Esperin Raeghar
Mantengo l'anello ancora stretto nel pugno della mia mano, senza il coraggio di guardarlo, mentre attraverso il Glados per raggiungere la Torre.
Cerco di celare i sentimenti contrastanti che provo dietro una maschera apparente di calma e determinazione, sapendo bene di non poter parlare a nessuno di cosa ho fatto questa notte.
Ora che sono andata via, il mio corpo trova sfogo a tutta la tensione e le emozioni accumulate. La stanchezza e la spossatezza cominciano a prendere il sopravvento, unitamente alla tristezza, ma anche alla consapevolezza di aver fatto bene a parlargli apertamente.
Sono finalmente alla Torre, in giardino non sembra esserci nessuno.
Rapidamente entro nell'edificio dove raggiungo le scale che portano alla mia camera.
Nella fretta quasi urto
Agatha, chiedendole poi scusa per la mia irruenza, la quale mi informa che Lantis mi sta aspettando in terrazza.
Ne sono felice, ho davvero bisogno di parlare con lui.
Raggiungo velocemente la mia stanza, dove finalmente apro la mano, prendendo l'anello ancora adagiato sul palmo. Lo rigiro tra le dita, per poi stringerlo forte nuovamente. Vorrei tenerlo sempre con me, ma non sono più quella Esperin ora... non posso più farlo.
Faccio un respiro profondo, per poi nasconderlo nel fondo del cassetto accanto agli affetti dei miei genitori. Guardo i vari oggetti uno accanto all'altro, constatando che in quel piccolo spazio ho riposto tutto ciò che rappresenta la mia felicità, e che ora non ho più. Che ormai non mi appartiene più.
Chiudo il cassetto, prendendo da un altro ripiano del mobile degli abiti da allenamento. Ho bisogno di sfogarmi, spero più tardi di trovare qualcuno in armeria.
Mi cambio velocemente ed esco dalla mia stanza, raggiungendo a passo spedito mio fratello.
<<
Fratello, sono qui. Sono così felice di poterti finalmente parlare>>
Lui si volta verso di me, e mi guarda con dolcezza.
<<
Anche io ero ansioso di parlarti... non volevo che tu lo sapessi in quel modo...>>
Mi avvicino a lui, prendendo la sua mano e stringendola. Quando ho scoperto di questa decisione ieri, l'ho allontanato, e ora mi sento in colpa per averlo fatto.
Ora comprendo la necessità di questo mio sacrificio, e non provo alcun rancore per lui.
<<
Lantis, io...ho avuto modo di riflettere, stanotte. E...appoggio la tua decisione. Sposerò quell'uomo, lo farò per il nostro Regno, per mantenere fede al volere di nostro Padre. Non devi preoccuparti per me, starò bene, e ti sarò vicina>>
Lo fisso negli occhi, voglio che percepisca la mia determinazione e la sincerità delle mie parole.