa, poi su un punto dietro di lei, ma non c'è verso di migliorare la mia visione: rimane confusa, a tratti manca proprio, perché ogni tanto il dolore alle tempie è così lancinante da costringermi a chiudere gli occhi per trovare un po' di conforto. Il Primo invece è composto, perfettamente a suo agio, come ci si aspetterebbe da una guerriera come lei. Mi pare chiaro chi sarà il vincitore di questo scontro, ma non mi importa, davvero non mi interessa: voglio solo muovere le mani, sentire il dolore, sentirmi vivo. E in questo momento solo l'adrenalina della battaglia, solo l'imprevedibilità del dolore può farmi provare ancora quella sensazione. Non posso non riflettere sulle sue parole, tragicamente ingenue ma, diamine, accorate, pronunciate con talmente tanta decisione da trarmi in inganno con la loro illusoria verità. Ha sottolineato i miei pregi, non con accondiscendenza ma come se ci credesse davvero, e l'assurdo in tutto questo è che... ci credo anche io. So di essere intelligente, nonostante le ombre della mia infanzia la mia educazione è stata impeccabile anche per gli standard delle altre casate nobiliari, e non ignoro nemmeno la mia abilità in politica, la mia passione nel destreggiarmi in quest'arte che ha mietuto molte vittime, il mio talento nell'ingannare la gente illudendola di darle esattamente ciò che desidera. Il problema è che ho sempre subordinato questi miei pregi al mio ruolo, il mio vero vanto, a quello che ha da sempre definito la mia intera esistenza: l'essere erede e poi Lord di Capo Tempesta. Sono letteralmente stato creato per ricoprire questa carica, una carica con cui ho fuso il mio carattere, la mia persona, rendendo le due cose imprescindibilmente legate. Ora che è venuta a mancare una parte di me, il resto sta crollando come un castello di carte. E ciò che ha causato il crollo non è un misero venticello, l'aria dei Mesi delle Foglie che entra dalla finestra e ti accarezza la schiena, no... è stata una bufera, crudele, incontrollabile, che ha scardinato dalle fondamenta ogni cosa in cui credevo. Sono però tre le parole pronunciate da Cassandra che mi colpiscono in modo particolare, anche se credo che il Primo non le abbia scelte per lo stesso motivo. Ho guidato Capo Tempesta... fino ad oggi. Forse è stato proprio questo il mio ruolo. Forse il mio compito era occuparmi delle nostre terre fino a quando Valerius non fosse tornato. Poche lacrime cominciano a rigarmi il viso, forse causate anche dalla nomina di Petyr, lacrime che ricaccio però subito indietro, ho fatto attendere Cassandra abbastanza e ora ho intenzione di piangere solo per un arto amputato. <<Questa volta per farmi cedere ci vorrà più di un abbraccio un po' troppo forte>>, le dico strafottente, riferendomi al nostro primo allenamento, accennando anche un mezzo sorriso per provocarla. E finalmente mi sento di nuovo me stesso, o meglio, sento di poter tornare ad essere Aiden, ma quell'Aiden che ho sempre apprezzato, senza remora, senza indugio, quell'Aiden completamente indipendente e diverso dalla madre che lo ha cresciuto. Alzo la mano verso il soffitto e come sempre da quando sono diventato maestro Ammazzadraghi compare in una coltre di fulmini, una scena meno impressionante senza il lampo di luce che scende dal cielo, ma comunque sublime. L'energia si stabilizza e una nuvola elettrica rimane a circondare la lama, con tante piccole scintille che danzano attorno all'acciaio.

    Arma - Spadone in forma attiva - Fulmine
    L’arma è percorsa da corrente continua a 120 volt
    Great Sword - Ammazzadraghi
    Potete levarmi il mio titolo, le mie ricchezze, il mio successo. Ma il mio cognome, il mio Fulmine, loro saranno sempre parte di me e nessuno, neanche mio fratello, potrà privarmene. Scatto verso Cassandra con l'elsa della spada ben stretta in entrambe le mani, la lama dietro la schiena per caricare il colpo, piegandomi leggermente per aumentare la velocità di corsa: quando sono a pochi centimetri dal primo, con le gambe ancora lievemente piegate, fingerò di volerle tranciare di netto le gambe, per indurla a saltare o comunque a spostarsi. In realtà modificherò la traiettoria del colpo verso l'alto a mezz'aria e tenterò di, se non tagliarle di netto, almeno lasciarle un ricordino sul braccio sinistro. So che non è mancina, ma essendo anche io non mancino mi riuscirà più semplice colpirle la parte sinistra del corpo, trovandoci uno di fronte all'altro.
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  5. #3105
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Adamantia sobbalza non appena sente la mia voce condendo il tutto con il suono della sua costosissima manicure che si sbriciola tra i volumi. Sollevo un sopracciglio guardandola con un sorriso ironico mentre si volta verso di me, peccato poi che dopo questo, la sua fastidiosissima voce mi martella nelle orecchie con violenza. «Che Raiden possa fulminarti all'istante, Gildas! Potevo morire, era questo il tuo scopo?» urla e io mi allontano reggendomi la testa quando alle sue urla si aggiungono quelle di Nikah rendendo tutto troppo insopportabile. Guardo Adamantia quasi a volerle strappare a mani nude le corde vocali e per un momento le mie dita si serrano tra i capelli tirandoli come a volersi trattenere. «Adesso dovrò accorciarle tutte, come farò a strapparti la pelle della faccia?» la guardo lentamente cercando di calmare il dolore con alcuni massaggi alle tempie, gli stessi che mi ha fatto Vicent. Riesco infine nel mio intento di portarla in disparte, lontano da Loren e dalle sue orecchie fastidiose. Non mi va che altri sappiano. Soprattutto lei e quell’idiota del suo compare. Vedo però Adamantia allontanarsi quasi disgustata dalle mie parole per poi parlare «stai male? Qualunque cosa sia stammi ben lontana, non voglio essere infettata». La guardo con disprezzo misto a rammarico. Avrei dovuto immaginarlo, stupida com’è. Mi siedo alla sedia più vicina massaggiandomi le tempie, non lo sopporto più, voglio che mi lasci libero. Ho bisogno che vada via. Alzo lo sguardo su di lei notando che mi guarda sospettosa, sicuro starà per sputare altro del suo veleno. Ormai ci sono abituato. «Non so cosa potremmo trovare qui per quel nostro piccolo problema comune, dovremmo cercare qualcosa risalente a quanto? 25, 30 anni fa?» alzo gli occhi stupito dalle sue parole e poi la osservo avvicinarsi agli scaffali cercando qualcosa di utile, in quel momento un flash mi balena in testa tra le grida rabbiose di Nikah. Un libro in particolare «oppure sei riuscito a scoprire qualcos'altro di interessante nel frattempo?» mi alzo di scatto e per un attimo la vista si offusca facendomi vedere dei grossi buchi bianchi assieme a un dolore lancinante, scuoto appena il capo passandomi le dita sulla fronte e poi provando a posarle le mani sulle spalle «allora non sei così stupida come pensavo, c’è qualcosa qui dentro.» dico contento provando a darle un colpetto sulla fronte con le nocche. Mi avvicino agli scaffali scorrendo le dita sul dorso di ogni libro e cercandone i titoli «sai che ci sono 4 volumi aggiornati della storia di Vygrid, vero?» cerco col dito il titolo “Storia completa di Vygrid – Vol. 1” e poi guardandola di sbieco le dico «nella mia famiglia gira da tanto tempo una vecchia leggenda secondo la quale, mio zio avesse nascosto una storia all’interno di quei quattro libri.» le indico poi lo scaffale accanto al mio «se è quello che credo, abbiamo finalmente qualcosa su quei due tra le mani, cerca tra quei libri se non ti è troppo difficile!» chiedo mentre con le dita torno a seguire i vari libri presenti su queste due librerie… dove diavolo sono finiti?


  6. #3106
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Uno squarcio di elettricità rompe l'atmosfera della stanza, la illumina ed appare l'arma di Aiden, la sua spada, in tutto il suo fulgido splendore. La sua potenza è decisamente aumentata, la sua evocazione ne è la prova. La frase che mi lancia come un guanto di sfida, con quegli occhi che scintillano del fulmine di cui è intrisa la sua energia: ecco l'Aiden che conosco! Si lancia in un attacco diretto, evocare l'arco in questo frangente non è forse la scelta più opportuna, l'acqua è debole sul suo elemento e la spada ha tutte le apparenze di una forma attiva. E' più lento di me, posso decifrare abbastanza bene i suoi movimenti, non mi è difficile evitare il colpo diretto alle gambe ma... un momento! Era una finta! Schivo il colpo alle gambe, ma la lama cambia traiettoria fino a raggiungere il braccio, provo a muovermi ancora ma non riesco del tutto ad evitare la ferita: un bel taglio sotto il bicipite, nella parte interna del braccio, profondo e bruciante. Sono fortunata, anche Aiden non è mancino quindi il fendente è arrivato sul braccio sinistro. Inoltre, se non fossi stata così veloce, me l'avrebbe tranciato. Non posso perdere tempo a tamponare o a elaborare una strategia raffinata, devo seguire l'istinto, devo disarmarlo. Approfitto della mia destrezza e della nostra vicinanza e proverò ad afferrargli il polso destro con cui regge la spada, se riuscirò, evocherò il mio potere del ghiaccio così della neve delicata, avvolta da una luce azzurra e scintillante come il mare del Nord inizierà a cadere su di lui, ricoprendo in brevissimo tempo tutto il suo corpo congelandolo. Tomba di ghiaccio: la crystal grave è giunta al massimo del suo potere. Se tutto sarà andato come previsto, proverò con tutta la mia forza a fratturargli le ossa del polso, così da costringerlo a far cadere l'arma. Mollerò e mi allontanerò da lui di 5 metri: devo puntare sulla gittata se voglio utilizzare a pieno la mia arma.

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  7. #3107
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    La mia finta funziona: una lieve pioggia di sangue si libera dal bicipite sinistro di Cassandra, che come mi aspettavo si rivela essere estremamente più veloce di quel che ricordassi. Non tocca i livelli di Vicent, che si muoveva letteralmente come acqua davanti ai miei occhi, ma anche i suoi riflessi sono molto sviluppati e infatti è riuscita a reagire prontamente al cambio di traiettoria di Ammazzadraghi. Mi ritrovo a sorridere, forse a sproposito, ma finalmente mi sto divertendo dopo non so quanto tempo. Finalmente sto liberando la mente, e sono felice che sia Cassandra la responsabile, perché so che non si sta trattenendo e che, nonostante tutto, mi sta affrontando come un guerriero suo pari. L'allegria si tramuta ben presto però in una smorfia di dolore: la mano del Primo ha cominciato ad attanagliarmi il polso destro quasi senza che me ne accorgessi ed è impossibile ignorare l'innaturale freddezza della sua pelle. So cosa sta per fare: mi è già successo, quando il Mietitore ha pensato che fosse divertente congelare la faccia al proprio comandante. Mi dimeno per liberarmi ma riesco a fare ben poco, e in men che non si dica la mascella inizia a sbattere senza controllo, per poi fermarsi del tutto quando la sento completamente immobile, congelata. Il freddo si propaga per il mio corpo come se mi stessero penetrando tanti piccoli spilli, che cadono dall'alto e mi rendono inerme, totalmente alla mercé dell'Idra. Infatti, quando avverto la morsa sul polso farsi più dolorosa, non ho molta scelta: sopporto immobile e in silenzio il dolore, che aumenta sempre più d'intensità e raggiunge il culmine quando si propaga per la stanza il secco rumore di ossa che si spezzano e il tonfo sordo di Ammazzadraghi che cade a terra. Paradossalmente la sofferenza non è esagerata come mi aspettavo: credo sia merito del ghiaccio, che ha in parte anestetizzato il dolore. Fatto sta che la mano destra è ormai inutilizzabile, e dovrò trovare un altro modo per attaccare. Da brava arciera, Cassandra tenta di recuperare della distanza tra di noi, in modo da ottenere il massimo dalla sua arma prediletta, e in queste condizioni posso fare poco per impedirglielo. Se ci trovassimo all'esterno l'avrei già colpita con l'Ira di Zeus, ma purtroppo sopra di noi vi è un noiosissimo soffitto, perciò il Fulmine è un'opzione da escludere. Non mi rimane che utilizzare il potere per cui ho sudato tanto: la telecinesi. Inizialmente ho intenzione di attaccarla sempre con la spada, ma decido di scartare l'idea, dato che ormai la donna si trova a qualche metro dal sottoscritto e grazie alla sua destrezza riuscirebbe a scansare il colpo senza particolari problemi. Decido perciò di sfruttare nuovamente l'effetto sorpresa: in armeria non c'è nulla che mi convinca, nulla che potrebbe coglierla davvero impreparata... ma se facessi arrivare qualcosa da un'altra stanza, per esempio la vicina biblioteca, credo proprio che riuscirei a lasciarla di stucco. Tentando di non mostrare troppo che sto utilizzando il mio potere mentale, cosa che mi riesce alquanto facile dato che sono congelato, connetto la mia mente a una delle tante sedie che si trovano in biblioteca e la sollevo da terra, trasportandola fino alla soglia dell'armeria.

    Alterazione e illusione: Maestro - Telecinesi
    A piacimento in una vasta area qualsiasi cosa
    Quando sarà in posizione la scaglierò dritta nella schiena di Cassandra, con tutta la forza possibile, tentando di assicurarmi di centrarla in pieno. Credo che la sedia sia la scelta più giusta, qualcosa di più grande avrebbe destato troppa attenzione, mentre qualcosa di più piccolo non avrebbe fatto abbastanza male. Se tutto andrà come previsto... beh, non farò nulla, dato che sono congelato: ma di certo mi godrò la scena.

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  8. #3108
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali





    Sono riuscita a tornare al portale che mi condurrà alla Torre prima di sera, proprio come avevo pianificato.
    Il viaggio è stato lungo e stancante, mi sento tremendamente spossata e nervosa, eppure non riesco a fare un passo. Mi sono assentata per molto tempo e non so come potrei essere accolta.


    Probabilmente nessuno avrà notato la mia assenza... troppo presi dai numerosi avvenimenti che, sono sicura, avranno continuato a vivacizzare la vita alla Torre. Meglio così. Non sono in vena di dare troppe spiegazioni.
    Non mi resta ormai più molto tempo ed ogni mio tentativo è miseramente fallito. Non c'è modo per liberarmi di lei. Semplicemente... non c'è. Dovrei, forse, accettare questa situazione? Rassegnarmi a tutto questo? Ammettere che ogni sacrificio, ogni rinuncia, ogni singolo sforzo fatto per arrivare fin qui... che tutto è stato solo inutile?


    -Potresti liberare entrambe da questo tormento. Potresti. Abbandona questo assurdo desiderio di vendetta, te ne prego, abbandona questa follia!-


    -TACI. TACI, TACI, TACI, TACI, TACI!- grido rabbiosa dentro di me, mentre porto istintivamente le mani sulle orecchie.


    So che non funziona, so che è inutile. Non posso liberarmi di lei. Non potrò mai liberarmi di lei.


    -Un modo c'è. Un modo c'è e tu lo sai...-


    Premo con più forza per comprimere ulteriormente la mia testa. Non voglio più sentirla. Non voglio più udire la sua maledetta voce rimbombarmi nelle orecchie.
    Perché? Perché sta accadendo tutto questo? Perché non posso avere semplicemente ciò che desidero? Perché non riesco più a controllarla?


    -Ti prego. Dentro di te... nel tuo cuore... sai cosa è giusto fare... lo sai...-


    "BASTA!!!! - grido esasperata, oramai al limite della sopportazione, mentre con le mani mi afferro i capelli ed inizio a tirare con forza - STAI ZITTA! ZITTA, ZITTA, ZITTA!!! NON VOGLIO PIU' SENTIRE LA TUA VOCE! TACI, MALEDIZIONE!"


    Il respiro è irregolare, il cuore batte all'impazzata e mi rendo conto solo adesso di avere gli occhi colmi di lacrime.
    Cosa mi sta succedendo? Come ho fatto a ridurmi in questo stato?
    La soluzione che sono riuscita a trovare è solo temporanea, ma dovrebbe permettermi di raggiungere lo scopo che mi sono prefissata... ormai da troppo tempo.
    Posso farcela. Devo farcela. Non sarà stato tutto inutile. No. No, no, non posso permetterlo. Basterà. Deve bastare. Solo fino a quel momento. Poi... poi... Non voglio pensare a quello che potrebbe accadere in seguito. Non ora.


    -Non puoi farlo! Non puoi prendere quella... Ti prego. Sai cosa accadrà se lo farai, sai che...-


    Faccio un respiro profondo. Una lacrima riga il mio volto.
    Un altro respiro. Il battito cardiaco torna regolare.
    Un altro respiro. Mi asciugo il viso.
    Un altro respiro. Sistemo i capelli ed il mio abito.
    Un altro respiro. Varco il Glados.


    Sono tornata.



  9. #3109
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Tutto riesce come nei miei calcoli e posso persino sentire il rumore delle ossa quando il polso si piega sotto la mia forza. La spada cade a terra, Aiden viene imprigionato nel ghiaccio ma devo stare allerta: so bene che ha poteri mentali, li ha mostrati alla riunione quando è stato informato di Esperin. Osservo con attenzione tutti gli oggetti in armeria che potrebbe scagliarmi contro, nel frattempo richiamo a me il mio fedele arco, che appare in un vortice d'acqua nelle mie mani. Se mi scagliasse contro qualcosa, potrei distruggerlo o deviare la traiettoria con una freccia. Sto per incoccarne una quando un urto violento dietro la schiena mi sbilancia in avanti. Cado ma mi rimetto in fretta in piedi con una capriola in avanti. Una sedia... della biblioteca? Accidenti, non ho calcolato il raggio d'azione della sua telecinesi! Essendo maestro, prende quasi tutto il piano: questo può risultare pericoloso. Non devo perdere tempo, devo agire, anche io ho pensato a degli attacchi a sorpresa. La distanza tra noi, a causa della capriola, si è ridotta ma posso mirare bene, nessuno può battermi nell'arte arciera. Incocco la prima freccia, punto al suo ginocchio sinistro, giusto per provare a tranciargli di netto il legamento anteriore e subito dopo, usando la mia destrezza evocherò il potere che aveva anche mia madre e possiede mio fratello: il teletrasporto. Io ed Andreus siamo De Lagun e lo dimostra la rigenerazione paterna, ma il nostro legame di sangue è rafforzato da questo potere materno che abbiamo in comune. Aiden probabilmente non sa ancora della mia nuova capacità, comunque sarò rapida ed riapparirò alle sue spalle, scoccando una seconda freccia che mirerà a tranciare il legamento posteriore del ginocchio destro. Se tutto andrà come penso, farò del saltelli all'indietro per recuperare un po' di distanza tra noi e mettermi sulla difensiva, pronta ad utilizzare la mia velocità.

    Canto della sirena -> forma dormiente
    Teletrasporto del proprio corpo - A piacimento in una vasta area e può teletrasportare anche un’altra persona con sé

  10. #3110
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Cassandra sottrae 35 punti costituzione (25 per il taglio da arma attiva e 10 per la sedia); Aiden ne sottrae 30 (per il ghiaccio+braccio rotto)

 

 

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