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  1. #331
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    La porta si apre lentamente e rivela la figura di lady Feralys. "Comandante, è una gioia per me sapere che in questo posto squallido c'è ancora qualcuno che conosce le buone maniere e sa che non si fa attendere una signora", mi saluta, per poi invitarmi ad entrare con un deciso gesto della mano.


    Le passo quindi di fianco e supero la soglia della camera. Noto con orrore che l'arredamento è povero anche nella sua stanza: non è certo posto per una nobildonna, questo. <<Vedo che anche voi non siete stata fortunata nella scelta della camera, Adamantia>>, esordisco, concentrato sul mobilio.


    Poi giro la testa verso di lei, con un tenero sorriso sulla faccia. <<Posso chiamarvi Adamantia, vero?>>, le dico con un tono fintamente mortificato. Cammino un po' per il locale, senza prestare particolare attenzione alla donna ancora sulla soglia della porta. Infine mi appoggio al muro di fronte a lei con la schiena e incrocio le braccia davanti al petto. La guardo dritto negli occhi, fiero, ma anche un po' divertito. <<Mi sono divertito molto a cena, quindi vi ringrazio. Ma mi chiedo il motivo di un tale spettacolo...? Vi annoiate così tanto, qui alla torre?>>. Non posso avere la certezza matematica che sia stata lei, ma in cuor mio so di avere ragione.

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  2. #332
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS


    Mi passa di fianco, sento il suo odore "Vedo che anche voi non siete stata fortunata nella scelta della camera, Adamantia. Posso chiamarvi Adamantia, vero?" La sua è chiaramente una domanda retorica, ma accetto con piacere questa lusinga.
    "Certamente, Aiden." - rispondo ammiccando. Dopodichè il comandante si pone di fronte a me, braccia sul petto e occhi nei miei:"Mi sono divertito molto a cena, quindi vi ringrazio. Ma mi chiedo il motivo di un tale spettacolo...? Vi annoiate così tanto, qui alla torre?"


    Sorrido di fronte alla sua sfrontatezza.


    "E' questo il motivo per cui siete qui? Volete estorcermi con la forza una confessione per poi farvi bello agli occhi della dolce principessa?" - mi avvicino a lui lentamente e, sostenendo il suo sguardo, continuo - "Il nuovo giullare di corte vi ha dunque convinto con la sua pantomima? Credete davvero che possa essere così crudele da fare questo ai miei alleati solo per testare la loro resistenza alla magia?" - scuoto la testa con esagerata indignazione - "Nessuno di voi ha prestato attenzione alle parole della principessa: un attacco dall'esterno. C'era una strega, fino a poco tempo prima tra noi, una strega temuta da molti, che ha abbandonato la sala da pranzo poco prima che si scatenasse tutto. Una strana coincidenza, non trovate?" - Sono vicino a lui, molto vicino e con l'indice della mano sinistra gli sfioro la spalla destra. "Non trovate, Aiden?"



  3. #333
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth

    Ci vedo doppio… O forse triplo? Non importa. Va bene.
    Scolo l’ultimo sorso di vino inebriando i miei sensi con il delizioso nettare.



    Ma come può del semplice succo d’uva essere tanto buono...? Guardo dispiaciuto il calice ormai vuoto rimpiangendo di non averne ancora.
    Sei un brutto… brutto… brutto vizietto. Lo so. Lo so. Ma… che ci posso fare? Pessima giornata. Pessimo umore. Pessimi ricordi... Quell’urlo unito all’aura di tenebra mi ha rimembrato qualcosa che non voglio riaffiori mai.

    Distruggerò tutto ciò che ami, Vicent…”.

    E’ in piedi davanti a me. La sua bocca assume la forma di un ghigno prima di scoppiare in una fragorosa risata.
    NO.
    Scaglio il bicchiere contro la porta e tappandomi le orecchie tengo gli occhi fissi sulla brocca vuota…
    Perché? Perché sei finito? Volevo bere fino a svenire. Ma ho fallito…
    E’ troppo tardi.Tremo. Sto male.

    “E tu sai perché, vero? ”.

    Perché mi TORMENTI?!
    Fuggo da lui, non voglio più vederlo… Barcollando apro la porta ed aiutandomi con il muro raggiungo l’agognata terrazza; qui la brezza serale mi aiuta a distendere i nervi, respiro l’aria a pieni polmoni ascoltando la quiete della notte.
    Sto già meglio. O almeno sto meglio finché lui non riappare. Mi fissa. Mi ride in faccia. Vedo il sangue. Sento ancora le sue urla…
    Mi dispiace.
    Crollo a terra e chiudendo gli occhi continuo a ripetere in una cantilena:
    <<Uccidimi…>>.
    <<Andiamo…>>.
    <<Fallo ora!>>.



    So che è quel che vuoi, perché temporeggi...?
    D’un tratto però sento una seconda voce; è una voce di donna che mi chiama e mi chiede: <<Sir! Sir?! Tutto bene?>>.
    E lui non c’è più. Non lo sento più.
    Apro gli occhi e vedo solo lei…



    Esperin. La mia dolce Esperin. Il mio secondo angelo.
    <<Ora s-sì>>, balbetto involontariamente. Non capisco… Fino a pochi minuti fa mi esprimevo correttamente! Conscio di non poter parlare come voglio mi porto in piedi e vado verso di lei. Ma la fanciulla è preoccupata, mi raggiunge a sua volta, abbracciandomi, cercando di farmi da appoggio per evitare che io perda l’equilibrio.
    <<Esperin…>>, le mormoro accarezzandola in viso e poi cingendola con un braccio dietro la schiena la spingo verso di me, più vicina... è un gesto involontario il mio, ma il corpo non risponde alla mente.



    Mi osserva confusa.
    Sorrido. Sto bene. Le afferro entrambe le mani con dolcezza e le appoggio sul mio petto guardandola negli occhi.
    Lo senti? Senti come il mio cuore sta battendo? E’ solo per te.
    Per te…
    <<Io non potrei… Non dovrei…>>, mi accosto al suo orecchio e le sussurro , <<Ma vi amo… Vi amo fin dal primo giorno che vi ho visto>>.
    Ma che sto dicendo? Ora anche le parole non rispondono alla mente, prendono vita da sole e non riesco ad incatenarle ai miei pensieri, chiusi nel cassetto della mia mente, dove dovrebbero restare... Sto per continuare a parlare ma la sua reazione mi spiazza: la fanciulla pone infatti un dito sulle mie labbra ed in silenzio si sporge baciandomi.



    La guardo incredulo.
    Come è possibile? Anche lei… prova lo stesso? E’ forse vero ciò che mi disse Kalisi, che non avrei mai vinto contro i miei sentimenti se li avessi combattuti…?
    E' così che mi inebrio di questo momento che pare un sogno. Passo il pollice sulle sue labbra, avido di ricevere un secondo bacio, ma lei mi blocca e si rivolge a me dicendo:
    <<Ora Sir…>>.
    In realtà non sento affatto ciò che dice. La mia mente mi gioca un brutto tiro facendo riaffiorare la frase usata durante l’allenamento in mattinata.
    <<… tutte le fanciulle... Non vorrà farne offendere qualcuna! >>.
    Eh? Tutte le fanciulle?
    La guardo perplesso. Ma forse lei intende le copie! Ma ora non ne vedo un’altra, chissà dov’è…
    <<Sissi - hic - gnora!>>, esclamo un po’ su di giri.
    <<Sir… Siete proprio sicuro di voler camminare? Non avete bevuto un po’ troppo?>>, mi chiede accigliata.
    <<Nahhhh! Tuuuuutto b-bene! Mai stato me - hic - glio! Che volete che mi faccia un bicchierino di vinoH!>>, gesticolando urto involontariamente uno dei candelabri che però rimane in equilibrio, provocando giusto un po’ di baccano.
    <<Ops. Eheheh…. Forse erano - hic - due….>>, mi blocco di scatto e la osservo assottigliando lo sguardo…



    Quanto vorrei tornare sulle sue morbide labbra ora…
    In modo tempestivo interviene però una seconda Esperin: <<Si può sapere che diamine state combinando a quest’ora! Oh dei… Sir Vicent, siete voi?>>.
    Eccola!
    Lasciando il braccio dell’Esperin originale mi fiondo barcollando sulla seconda e, fomentato dalla ricerca, la bacio con più trasporto… ma… la sto toccando?! Eppure le copie sono immateriali… Che abbia sviluppato nuove capacità? Non è comunque questo il momento di pormi certe domande.



    Devo ammettere che mi sembra meno collaborativa questa copia, ma si scioglie presto come l’originale, non faccio neanche in tempo ad alzare lo sguardo che ecco… un altro clone!
    Senza neanche pensarci mi avvicino alla terza Esperin e provo a baciarla, ma questa è fredda come il marmo e non ricambia il bacio, resta ferma neanche fosse una statua.
    Aggrotto le sopracciglia confuso e esclamo <<Che strano vi ricordavo più alta…>>, mentre mi gratto la testa.



    Le due Esperin si avvicinano, guardandosi l’una con l’altra e ridacchiando, ma non vi bado…



    Ma non stanno ferme… Ondeggiano avanti i miei occhi.
    <<Hem… State forse ballando?>> , è possibile che debbano girare così tanto? Mah.
    Prendo un bel respiro, concentrandomi, ed indicandole una alla volta con l’indice inizio a contare: <<E una… E due… e tre! Uh! Ne manca solo una... Yuhuuu dove vi siete nascosta?>>.
    Mi dirigo verso le scale per poter scendere al piano inferiore ma una delle due Esperin si pone di fronte a me ed afferrandomi per mano mi bisbiglia:
    <<L’ho vista in camera tua....>>.
    Anche la seconda Esperin si fa più vicina, giocherella con la cinta e con sguardo malizioso mi fa segno di seguirla…



    Mi lascio trascinare fino all’entrata della mia stanza, bloccandomi sull’uscio per domandare alle Lady <<E lei? Non viene con noi?>>, indico la terza Esperin.
    Stavolta però non ottengo alcuna risposta se non una risatina sommessa; mi sento infatti tirare dalla cinta all’interno della stanza…
    Sono spiazzato da tutta questa intraprendenza, la mia dolce Esperin è diversa da come la immaginavo, ma, ancora una volta, non è il momento di pormi domande.


    Ps: I ringraziamenti per la collaborazione li faccio nel post successivo...
    Ultima modifica di Damnedgirl; 8th January 2015 alle 01:29



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  4. #334
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Ricorderò per sempre il giorno in cui mia madre mi diede la mia prima, vera lezione di vita. Avevo poco più di dieci anni e fino ad allora mi ero dedicato solamente allo studio teorico della magia e alla lettura dei grandi classici, sotto l'attento controllo di mia madre. Non ho mai avuto un septon, lei si dedicò alla mia educazione, mentre mio padre e i miei zii si occupavano di governare i nostri territori. Il suo unico ruolo negli affari di famiglia era quello di creare l'erede perfetto, il degno Urthadar che avrebbe finalmente imposto il proprio volere all'intera Dohaeris. E un vero diplomatico, mi disse lei quel giorno, deve sempre avere il controllo della conversazione: mai lasciare al proprio avversario il vantaggio della parola. Così mi allenava mia madre: mentre usavo la spada con mio padre, lei mi addestrava all'arte dell'oratoria, improvvisando spesso vere e proprie discussioni e litigi. Lady Feralys me la ricorda molto: fiera, spavalda, sicura di sé. E sempre un passo davanti agli altri.


    "E' questo il motivo per cui siete qui? Volete estorcermi con la forza una confessione per poi farvi bello agli occhi della dolce principessa?", mi dice Adamantia con un bellissimo sorriso stampato in faccia. La vedo avvicinarsi, come una pantera si avvicina alla sua preda. Una metafora che mi sovvenne anche durante il mio colloquio con la regina, eppure in questo caso... Mi sento a mio agio, per nulla teso come allora. Siamo sullo stesso piano, è un gioco alla pari: è più divertente. "Il nuovo giullare di corte vi ha dunque convinto con la sua pantomima? Credete davvero che possa essere così crudele da fare questo ai miei alleati solo per testare la loro resistenza alla magia? Nessuno di voi ha prestato attenzione alle parole della principessa: un attacco dall'esterno. C'era una strega, fino a poco tempo prima tra noi, una strega temuta da molti, che ha abbandonato la sala da pranzo poco prima che si scatenasse tutto. Una strana coincidenza, non trovate?". La guardo intensamente, colpito dalla sua retorica: mi sta confermando di essere la responsabile, ma al tempo stesso sta suggerendo un capro espiatorio. Testare la nostra resistenza alla magia... Era quindi questo, il suo scopo? Non il puro intrattenimento? Mi incupisco un attimo, prima di mascherare i miei dubbi con un sorriso: è molto lungimirante da parte sua. Forse troppo. Non devo dimenticare che chiunque, in questa Torre, al momento è un mio rivale. Per quanto carismatico e stupendo esso sia.


    La donna è così vicina che posso annusarle i capelli. Vorrei allungare una mano per accarezzarli, tirarli, strapparli, ma non posso. Il suo tocco è divino e la sua voce è miele per le mie orecchie, ma ho imparato anni or sono come controllare certi istinti. <<Non ascolterei quel folle nemmeno se me lo ordinasse il reggente in persona. No, ero convinto foste voi la responsabile perché vi ritengo degna di un tale gesto, e credetemi se vi dico che lo intendo come un complimento. Ma... Mi fido di voi, Adamantia>>, non è vero. Ovviamente non è vero. Alzo la mano destra e la appoggio alla sua guancia: una tenera carezza, un dolce movimento con cui le alzo il viso per guardarla negli occhi. <<Vi credo, e non indagherò oltre. Non con voi>>. Faccio una pausa di qualche istante, attimi in cui mi perdo nell'azzurro delle sue iridi. <<Non ho bisogno di farmi bello agli occhi di nessuno, lo sapete...>>, sussurro mentre le dita della mano si aprono, si inarcano, finché le estremità delle unghie sono a contatto con la pelle della donna. La faccio quindi scorrere verso il basso, lasciando un lievissimo segno sulla sua candida carnagione: giunto infine al mento, lascio riposare la mano sulla sua spalla. <<L'unica persona a cui rispondo veramente è me stesso>>.
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  5. #335
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters





    <<E cosa volete che faccia? Volete che dia inizio ad un'inquisizione ai danni dei miei stessi alleati, tramutando la Torre in una specie di carcere?>>, mi fa sir Aiden con un tono di voce è leggermente stizzito.
    Giusto, perchè questa Torre non è già un carcere. <<Non avete forse sentito le parole della principessa? Ciò su cui si basa un'alleanza è la fiducia reciproca. Comprendo la vostra preoccupazione, ma dovete avere fiducia nel vostro comandante, lady Waters. Vi assicuro che il responsabile di questa bravata, interno o esterno alla fazione che sia, non rimarrà impunito>> continua poi, con più calma.
    Lo fisso dritto negli occhi, inarcando le sopracciglia. Troppe volte è stata pronunciata la parola fiducia. E di chi dovrei fidarmi? Forse dell'ambigua Lady Feralys? Del pazzo giullare appena conosciuto? Lady Esperin è un'ingenua se pensa di potersi fidare di tutti quelli che la circondano.
    Non mi dà il tempo di rispondere che china leggermente la testa e si avvia verso l'uscita. <<Perdonatemi, ma temo di aver perso anche io l'appetito. Taras, principessa, lady Feralys, sir Demonar...Vi auguro una buona continuazione>>.
    Mi spiace che sia bastato così poco per farlo stizzire, ma almeno l'ho allontanato dal vino. Uomini, vino e guerra non è mai stata una buona combinazione. Meglio restare lucidi e in guardia, sir Aiden.
    Lo osservo allontanarsi seguito poco dopo da Lady Feralys.





    La vicinanza che ultimamente ho notato tra i due non mi piace.
    Ho avuto l'impressione che il nuovo comandante abbia preso il posto del vecchio solo per non far nulla, per trastullarsi. Vorrei sbagliarmi, ma stava quasi per fulminare Gildas per un comportamento poco consono per poi mettersi a bere vino dopo un attacco magico che ha colpito tutti, Esperin compresa.



    Non ha senso, almeno che...non voglia nascondere qualcosa...o magari qualcuno.
    Qualcuno come la sua nuova compagna di merende.
    Prima di andare via mi ha assicurato che avrebbe trovato il colpevole. Vedremo.



    Dopo aver ingoiato un paio di gelidi pezzetti di pollo dal piatto, mi congedo con i presenti rimasti augurando loro una serena nottata e mi dirigo verso le mie stanze.

    Ultima modifica di scarygirl; 12th January 2015 alle 15:27


  6. #336
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    L'atmosfera in sala diventa man mano sempre più insostenibile. Uno dopo l'altro gli ospiti si ritirano nelle loro stanze, quasi tutti senza toccare cibo. L'ansia e la tensione sono palpabili nell'aria, chiudendo probabilmente lo stomaco ai presenti, me compresa.
    Lady Waters incita il Comandante a scovare subito il colpevole dell'attacco di poco prima invece di sedersi comodamente a mangiare, e condivido le sue perplessità circa il poco zelo dimostrato da Sir Aiden.



    Cassandra avrebbe eseguito immediatamente il mio ordine... sono perplessa, cerco di attribuire la sua reazione alla sicurezza assoluta che un attacco esterno sia impossibile. Ma siamo sicuri che sia così?
    D'altra parte un intruso ci avrebbe attaccati in maniera diversa, attentando alle nostre vite probabilmente, non mirando soltanto a farci provare spiacevoli sensazioni.
    Ma se non era un esterno, era uno dei presenti... uno di loro tre...davvero ignaro cosa possa aver spinto uno di loro a comportarsi in questo modo con noi. Assurdo. Dovrei...dovrei parlarne con qualcuno. Forse la septa... o forse Sir Dreth, che da soldato potrebbe aver notato qualcosa. O forse Lady Alinor, che sembra aver preso a cuore come me la faccenda.
    Mi volto verso di lei giusto in tempo per vederla discutere qualche altro minuto con Sir Aiden, il quale si appella al mio discorso sulla fiducia reciproca prima di uscire.



    Non capisco cosa c'entri la fiducia con il perlustrare il palazzo in cerca di intrusi, ma suppongo abbia frainteso le parole di Lady Alinor. Lei intanto cerca di mangiare qualcosa, anche se ormai è tutto freddo, e si congeda.
    Osservo il suo piatto, è ancora mezzo pieno. Non ha toccato cibo, come anche me del resto, deve essere rimasta molto scossa, ma dovrebbe mangiare qualcosa di sostanzioso per mantenersi in forze.
    La sala ormai è praticamente quasi vuota, resta solo Sir Demonar, dal quale mi congedo consigliandogli di andare a riposarsi per riprendersi dall'attacco subìto poco prima, e mi dirigo in cucina.



    Qui trovo alcune serve intente a riassestare fornelli e dispense, le vedo affrettarsi a poggiare i piatti ed inchinarsi non appena entro, per poi tornare frettolosamente, quando con un cenno le libero, a riprendere le loro mansioni.
    Mi avvicino ad una di loro e le chiedo di prepararmi un piatto con due fette di quella squisita torta di mele che Lady Alinor sembra gradire molto, ho intenzione di farle visita nella sua stanza, se non sarà troppo stanca, per offrirgliene un pezzo e farle compagnia col mio.



    Aspetto qualche minuto che la serva prepari il piatto, quando poi gentilmente me lo porge la ringrazio e mi dirigo velocemente verso la stanza di Lady Alinor. Arrivata davanti la porta busso piano, sperando di non svegliarla.
    <<Lady Alinor, sono Esperin. Posso entrare o siete già a letto?>>


  7. #337
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    TARAS

    Ci allontaniamo dall'ingresso e siamo quasi vicino al porticato e dalle sue parole immagino che voglia vedere il re. A quanto pare, Lady Esperin le ha confidato ciò che il Principe le ha detto, ovvero che Sua Maestà sta morendo. Con quel suo fiato pestilenziale, cerca di farmi capire che la Principessa le ha rivelato anche la vera causa della malattia: il veleno. Non lo cita esplicitamente, ma indubbiamente si riferisce a quello. Ragazzina, ragazzina... non sai tenere proprio la bocca chiusa eh? Sua Altezza il Principe non gradirà questa diffusione di informazioni sullo stato di salute dell'Augusto Genitore... accidenti, accidenti a lei! Le donne, croce e delizia di noi uomini! La Regina con i suoi capricci da primadonna, la Principessa con le lagne di una ragazzetta viziata! Cosa faccio, paleso alla strega dell'ovest, l'essere più ripugnante di tutta Dohaeris, che le sue notizie sono vere? Servirebbe a qualcosa negare? La mocciosa reale ha parlato, sarebbe sciocco da parte mia contraddirla. Il Principe... quando tornerà, potrebbe esserci la mia testa su una picca!

    "Onorevole septa, ahimè comprendo cosa stiate cercando di insinuare e davvero, per gli dei vorrei tanto negarvi ma... la realtà è che avete ragione... il nostro amatissimo Sovrano sta morendo a causa di un veleno, e questo ormai da un anno..." dico rammaricato. Ovviamente per me stesso e per quello che Lantis mi farà al suo ritorno: per quello sono in effetti molto rammaricato.

  8. #338
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Parole, parole, parole. Aiden è uno di quegli uomini che si compiace al suono della sua voce e continua a parlare per suo diletto.
    "Mi fido di voi, Adamantia. Vi credo, e non indagherò oltre. Non con voi. Non ho bisogno di farmi bello agli occhi di nessuno, lo sapete... L'unica persona a cui rispondo veramente è me stesso" Non avevo dubbi sir, nemmeno su questo. Mentre mi sussurra queste parole la sua mano vigorosa mi accarezza dolcemente la guancia, per poi costringermi a volgere lo sguardo verso di lui.


    Il suo tocco mi fa rabbrividire, non so fino a dove si spinge la passione e quando entra in gioco la freddezza glaciale che dimostrano i suoi occhi mentre li guardo, le sue parole mentre le ascolto. Potrebbe essere tutto un gioco di una notte oppure diventare qualcosa di più. Non parlo di amore, nessun fraintendimento. Si tratta di affinità di menti e azioni, rare volte si incontrano persone che la pensano come te, soprattutto uomini e quando si trovano beh ... bisogna approfittarne, spremere fino all'ultima goccia della loro utilità.
    Ah, gli insegnamenti di mia madre!
    E' il momento di dare una svolta a quest'incontro.
    "Aiden, adesso che la verità è stata appurata, vogliamo parlare di cose serie? Vorrei complimentarmi con voi per la vostra nomina a comandante, avete avuto un bel coraggio a scalzare la glaciale DeLagun e a farvi posto nell'Olimpo. Qualcosa mi dice però che la vostra ambizione non è placata, che il vostro desiderio segreto è ben altro. Dove volete arrivare, Aiden, se mi è concesso saperlo?"



  9. #339
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    La seconda lezione di mia madre fu che coerenza e onore sono una condanna a morte. A mio fratello Valerius, ahimè, non fu impartito lo stesso insegnamento: il suo buon cuore lo portò a un'umiliante morte nel sonno, per mano dei suoi stessi genitori. Un sacrificio che rinnegavo da bambino e che ho compreso solo nella mia adolescenza: una grande casata come la mia non può permettersi elementi deboli a suo capo. Perché è questo che ti rendono, coerenza e onore: debole. Un'ottima persona, ben voluta da tutti, amata dal popolo, ma debole. E non è di certo gente come Vicent a muovere i fili. La favella è una battaglia, combattuta con parole, sguardi e voce. Coerenza e onore sono punti deboli, quelli su cui ogni buon guerriero si concentra per sconfiggere il proprio avversario. E quando la strategia sta fallendo, si cambia. Quando la strategia non funziona si rischia, si gioca sporco, si fa di tutto pur di assicurarsi la vittoria.
    Quello che sto per fare io.


    Guardo intensamente Adamantia per minuti e minuti, che sembrano lunghissimi. Le voglio far capire che non si scherza più, che questo incontro si sta per concludere e che pretendo coglierne dei frutti. Faccio cadere la mia maschera, ho intenzione di mostrargli il mio vero io, la persona che solo mia madre e mio padre hanno avuto modo di conoscere. È difficile scendere dal palcoscenico, sono talmente abituato a interpretare un personaggio che spesso temo di dimenticare il mio essere. La donna che ho di fronte probabilmente non se ne rende conto, ma è un momento topico per il sottoscritto: solo i miei genitori mi conoscono veramente. Solo loro, e nessun altro. Nessuno. Fino ad oggi.


    Porto avanti la testa e la affianco a quella di lady Feralys. Sto guardando fisso davanti a me, lo sguardo è vuoto e severo. Ho la bocca a pochi millimetri dal suo orecchio e, nel parlare, probabilmente le sfiorerò la pelle con le mie labbra. <<Voglio ciò che è mio>>, le sussurro con un tono di voce così basso che probabilmente anche lei riesce a malapena a sentirmi. <<Voglio ciò che fu rubato cinque secoli or sono alla mia famiglia. Voglio ciò che sono nato per avere. Voglio vendetta contro una dinastia immeritevole, che non sa premiare le persone che portano avanti questo regno. Voglio...>>, sussulto un attimo. Una vena comica si inserisce nella mia voce. <<Voglio che ogni Raeghar vivente si inginocchi al mio cospetto. Voglio che invochino il mio perdono, voglio che si umilino. E poi voglio che muoiano: prima il re. Poi Esperin, davanti agli occhi di Lantis mentre io siedo sul trono. Lumen sarà terza. Poi offrirò una scelta al primogenito: la morte, o marcire nelle segrete. E poi lo ucciderò comunque, personalmente, tagliandogli la gola con la sua spada. Voglio governare questa nazione e salvarla dal baratro in cui è stata fatta cadere. E ci riuscirò, perché mi conosco, con o senza il vostro aiuto, anche se vi desidero... come alleata. Sono molto generoso con i miei alleati...>>.


    Non mi sarei sbottonato così tanto se non avessi un piano e delle solide basi, ovviamente. Nel caso in cui Adamantia non fosse la persona che penso che sia, chi di dovere crederà alla mia versione dei fatti, e non alla sua. E ho buoni motivi per esserne sicuro. Oh, Lumen...
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  10. #340
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Il primo sassolino che ho lanciato, è stato colto dal consigliere reale senza troppi indugi. Perfetto!
    "Onorevole septa"....ah! Crede che non colga quanto si storca la sua bocca, nel passarmi un rispetto che sente di non avere nei miei confronti? Eppure è così, caro il mio "giovinastro": perchè è questo che sei, di fronte a me. Solo un asino che non ha altre armi che piegare la testa, quel vestitino che indossi per la sottoscritta non raffigura nulla.



    E come tutti i ciuchi, per farti trotterellare dietro il padrone, prima ti si da la mazzata, e poi la carota.
    Guardo la fontana di fronte a me, concentrandomi sui fiotti d'acqua che seguono il ritmo cadenzato impostogli dal mastro costruttore: uno, due, tre e quattro.
    Uno, due, tre e...ecco la carotina!
    <<Suvvia, gran consigliere...>> dei miei sandali puzzolenti! <<So già cosa state pensando! Se il reggente si rende conto della gravità della situazione, non avrà nulla di che aversene, ne con la principessa, ne con...Voi. Lasciatemi dire che, a differenza di tutti quei medicucci o shamani dalla dubbie origini, Lady Esperin ha dimostrato più intelligenza di tutti loro messi assieme. Ebbene si, Lei ha avuto l'unica idea sensata, e nonostante io l'abbia ripresa sull'irruenza di cui si è macchiata, non ho potuto fare a meno di comprendere ciò per cui lo ha fatto, ciò a cui realmente anelava....è più che ammirevole. E' da omaggiare! In fondo, come enuncia il motto della sua famiglia? "Audere Semper!">> scimmiotto con voce comicamente cavernosa.



    Ah! Cerco di non ridergli in faccia, per tutti questi falsi complimenti....se mi sentisse Lady Esperin, si metterebbe a piangere dalla felicità! Nella sua stupidità, non si è resa conto di aver fatto la mossa migliore. Rincaro la dose un altro pò, giusto per essere sicura che arrivi forte e chiaro quello che intendo:
    <<Avreste dovuto vederla, degna figlia di suo padre! L'autorità con la quale mi ha interrogata, si, interrogata! Il suo modo altresì regale e mai minaccioso, come un comandante che non ha bisogno di urlare ordini, ma che con le sue parole calme e assennate, ti guida e ti porta a seguirlo. E così è stato...ho come avuto la sensazione, per un attimo, di trovarmi di fronte al Re in persona! Ma bando a queste quisquilie....la principessa ha ottenuto con le sue capacità ciò che davvero serve in questo momento: la mia sapienza. Perchè vi anticipo, consigliere....che forse una soluzione c'è, ora che conosco la causa del male. Ma di questo, ne comprenderete i motivi, ne parlerò direttamente con il reggente.>> gli dico infine, voltandomi verso di lui a quest'ultima frase.



    Puah! Lady Esperin che interroga me.....e quando lo si vedrà mai, questo giorno?
    <<E' un'altra però, la cosa che ora mi preme domandarVi, se volete che io non trascuri alcun particolare. Mi è stato detto anche...>> insinuo senza fare il nome della principessa, stavolta: <<...della morte della cuoca del reggente....uccisa!>> azzardo infine. Ho vissuto troppo a lungo per credere davvero ad una morte naturale.



    <<Mi auguro che siano state fatte delle analisi, o comunque ci si sia accertati della causa. In tempi tanto sospetti, la morte di una persona tanto vicina ai reali, seppur di un grado così infimo, non è da sottovalutare. Potete dirmi cosa sapete Voi, al riguardo?>> chiedo severa.



    Spero che tutta la manfrina sulla principessa e sul fatto dell'importanza di dirmi il vero, lo portino a darmi qualche informazione in più. Lady Esperin mi ha detto solo che è morta, probabilmente per malattia, ma io non ci credo. Non so se sa la verità e ha taciuto, o se davvero non sapeva altro....ma non ho nessuna intenzione di dire che è da lei che ho avuto questa informazione....


 

 

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