E' sera
E' sera
Aiden Urthadar
La conversazione su Shayla si esaurisce in fretta, in parte perché non c'è molto altro da dire, in parte per l'arrivo di Lantis che prende posto sul trono e posa il suo sguardo per un po' troppo tempo su di me, come se avesse qualcosa da dirmi ma preferisse farlo durante la riunione vera e propria. Mentre aspettiamo che ci raggiunga altra gente rifletto sulle parole di Adamantia, su quello che mi ha rivelato riguardo ai Bolton e alla collana che a quanto pare ha un significato che va oltre al valore materiale, ma soprattutto sull'offerta di aiuto che non mi ha lasciato affatto indifferente. È vero, le parole della Feralys possono essere tanto importanti quanto vuote, ma questa sua disponibilità sembra fin troppo sospetta e suppongo che abbia un secondo fine. Che anche ad Asshai vi siano problemi? Oppure teme davvero di rimanere isolata nella grande scacchiera di Dohaeris senza Capo Tempesta al suo fianco? Con l'esercito dei Dreth e gli aiuti di Asshai potrei anche riuscire ad avere una possibilità di vittoria nella mia personalissima guerra civile, quindi è un'offerta da considerare. Un'offerta assolutamente non altruistica, dato che le parole della donna sono chiare: si aspetterebbe in cambio il mio supporto. Com'è giusto che sia. I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo di Vicent e Cassandra, seguiti a ruota da Gildas e Alagos. Il re reputa che l'assenza di Alinor, Nymeria e Loren sia tollerabile e si dilunga nel suo discorso, i cui punti chiave sono il territorio dove si svolgerà la prossima battaglia, ovvero la Valle di Cadonga, e i nomi dei guerrieri che combatteranno: il Demonar e il sottoscritto. Non ne sono sorpreso, ho combattuto solo ad Amaranthis e da allora sono migliorato molto, grazie all'apprendimento della telecinesi e ai costanti allenamenti. Anche Gildas è abile, difficile dimenticare la sua furia in armeria, ricordo con piacere quando infilzò Esperin con la spada e la trasformò in uno spiedino di cinghiale. Prima di reagire alle parole di Lantis ascolto l'accurato resoconto di Vicent, mi aspettavo che nominasse Valerius e dovrò chiarire questo punto anche con il re stesso, che credo non ne fosse ancora informato. Dopo un commento di Adamantia cala il silenzio, insieme alle tenebre, nella sala da pranzo e perciò ritengo che sia giunto il mio momento. <<Sarà un onore combattere in un territorio talmente importante, sia strategicamente che storicamente>>. Un onore non di certo, ma sarà sicuramente interessante: se non ricordo male Kalisi, Targaryus e lo stesso Lantis combatterono insieme in quella valle. <<Sir Demonar è un abile guerriero, conosco il suo stile di combattimento ed è... diverso dal mio, ma proprio per questo credo che potremmo essere un duo incontrastabile>>. Sorrido prima a Gildas e poi a Lantis. Sono lieto che mi abbia scelto, non per questioni strategiche perché ormai ho abbandonato i miei sogni di gloria, ma dopo tutto quello che è successo non vedo l'ora di sfogarmi contro nemici veri e propri di cui non devo preoccuparmi della sopravvivenza. Vinceremo? Perderemo? Non sono sicuro che mi interessi, forse sarebbe meglio vincere per mantenere ancora per un po' la testa attaccata al collo, ma tant'è. Vedremo. <<Per quanto riguarda l'Elysium...>>, non lascio gli occhi del Gran Maestro, <<Come avrete già capito, Valerius Urthadar è mio fratello maggiore. Credo che tutti i presenti conoscano bene o male la sua storia, era ritenuto morto, ucciso da una famiglia rivale, ma evidentemente è riuscito a salvarsi in qualche modo e ora combatte tra le fila di Kalisi. Mi sto occupando della situazione... ma non posso fare molto, finché non vinceremo questa guerra. Per ora vi chiedo di considerarlo come uno dei tanti altri soldati che dobbiamo affrontare>>.
Our wills and fates do so contrary run
Gildas Demonar
«Tranquillo, tutto bene piuttosto?» rispondo scuotendo il capo in senso negativo a questa domanda e mi massaggio le tempie per cercare di scacciare almeno per qualche secondo quell’idiota di Nikah che continua a urlare senza sosta. Ho mal di testa e ciò non fa bene al mio controllo. Respiro profondamente e imi impongo di ascoltare soltanto le parole del Re. L’uomo ci annuncia della sconfitta presso l’Elysium e di scatto guardo Vicent, preoccupato da chi possa averlo battuto. Torno con gli occhi sul Re mentre Nikah continua a ridere sguaiatamente “eccolo il tuo eroe!” sghignazza divertito «come molti sapranno, la Valle confina con l'Adamantem, ma nonostante questo è una terra fertile, ricca di vegetazione, protetta dalle alte montagne che non lasciano giungere i venti freddi del Nord» fa una breve pausa e posa lo sguardo sul Comandante Urthadar e poco dopo su dime, deglutisco sapendo già cosa sta per dire. Annuisco deciso e guardo per un attimo il Comandante scorgendo sul suo viso un sorriso che ricambio con un cenno del capo mentre sento il sovrano rivolgersi a Vicent per chiedere un resoconto dettagliato della battaglia appena trascorso. Sono curioso e per quanto sia strano accettare la sconfitta di Vicent, sono attratto dal voler sapere chi è stato a metterlo K.O. Il ragazzo inizia a parlare assumendosi come prima cosa tutte le colpe. Dei, quanto non lo sopporto quando fa così. Roteo gli occhi e ascolto il resto del resoconto venendo così a scoprire che la fautrice della sua sconfitta e solo una ex servetta della regina, tale Daphne Baratheon. L’altra ragazza se non ricordo male era l’assassina di Alistair Urthadar e la conferma mi arriva dalle parole di Vicent quando afferma che il riconoscimento gli è stato difficile fin quando non ha visto gli identikit. Spiega per filo e per segno come si sono svolti i fatti e io lo ascolto poggiando la testa nelle mani e sorseggiando un po’ d’acqua per rinfrescarmi la gola. Mi servirebbe una botta in testa in questo momento. Sono arrivato al limite della sopportazione con Nikah. «Nella seconda parte ho tentato di appianare la disparità tra noi ed i ribelli sfruttando la rigenerazione e combinando l’attacco con quello della mia compagna di battaglia cercato di ferire la Baratheon ma, era troppo veloce, e, nel caos generale provocato da un gruppo di cervi sotto simbiosi, la Baratheon ha utilizzato uno scudo per fulminare ogni avversario nel raggio di cinque metri, esclusa la Reietta che era impegnata ad attaccare l’altra ribelle. Penso che Nymeria sarà più efficiente di me nel fornirvi le informazioni sull’Urthadar, è tutto» torna a sedersi e io prendo a meditare sulle sue parole. Targaryus sta allenando le sue truppe e ci hanno sopraffatto. Dannazione. Stringo i pugni sotto al tavolo e poi li sciolgo quando sento la presa della bestia fare leva su un braccio per sollevarlo. Respiro profondamente e lo afferro da una spalla stringendo e nascondendo la cosa al resto dei presenti con una grattata. Lancio una rapida occhiata verso Adamantia e la vedo, come al solito, annoiata da questa riunione. Il silenzio prende piede in sala e a romperlo e il comandante stesso visto che di Nymeria non v’è traccia. Sarà andata a nascondersi in qualche buco? Ci giurerei. «Sir Demonar è un abile guerriero, conosco il suo stile di combattimento ed è... diverso dal mio, ma proprio per questo credo che potremmo essere un duo incontrastabile» ricambio il sorriso che mi rivolge con un cenno di assenso del capo e ascolto quello che ha da dire prima di intervenire a mia volta. La valle di Candonga è un territorio importante sia strategicamente che storicamente. Non possiamo permetterci di perderlo. IO non posso permettermi di perderlo. «Per quanto riguarda l'Elysium...» l’uomo fissa i suoi occhi in quelli impassibili di Lantis. L’uomo spiega in fretta la storia di questo Valerius terminando con la richiesta di considerarlo al pari degli altri nemici. Feccia. Fine. «Come già asserito da voi, mio Re, cercherò di farmi onore in questa battaglia. Io e il Comandante siamo molto diversi in combattimento ma penso che questo possa costituire un punto di forza in questa battaglia.» guardo serio, per un attimo l’uomo che scenderà con me e dopo qualche istante torno a fissare gli occhi del Re. Alzo il calice intimando al servo di versarmi da bere e torno a guardare Aiden «ad victoriam!» per poi sorseggiare lentamente. Se non ci saranno altre questioni, chiederò a Vicent e Cassandra di seguirmi. Devono sapere una cosa prima che io parta e l’arrivo di questa sera non giova per niente alle mie tempistiche…
LANTIS RAEGHAR
Una Baratheon... nonostante sia stata un'ancella di Lumen, proviene da una nobile famiglia di guerrieri, forse il Mietitore l'ha sottovalutata, sbagliando. Passa la parola alla sua compagna, che però è assente. Le botte prese dall'elfa devono avergli fatto male. Sto per rispondere ma le parole dei due prescelti mi catturano. Soprattutto quello che dice il Comandante Urthadar: Valerius, suo fratello maggiore, il legittimo erede di Capo Tempesta. Valerius che lotta per Drako. Non posso permettermi che anche Capo Tempesta passi i suoi uomini a Drako, la perdita dell'Adamantem è stata terribile già di per sè, se poi penso ad Esperin potrei anche perdere la pazienza. "Avete retto il governo di Capo Tempesta come, sono convinto, nessun altro avrebbe potuto. Alla fine di questa guerra sistemeremo molte cose, ora dobbiamo preoccuparci solo di vincerla" dico rivolto ad Aiden. L'allegria di Sir Gildas mi avrebbe certamente contagiato in passato. Ora... ora non sento niente. Sono in ansia per questa battaglia ma non riesco a mostrarlo. Mi alzo e con un tono freddo annuncio la fine della riunione: "Che gli Dei vi assistano per Candonga, cavalieri. Potete andare". Mi incammino verso il Castello, perdendomi tra le statue del viale. La luna, questa notte, sembra nascondersi... nemmeno lei riesce più a brillare su di me.
Vicent Dreth
L’umore è basso a tavola, com’è giusto che sia data la serie di sconfitte subite, ma noto che anche le presenze a riunioni ufficiali si sono ridotte drasticamente e questo lo trovo inaccettabile, soprattutto da parte della consigliera e dei guerrieri presenti alla torre, perché siamo in guerra. Siamo in guerra e solo a pochi sembra importare, Mi lascio sfuggire un sospiro amareggiato quando Adamantia, come al solito, fa notare l’assenza di Nymeria e decido di fare silenzio, abbassando lo sguardo, intanto che un pensiero mi attraversa la mente: possibile che io abbia usato male la rigenerazione a causa dei danni…? Eppure, su di me, ricordo che ha funzionato. Sollevo nuovamente lo sguardo ed ascolto i vari interventi tra cui la spiegazione circa Valerius Urthadar, fatto che conoscevo già, poi, facendomi riempire il calice, partecipo anch’io al brindisi esclamando, <<alla vittoria>> prima di bere. Ma non sorrido, non ci riesco, per quanto la conversazione con Cassandra mi abbia aiutato non riesco a togliermi dalla testa i dubbi su Caligus… Su Gray. Sono preoccupato. Quando Gildas chiede a me e Cassandra di seguirlo però cerco di non mostrargli il mio umore, sarebbe egoista da parte mia anche solo pensare di farlo notare dopotutto, e annuendo mi alzo dalla sedia rivolgendo un cenno di saluto ad Adamantia ed Aiden prima di abbandonare la sala. Mentre camminiamo però noto che Gildas appare inquieto, ed in effetti, durante la riunione, si è massaggiato la testa più volte. Nikah sta dando problemi. <<Andiamo in stanza>>, dico ed accelerando il passo rispetto gli altri due li anticipo aprendo la porta della camera e la mantengo con una mano per farli passare. Attenderò che entrino per chiuderla.
Ultima modifica di Damnedgirl; 29th February 2016 alle 23:29
La riunione giunge finalmente al termine.
Non ho proferito parola, me ne rendo conto, ma la mente è altrove in questo periodo.
Se voglio raggiungere il mio obiettivo, devo riuscire a soffocarla. E' ciò che farei volentieri, se solo potessi, ma la realtà è che posso solo sperare di rallentarla. Ben presto avrà il pieno controllo su di me e, per Raiden, preferisco conficcarmi un pugnale direttamente in gola e farla finita, piuttosto che permetterle di avere la meglio su di me.
-Ti conviene mangiare qualcosa o morirai di fame ed a quel punto non dovrai nemmeno sforzarti di prendere il coltello in mano...-
La sua voce.
La sua maledettissima voce.
Darei qualsiasi cosa per non sentire la sua voce squillante rimbombarmi nel cervello.
-Io darei qualsiasi cosa per non essere intrappolata in questo corpo, ma sto iniziando a farmene una ragione!-
Porto una mano alla tempia, nel tentativo di arginare l'ennesima fitta di dolore, mentre con l'altra faccio cenno alla servitù di servirmi qualcosa di caldo. Effettivamente dovrei mangiare qualcosa.
Riesco anche a chiedere al Primo se posso spostarmi in un'altra stanza, visto che ci sono diverse stanze libere al momento e mi assegna proprio quella che apparteneva alla vecchiaccia. Tsk. Guarda un po' il caso.
-Sarà meglio assicurarsi che la servitù abbia cambiato le lenzuola, non credi?-
Intanto quella stupida vecchia saprebbe come farti stare zitta, per Raiden!
Deirdre... Deirdre... se solo fossi ancora qui... non che senta la tua mancanza, ma la tua conoscenza mi avrebbe fatto sicuramente comodo. Maledizione!
Mi viene servito un brodo caldo e ne approfitto per chiedere alla servitù di spostare tutte le mie cose : devo assolutamente iniziare a creare i miei intrugli, se voglio sperare di tenerla a bada ancora per un po'. E sì... ho chiesto anche di cambiare le lenzuola: la prudenza non è mai troppa.
Sono arrivata fin qui... non posso mollare... non ora...
Non appena avrò finito di mangiare, mi recherò in biblioteca per consultare qualche libro ed infine mi ritirerò nella mia nuova stanza. Se solo questa stronza la smettesse di fischiettarmi nel cervello! Che mal di testa!
Nb. Azione di Cassy... concordata <3
Ultima modifica di valuccia85; 10th March 2016 alle 12:40 Motivo: aggiunta immagine con nome
CASSANDRA DE LAGUN
Non riesco più a riconoscere Lantis, la sua reazione alla sconfitta è stata pacata, ma in un modo inquietante. Non reagisce particolarmente al racconto di Vicent, non si mostra irritato ed elenca senza emozioni i nomi di chi deve scendere a Candonga. Aiden e... Gildas. Un peso improvviso mi piomba sul cuore quando il Re pronuncia il suo nome. Tutti abbiamo il turno di scendere in battaglia, siamo tutti scesi una seconda volta e quindi i loro nomi erano prevedibili, eppure... eppure speravo che non toccasse mai a lui. La sua situazione con Nikah è ben lungi dall'essere stabile, non sappiamo cosa quel diavolo che si porta dentro potrebbe fare in battaglia. L'altra volta... l'altra volta non so cosa sia successo all'Auspex, magari andrà tutto liscio come allora. Araneae mi chiede della stanza, ne approfitto per appendere al muro della sala la nuova disposizione delle stanze, così che anche gli assenti possano consultarla. Attendo che lantis vada via, per prendere la parola. "Sono un po' delusa dalla scarsa affluenza alla riunione, questa guerra sta per finire, siamo in una grave situazione, ogni assenza può essere vista come un tradimento. Cercherò di parlare a Lady Loren e Lady Alinor, soprattutto lei è Consigliera e la sua assenza è davvero ingiustificabile" dico con severità. Poi indico il foglio che ho appeso: "Lady Loren potrà prendere la stanza della Principessa Esperin" dico intristendomi qualche istante. Da quando ci ha traditi, Lantis è peggiorato, la guerra è diventata difficile, abbiamo perso l'Adamantem... respiro a fondo. "Lady Araneae può prendere la stanza che fu di Deirdre, Sir Alagos e Sir Gildas dovranno pazientare nell'avere un compagno" dico sorridendo. Ho preferito dare priorità alle nobili, perchè non sono abituate a dividere la stanza con qualcuno, mentre gli uomini hanno fatto da soldati, sono più avvezzi alla caserma. Finito di parlare, seguo Vicent e Gildas in camera loro. Con la porta chiusa alle nostre spalle domando preoccupata: "E' successo qualcosa Gildas?". Spero vivamente di no, ma avrà sicuramente qualcosa di molto importante da dirci se ci ha convocato in privato.
Nikah Demonar
La riunione volge finalmente al termine e il Re decide di congedarci tutti, mi fermo solo quando sento Cassandra annunciare la disposizione delle stanze e faccio cenno di no col capo quando dice che io e coso dovremo aspettare. Non voglio cambiare stanza. Mi massaggio le tempie quando sento Nikah urlare e per un attimo la vista si offusca lasciandomi vedere solo un alone grigio davanti agli occhi. Scuoto il capo e il dolore diviene sempre più forte. Sempre più incessante. Mi muovo a tratti quando Vicent ci conduce in camera e mi appoggio al muro barcollando per i dolori che divengono ad ogni passo sempre più lancinanti. L’appoggio della mano viene meno e mi sento quasi all’istante sorreggere da Vicent che mi afferra per la giacca e mi sorregge per un braccio prima di farmi sedere sul suo letto. «È successo qualcosa Gildas?» dice Cassandra. Digrigno i denti e mi piego su me stesso reggendomi la testa ma una risata… dapprima lieve, incontrollata, poi sempre più incessante fa capolino dalle mie labbra come una sorta di singhiozzo. Rido ma non sono io, sollevo il capo guardandoli e mi porto le mani davanti la bocca terrorizzato. Prima che il dolore incessante riprenda di nuovo, sempre più forte. «Io… non ho finit-» Gildas scivola lasciandomi passare e mi prendo finalmente ciò che mi appartiene «oh dai, Gildas… non vorrai annoiarli con le tue baggianate! Questi stronzetti non vedono l’ora di liberarsi di te per andare chissà dove a divertirsi tra loro, vero Vicent?» il bastardo però non molla, mi tira a sé aggrappandosi sempre più forte, tirandomi nella sua idiozia «non ascoltatelo, vi prego!» dico disperato ansimando per il dolore e mi stringo la testa sempre più forte poggiandomi sul letto col fianco, la mia mano graffia e si ribella tirandomi i capelli prima di estendersi verso la ragazza e materializzare tra le fiamme la spada che lancia verso di lei con una forza che non mi appartiene. Chiudo gli occhi stringendo i denti e cerco di articolare le parole mentre Nikah mi schiaccia a sé con violenza stringendo col braccio il lenzuolo che si strappa sotto le sue dita che afferrano, tirano e scavano fino a sanguinare.
Termino di parlare e dopo qualche istante un urlo si libera dalle mie labbra e mi piego su me stesso contorcendomi per i dolori mentre sento tutto il mio corpo pervaso dai fremiti. Le ossa sembrano spezzarsi ed è come se stessi per esplodere. Soffoco le urla nelle lenzuola «aiuto…» mormoro dolorante mentre le lacrime rigano il mio viso che muta espressione repentinamente provocandomi fitte per tutto il viso «finalmente!» dice con voce roca il mostro guardando alternativamente i due prima di scoppiare a ridere. Prendo di nuovo possesso di me stesso e sento il dolore divenire insopportabile fino a trasformarsi in convulsioni prima impercettibili poi sempre più violente mentre sento il corpo pervaso da innumerevoli coltellate «Cassandra… Vicent…». Sento dei passi, incerti e pesanti e poco dopo… il buio. Nessuna luce, nessun suono. Nessun dolore o sensazione a me nota. Nulla… solo e soltanto il buio più totale. È questo l’inferno? Muovo gli occhi ma non vedo nulla. I miei occhi ruotano fino a trovare Gildas avvolto in quella oscurità che impregna il mio essere e che piano piano inizia a divorare il suo corpo. Inerme, non si muove e per un attimo quasi infinito mi sembra che dorma… morto… rido, rido sempre più forte. «Ciao ragazzi…» i muscoli tornano a muoversi lasciandomi finalmente libertà di movimento, niente più Gildas, niente più urla e ricordi sconnessi… niente più Serana. Credo di doverti ringraziare, Gildas, senza la tua stupidità, ora non avrei potuto distruggerti definitivamente. Solo e soltanto Nikah. Io. Da solo. Volto lo sguardo verso di loro spalancando gli occhi arrossati e mostrando un enorme sorriso schiacciato dal viso sul materasso. Mi sgranchisco il collo e mi accovaccio sul letto, come una sorta di avvoltoio mentre il mio sorriso si fa sempre più aperto «volete fare un piccolo gioco? Dai… “indovina chi!?”» li guardo inclinando la testa di lato e saettando gli occhi da uno all’altro. Avanti, fatemi vedere i vostri maldestri tentativi di salvare il piccolo Gildas…
Chrysanta ---> Forma dormiente
*Azioni di Vicent concordate con Damnedgirl
**Flashback concordato con DELTAG e Albakiara
*Flashback 3/3*
E' notte
CASSANDRA DE LAGUN
Siamo soli noi tre nella stanza, con le porte chiuse e la tensione si può fendere con un coltello. Gildas improvvisamente si agita, la scena cui assisto è raccapricciante. Nikah cerca di vincere, ma Gildas tiene duro, purtroppo non sembra abbastanza forte. Vorrei aiutarlo, fare qualcosa, mi avvicino per provare ad abbracciarlo e tenerlo fermo ma non ci riesco. Mi sento impotente, qualche lacrima scivola sul mio viso quando ci implora di non ascoltarlo. "Lo so Gildas" singhiozzo cercando di prendere il suo viso tra le mani. Mi sfugge, sembra esagitato, posseduto da Raiden in persona. Ascolto sconcertata il suo racconto, la nascita di quel mostro, di quella libertà selvaggia che è dentro di noi e che ha il lusso di fare ciò che noi non possiamo. Ciò che però vorremmo tanto fare. Materializza la sua kopesh, Nikah sta vincendo, io... io devo fare qualcosa. Schivo la lama e mi precipito verso di lui, tenterò di immobilizzarlo con una presa di lotta usando tutta la mia forza. Stringo soprattutto sul polso, così da provare a fargli cadere la kopesh. "Nikah ha giocato tanto ma ora tocca a me" dico dignignando i denti. "Davanti ad una cosa tanto orrenda, è normale volersi estraniare, volersi nascondere dietro un'altra faccia. Tante volte ho desiderato essere qualcun altro, non dover combattere questa guerra che ha quasi distrutto la mia famiglia, che ha distrutto la famiglia di Vicent. Io lo so che mi senti Gildas, lo so che sei là dentro. Quando sono stata investita a Primo, volevo sparire. Sono crollata nella mia camera, non... potrò mai sposarmi, mai avere figli finchè terrò fede al mio giuramento. La mia famiglia era a pezzi. Mio fratello è nei ribelli e come Primo avevo il dovere di catturarlo, se non ucciderlo. E questo pensiero mi faceva impazzire" dico con gli occhi lucidi, il ricordo di quei giorni non è facile da rievocare. "Eppure, un giorno mi sono detta che dovevo reagire, che fuggire era inutile. Dovevo affrontare i miei problemi. Bene o male l'ho fatto. La mia famiglia si è riunita, la guerra sta finendo. Non so che ne sarà di me dopo, ma non ho rimpianti. Gildas nemmeno tu devi averne, hai fatto quello che sentivi di fare, ma ora devi pensare alla tua vita, al futuro che puoi avere. Qualche settimana fa ti avrei detto che per la mia famiglia era tutto finito, ma oggi posso raccontarti tutt'altro. Niente è impossibile se lo vogliamo davvero... e tu devi volerlo, ci sono amici qui che ti vogliono bene!" dico con energia. Se sarò riuscita a immobilizzarlo, lo lascerò e mi allontanerò da lui.