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  1. #651
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth

    Certo che Sir Demonar ha avuto proprio un pessimo tempismo per infortunarsi… Come cavaliere so che dovrei già essere in sala riunioni alle spalle di Lady Esperin e del Reggente, ma la mia coscienza di guaritore mi intima a rimanere qui ed occuparmi dell’uomo. Cauto mi avvicino a lui, sono ormai a pochi passi, quando la voce di Cassandra mi blocca. La donna ci dà l’ordine di mettere l’armatura e dirigerci al piano inferiore dove è già presente quella bestia di Ryuk Leithien. Senza neanche attendere una risposta così come è apparsa si congeda… E per la gioia dei reali la fastidiosa melodia cessa, lasciando solo un piacevole silenzio.
    Mi lascio scappare un sospiro di sollievo e mi rivolto verso Sir Demonar, fissando la sua caviglia: potrei portarlo in braccio fino alla stanza ma dubito altamente che con quella ferita possa tenersi in piedi e figuriamoci l’opzione di lasciarlo qui… Potrebbe morire dissanguato. Devo fare qualcosa…<<Ascoltate>>, fisso Gildas negli occhi parlandogli nel più semplice dei modi, <<Con la mia magia sono in grado di curarVi, ma data la gravità delle Vostre ferite>>, e la stanchezza e la fame ed il fatto che potrei rischiare seriamente di svenire per abuso di rigenerazione. No, queste cose è meglio non accennarle. <<Non potrò operare a distanza, come ho fatto con la Principessa, ma necessito di contatto direttamente sui punti>>. Mi inginocchio di fronte a lui e nel più rassicurante dei modi concludo <<Voglio solo aiutarVi>>.
    Spero di essere riuscito a convincerlo...
    Ultima modifica di Damnedgirl; 18th February 2015 alle 15:10



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  2. #652
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LUMEN RAEGHAR

    E' stata una splendida mattina, passata tra passeggiate, chiacchiere e divertimenti. La lettera di mio zio, che mi avvisa dell'arrivo suo e di Ryuk alla Torre per questo pomeriggio, l'ha resa ancora più lieta. Ammirare Lantis e le sue difficoltà diplomatiche, il potere esercitato da mio zio e il torace sexy di mio cugino sono delle validissime ragioni per essere felice. Indosso un vestito di seta rosso, lungo e chissà, se Lantis non è troppo occupato a fare salamelecchi a mio zio, potrebbe vederlo come un messaggio provocatorio della notte che c'è stata tra noi. Adoro provocare, il vestito coi colori della mia casata aveva colto il segno. Con le mie fedeli guardie giungo proprio nel momento in cui mio zio mi chiama all'appello. Non ha mai compreso che una donna bella come me ha bisogno di farsi attendere. Maschi, non capiscono mai niente.
    "Eccomi, venerabile zio, non potevo certo mancare alla vostra convocazione, in un momento così delicato per il nostro Regno. Cugino... è bello rivedervi, sono stata così in pena per voi" dico con un sorriso radioso sulle labbra, che si piega in preoccupazione alle parole per Ryuk.



    Parole sincere, queste: dannato stupido figlio di una cagna, non hai idea di quanto fossi in ansia che mandassi all'aria tutti i miei progetti. Spero che anche ora non mi deluderai: o meglio, spero di non restare delusa dall'odio che provi per lo zio. Lantis è in piedi, vicino a sua sorella... oh che carini, vogliono fare fronte comune. Ma qui l'unico fronte che vincerà, sarà il mio. Non scorgo Sir Urthadar, ma solo Cassandra. Dove si sarà cacciato?
    "Il Comandante Urthadar è stato avvisato di questo incontro?" domando rivolgendo lo sguardo a Lady De Lagun.



    Il momento è carico di tensione, devo smorzarla in qualche modo.
    "Ma accomodiamoci al tavolo, così possiamo discorrere con più calma" dico cedendo il posto da capotavola a Lantis. Mio zio vorrà certo sedersi all'altro capotavola, quello verso la dispensa e Ryuk alla sua destra. Mi sederò così alla sua sinistra, separata da qualche sedia vuota da Lady Alinor. Dal lato sinistro di Lantis, e quindi dal lato della tavolata di Ryuk, sarà seduta invece Lady Esperin. Bene, diamo inizio alle danze.

    Il vestito di Lumen è questo click ricolorato di un rosso piuttosto scuro

  3. #653
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Ho ancora le mani sulle orecchie, la canzone non accenna a smettere e più va avanti, più sento il dolore martellarmi i timpani. Basta, fatelo smettere «vi prego…» la mia voce è pari a un sussurro. Non più le forze, non riesco ad alzarmi e non riesco nemmeno più a parlare. «Mi spiace interrompere il nostro allenamento Sir Demonar… ma devo proprio andare. Sono sicura ci saranno altre occasioni.» la voce della donna giunge ovattata e quasi non avverto più i suoni, premo, premo finché anche quella orribile voce non svanisce dalle mie orecchie. Ma io so che c’è oh sì, è lì in agguato pronta colpire di nuovo le orecchie di Nikah, pronto a farlo soffrire con quelle note stonate. Chiudo gli occhi quando però qualcosa mi rimbalza sui capelli, un filo nero compare davanti ai miei occhi seguito dalla mia maschera. Cosa? Ma… ma… ma quella stronza l’aveva lanciata via. Da dove arriva? Alzo lo sguardo togliendo in contemporanea le mani dalle orecchie osservando Esperin «Questa è vostra, vi consiglio di lasciarla nelle vostre stanze la prossima volta» perché me l’ha ridata? Non capisco. Non avrei dovuto correre io stesso a prenderla? Non capisco. «No… ihih… ihih… non fin quando non sarete una degna avversaria... ihihihihih…» poi la vedo allontanarsi mentre Dreth la cura. Quindi anche lei ha un debito con Dreth ora? È così che funziona, no? La principessa ora ha un debito con lui per essersi fatta curare, come io ce l’ho col comandante. Sì sì, dev’essere per forza così. Ho capito allora, Nikah non è stupido. Nikah ha capito come funziona. Sorrido finalmente compiaciuto mentre mi rinfilo la maschera sul volto. Il contatto con il tessuto rigido mi rilassa, finalmente sono al sicuro, posso nuovamente celare me stesso agli occhi degli inetti, degli stolti senza valore, a coloro che non meritano nulla se non la morte. «Sir Gildas…» scuoto il capo, il dolore pulsante alla testa cessa completamente di esistere mentre guardo il volto dell’uomo. «Gradite il mio aiuto?» no, anche lui vuole qualcosa da me. Non posso. Non posso creare un altro debito, non con Dreth. Mi alzo a fatica ma subito le forze vengono meno, voglio rispondere, rifiutare quell’offerta, ma il mio corpo reclama altro. Dischiudo le labbra per rispondere forzatamente ma è Cassandra sbucata dall’arco della porta a interrompermi sul nascere «Indossate l'armatura, anche voi Sir Demonar, e andate in sala da pranzo, abbiamo Ryuk Leithien come ospite... è un ordine del Principe» cosa? Di nuovo i Leithien? Nello stesso giorno. Oh ma non è il Lord, ma suo figlio, oh quanto mi è mancato Ryuk. Chissà per quale motivo è venuto qui alla torre, non lo faccio così stupido da farsi ammazzare così facilmente. Ma allora perché il principe ha chiesto di indossare l’armatura? Non voglio è così scomoda e noiosa. Uh… ma oggi si abbina con i miei colori. Vabbè dai, allora posso farlo. Tossisco cercando di rispondere a lei, ma tutto ciò che mi viene fuori è un rantolo che potrebbe assomigliare ad un sì. «Ascoltate…Con la mia magia sono in grado di curarVi, ma data la gravità delle Vostre ferite Non potrò operare a distanza, come ho fatto con la Principessa, ma necessito di contatto direttamente sui punti» Dreth parla di nuovo rivolgendomi nuovamente il suo invito. Ma perché? Non voglio. Non posso più indebitarmi con nessuno. Mi sollevo un po’ in piedi ma è la ferita alla caviglia a parlare per me facendomi cadere nuovamente per terra. Maledizione, non posso camminare. L’uomo si inginocchia guardandomi negli occhi «Voglio solo aiutarVi» ricambio il suo sguardo assottigliandolo e guardando poi in basso. Non posso cedere. Non posso cedere. «D’accordo…» dico in un rantolo. La mia voce non mi appartiene più «volete anche voi qualcosa, giusto? Ebbene, di cosa avete bisogno in cambio di quest’offerta di… gratitudine?» qualunque cosa sia, spero solo non sia troppo impossibile. Farò di tutto ma almeno estinguerò i miei debiti…

  4. #654
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth

    Nel suo volto leggo confusione, è come se accettare quest’offerta fosse una costrizione, un sacrificio di cui farebbe volentieri a meno. Cerca di alzarsi, di andarsene, ma ogni tentativo fallisce miseramente. Sto quasi pensando di andare a cercare Aiden dato che tra i due - ironia a parte - ho visto una discreta intesa, ma l’uomo come un cane bastonato abbassa d’un tratto lo sguardo ed amareggiato pronuncia un <<D’accordo…>>. Da tutto questo deduco che non nutra simpatia nei miei confronti… Ma lo curerò comunque, nolente o volente. Volto entrambi i palmi verso l’alto, in modo che anche il cavaliere veda ciò che sto facendo, e mi concentro su di essi convergendo rapidamente la mia magia curativa.

    Difesa e Recupero - Rigenerazione (avviene tramite tocco): Rigenera ferite di media entità ( ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento ).

    Due sfere biancastre fanno lentamente la loro comparsa… Ottimo. Per prima cosa mi occuperò dei tagli, almeno smetterà di sanguinare, passerò poi alla gola ed infine alle ferite rimanenti. <<Cercate di stare fermo, per favore>>. Faccio per avvicinare entrambe le mani alla sua caviglia ma l’uomo mi blocca ponendo una domanda assai ambigua. <<Volete anche voi qualcosa, giusto? Ebbene, di cosa avete bisogno in cambio di quest’offerta di… gratitudine?>>, inarco un sopracciglio incredulo. Volere qualcosa? Io? Non capisco perché mi chiede questo, è palese che non mi conosca affatto… Anche se quell’anche voi… Perché ho l’impressione che non sia messo lì a caso? Sposto lo sguardo sul volto dell’uomo. <<Proprio nulla, Sir Gildas...>>, appoggio delicatamente le mani sul taglio più profondo ed intanto che parlo rilascio la mia rigenerazione, <<Per me è un onore poter essere utile ai miei alleati e se condividere un dono che mi è stato concesso può arrecare sollievo, allora ben venga>>.



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  5. #655
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Fortunatamente nella sala entra quasi subito anche Alinor, almeno non sono costretta a conversare da sola con questo individuo che si fa chiamare cavaliere. Mi sento sollevata, ero decisamente a disagio. La mia amica si presenta con i dovuti convenevoli, e quasi mi sento in colpa per non aver usato lo stesso tono diplomatico. Non devo permettere alle circostante di intaccare i miei modi. Devo ricordarmi chi sono, e chi rappresento, soprattutto adesso.



    “Buon pomeriggio a Voi Mie Dame, noto con piacere che la preoccupazione per la guerra non ha intaccato minimamente la Vostra bellezza Principessa Esperin” mi risponde, poggiando la brocca sul tavolo ma senza degnarsi di assumere una postura consona alle circostanze.



    Mi chiedo chi gli abbia insegnato l'educazione, e come possa la septa aver fallito così miseramente nel proprio compito, con lui. Probabilmente con alcune persone non c'è proprio speranza.
    Non gli rispondo, dato che volge subito lo sguardo verso Alinor, ma continuo a fissarlo contrariata per la maleducazione ostentata.“E Voi… Lady Alinor, lasciatemelo dire, siete un incanto. Spero che questo ennesimo fidanzamento del Reggente vada a buon fine, questa volta. A meno che non spunti una nuova ragazza misteriosa, che nessuno ha mai visto oltre lui, e gli faccia cambiare idea, ma mi auguro di no.” aggiunge poi, rivolto ad Alinor, ammiccando sarcastico.
    <<Mio fratello ha sempre avuto gusto e giudizio nelle proprie scelte, il fidanzamento con Lady Waters ne è certamente la dimostrazione>> rispondo, sicura delle mie parole. Se Lumen fosse stata all'altezza di mio Fratello, non avrebbe rifiutato di sposarla. Ma lei non vale nulla, in confronto a lui, e non avrei problemi ad ammetterlo...se solo potessi farlo apertamente. Spero con tutte le mie forze che non si verificherà mai l'eventualità prospettatomi da Lantis, vederlo sposato con lei mi potrebbe uccidere. Quella donna è una serpe, da tenere a debita distanza, non voglio che si avvicini a lui.



    Pochi istanti dopo arriva finalmente Lantis in sala, mi porge il braccio, gesto che accolgo con gratitudine poggiandovi la mia mano, e poi si rivolge all'ospite.



    "Sir Ryuk, attendevamo una vostra visita... potete tornare a dei modi più formali, siccome eravate una spia non è necessario che vi comportiate ancora come un reietto. Almeno, vostro padre e vostra cugina hanno riferito così sul vostro conto"
    Finalmente l'uomo di alza, esibendosi in un inchino esagerato e palesemente provocatorio, dopo essersi ripulito da briciole di non so cosa abbia ingurgitato poco prima. Che disgusto... sembra si trovi in una misera taverna, invece che alla Torre di Mezzaluna davanti al proprio Principe.
    “Principe Lantis, quale onore! Comprendo! Non ho la minima idea di dove si trovi al momento il Lord mio padre. E così la cara cugina ha svelato il mio… ruolo in questa faccenda. Dove si trova ora la Nostra Amatissima regina? Immagino al capezzale del nostro altrettanto amato Re, non è vero? Con gli occhi gonfi di lacrime ed un velo nero a portata di mano, presumo”
    Stringo il braccio di Lantis con la mia mano, senza mostrare in viso alcun turbamento, per cercare di infondergli calma ed indurlo a non cedere alla provocazione appena subita. Non lo guardo, ho ancora lo sguardo rivolto verso Ryuk, ma voglio che percepisca la mia presenza al suo fianco. Non è questo il momento, fratello, abbiamo altre cose di cui parlare, anche se sarebbe divertente veder colpire quella faccia da schiaffi che Ryuk si ritrova.
    Si rivolge poi a Cassandra, che nel frattempo ci ha raggiunti, ma le sue parole mi scivolano addosso, coperte da un senso di inquietudine crescente, di fastidio, che non può che presagire l'arrivo del Lord alla Torre. Ed infatti dopo pochi istanti i suoi passi pesanti si avvicinano alla sala, accrescendo il senso di oppressione che provo. “Principe Lantis, Principessa Esperin, Lady Alinor… manca qualcuno all’appello, dov’è mia nipote? Abbiamo molto da discutere”
    <<Lord Tywin...>> rispondo pacatamente al suo saluto, distogliendo lo sguardo. Neanche a farlo apposta, ecco spuntare proprio Lumen, che dopo essersi scusata per il ritardo, ed aver salutato il cugino, si rivolge ai presenti, "Il Comandante Urthadar è stato avvisato di questo incontro?".
    Ricollego la missiva del comandante, che quasi stavo dimenticando, ed intervengo prontamente <<Il Comandante si scusa per lo scarso preavviso, ma è dovuto rientrare al Castello del Tuono per impegni improrogabili che richiedono necessariamente la sua presenza. In sua assenza, si è raccomandato di demandare i compiti di Comandante a De Lagun, che quindi lo sostituirà fino al suo ritorno>> spiego ai presenti, senza particolare enfasi nella voce. Cassandra saprà adempiere perfettamente ai propri compiti, non è questo a preoccuparmi al momento, quanto l'esito di questo incontro.
    "Ma accomodiamoci al tavolo, così possiamo discorrere con più calma" aggiunge poi la donna, avvicinandosi al tavolo.



    Resto accanto a mio Fratello, che come suo solito prende posto a capotavola, verso l'ingresso della sala. Mi accomodo accanto a lui, alla sua sinistra, pronta ad affrontare questa spiacevole riunione. Mi ripeto di stare calma, e di appoggiare mio fratello qualunque cosa decida di fare, pur se non dovessi condividerla.
    Siamo rimasti solo noi, dobbiamo essere uniti.

  6. #656
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Voglio scappare. Andare via da lui. Evitare che le sue mani mi tocchino per curarmi. No. Non voglio altri debiti per me. Perché? Perché devo meritarmi tutto questo? Che cosa c’è di sbagliato in me? Non capisco più nulla, voglio andare via. Uccidetemi, ponete fine a questo errore. Sì un errore. Questo è ciò che sono. Un errore che non andava commesso, un errore che andava abbandonato sulla soglia di una chiesa o sulla porta d’inverno e sperare che muoia senza alcun lamento. Nessuno ha mai fatto questo per me, perché ora tutti si prodigano a curarmi, a lenire il dolore che io stesso ho meritato? Tutto ciò è totalmente sbagliato, mamma lo diceva sempre ai servi, nessuno deve azzardarsi a curare i miei tagli, nessuno deve bloccare le frustate di quell’uomo che ero e sono costretto a chiamare padre, e allora se merito tutto ciò, perché Serana si è sempre fermata a curarmi? Perché anche il comandate Urthadar e ora anche Dreth? Lo osservo mentre le sue mani si poggiano sul mio collo e sul mio polso, con uno spasmo ritiro per un attimo la mano stringendola non appena la sua afferra il polso «Cercate di stare fermo, per favore» mi rimprovera. Rimango fermo ascoltando poi ciò che distrugge nuovamente tutte le mie certezze «Proprio nulla, Sir Gildas...» scuoto vigorosamente il capo tornando a respirare come prima «Eh?» riesco solo a dire prima di stringere i denti per il dolore causato dal contatto. Subito un’intensa sensazione di sollievo mi pervade sostituita però da quell’inquietudine e da quella confusione che ho provato anche con Aiden «Per me è un onore poter essere utile ai miei alleati e se condividere un dono che mi è stato concesso può arrecare sollievo, allora ben venga» tutto ciò non ha alcun senso. È assurdo. È chiaro che vuole qualcosa, perché non parla allora? Non ci credo, tutto ciò è sbagliato, totalmente sbagliato. Però… mi sento sollevato. No. È impossibile, non è questa la gratitudine. Non è questo ciò a cui sono stato addestrato, ciò a cui sono stato abituato negli anni da loro. «Non vi credo! ditemi la verità, voi volete qualcosa in cambio! Lo so, non negatelo!» gli urlo sbattendo un pugno sulla fredda pietra «Ma io non vi sto mentendo, non voglio davvero nulla...» perché? Perché? Perché? Perché? «E allora perché lo state facendo?» spiegatemi. Non so più nulla. Voglio solo andare via da qui, voglio fuggire. La risposta è quasi immediata «Perché sono un guaritore ed è questo che faccio» tutto ciò non ha alcun senso «ma... ma... perché?» dico ancora soffocando un singhiozzo, l’uomo non alza lo sguardo ma il suo labbro si piega in un sorriso. Eh? Perché sorride? Che significa? «Perché mi va, mi solleva sapere che gli altri stiano bene. Siete un mio alleato, un compagno d'arme ed un amico... Anche se, probabilmente, l'amicizia non è reciproca. Ribadisco, per me è un onore potermi occupare di Voi...» amico? Un’altra parola assurda. Che cos’è? Cosa significa? Dei. Perché il mio cervello non collabora. Non capisco più nulla. Qualcuno mi spieghi il significato di tutto ciò. Non è possibile. La rigenerazione termina, non ce la faccio più, devo… andarmene da qui. Tutto ciò è irreale, è assurdo e… basta. Con uno scatto scrollo le mani dell’uomo e corro. Corro fuori da quella sala raggiungendo la mia stanza. Mi chiudo la porta alle spalle e davanti ai miei occhi ruotano come un grosso girotondo tutte quelle parole assurde: gentilezza, positività, gratitudine e per ultima… amico. Sento i miei occhi bruciare e con uno scatto. Tutto ciò non è reale, non è vero. Non esistono, mi prendono in giro. Tutti lo fanno. L’odio è vero, tutti si odiano. Non vi è nulla di diverso. L’odio ha mosso i fili della mia vita, ha marciato con me nelle battaglie al seguito di mio padre come un cane pronto ad azzannarmi al polpaccio. Tutto questo è solo un incubo dal quale spero solo di svegliarmi. Un incubo volto solo a distruggere per sempre la mia mente. Barcollando apro l’armadio ed estraggo l’armatura. «Basta basta basta basta basta basta…» ripeto come una sorta di cantilena infilandomi i pezzi uno dopo l’altro, graffiano e tutti i tagli mi riportano alla realtà, ecco finalmente. Il dolore. Una cosa che so con certezza. Esco dalla stanza posando la maschera sul comodino accanto al letto, con loro non servirà, e mi dirigo verso la sala da pranzo dove al suo interno trovo Cassandra, la regina, la principessa e lady Alinor i quali fanno compagnia al principe, al lord e suo figlio accanto a Cassandra, entro nella sala e mi posiziono accanto a Lady Alinor. Ma… dov’è il comandante? Devo parlargli… «Il Comandante si scusa per lo scarso preavviso, ma è dovuto rientrare al Castello del Tuono per impegni improrogabili che richiedono necessariamente la sua presenza. In sua assenza, si è raccomandato di demandare i compiti di Comandante a De Lagun, che quindi lo sostituirà fino al suo ritorno» dice la principessa rispondendo alla mia e alla domanda della regina. Dannazione. Osservo incuriosito la scena e, se Ryuk dovesse guardarmi, gli rivolgerò un cenno del capo come saluto sperando che si ricordi di quando al campo lo facevo divertire coi miei spettacoli…

    *Frasi di Vicent concordate con DamnedGirl

  7. #657
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth

    La reazione di Gildas alle mie parole mi prende di sprovvista. Infatti, conclusa la medicazione con uno spintone il cavaliere riesce a scostarmi da lui e senza aggiungere altro, neanche un misero grazie, si allontana da me. Fugge… letteralmente. Lo osservo confuso: ma che cavolo gli avrò detto di male? Non capisco... Bah. Perlomeno ho la conferma che stia bene, prendiamo il lato positivo. Cerco di riportarmi in piedi, ma un giramento di testa mi fa crollare nuovamente a terra. Ho la vista appannata, le orecchie che fischiano ed una leggera sensazione di vomito. Perfetto, ci mancava anche un principio di svenimento! Che giornata del cavolo. Serro d’istinto le mani, stringendo il tappeto e respirando cerco di riprendermi… Rimango così per qualche minuto finché non recupero un pò di lucidità. Ecco che succede ad improvvisarsi l'infermerie di turno. Selene mi ha sempre ammonito riguardo al mio dono: farne un uso ponderato, attendere un po’ tra una guarigione e l’altra, dormire regolarmente e soprattutto mangiare… Ed io non ho seguito neanche mezzo consiglio. Ignorando la spossatezza che sento mi alzo, il peggio sembrerebbe passato, e nonostante non mi senta in perfetta forma raggiungo il più rapidamente possibile la sala riunioni: il Principe me l'ha espressamente ordinato ed anche al costo di arrivarci strisciando sarà ciò che farò.


    Arrivato in sala noto con rammarico che sono l’unico ritardatario dei reali oltre ad Aiden Urthadar. Ci sono tutti... La Regina, Ryuk e perfino Lord Tywin. La Principessa prende la parola e ci comunica che l’uomo è dovuto assentarsi per questioni urgenti al Castello del Tuono. E ti pareva… Non potevo far di peggio, dunque! Provvedo a porre le mie scuse per il ritardo e dopo un rapido inchino mi avvicino a Cassandra. Attenderò che si accomodi per poter prendere posto di fianco a lei...
    Ultima modifica di Damnedgirl; 22nd February 2015 alle 21:33



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  8. #658
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas recupera tutta la costituzione

  9. #659
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Ryuk Leithien non delude le aspettative: si comporta esattamente per il becero maiale qual è. Il Principe lo mette dignitosamente in riga ma si sente tensione nell'aria. Dinanzi a me al Valmorgulis, Leithien ha negato con rabbia furente di essere una spia, si diceva convinto di aver seguito Drako così da riscattarsi da suo padre, per cui nutre un odio feroce. Invece, davanti le frecciate di Sua Altezza, sembra accondiscendente. Si avvicina poi a me, rivolgendomi uno spregevole complimento: lo guardo fredda, dritto negli occhi, e non lascio trasudare alcun tipo di emozione. Dal suo ghigno si intravedono i suoi denti di squalo e per un attimo sogno di farglieli ingoiare tutti, uno ad uno. L'aura di Lord Tywin non si fa attendere molto: il suo passo pesante e claudicante lo trascina fino in sala, dove severamente fissa suo figlio e chiede della Regina. La bionda Leithien giunge proprio in quell'istante, con un tempismo perfetto. Oh dei, indossa i colori dei reietti, il rosso e il nero. A che diavolo di gioco sta giocando? Chiede di Aiden, la Principessa così prende parola e rivela che è dovuto recarsi nelle terre che governa per affrontare dei gravi problemi e che il ruolo di Comandante pro tempore ricade su di me. "Ne sono onorata, Altezza" rispondo con un inchino. Sono un po' ansia, spero non sia nulla di irreparabile. Sicuramente deve esserci stata una ragione più che valida per farlo allontanare in un momento così di crisi, forse il Castello del Tuono è stato attaccato dai barbari? Appena questa pantomima finirà, gli scriverò una lettera, dove gli proporrò l'aiuto delle truppe di mio padre: fanno sempre comodo degli arcieri in più. La Regina fa accomodare tutti al tavolo, la separazione tra i due clan è netta e visibile: i Raeghar sono seduti al capotavola dalla parte della Torre, i Leithien a quello che dà alla dispensa. Nel frattempo, ci raggiungono Sir Gildas e Sir Vicent: sorrido a quest'ultimo, che spero prenderà posto accanto a me. Ci sono due sedie libere tra la Principessa e l'odiato Ryuk, noi occuperemo quelle. Mi siedo accanto ad Esperin, Vicent accanto a me e il Leithien. Mi rivolgo alla Principessa, non lo dà a vedere ma posso ben immaginare che sia nervosa. Adesso ci siamo io e Sir Vicent ad allontanarla da quel mostro, mi auguro che questo la tranquillizzi. Sollevo lo sguardo verso Lantis, che si schiarisce la voce, pronto a parlare: "Dunque, Sir Ryuk, avete delle importanti informazioni sui reietti da comunicarci? Chi sono i loro componenti? Siete stato una spia, vostro padre ne è certo, ma io ho bisogno di più garanzie, francamente". Non affronta, quindi, subito la questione Esperin: giustamente, vuole prima verificare che il bastardo sia dalla nostra parte. Per quello che mi ha detto in Terrazza, ho potuto dedurre che non ne è per niente convinto. Sospiro profondamente: sta iniziando un lungo duello di politica, fatto di chiacchiere e sotterfugi. Aiden avrà anche ragione sull'argomento, ma resto dell'opinione che si imbracciassimo le armi sarebbe un confronto più onesto e sincero.

    Ho voluto velocizzare mettendo nel mio post la domanda di Lantis. Se non va bene, correggo e faccio un post apposito
    Ho fatto sedere Vicent accanto a me perchè diceva la sua intenzione nel suo post. Anche qui, sono pronta a correggere eventualmente :'D

  10. #660
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Come sono tutti belli raffinati qui, mi sono abituato presto alla vita bucolica dei Reietti, mi si addice: priva di formalismi e libero di ruttare. Le donne qua sono tutte eccessivamente vestite e gli uomini tutti in tiro, bah.
    Nella sala arriva anche Lumen, tutta cotonata ed infiocchettata, mi sembra un panettone con i boccoli, ma più che il suo abito pomposo, sono le sue parole a catturare tutta la mia attenzione
    "Il Comandante Urthadar è stato avvisato di questo incontro?"



    Il Comandante Urthadar… quindi De Lagun è stata miserevolmente spodestata e non ha proferito verbo ogni volta che le ho affibbiato questo titolo, come pochi minuti fa. Devo convenire che il nuovo incaricato è più temibile di una donzella con il ghiaccio tra le cosce, me lo ricordo in campo di battaglia: Aiden Urthadar ed il suo fulmine, stava per dare il ben servito al cagnolino di Targaryus e se la memoria non m’inganna è proprio il fratello di Cassandra. Quale dolce ironia le ha riservato il destino: come se dover affrontare il proprio sangue in guerra non bastasse, è stata addirittura rimpiazzata dall’uomo che l’avrebbe privata del caro fratello ribelle. Peccato che la Principessina c’informi della sua assenza
    <<Il Comandante si scusa per lo scarso preavviso, ma è dovuto rientrare al Castello del Tuono per impegni improrogabili che richiedono necessariamente la sua presenza. In sua assenza, si è raccomandato di demandare i compiti di Comandante a De Lagun, che quindi lo sostituirà fino al suo ritorno>>
    Qualcuno dia un premio al nuovo Comandate, che oltre al danno sbeffeggia De Lagun in questo modo, il senso dell’ironia è marcato in quest’uomo. Mi volto verso Cassandra la quale mi fissa come se fossi un pezzo di cioccolata e lei una signorinella a dieta, si sta auto convincendo che gli faccio schifo, solo perché non può allungare le sue manine e saziarsi a dovere, puoi negarlo quanto vuoi occhi di ghiaccio, ma le donne come te le conosco. Comunque sia riesco a stento a contenere una risata pensando alla faccenda del Comandante, ma evito di essere troppo plateale nella derisione, tanto ha già capito, ci metto la mano sul fuoco. Lumen ci invita a sederci tutti ed ovviamente mi tocca sedermi accanto mio padre, il quale si trova a capotavola, mi ritrovo il Panettonedi fronte e …ullalà il piccolo Dreth alla mia destra. Nella sala è arrivato anche un tizio dai capelli azzurri, mi ricorda qualcuno, mi sorride, ce n’è di gente strana, ma passiamo oltre.
    Il Principe non si perde in convenevoli ed inizia immediatamente a dar fiato alla bocca
    "Dunque, Sir Ryuk, avete delle importanti informazioni sui reietti da comunicarci? Chi sono i loro componenti? Siete stato una spia, vostro padre ne è certo, ma io ho bisogno di più garanzie, francamente".
    “Siamo qui per concordare un matrimonio, se non erro Principe” Mio padre tuona spazientito, non mi rivolge lo sguardo il che è un bene, non riesco a ragionare lucidamente, per quanto io sia in grado di farlo normalmente.



    “Permettetemi di rispondere Padre, così passeremo direttamente al succo della questione” So che non gliene frega un accidenti dei reietti, per lui è tutta una buffonata, gl’importa solo ed esclusivamente del matrimonio, ma non intendo essere scavalcato per l’ennesima volta. Alle mie parole emette un suono gutturale di impazienza, ma è segno che posso proseguire.



    “Le schiere dei reietti raggruppano numerosi esponenti delle tribù limitrofe a Dohaeris, vi sono uomini e donne che mai avevo incrociato ed elencarveli tutti non è mi è possibile, specialmente perché privi di titolo e casato, nomi qualunque lasciati al vento, ma tutti in grado di combattere.Vi sono inoltre molti popolani, non sono avvezzi alla guerra, ma il malcontento generale ha smosso gli animi ed il loro addestramento sta portando a rapidi risultati. Ad Amaranthis sono sceso in campo con Zagarth Sovengard, meglio noto come il ladro di Cavalli graziato dall’intervento di Kalisi non molto tempo fa. In questo istante a Solumquae vi sono una ex ancella della Regina, Larieth ed una guaritrice di nome Elen, legata in qualche modo agli Urthadar anche se non mi è ancora chiaro come, ha fatto comunella con il bastardo dei Dreth, un certo Dahmer,. Ne sai qualcosa Vicent? Come potete ben capire ad ogni famiglia del regno, reale o popolana è legato qualcuno che combatte per il nemico, potrebbero esserci spie ovunque, anche i meno sospetti.”



    Pongo il mio sguardo sulla Principessa, so che ha parlato con Kalisi, ma non intendo farne cenno, per ora! Ho ingigantito la posizione dei Reietti ed al tempo stesso ho fatto nomi, nulla che non possano scoprire da soli, sicuramente ne avranno riscontro quando torneranno i guerrieri reali, chissà chi sono.
    “Siete soddisfatto ora Principe? O Volete mettere ancora in dubbio le parole mie e di mia nipote?”


    Mentre il bacucco attira tutta l’attenzione su di sé, ne approfitto per sussurrare qualcosina all’orecchio del mio vicino di sedia, potrà sentirmi solo lui “Come sta la mammina, Dreth?” Torno in posizione eretta e faccio finta di interessarmi al discorso, come se nulla fosse accaduto.

 

 

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