ADAMANTIA FERALYS
La presa sul mio corpo è salda, se non fossimo in questa situazione potrei anche farci un pensierino, ma no: è l'assassino di mio padre e non mi interessa cosa pensa che io abbia fatto alla sua famiglia, la fine che hanno fatto se la meritavano tutti!
“Come hai fatto ad entrare? Teletrasporto, forse?”
“Sei fissata con questo teletrasporto! Una volta avrei dato qualunque cosa per avere dei poteri, almeno fino a quando non ti ho incontrata. Devo dire che qualcosa di buono l’hai fatta, anche se inconsapevolmente. Ma no, non ho nessun potere, è solo che la tua famiglia è molto amata, sai?” – ride sommessamente – “Ho incrociato un paio di amici dei tuoi che mi hanno dato qualche dritta per entrare. Sapevi che poco prima della rivolta degli Swann erano stati costruiti dei passaggi segreti? Credo sia in questo modo che Avernon Feralys è riuscito a sfuggire alla morte certa per mano di Lord Bolton.”
I Bolton: “Serpi” – mi limito a commentare e sono riusciti a fuggire – “E’ ora che vuoi fare? Moriremo entrambi tra le fiamme se continueremo a fare conversazione come due vecchi amici”
“Il fuoco non mi fa più paura, grazie a te, cara. Sono sopravvissuto credendo nella vendetta, ti avrei tolto tutto quello che tu avevi tolto a me: che peccato che tu sia figlia unica”
“Sei un bastardo!E’ per questo che hai prima ferito e poi ucciso mio padre?”
“Purtroppo la prima volta ho mancato il bersaglio, ma ho avuto l’opportunità di finire il lavoro solo per scoprire che Azor Feralys era già morto, da parecchio tempo a giudicare dall’odore!”
Che diavolo sta dicendo questo tizio? “Balle! Ti ho visto estrarre il coltello dal suo cuore, era pieno di sangue: il suo sangue!”
“Se non fossi sempre la solita avventata te ne saresti accorta anche tu, ma purtroppo non sei cambiata affatto.”
“Oh no, sono cambiata. Eccome se lo sono e se avessi avuto ancora entrambi gli occhi e un minimo di cervello te ne saresti accorto anche tu” – detto questo attingo a tutta la mia potenza di strega, lascio che il male che ho dentro si riversi nella stanza, libero di attaccarsi a quest’animale e succhiargli via tutto il coraggio e la presunzione che ha dimostrato finora. Bel coraggio, poi, a prendersela con un uomo costretto a letto e con una donna, peggio per lui!
*Aura di tenebra#Maestro – Infonde Terrore: Si hanno palpitazioni, ci si sente sottomessi, in alcuni casi sopraggiunge tremore ed ansia, altera la percezione che si ha di lui, divenendo una figura terrificante.
La presa sul polso si allenta quasi di colpo, il pugnale gli scivola dalla mano e sono finalmente libera.
Il calore delle fiamme è intenso, vedo le lingue di fuoco danzare ovunque nella stanza e mentre il bastardo si sta contorcendo sul pavimento avvolto dalle mie tenebre sto per sferrargli il colpo finale: mi avvicino a lui dopo aver raccolto da terra Medea ma il mio sguardo cade sul letto: il fuoco sta per divorare tutto.
“No! Padre!” – è irrazionale, lo so, è già morto che differenza fa se brucia fino a consumarsi mentre io mi libero del suo assassino? Ma non posso lasciarlo così, deve avere un degno funerale, degno del suo rango.
Lascio perdere il viscido bastardo e mi fiondo sul letto, cercando di spostare il cadavere e salvarlo dal fuoco, ma una volta lì scopro che non c’è sangue sulle lenzuola, almeno non quanto dovrebbe essercene, e che il corpo è freddo e rigido: non può essere, quel mostro aveva ragione. Non capisco, cosa significa? Chi è stato?
In un istante tutto diventa chiaro, il suo piano diabolico si snoda davanti ai miei occhi in tutta la sua meschinità: voleva che fosse lui ad essere accusato della morte di Azor, avrà anche dato un piccolo aiuto ai Bolton, un aiuto dei suoi. Chissà da quanto aveva pianificato tutto! Mi ha spedito in guerra sperando che morissi, che qualcuno facesse il lavoro sporco al posto suo, ma finora le ho rovinato i piani, le è riuscito solo questo, beh quasi.
Mi assale il panico, se dovesse sapere che l’ho scoperta potrebbe fare come dice Gildas, potrebbe sparire e solo gli dei sanno con quel dannato teletrasporto dove se ne andrebbe indisturbata, mi ci vorrebbero anni per ritrovarla. Mi si stringe il cuore a farlo ma devo lasciare che il fuoco nasconda la verità e copra i piani di vendetta. Mi volto verso l’uomo ancora preda del terrore della mia aura, se lo lascio qui finirà in cenere anche lui. La tentazione è quella di andare e lasciarmi tutto alle spalle: niente testimoni, nessuno che smentisce la storia.
“Dannazione, ma quando mi sono rammollita così?” – lo afferro per le spalle e lo costringo a guardarmi negli occhi: “Vai via da qui, esci da dove sei entrato e dimenticati di tutto. Dimenticati di me, della mia famiglia, della tua vendetta, vivi solo la tua vita.” – lo stringo più forte – “E sii felice. Tu che puoi.”
Charme - capacità di ammaliare e soggiogare la mente dell’avversario impartendogli un ordine (Non lo si può indurre a colpirsi da solo). Necessita di contatto visivo
#Maestro - contatto visivo entro 10 metri
L’uomo, di cui una volta forse conoscevo il nome ma che ora è solo uno dei tanti che ha incrociato il mio percorso, smette di tremare, si alza e scompare quasi subito dietro la parete che rivela un corridoio segreto.
Subito dopo si spalanca la porta e una decina di guardie si riversano nella stanza, ma non possono fare altro che trascinarmi fuori mentre le lacrime mi rigano il volto.
"Era ora!" - non mi stupirei se avesse usato lo charme su tutti i soldati qui al piano per impedir loro di intervenire in tempo.
“Adamantia che hai fatto? Ti ho vista andar via con i miei occhi, cosa ci fai qui?” – la voce un po’ stridula tradisce la sua insicurezza, ma non posso gongolarmi né rivelare la mia piccola vittoria.
“Si vede che la tua vista non è più quella di una volta” – le dico col mio solito tono sprezzante – “Azor è morto” – non tradisco nessuna emozione, non posso permettermelo, a contraddirmi solo le lacrime che prontamente asciugo con entrambe le mani – “C’era un uomo, con un tatuaggio e il viso pieno di bruciature. Ho provato a fermarlo.”
Eccola quella luce nei suoi occhi, quella che ha sempre quando sa di avere tutto sotto controllo: è fatta, adesso non posso più tornare indietro: “Torno alla Torre, tanto non è rimasto niente su cui piangere, solo un mucchio di cenere. Anche se rischierei di piangere sulle ceneri di un pulcioso materasso, anzichè su quelle di mio padre.”
Mi rialzo, ho i vestiti bruciacchiati e devo essere un completo disastro, ma non m’importa adesso. Mi incammino verso il Glados e mi lascio alle spalle la rocca, l’agitazione per cercare di domare le fiamme, il mio passato.
Sorrido, è ora di pensare al futuro.
Sarà una vendetta coi fiocchi, penso mentre la luce azzurra mi riporta alla torre.
E' l'alba, Gildas sarà già andato: spero per lui che torni sano e salvo, ne ho bisogno, ora più che mai.
*azioni dei Bolton concordate con serenarcc. Grazie