Esperin Raeghar
Il Lord appare alquanto infastidito dell'interruzione della Septa, ma poi torna a dedicare totale attenzione alla mia persona.
“Voi siete esattamente come Vi immaginavo Principessa” mi dice dapprima, osservandomi. Non so cosa immagini di me, ma qualunque idea abbia è sicuramente distante da quello che sono.
Ma non è questo nè il luogo nè il momento adatto per farlo ricredere. Quello che voglio ora è che pensi di avermi totalmente sotto controllo, così da poter prendere tempo e parlare di questo accordo con mio Fratello. Probabilmente non si rende ancora conto delle implicazioni che ne conseguono... magari potrei fargli cambiare idea, convincerlo ad aspettare un pò.
Ma aspettare cosa? Non lo so...
“Il mio sangue scorrerà in Vostro figlio attraverso la mia progenie, sono certo che Ryuk sarà un degno compagno di vita e non perché Vi stiamo obbligando a farlo.. io e Vostro Fratello”
<<
Non ne dubito mio Lord, e potete essere certo che io sarò una moglie all'altezza delle aspettative di Vostro Figlio>> gli rispondo, atona. Non vedo l'ora che questo supplizio finisca.
Mi guardo intorno qualche istante, concentrandomi sull'infermeria. Chissà se Alinor si è ripresa. Attraverso le tende della stanza noto la sua figura, accanto a quella di mio Fratello. La vedo osservare nella mia direzione...chissà cosa si staranno dicendo. Spero solo che Lantis non sia troppo duro con lei... è così dolce e di animo gentile.
Ma il Lord riprende il proprio discorso, e torno a dedicargli totale attenzione.
“Gli occhi che mio figlio ha ereditato da me, si accorderanno perfettamente con la vostra carnagione” mi dice, ed il suo modo di fare mi pare leggermente sarcastico. Quanto sa essere viscido quest'uomo... non ha limiti. Provo un profondo disgusto sia per la sua persona che per le sue parole...quanto vorrei che se ne tornasse al suo Castello, lasciandoci vivere serenamente.
<<
Ne sono certa, mio Lord. Come la carnagione di Vostro figlio starà benissimo con il colore dei miei occhi, qualora nostro figlio dovesse ereditarli. L'importante, concorderete di certo, è che cresca sano e forte>> gli rispondo, decisa. Stiamo parlando di un mio ipotetico bambino, non permetterò che controlli anche lui, come se fosse suo figlio.
Poi alza gli occhi verso l'armeria, dalla quale è piombata giù la Septa, e palesa l'intenzione di voler andare a guardare l'allenamento. Seguendo il suo sguardo scorgo Sir Dreth e Cassandra sul balcone, intenti a parlare. Probabilmente si stanno organizzando in vista dei prossimi turni di guardia, mi dico, ma poi noto Sir Dreth guardare nella nostra direzione. Chissà...magari stanno parlando proprio delle imminenti nozze...o del Lord.
Il suo arrivo ha certamente destato molto scalpore alla Torre.
“Venite con me” mi ordina quasi il Lord, porgendomi la mano.
Dopo un attimo di esitazione...
...allungo la mia mano, sentendo il contatto con la sua. La sua mano è forte, decisa, temo che da un momento all'altro con un semplice movimento possa spezzarmi un braccio.
Dal suo corpo si espande una forte energia che in pochi istanti avvolge anche il mio corpo, facendomi perdere contatto con la realtà circostante. Sento la fontana farsi sempre più distante ed astratta, le particelle del mio corpo scindersi, confondendosi con quelle d'aria. Chiudo gli occhi incerta, e quando li riapro sono nuovamente con i piedi saldamente ancorati al terreno, in armeria.
Davanti a noi la Septa e Lady Adamantia si stanno allenando duramente, a giudicare dai segni sui loro corpi. La Septa ha appena urlato di dolore, prima di sferrare a sua volta un attacco all'altra donna.
Torno a guardare il Lord... si starà divertendo nell'osservare tutta questa violenza?
Osservo inerme lo spettacolo...sperando che nessuna delle due si faccia troppo male, quando interviene Lantis chiedendo ad un servo di chiamare i guaritori. Ne approfitta anche per comunicare al Lord che passerà la notte ad allenare le due donne, e che quindi può cominciare ad incamminarsi. Finalmente.
Ho bisogno di aria pulita. Devo uscire da qui...al più presto.