Esperin Raeghar
Sono nella mia stanza, coricata sul letto con solo la fioca luce delle candele ad illuminare parzialmente la stanza.
Sto dormendo tranquillamente, quando sento un tocco delicato sul mio viso.
Una calda carezza, dolce ma decisa allo stesso tempo, che tanto mi ricorda qualcuno, peccato che lui non ci sia più.
Apro piano gli occhi, pensando che sia Alinor, l'unica a poter fare una cosa del genere, quando ciò che vedo è invece...lui.
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Drako! Oddio...oddio sei tu!>> esclamo, alzandomi di scatto a sedere sul letto e gettandogli le braccia al collo.
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Ciao Pulce>> mi dice lui con voce tranquilla, chiamandomi col nomignolo che mi diede da piccoli, come se fosse tutto normale. Come se non fosse successo nulla.
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Non posso crederci! Come hai fatto ad entrare? Stai bene? Tu...non dovresti essere qui, Lantis tornerà a momenti, se ti trovasse ti farebbe uccidere!>>
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No, Lantis non è più un problema, Esperin>>
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C-cosa?>>
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Sapevo che era al Nord per la rivolta dei bruti e l'ho raggiunto per parlargli. Solo che lui...non voleva capire, era ostinato. Mi ha attaccato e io... ho dovuto Esperin. Non c'era alternativa...>>
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Tu hai...hai dovuto cosa? Ha ucciso Lantis?>> gli chiedo, mentre le lacrime cominciano a formarsi nei miei occhi increduli. Mio fratello, ha ucciso mio fratello.
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Ho dovuto Esperin. Lui era malvagio, ha avvelenato vostro padre, e...avrebbe condotto Dohaeris alla rovina>> Mi prende una mano nella sua, guardandomi negli occhi <<
Non sei felice di essere con me? Non era quello che volevi?>>
Sento formarsi un vuoto incolmabile, e l'ansia ed il dolore farsi strada nel mio cuore. Le parole mi rimbombano nella testa, prive di qualsiasi significato.
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No!>> urlo, ritirando velocemente la mia mano <<
Non così! Io non volevo questo. Quello che dici non è vero, lui non avrebbe mai avvelenato nostro padre, stai mentendo!>>
Mi alzo velocemente dal letto, per scappare lontano. Non voglio più stare lì, non voglio più sentire quelle cose. Sono tutte bugie, mi stanno tutti mentendo, perfino lui. Devo andare via!
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Aspetta, non andartene>> mi dice lui, afferrandomi per i polsi con forza.
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Lasciami! Lasciami!>> urlo terrorizzata <<
Ti ho detto di lasciarmi!>>
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Se lo meritava...>>
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No!!!>> urlo, svegliandomi di soprassalto.
Un sogno, era semplicemente un dannatissimo sogno, per fortuna.
Mi alzo dal letto, ancora con le lacrime agli occhi e il cuore che batte forte. Mi tremano le gambe, le mani, non riesco a calmarmi. Respiro profondamente, cercando di regolare il battito, mentre quelle immagini così vivide mi tornano in mente. Il corpo di mio fratello in mezzo alla neve, circondato da tutto quel sangue...ucciso da Drako. Scuoto la testa, per cancellare quei ricordi. Era solo un incubo. Niente di più.
Drako non lo avrebbe mai fatto, come ho potuto sognarlo! Per lui Lantis è come un fratello, non potrebbe mai ucciderlo.
Mi sono sicuramente lasciata condizionare dalla conversazione con Lady Feralys. Devo smetterla di rimuginare sulle cose, ecco le conseguenze!
Eppure...se ha davvero detto quelle cose vorrebbe dire che non lo conosco come credo. Che nasconde qualcosa. Mai fidarsi di nessuno, è quello che continuano a ripetermi.
Di nessuno...neanche dell'uomo che amo?
Mi volto verso il quadro raffigurante la mia adorata madre, che ho fatto portare qui da Palazzo, in cerca di conforto.
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Madre mia, quanto vorrei che foste qui con me. Io... non so più a chi credere>>
Mi avvicino al catino, riposto in un angolo della stanza, e mi sciacquo il viso. Ormai l'idea di riprendere sonno è impensabile, sono troppo agitata.
Lantis ti prego, torna presto a casa!
Esco in corridoio, diretta in sala da pranzo. Chiedo di servirmi qualcosa per colazione in giardino, ho bisogno di aria fresca. Mi siedo ad uno dei tavoli da the vicino la fontana, ed attendo che arrivi qualcuno degli ospiti, probabilmente stanno ancora dormendo. Poco male, ho proprio bisogno di un pò di pace.
Mi guardo intorno e noto più avanti Sir Aiden con la septa. Che strano... Di cosa staranno parlando?
Da qui non li sento, e decido di non intromettermi nella loro conversazione.
Osservo il piatto che mi è appena stato servito ed inizio a mangiare distrattamente.