Esperin Raeghar
Il Comandante mi rassicura di provvedere immediatamente a perlustrare la Torre per scongiurare la presenza di qualche intruso, e la cosa mi tranquillizza molto. So che è un uomo valoroso, altrimenti non rivestirebbe il suo ruolo, ed abbiamo molte guardie quindi controllare tutto l'edificio richiederà pochi minuti. So che l'unico modo per raggiungerci è tramite il portale, sorvegliato giorno e notte, ma preferisco essere sicura, non vorrei pentirmi di una leggerezza simile in un momento come questo.
Lo guardo stranita quando però si avvicina, aggiungendo:
<<In confidenza, sospetto che tutto ciò sia solo uno scherzo, forse del giullare... Sembra un ottimo attore, potrebbe benissimo aver finto quell'esagerata reazione. Uno scherzo di cattivissimo gusto. In mattinata comunque parlerò con ogni soldato, e mi assicurerò di trovare il responsabile di questa bravata>>.
Sposto lo sguardo su Sir Demonar. Osservo il suo volto contratto dal dolore, la sua fronte imperlata di sudore, il tremore delle sue mani. Potrebbe essere solo finzione? Vorrebbe dire che quest'uomo è davvero un bravissimo attore, il migliore che io abbia mai visto.
<<
Non so, Sir Aiden, non giungerei a conclusioni affrettate. Sembra così...provato. Certe reazioni del corpo non sono manipolabili...>> rispondo a voce bassa, così da non estendere ad altri i dubbi del cavaliere.
Continuo ad osservare le reazioni dei presenti, per controllare che sia tornato tutto alla normalità, ma d'improvviso una risata agghiacciante mi fa sobbalzare.
«AAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH» urla Sir Demonar, ancora della sua posizione. Mi volto verso di lui quasi spaventata, temendo che stia uscendo totalmente di testa a causa di quello che è appena successo. Non che prima fosse molto... normale, come persona.
«Lady Feralys… ihihihih… siete davvero una grande attrice! Ahahahah… sappiate solo che ho adorato il vostro attacco!» lo sento aggiungere poi, rivolgendosi alla donna.
Ma cosa? E' totalmente impazzito!
Mi volto verso Lady Feralys, ripensando che in effetti è una delle uniche tre persone in questa sala a poter effettuare un attacco di quel tipo, ovviamente volendo escludere Sir Demonar a causa della sua evidente sofferenza. Ma non avrebbe avuto motivo di farlo, è assurdo. Non si può essere così crudeli.
No, non posso pensarlo, non posso credere alle parole di un folle. Ho parlato con lei, si è confidata con me come con un'amica. Mi ha aperto il suo cuore, confidandomi le sue preoccupazioni e rivelandomi della sua visita alla Zona Neutra. Non può aver mentito, stavo usando la mia magia per farla sentire al sicuro e farle percepire la mia buona fede. E' stata sincera e si è fidata di me, devo dimostrarle che non ha sbagliato a farlo.
Prontamente i due cavalieri smorzano la situazione, cercando di placare il nuovo arrivato, attribuendo il suo sproloquio alla situazione ed al duplice attacco magico subito.
Sir Aiden ci invita tutti a mangiare ed inizia a servirsi, ma io ormai ho perso l'appetito, come anche Sir Dreth, a giudicare dalle sue parole.
<<
Vi consiglio di evitare di lanciare accuse senza fondamento ai vostri stessi alleati, Sir Demonar. Ciò su cui si basa un'alleanza è appunto la fiducia reciproca>> volgo uno sguardo anche a Sir Aiden nel pronunciare questa frase, per fargli intendere che mi riferisco a tutti, lui compreso <<
e se la fazione si destabilizza i primi a rimetterci siamo noi che dovremo scendere in battaglia. Volete sopravvivere a questa guerra, giusto? Quindi, collaborate...per favore>> gli dico calma, non volendo interferire ulteriormente sulla precaria condizione mentale dell'uomo, ma volendo rimarcare il concetto.
Non dovremmo farci la guerra tra di noi, ma essere uniti contro chi vuole distruggerci.
Sono stufa di questo teatrino e di questa cena. Paradossalmente ogni volta che ci raduniamo per consumare il pasto succede il finimondo.
Torno a guardare Lady Alinor, sperando che si sia ripresa totalmente dall'attacco. Avrei proprio bisogno di una persona amica con cui parlare di tutta questa situazione, di quello che ho provato prima durante l'attacco, di ciò che mi tormenta. Una sorella... come spero sarà lei per me.
Continuo a guardarla dolcemente, in attesa della sua reazione, poi magari mi avvicinerò per parlarle, se la situazione lo permetterà.