Gildas Demonar
Lentamente, grazie al calore, l’inchiostro nascosto inizia a mostrarsi di un rosso intenso, carminio. Spalanco occhi e bocca per la sorpresa e senza badare a leggere, inizio a ricopiare tutto ciò che compare. Mi rendo conto di dovermi sbrigare quando noto le lettere annerirsi vistosamente per poi svanire assorbite dalla carta. Dannazione, devo sbrigarmi! Lancio una veloce occhiata ad Adamantia e nel farlo sento gli occhi pungermi e farmi male assieme alla testa subito dopo. Perché non fa come me? Che le prende adesso? «Lasciami risolvere un problemino, prima di cominciare» spero sia davvero così e che non scappi a gambe levate proprio ora che siamo così vicini. Non posso badare a lei e torno a concentrami sul testo da ricopiare anche se la tentazione di vedere che sta facendo è piuttosto forte… non vorrei ritrovarmi con un pugnale conficcato nella schiena. Non voglio ripetere la stessa esperienza. Velocemente e senza badare alle sbavature ricopio ogni cosa compaia su quei fogli, ogni singola parola viene ricopiata… e varie volte mi capita di trovare un nome assurdo tra quelle parole. Chi è? Sento i tacchi di Adamantia arrivare vicino a me ma tengo lo sguardo sui fogli «allora, Gildas, dove eravamo rimasti?» le indico con la testa la fiamma sulla mia mano che vedo lentamente affievolirsi, segno che il mio potere sta scemando. Maledizione, devo sbrigarmi. In fretta e senza più badare a quel nome ricopio ogni cosa fin quando non noto una seconda fiamma illuminare le carte. Adamantia ha finalmente capito e si mette anche lei all’opera «per gli dei, sta funzionando» sollevo soddisfatto un labbro in sua direzione e senza osservarla aggiungo «visto che le mie idee non sono così strampalate?». Terminata la copiatura inizio a impilare le dieci pagine seguendo l’ordine in cui le ho strappate. Per Raiden, quando Kirat deve nascondere una cosa ci si mette davvero d’impegno. Mi si stanno incrociando gli occhi a forza di ricopiare e impilare. Ma ancora una volta quel nome assurdo mi ronza in testa sovrastando per un attimo le risate di Nikah. Chi è questa terza persona? Quando anche Adamantia ha finito, la vedo spegnere la sua fiamma e sistemare anche lei i fogli seguendo il mio schema e, una volta terminati, li prendo dalle sue mani sistemandoli coi miei e iniziando a leggere quanto scritto. Però, devo ammettere che ha una bella grafia, me la immaginavo pomposa e storta. Sgrano gli occhi per lo stupore e guardo alternativamente lei e i fogli tra le mie mani. COSA DIAMINE HO APPENA LETTO? Non può essere, rileggo una seconda volta tutte le pagine… non immaginavo tutto questo. «Wow… davvero notevole… e tu ti lamentavi che nella mia famiglia non ce ne fosse uno sano?» dico guardandola e inarcando un sopracciglio. Deglutisco… ammetto di essere schifato anche da quella parte. Ma da mio padre… avrei potuto aspettarmelo. Terminato di leggere e appurato che quanto ho scritto è l’assoluta verità, passo i fogli alla ragazza indicandole la sedia prima di iniziare «credo sia meglio che tu ti segga…»
*Azioni di Adamantia concordate con Polliciotta