NINIEL ITHILBOR
Morte.
Riesco a vedere, a sentire, ad annusare, ad assaporare ed a sfiorare solo questo.
Vedere tutti i corpi degli uomini e delle donne che hanno dato la propria vita per questa guerra. Alcuni per seguire degli ideali onesti e concreti; altri per aver accettato passivamente le fantasticherie e le congetture di una mente malata, distorta, corrotta; altri ancora per essersi abbandonati al desiderio di vendetta, per aver permesso a quest'ultima di accecarli, di consumarli, di distruggerli.
Udire i loro lamenti, la loro agonia, le loro vite abbandonare i loro corpi. Annusare l'aria, impregnata dall'odore del sangue, da quell'odore di morte e putrefazione che aleggia incessantemente intorno a noi. Percepire distintamente il sapore ferroso del sangue sulle mie labbra. Del loro sangue. Che imbratta anche le mie mani.
Uomini e donne che hanno dato tutto. Che hanno combattuto, nel bene o nel male, fino al loro ultimo respiro. Come potrò... come potremo... tutti noi... dimenticare?
Il tormento, il dolore, la disperazione, il sacrificio, la fine. Come potremmo mai cancellare tutto questo orrore dai nostri occhi e dai nostri cuori?
C'era veramente bisogno di arrivare a tanto? La resa era veramente così inaccettabile? La vita... la vita vale davvero così poco?
Continuo a guardarmi intorno, guardinga ed inorridita, mentre cammino in silenzio al fianco dei miei compagni reietti. Conosco bene la morte, è stata al mio fianco da quando sono venuta al mondo, ma ciò che i miei occhi sono costretti ad osservare in questo momento... tutto questo è... è... dilaniante.
Lacrima Mundi. Abbiamo lasciato l'accampamento solo da qualche ora, eppure sembra solo un ricordo lontano. Come se niente, prima di questo orrore, fosse mai accaduto.
Chiudo gli occhi solo per un istante e non riesco a vedere il lago, il cielo stellato che sovrasta gli alberi ed i cespugli, le tende, il tavolo delle riunioni. Non riesco a sentire le risate, le parole e le promesse che solo fino a non molto tempo fa mi inondavano le orecchie. Non riesco a riconoscere l'odore dello stufato che ho gustato poco prima di dormire, quello intenso dell'erba o quello dell'idromele, con cui mi sono bagnata le labbra per festeggiare, a modo mio, la vittoria della nostra fazione. Non riesco a toccare... a percepire... a ricordare quasi, la gioia e la serenità che fino a poco fa albergavano dentro di me. Davanti a questa follia è... è tutto improvvisamente svanito.
Poi apro di nuovo gli occhi e... le vedo. Prima lei, Isyl, la mia amica ribelle che ha preferito abbandonarsi a quel desiderio di rivalsa che ci ha condotte su due strade diverse. Eppure... eppure ora siamo qui. Di nuovo unite. Di nuovo insieme. Non come avrei voluto, questo no, ma siamo qui. Poi... lei. Quella... quell'essere. Colei che ha segnato la fine della vita terrena di mia madre. Colei che, nella mia visione, le strappava il cuore dal petto, mentre un sorriso sadico e diabolico si faceva strada sul suo volto. Colei che mi ha maledetta, che ha tormentato la mia stirpe, che... che vuole uccidermi.
Il battito cardiaco accelera, un brivido mi percorre la schiena, la rabbia inzia a montare, la salivazione si azzera ed in un istante Earine si materializza tra le mie mani. Posso farlo. Ora. In questo preciso istante. Posso incoccare una freccia, prendere la mira, trattenere il respiro e scoccare. Potrei trapassarle la gola, senza il minimo sforzo. Si accascerebbe a terra, agonizzante, e solo quando il suo sguardo, incatenato al mio, fosse colmo di paura, sofferenza e consapevolezza... solo in quel momento potrei bloccare la sua testa sotto al mio piede, strapparle la freccia dal collo e guardarla morire. Dissanguarsi lentamente sotto ai miei occhi, mentre il sangue inonderebbe i suoi polmoni e la vita... quella insulsa e patetica vita... abbandonerebbe per sempre il suo corpo. Morte. Ancora morte. Earine svanisce dalla mia presa. Mi ridesto nel momento in cui, con la coda dell'occhio, noto il Re folle alzarsi in piedi e sguainare la spada. Mi rendo conto solo adesso che Drako si è allontanato da noi ed, insieme al capo dei Ribelli, ha raggiunto il fratello di Esperin. Non va. C'è... c'è qualcosa che... non so spiegarlo, ma il brivido che mi ha appena attraversato la schiena... sta per accadere qualcosa di...
Poi tutto accade rapidamente. Troppo rapidamente. In un attimo, Drako viene colpito alla schiena ed al petto e, senza emettere alcun suono, crolla sulle ginocchia.
Vorrei correre da lui. Vorrei scagliare tutte le frecce della mia faretra contro... contro i suoi nemici... i NOSTRI nemici, ma il mio corpo è come paralizzato e mentre l'aria fatica a raggiungere i polmoni, avverto chiaramente le lacrime solcarmi il volto. Morte. Ancora morte. Sempre e solo morte.
Poi... accade qualcosa che ha dell'incredibile: il corpo del nostro comandante inizia a mutare e dopo pochi secondi, che sembrano interminabili, la sua corporatura erculea lascia il posto ad una decisamente più... più... femminile. Una donna. Una donna? Drako... Drako è... era... una... una donna?
"Ma che cazzo..." enuncio in un sussurro, per poi arrestare le mie parole ed i miei pensieri quando vedo un bambino.
Anche lui, come la donna senza vita davanti a noi, ha una folta chioma rossa ed è... è... apparso dal nulla?!
Non riesco a capire cosa stia succedendo. Non so chi sia quel bambino, non so chi sia quella donna, non so quale fine abbia fatto Drako e non so se devo credere a cio che ho visto e se ciò che ho visto sia realmente accaduto o se sono vittima di un'altra fottuta visione, ma non me ne frega niente. Devo... devo fare qualcosa! IO DEVO FARE QUALCOSA!
Sto per richiamare il mio potere e permettere al turbine di liberarsi, ma improvvisamente mi sento terribilmente debole. Le forze mi stanno abbandonando e crollo inesorabilmente a terra.
Devo... devo riuscire a tenere gli occhi aperti... io... non devo... mollare... dev... devo... resistere.
Gli occhi diventano pesanti... sempre più pesanti. Quel... quel bambino sta... sta veramente sollevando il corpo di quella donna da terra?
Non... riesco a... tenere gli... occhi... aperti...
NB. Colori e modifiche entro 2 giorni, scusate