Anno CXLV D.D.
Paese imprecisato a Sud di Dohaeris.
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Fammi vedere se ho capito...>> rispondo velocemente al mio interlocutore, come se stessi davvero prendendo in considerazione la sua proposta:
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Io ti faccio da bambinaia fino alla barriera, sdradico per te la foresta degli alberi neri, e una volta li....?>> gli domando conoscendo già la risposta, osservandolo fintamente presa.
L'uomo rimane impassibile, e mi squadra con quegli occhi piccoli e dorati che mi ricordano quelli di un felino....un tenero gattino?
Non scherziamo...so riconoscere i degni avversari, e questo qui ne ha vagamente qualche qualità, peccato che-peccato che...
Il giovane inspira dal naso, prima di parlare in un soffio lento e posato:
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Una volta li sarai ricompensata degnamente.>> si limita a dire senza fronzoli.
Il suo portamento è in netto contrasto con le sue vesti...mi sembra quasi...familiare.
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Mh!>> uno sfruffo esce dalla mia bocca, mentre rimugino sulla sua figura: un soldatino semplice, non mi stupirebbe di quelli sacrificabili da prima linea, nessun emblema sui suoi stracci, malandati e sporchi.
Che sia fuggito dalle milizie in cerca di fortuna? E vuole trovarla con me?
Eppure è così...fiero!
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Mi incuriosisci...no, non le stronzate che hai detto! Tu...tu mi piaceresti...>> sibilo ghignando e puntandolo con l'indice, per poi avvicinarmi piano.
Il ragazzo non arretra, nemmeno di mezzo centrimetro, ma per un secondo le palpebre si allargano: un breve secondo che mi conferma che anche lui ha paura della Strega dell'Ovest...chi mi ha dato questo nomignolo poi, lo vorrei sapere!
Questo tizio è la dimostrazione vivente che non sono i titoli a contare, ne le proprie origini o il sangue che si ha nelle vene.
La nostra forza, la nostra essenza...è questo che siamo in quanto vivi.
Nonostante non abbia alcun cognome da vantare, mi guarda come farebbe un Re! Non risponde a casati, non risponde a legami familiari, ma solo a se stesso...come la sottoscritta.
Se riesce a trarre forza da ciò, non è un totale mentecatto.
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Di quella montagna pietrosa non me ne faccio niente!>> bercio nel dargli le spalle e tornare alla mia scrivania.
Lo sento inspirare aria tra i denti, sta per rispondermi, ma lo anticipo:
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O forse hai altro con cui compensarmi? Possiedi ricchezze? Io me ne procuro quante ne voglio! Minerali rari, erbe introvabili, antichi manuali rituali? Cos'hai da offrirmi?>> chiedo velocemente rivoltandomi verso di lui. Conosco anche questa risposta, e sto perdendo la pazienza.
Come una statua, il soldato reagisce con una staticità esemplare...le labbra si muovono appena:
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Una volta li->>
<<
Ora...>> rimarco io: <<
...ora....cosa hai da offrirmi?>> ridomando trattandolo come uno stupido.
Non abbassa il capo, non cede, ma mi guarda fisso negli occhi, e anche se è fermo stavolta avverto il tremore delle sue membra.
Ha speso i suoi ultimi risparmi per avere l'informazione su dove si trovasse nascosta la Strega dell'Ovest.
Eccola la verità.
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Si dice che i giacimenti di Adamenthem si estandano per chilometri e chilometri...che il fondo arrivi a toccare il centro del mondo!>> ribatte deciso.
Gli sputo ai piedi, stanca e adirata...che perdita di tempo.
Zuzzolo, che fino a quel momento stava appolaiato guardando storto il nostro ospite, si alza per soffiargli contro.
Mi piego su di lui con fare dolcemente maligno:
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Ohhh, shh! Mio adorato...>> gli passo un dito sotto il mento, per calmarlo: <<
Ora lo mandiamo via!>>
Mi siedo alla mia scrivania, mentre per la prima volta le braccia del soldato hanno sciolto l'intreccio dietro la schiena.
Do uno sguardo al folletto che è nella stanza con noi,
Puck: mi domando cosa pensi di tutto questo, ma tanto non me lo dirà mai.
Ha un modo tutto suo di vivere la realtà che lo circonda, come se non esistesse, muovendosi o parlando solo circa ciò che trova interessante.
Decido di chiudere la questione:
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Non c'è un cazzo su quella catena, l'unico stagno a malapena sbrilluccicante l'ha trovato il giovane casato Adamantem, che non si può manco permettere di scavare ancora, figurati uno straccione come te! Sparisci dalla mia vista!>> gracchio annoiata con un gesto debole della mano, come a scacciarlo via.
Lo guardo stringere i pugni, sibilando in mia direzione:
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Visto che è così...non implorerò il tuo aiuto, strega. Se pensi che sei la mia unica possibilità ti sbagli enormemente! Io, Tywin Leithien, marcerò solo, se necessario, verso quella Barriera!>>
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Non sono uno sprovveduto, ho grandi progetti per il mio nome e punto in alto, dove nessun mio antenato è mai arrivato. Non resterò nascosto come un topo di fogna, come fai tu ogni qualvolta qualcuno sguinzaglia le guardie per arrestarti!>>
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Costruirò un Impero, il mio cognome sarà sussurrato con labbra tremanti, tutti si inchineranno a ME.>>
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E quel giorno....quel giorno verrò a trovarti, strega! Quel giorno dovrai inchinarti al Signore de->>
Scoppio a ridere divertita...che spasso! Adesso pure i poveracci si credono grand'uomini!
Il folletto si affaccia alla finestra:
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E' finito su una montagna di letame...>> sussurra col suo solito tono assente.
Scoppio in un'altra fragorosa risata:
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Ben ti sta, Signore della Merda!>> urlo tra le risate che stanno per farmi soffocare.