Esperin Raeghar
L'allenamento con lady Alinor viene interrotto dalla convocazione nella sala riunioni per il discorso di mio fratello il Principe. Ci riuniamo attorno al tavolo, nervosi e ansiosi di sapere qualcosa di più su quello che sta succedendo al di fuori delle mura del castello.
Osservo mio fratello, è nervoso, angosciato, riesco a percepirlo nonostante il suo comportamento sicuro e determinato. Lo conosco a fondo e riesco a percepirne i segni nonostante la corazza con cui cerca di nasconderlo.
<<Chiedo subito venia alle dame presenti e ai recenti arrivi per non aver ancor adempiuto al mio dovere di accoglierle come si confà al loro rango, ma una guerra riesce a diventare la sola protagonista del palcoscenico. Spero nel profondo del cuore che le lor dame mi perdoneranno e mi concederanno udienza dopo questo discorso. Come annunciato questa mattina nella sala del trono, siamo in guerra. Le fazioni noi avverse si saranno organizzate e premunite e non escludo un loro invito alla battaglia nelle prossime ore. Andrei io stesso, senza timore o tentennamenti, ma purtroppo devo recarmi nelle terre del nord, dove i signori stanno cercando di ribattere l'orde di bruti che sta sconvolgendo tutta la regione. Sarò onesto fino in fondo con voi, perchè siamo in una situazione crudele e io sono il vostro comandante: farò qualsiasi cosa in mio potere per evitare che anche le dame scendano in guerra ma temo che ciò non sarà possibile>>.
Si ferma un attimo, osservandoci dubbioso, per poi riprendere a parlare.
<<Ognuno di voi sarà chiamato man mano in battaglia, e purtroppo il sangue chiama il sangue e non conosce censo. Davanti al dio della guerra, siamo tutti parte di Dohaeris e nostro compito è quello di difendere la nostra casa. Altre verità, altri punti di vista non sono contemplati dal dio. Tutti noi siamo, quindi, chiamati a batterci e mettere a repentaglio le nostre vite, nonostante l'idea di perdere anche membri della mia famiglia mi metta i brividi, io debbo obbedire>>.
Nella sala scende il silenzio per l'incredulità di quanto appena affermato dal principe. Finora mai è stato necessario per le dame scendere in guerra, finora il nostro esercito reale è sempre riuscito a mantenere la pace, a risolvere qualsiasi controversia.
Questo vuole dire soltanto una cosa: questa non è una guerra come le altre. Questa è la guerra più drammatica e sanguinaria che mai abbia colpito il nostro regno. Questa è una guerra che cambierà il regno e le nostre vite per sempre.
<<Affrontiamo l'onore della guerra a testa alta, con la nobiltà che contraddistingue il nostro sangue da quello della feccia che osa sfidarci! Ci attende, comunque, una prima battaglia, in cui chiedo al comandante De Lagun di portare a casa, insieme a sir Urthadar, il vessillo della vittoria! Ora parlate pure, ascolterò le vostre risposte e le vostre perplessità, per poi lasciarvi cenare. Attenderò in giardino, vicino al portico, di poter discorrere con mia sorella Esperin. Lady Alinor, mi piacerebbe in seguito conversare anche con voi, non dimentico l'impegno che i nostri padri hanno preso sul nostro futuro>>.
Lantis lascia a noi la parola, e la mia septa non trattiene il proprio disappunto. La sento osservarmi, e poi osservare Lantis, probabilmente dubbiosa delle mie capacità di affrontare una battaglia del genere. Abbasso gli occhi, incapace di reagire, incapace di rispondere adeguatamente a quanto sta accadendo.
Mi volto verso Lady Alinor, preoccupata anche per lei. E' stata promessa a mio fratello, è arrivata qui incerta su cosa e chi aspettarsi, e ora le stiamo chiedendo di scendere in battaglia. Mi rammarico di tutta questa situazione, e spero che non odi me e mio fratello per quanto sta accadendo.
La septa esplode, accusando mio fratello di volersi liberare di lei. Rabbrividisco davanti alle sue parole, ai suoi attacchi, ai suoi insulti.Mi chiedo per quale ragione dobbiamo trovarci in questa situazione. E se mai troveremo un modo per uscirne senza troppe perdite.
<<Septa>> esclamo, alzandomi e poggiando le mani sul tavolo
<<Sono sicura che mio fratello non stia cercando di uccidervi, come non credo sia sua intenzione mandare noi fanciulle a morire. Semplicemente non può fare altrimenti>>mi volto verso di lui, sorridendogli dolcemente.
So che Lantis non farebbe mai nulla contro di me o contro i fedeli del regno, se si comporta in questo modo c'è sicuramente un motivo. E' costretto dalle circostanze.
<<Fratello caro, capisco la situazione in cui vi trovate e non mi rammarico per la vostra decisione. Dohaeris è il nostro, il mio regno. E sarò ben felice di combattere per esso>>. Osservo una ad una le dame presenti al tavolo e continuo, rivolgendomi a loro
<<Capisco l'incredulità e la paura di tutte voi, ma è inevitabile, visto quello che sta accadendo, che prima o poi sarebbe successo, Chiederò subito di far forgiare delle armature per tutte noi, in modo da essere più protette sul campo di battaglia, e sarò lieta di allenarmi con ognuna di voi, se vorrete. Anche con voi septa, mi avete insegnato molto, permettetemi di sdebitarmi con la magia, unico campo in cui sono io forse a poter aiutare voi. Non morirete, come non morirà nessuna di noi>>. Poi mi volto nuovamente verso mio fratello
<<E' un onore per me, fratello, contribuire alla pace di Dohaeris. E sarò lieta di raggiungervi dopo la riunione, per conversare privatamente>>.
Dopodiché mi siedo e aspetto la reazione degli altri.