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  1. #3141
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Vicent mi conferma che è tutto chiaro e, dopo aver chiamato Theon per controllare un'ultima volta i documenti che si è fatto redigere, proprio come avevamo stipulato in precedenza, ordina al servo di portarli nella mia stanza in modo che possa visionarli in tutta calma. Sinceramente, mi basta questo. Non stiamo di certo avendo questa discussione perché cerco comprensione, non voglio né la sua pietà, né rassicurazioni: l'unica cosa che pretendo ottenere è il suo esercito. Esco anch'io dalla vasca e recupero l'asciugamano che poi mi avvolgo in vita, mentre il Mietitore attira di nuovo la mia attenzione nominando Daphne. <<Il fratello, pare, sia morto a causa dei nostri giochi, perché secondo lei siamo solo assassini a sangue freddo. Mi ha inoltre detto di porgerti i suoi saluti, oltre a lanciare una velata minaccia verso di te…>>, continua, con il tono preoccupato di chi non ha semplicemente paura, ma ce l'ha per un motivo ben valido. Finalmente gli rivolgo lo sguardo, svuotato di ogni emozione, tranne forse per un lieve fastidio. <<Ti chiedo di non sottovalutarla, Aiden, per nessuna ragione: è pericolosa, è per lei che ho visto la morte in faccia su quel campo di battaglia ed è stata sempre Baratheon la causa principale della nostra disfatta all’Elysium>>. Fatico ancora ad associare il volto della ragazzina innocente che ho conosciuto tanti anni fa alla macchina da guerra che sta descrivendo Vicent, ma il tempo passa per tutti, ci cambia, e probabilmente l'esperienza che ha vissuto a causa mia deve averla influenzata molto. Anche se... credevo di essere, se non l'unico, almeno il motivo principale che la sta spingendo a combattere, invece scopro ora che ha perso uno dei suoi fratelli... immagino di aver peccato di egocentrismo. Non che questo cambi la situazione. <<Hanno ucciso mio zio, e dopo ne hanno martoriato il cadavere. Avevo già capito dopo quell'incidente che, forse, non è il caso di sottovalutarle>>, prendo un altro asciugamano per passarlo sui capelli, <<Anche se penso che dovrei ringraziarle. Se Alistair fosse ancora vivo ci sarebbe molta più confusione a Capo Tempesta, potrebbero avermi fatto un favore>>. Ovviamente non è vero, quell'idiota non sarebbe mai riuscito a trarre profitto dal chaos neanche se gli avessi personalmente guidato la mano. D'altronde non devo trascurare che Shayla sapeva benissimo che tipo di rapporto mi legasse a lui e hanno deciso comunque di ucciderlo, solo per mandarmi un messaggio: un risentimento tanto profondo dev'essere tenuto sotto controllo, assolutamente. Mi zittisco quando torna Theon, ormai credo che la conversazione sia conclusa e sto già seguendo il servo verso l'uscita quando il Mietitore mi pone un'ultima, curiosa domanda. <<Rispondimi con la massima sincerità. Secondo te, io, sono davvero un assassino a sangue freddo? Uccidere un nemico, in un campo di battaglia, può fare di una persona un mostro…?>>. Mi volto lentamente, sopprimendo un ghigno. <<Credo che tu mi abbia scambiato per Cassandra. Strano, dato che i miei occhi sono meno limpidi e i miei capelli non profumano>>. Sto per andarmene, ma... perché no. Perché non illuminarlo. Perché non condividere un po' del mio tormento. <<Sì, sei un assassino. Hai ucciso una persona: è la definizione letterale di assassino. Nelle enciclopedie non si fa distinzione tra nemico e innocente, chiunque prenda la vita di qualcun altro diventa un assassino>>. Anche io sono un assassino. Il peggior tipo di assassino che esista. Lumen... Lumen lo sa, ma solo lei. Nessun'altro dovrà mai scoprirlo. Non ce la faccio, mi lascio andare a una breve risata. <<Per gli Dei, Vicent. Una donna ti odia così tanto da rubare il tuo piede, un piede che non ti aveva nemmeno amputato lei, solo per trovare del conforto e forse riuscire a dormire meglio la notte. Davvero non capisci? Per lei sei un mostro, forse il peggior mostro che abbia mai conosciuto. Più crudele anche del re contro cui ha deciso di combattere rischiando la propria vita, un re che tu servi, un re per cui hai ucciso>>. Davvero la fedeltà ti acceca in questo modo? È inquietante. <<Per lei devi pagare... ma, per noi, sei un eroe. Qualcuno da onorare e ringraziare, qualcuno a cui dobbiamo la possibilità di vincere la nostra giusta guerra. E ancora, per il contadino che lavora nei campi, che ti vede cavalcare in lontananza, sei semplicemente un estraneo, una persona che non merita né odio né elogi>>. Raccolgo i vestiti sporchi e me li metto in spalla. <<È tutta una questione di prospettiva. Sei un mostro, un eroe, e allo stesso tempo nessuno dei due. Sta a te capire qual è la tua prospettiva>>. Gli do le spalle e, prima di dirigermi verso le scale, attenderò una sua risposta. Se non saranno necessarie altre parole andrò in camera mia, per vestirmi e leggere quei documenti.
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  2. #3142
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Appaiono delle parole, dei nomi, delle storie ... appaiono soltanto dopo che il calore del fuoco ha riscaldato le pagine. Lancio un'occhiata verso Gildas e vedo che lui si affretta a ricopiarle sui fogli bianchi, i segni dell'inchiostro svaniscono dopo poco e tutto ritorna com'era, non ne resta alcuna traccia.
    Inizio anch'io a fare lo stesso lavoro, ricopio le parole senza trovare alcun filo logico: non so davvero cosa ne verrà fuori.


    Una volta finito Gildas mi sfila i fogli dalle mani e li sistema, poi comincia a leggere, fa le sue faccette, sgrana gli occhi.
    Cosa c'è scritto su quei fogli, maledizione?
    «Wow… davvero notevole… e tu ti lamentavi che nella mia famiglia non ce ne fosse uno sano?»


    Mi passa finalmente le pagine che afferro con pochi complimenti: "Cosa stai blaterando?"
    «credo sia meglio che tu ti segga…»


    Guardo istintivamente nella direzione che mi ha indicato e scuoto la testa, stufa di tanti inutili drammi.
    "Cosa ci sarà mai scritto qui di tanto sconvolgente?" - spiego il primo foglio davanti a me, passo velocemente al secondo, poi al terzo e vado avanti, avidamente, nella lettura.
    "Non è possibile!" - dico guardandolo negli occhi - "Tuo zio deve essersi fatto di qualche strana sostanza prima di inventarsi questa storia, perchè è di questo che si tratta: pura invenzione!"
    Mi lascio andare sulla sedia alle mie spalle, le braccia molli, mentre la mano sinistra tiene ancora i fogli stretti, quasi stropicciandoli.


    Non è possibile, chi può essere così diabolico da vivere un'intera vita nella menzogna?
    Eppure, è tutto nero su bianco, insomma ... l'ha scritto un tizio che non conosco, parente di un tizio strampalato che dice di avere un problema di nome Nikah, ma che ha vissuto quel periodo, quella storia, giorno dopo maledettissimo giorno.
    "Gildas, ho bisogno di ubriacarmi. Voglio svenire bevendo ottimo vino di Asshai, almeno non non sarò costretta a pensare a questa brutta cosa." - riguardo per un attimo i fogli - "No, scherzavo, devo essere lucida. Dobbiamo essere lucidi." - ho voglia di stritolare qualcuno.
    "Tieni questi, dovremmo bruciarli. Nessun altro deve sapere." - porgo a lui i fogli che abbiamo trascritto - "Fallo tu."
    Subito dopo prendo le pagine strappate e le nascondo, per ora, nella scollatura, facendo un occhiolino a Gildas - "Queste le prendo io e le metto al sicuro, potrebbero esserci utili, dopo."
    Picchietto un pò con le dita sul tavolo di legno della biblioteca, mentre guardo di sottecchi il Demonar: "Abbiamo bisogno di un piano. Il tuo ... problema non ci sarà d'intralcio, vero?"



  3. #3143
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    La risposta di Aiden anche se fredda e cinica è esattamente ciò che avevo bisogno di sentirmi dire. Volevo solo la verità, non l’amicizia, non le frasi di circostanza da cui trarre conforto, non le bugie con cui accecare il mio senso di colpa. Chiudo gli occhi ed ispiro profondamente sforzandomi di non cedere all’improvvisa pressione che sento sulle spalle, costringendomi ad ignorare e superare questa morsa atroce che ho all’altezza del petto e che mi fa mancare l’aria. Odio è la prima volta che ne sono io la causa, fin’ora, complice l’addestramento ultimato di recente, non avevo mai ucciso, ed adesso sentirmi chiamato assassino, vedermi privato di una parte di me, e poco dopo anche dover digerire il rifiuto di una semplice stretta di mano con cui volevo congratularmi con un avversario per avermi sconfitto, è stato come ricevere un secchio d’acqua gelida addosso… Perché sono il Mietitore di Franthalia, e nonostante abbia ucciso per dovere rimango sempre e comunque un assassino. <<È tutta una questione di prospettiva. Sei un mostro, un eroe, e allo stesso tempo nessuno dei due. Sta a te capire qual è la tua prospettiva>>. Prospettiva? Tutto qua? Inghiotto un groppone di saliva e voltandomi di sbieco verso Aiden lo guardo e sovrappensiero gli pongo una domanda retorica, <<e questa prospettiva dovrebbe aiutarmi a dormire la notte… Dico bene?>>. Non lo faccio però rispondere, perché non voglio, è solo il mio modo di fargli intendere d’aver capito il suo ragionamento, e lo saluto con un cenno del capo mentre afferro un asciugamano con cui tamponare i capelli. Dovrei andare dormire, oltre che mangiare qualcosa che non sia carne umana, ma prima devo stilare gli identikit della seconda ribelle e di Valerius Urthadar (quest’ultimo senza benda) così da comunicare al Re la sconfitta senza inutili giri di parole. Rapido. Freddo. Indolore. Mi vesto indossando un cambio d'abito pulito con i colori dei Dreth e, intanto che cerco di ricordare i dettagli di ogni viso, vado in infermeria dove preparo, usando delle erbe specifiche, un tonico ricostituente con cui recuperare le forze. Questo dovrebbe scongiurare uno svenimento, almeno fino a stanotte. Dopo aver bevuto il tonico raggiungo la sala riunioni e facendomi portare il materiale da disegno comincio a tratteggiare quei volti partendo proprio da Valerius… Disegnare mi aiuta a non pensare.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 7th February 2016 alle 18:27



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  4. #3144
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters



    "Laila, smettila!" ordino a denti serrati.
    Quel suo picchiettare di mani e piedi mi stava letteralmente facendo innervosire.
    "Vogliate scusarmi ma...sono molto tesa!" confessa a bassa voce, preoccupata, mentre s'irrigidisce e finalmente smette di far rumore.
    "Ed io forse non lo sono?" le faccio di rimando, prima che la porta si apra di scatto, facendoci sussultare entrambe.
    Fortunatamente si tratta di Dora. Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, lascia cadere sul letto un cesto di vestiti e da proprio in mezzo a questi tira fuori proprio ciò che mi serviva.
    Le sorrido e mi complimento per il lavoro svolto. Io avrei dato sicuramente più nell'occhio.
    "C'è qualcuno in giro?" le chiedo subito dopo. Dora mi fa cenno di no, prima di aggiungere: "Non ho visto nessuno milady."
    Mentre finiscono di preparare la bisaccia le fisso entrambe. Sono tese, hanno le mani che tremano.
    Anch'io ho paura. Per loro, per me.
    Faccio un profondo respiro prima di indossare il mantello nero, lo stesso che usai per introdurmi in camera di Adamantia.
    "E' ora." asserisco poi prendendo la mia bisaccia e dirigendomi fuori dalle mie stanze.
    Laila e Dora sono dietro di me, anch'esse coperte da un mantello e cappuccio neri. Proseguo svelta per il corridoio, prestando la massima attenzione. Nessuno deve notare la nostra presenza.
    L'agitazione sale ad ogni passo compiuto, la paura di essere scoperte è tanta, troppa.
    Giungo per prima davanti alla superficie bluastra del Galdos che non tardo a sfiorare. Ripenso a quella strada tortuosa, quella che mi condusse per la prima volta a questa maledetta Torre. Il Glados si attiva, ma lo faccio oltrepassare per prima dalle mie ancelle.
    Prima di seguirle, rivolgo un ultimo sguardo a quel giardino, a quelle mura, a quei lunghi corridoi che s'intravedono dai sontuosi archi. Questo posto è stata come una prigione per me...chissà quando e se ci rimetterò di nuovo piede..
    Volgo lo sguardo in avanti e finalmente oltrepasso anch'io il varco, ritrovandomi nelle vicinanze del sentiero per Brightwaters.
    Respiro a pieni polmoni, assoporando di già il sapore della libertà.
    E' buio, ma in lontanza intravedo un carro. Ad illuminarlo una torcia dalla fioca luce.
    Rivolgo quindi lo sguardo in direzione di Laila e Dora, già in lacrime.
    "Non c'è alcuna speranza che Voi veniate insieme a noi, vero??" scoppia Laila, sconfortata. "Prometteteci che vi rivredremo milady!" singhiozza Dora, stroppiandoci il vestito con una mano, mentre con l'altra si asciuga le lacrime.
    Con una tenera espressione in viso, lascio cadere la mia bisaccia e corro ad abbracciarle entrambe.
    "Ve lo prometto." sussurro loro, prima di lasciarle andare.
    "Il carro vi condurrà a Castello dove sarete al sicuro..." continuo, riprendo in mano la bisaccia. "Grazie per la vostra fedeltà."
    Detto ciò, mi volto ancora verso il Glados, ne sfioro la superficie, chiudo gli occhi e pronuncio: "Rem tene, verba sequentur"
    Ce l'hai quasi fatta Ally.



    Continua QUI
    Ultima modifica di scarygirl; 7th February 2016 alle 22:33


  5. #3145
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alagos Fanon


    L'armeria è incredibilmente vuota e silenziosa, fuori è già calata la sera, chissà se i guerrieri sono tornati,chissà se l'Elysium è stato vinto...
    Varco l'ingresso della sala d'arme, non indosso l'armatura ma meglio così, preferisco allenarmi in modo più leggero senza tutta la pesantezza del metallo.
    Mi sbottono la camicia, la lascio posata su un manichino, non vi è nessuno quindi non credo sarà di disturbo per qualcuno, tolgo anche gli stivali lasciandoli in disparte per non intralciare i movimenti, quindi arrotolo l'orlo dei pantaloni fino sotto al ginocchio lasciando le caviglie libere...prima di un allenamento come si deve, devo concentrarmi, la concentrazione non è purtroppo una dote di famiglia, ho bisogno di entrare in risonanza con il mio elemento.
    Mi siedo per terra più o meno nel centro della stanza con le gambe incrociate , ho bisogno di spazio per accumulare le energie positive che vibrano attorno e provengono dalla natura esterna alla Torre mentre assumo la posizione che in meditazione si chiama Loto ; il viso dinanzi all'arco che da verso l'esterno mentre respiro la brezza serale, la schiena nuda con il tatuaggio in bella vista rivolta all'arco d'entrata dell'armeria.
    Chiudo gli occhi, regolarizzo il respiro e il battito, alzo la testa verso l'alto e richiamo il potere della mia razza la Simbiosi...

    Ho bisogno di energie positive, di sentirmi in comunione con la natura per caricarmi a dovere...
    Posso sentire il respiro del vento tra le piante ...
    Il rumore dei bisbigli delle verdeggianti chiome...
    Il sibilo delle ortensie che dimorano in giardino...
    Il gorgoglio lontano della fontana...
    Tutto questo è calma, è pace, mi sento bene, mi sento tranquillo.
    Non mi sento più Fisico qui alla Torre, mi sembra di vagare lontano in un mondo tutto mio in cui viviamo solo io e, la natura...
    E' questa la serenità che cerco, la serenità che vorrei.
    Vorrei essere un alito di vento che sorvola leggero il cheto letto di un fiume...libero, felice ...senza pensieri troppo pesanti da dominare, ma devo essere più forte delle emozioni e dei sentimenti.

    Io devo essere un Fanon e non solo un uomo tormentato dai suoi contrasti interiori....


    Simbiosi - Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc
    I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado:
    Esperto- Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch'egli si calmerà.
    Ultima modifica di DELTAG; 8th February 2016 alle 17:54

  6. #3146
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Adamantia scalpita dalla voglia di leggere quanto riportato su questi fogli, glielo leggo negli occhi che nervosi slittano da me alle pagine e ammetto che inizia a piacermi, finalmente non ostenta più quella arroganza mista a stupidità che mostrava agli altri. «Cosa stai blaterando?» mi dice strappandomi quasi di mano i documenti e poco dopo guarda alternativamente me e la sedia che le ho indicato con scetticismo, come se ciò che ci fosse scritto là sopra non avesse poi tutta questa importanza. Oh beh, cavoli suoi. Io ho solo cercato di evitare che precipiti dal balcone. «Cosa ci sarà mai scritto qui di tanto sconvolgente?» non rispondo e le indico con un cenno della mano le pagine e mentre lei inizia a leggere ripenso per un attimo a ciò che io ho letto. Non posso credere a tutto ciò. Non avrei mai pensato che Astor fosse capace di una cosa simile… anche se buona parte delle sue azioni mele aspettavo da tanti anni. Io… non ho parole per descrivere ciò. È mostruoso anche se avrei potuto aspettarmelo visto come ha sempre trattato me. Inizio a torturarmi un labbro mentre ripenso a tutto ciò… Kirat… perché non ha mai informato me di questa cosa? Il suono di Adamantia che piomba sulla sedia come un sacco di patate mi ridesta dai miei pensieri e la guardo, è sconvolta… forse più di me. «Non è possibile!» biascica guardandomi «tuo zio deve essersi fatto di qualche strana sostanza prima di inventarsi questa storia, perché è di questo che si tratta: pura invenzione!» scuoto il capo negando questa sua affermazione, Kirat non avrebbe fatto tutto questo percorso per arrivare a una storiella inventata. No, quelle pagine sono solo verità, una verità che molto probabilmente gli costerà la vita se mio padre o… sua madre dovessero venire a saperlo. Di tutta risposta Adamantia stringe i fogli stropicciandoli nelle sue mani, respiro profondamente e la guardo sperando che ritorni lucida per capire che dobbiamo fare qualcosa. Ripianta i suoi occhi nei miei «Gildas, ho bisogno di ubriacarmi. Voglio svenire bevendo ottimo vino di Asshai, almeno non sarò costretta a pensare a questa brutta cosa.» eh? Cosa va blaterando? Sollevo un sopracciglio mentre lei riguarda per un attimo i fogli. «No, scherzavo, devo essere lucida. Dobbiamo essere lucidi.» bene, adesso la riconosco. Dobbiamo agire e alla svelta, non possiamo perdere altro tempo… ma non possiamo lasciare che questi documenti cadano in mani sbagliate. «Tieni questi, dovremmo bruciarli. Nessun altro deve sapere.» mi porge i fogli con stizza «fallo tu.» dice e subito dopo prende le pagine strappate dei libri e se le infila nella scollatura dopo averle piegate «queste le prendo io e le metto al sicuro, potrebbero esserci utili, dopo.» per poi farmi un occhiolino… che non capisco per niente. Mi sento stupido. Prendo un braciere di pietra e ci butto dentro i fogli. Richiamo a me il fuoco della mia famiglia che manifesto in una fiamma verde che va a investire le pagine. Quasi immediatamente queste prendono fuoco mentre Adamantia mi fa una domanda piuttosto scomoda «abbiamo bisogno di un piano. Il tuo... problema non ci sarà d'intralcio, vero?» guardo le fiamme che consumano la carta per poi guardarla serio «non ho idea di quando uscirà di nuovo… per il momento ho solo…» fitte… bruciano e per un attimo stringo gli occhi reggendomi le tempie «fitte piuttosto forti, ma nessun altra cosa.» prendo un profondo respiro facendole smettere «dobbiamo studiare un piano e direi di farlo alla svelta, non possiamo perdere altro tempo…» indico il fuoco e le pagine ormai ridotte in cenere «mio padre non confesserà né si arrenderà senza combattere e potrebbe far fuori mio zio senza ripensamenti. Ma non scapperà… tua madre forse potrebbe essere il problema.» la guardo serio, se quella donna è riuscita a fare questo, non credo le verrà difficile scappare adesso…

    Distruzione:
    Esperto Palla infuocata – La fiamma prende forma in una sfera dal diametro di 1 metro, provoca ustioni di secondo/terzo grado


  7. #3147
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Grazie al cielo trovo la stanza vuota: Alagos dev'essere da qualche altra parte, il che è ottimo, dato che ho bisogno di tranquillità per leggere con attenzione quei documenti. In realtà è anche preoccupante, non vedo l'elfo da giorni, sembra quasi un'ombra che compare e scompare a suo piacimento. Ma ho altro a cui pensare: mi avvicino al letto e mi libero dell'asciugamano, che poso sulle lenzuola, ancora immacolate: da quanto non dormo come si deve? Ieri notte sono rimasto con il cadavere di Alistair, mentre la notte prima... Dei, non ricordo neanche cos'ho fatto. Forse è il caso di riposare, dovrebbe mancare ancora qualche ora prima dell'alba e io devo recuperare le forze perse durante l'allenamento con Cassandra e per la Rigenerazione del piede di Vicent. Sì... dormire mi sembra un'ottima idea. Mi avvicino al cassettone, su cui vedo i documenti che mi ha portato Theon, ma per ora li ignoro e apro il primo cassetto, dove tengo i pantaloni: è il caso di indossare qualcosa, dato che non ho chiuso la porta a chiave e sono ancora nudo. Cerco tra i vari indumenti qualcosa di comodo, non mi rimane molto in realtà che non abbia ancora indossato, e alla fine opto per un paio di pantaloni neri, un po' rovinati, ma che andranno benissimo per andare a letto. Non li metto mai, per via di qualche buco e della stoffa ormai sgualcita, ma non ho altro di abbastanza comodo e con i venti della stagione fredda che si avvicinano non è il caso di dormire senza niente come al solito. Vi infilo dentro le gambe e poi prendo una maglietta a caso, azzurra, e indosso anche quella. Non vedo l'ora di buttarmi sotto le coperte ma prima voglio dare un'occhiata ai documenti del Mietitore: li prendo e mi siedo sul letto, accendo la candela sul comodino e comincio la lettura. Una lettura decisamente poco interessante, dato che contiene tutte le informazioni di cui io e Vicent abbiamo già discusso, semplicemente riformulate con un linguaggio più forbito e decorate con i classici tecnicismi dei diplomatici. È palese che non li abbia scritti lui bensì uomini politici più esperti, proprio come mi aveva accennato. C'è comunque tutto quello che avevo richiesto, tranne ovviamente gli ultimi sviluppi, che non è necessario mettere per iscritto. Domani in mattinata porterò i fogli in biblioteca e li firmerò, ora voglio solo poggiare la testa su quel cuscino e... dormire. Dormire il più possibile. Sistemo i documenti sul comodino e spengo la fiamma con un soffio, tento di sdraiarmi ma... qualcosa mi punge la coscia. È... qualcosa che ho in tasca? Torno a sedermi, più curioso che effettivamente infastidito dal piccolo incidente, perché non ho la minima idea di cosa possa essere. Ho portato alla Torre questi pantaloni solo per usarli per riposare, proprio perché sono rovinati e non potrei usarli in pubblico, ma non ricordo di avervi mai messo nulla in tasca, anche perché a Capo Tempesta ho ovviamente abiti più pregiati per la notte. Sembrava qualcosa in metallo, con una punta, forse è un ago. Riaccendo la candela e ravano nella tasca fino a quando non sento del freddo, una superficie liscia e... un filo, credo. Afferro proprio il filo e porto vicino alla luce quella che ormai mi pare ovvio sia una collanina, per poterla osservare meglio. Si tratta di un pendente, un cuore dorato ed elegante attraversato da un sottile filo anch'esso in oro pregiato. Deve valere molto, e... quasi mi manca l'aria quando ritrovo la stessa catenina nei miei ricordi, che adorna il collo di un volto amico, gentile, una fonte di luce nel buio della mia infanzia. Una luce che è stata spenta troppo presto da gente che non ha pagato abbastanza. Avevo ragione, prima: il suo valore è inestimabile, e non parlo solo dell'oro che la compone. Ma... non capisco perché fosse in questi pantaloni, io non... non ricordavo nemmeno della sua esistenza. Pensavo fosse andata perduta dopo la sua morte, insieme a tutti gli altri oggetti che le appartenevano, insieme al suo ricordo. È questione di pochi attimi, non capisco cosa succede, ma gli occhi cominciano a pizzicare e sono costretto a sbattere velocemente le palpebre per trovare un po' di sollievo. Sto... sto davvero piangendo? La sensazione di bagnato sulla guancia destra lo conferma: sì, ho gli occhi umidi. Fatico a crederlo, ma lo shock di ritrovare questa collanina è stato tale da portarmi alle lacrime. Non... non capisco. Faccio dei respiri profondi e prendo la decisione che sembra più intelligente al momento: appoggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi, stringendo il cuore nel palmo della mano destra. Adesso non ho la forza di affrontare il passato, ci penserò domani. Ci penserò...
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  8. #3148
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Esco dall'infermeria, ho controllato tutte le pozioni e gli unguenti, non manca nulla, abbiamo tutto in abbondanza. In fondo, con tre maestri guaritori, non usiamo molto la pozione Sepyra, ma meglio tenersi sempre ben equipaggiati. Passo in sala e scorgo Vicent addormentato, chino su un blocco da disegno. Sorrido dolcemente, probabilmente si è già messo all'opera con i ritratti di chi ha incontrato all'Elysium. Mi siedo accanto a lui, senza far rumore, lo osservo mentre dorme e mi accorgo di stare ancora sorridendo come una stupida. Sono contenta che sia tornato, che sia sano e salvo ora. La guerra si sta mettendo male, è vero, saremo spacciati se perderemo anche la prossima. Lantis non ne sarà contento. Eppure, guardare Vicent dormire, fa passare tutto in secondo piano. Questa notte ha come un qualcosa di strano nell'aria. Andreus sarà felice ora, starà festeggiando immagino. Una parte di me vorrebbe essere con lui, ma l'altra è preoccupata. Papà non mi ha più scritto, la guerra... questa maledetta guerra. Cosa ne sarà di noi se la perderemo? Le nostre teste saranno sul ceppo del boia? Il Drako che conoscevo, penso che non lo permetterebbe, anche se da nemici sconfitti lo meriteremmo. Efrem? Penso che Efrem ci decapiterebbe tutti di mano sua se potesse. Tuttavia, Andreus si fida di lui... lo ha amato. Lo ha seguito. Non può essere così malvagio come penso. In realtà, la cosa di cui ho terrore, è cosa accadrebbe se dovessimo vincerla noi la guerra. Lantis non avrebbe pietà. No, quello sarà il momento in cui dovrà dimostrare di essere un buon re. Io lo costringerò a esserlo. Non gli permetterò di sprofondare nelle tenebre, l'ho promesso. Guardo il cielo dalla finestra, spero che qualche volatile mi cerchi, che giunga il messaggio di mio padre che mi dica che lui e Andreus si sono rappacificati. Mio fratello me l'ha promesso. Gli occhi di Vicent si aprono e accenna un sorriso. Si solleva e sbadiglia, per poi ricomporsi. "Hai riposato un poco?" gli domando gentile. Spero di non averlo svegliato io: merita di riposarsi un poco.

  9. #3149
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Vicent Dreth

    Sento un profumo dolce pizzicarmi le narici, è piacevole, rassicurante, ed è proprio grazie a questo odore che, incuriosito, apro gli occhi. La sonnolenza è ancora tanta, non dormo come si deve da molto, troppo tempo, ma dopo uno sbadiglio recupero ugualmente contegno strofinandomi il viso mentre lentamente focalizzo la figura che ho accanto, ovvero Cassandra. Non l’ho sentita arrivare, devo essermi appisolato mentre disegnavo i volti dell’Elysium, getto un’occhiata ad ogni foglio e, con l’ultimo, quasi mi viene un colpo: è un ritratto dell’elfa di Franthalia, proprio quella che ho decapitato durante la battaglia. “Saraswaty, ma che mi prende?” Copro il disegno con una mano e, fingendomi tranquillo, rivolgo un sorriso timido a Cassandra che intanto vedo mi sta fissando…. Ho forse tracce di carboncino in faccia? <<Hai riposato un poco?>>. Con la coda dell’occhio guardo fuori dalla finestra. Noto che è ancora buio, non ho dormito molto, ma non voglio far preoccupare inutilmente Cassandra e per questo le rispondo con una piccola bugia, <<sì, ho riposato un po’ prima di mettermi al lavoro con i ritratti>>. Distolgo lo sguardo, imbarazzato, ed abbozzando un sorriso sarcastico aggiungo, <<disegnare però deve avermi fatto rilassare più del previsto…>>. Sistemo i disegni nel mio raccoglitore, stando attento a mettere per primi proprio quelli del Elysium così da mostrarli al Re senza perdere tempo per cercarli, ed intanto domando alla mia amica, <<Te? Cos’è accaduto a Gaearmir? Mi sono allarmato quando non ti ho vista arrivare durante la riunione>>. Le getto uno sguardo preoccupato e poi aggiungo sentendo alcuni rumori provenire dall’armeria. <<E Gildas si sta allenando? Sono tornato da un po’ ma non l’ho ancora visto…>>. In fondo in camera non può essere o dubito che non sarebbe corso a controllare alla vista della mia armatura fatta a pezzi…
    Ultima modifica di Damnedgirl; 11th February 2016 alle 22:56



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  10. #3150
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    È l'alba

 

 

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