Esperin Raeghar
L'aura negativa del Lord si fa più intensa nel momento in cui prende la parola. Le sue sono frasi di scherno nei confronti del nostro esercito, incapace a suo dire di fronteggiare una rivolta di incompetenti non addestrati. La sua intenzione di sorvolare su quella questione per concentrarsi sul matrimonio è palese, ed infatti non tarda a riportare il discorso su ciò che più gli interessa al momento. “Tra tre giorni convolerai a nozze con la Principessa Esperin, uniremo i nostri casati nella legge e nel sangue: la Principessa ha espresso il desiderio di concepire un figlio al più presto” riferisce al figlio, e sento la rabbia crescere dentro di me.

Stringo la mano di mio fratello, in cerca di conforto. Che essere immondo, che prima mi costringe ad accettare un vile accordo prematrimoniale e poi fa passare tale intenzione per mia.
Preferirei uccidere il figlio nel sonno, piuttosto che concepire un figlio con lui.
Cerco di mantenere la calma e di non intromettermi, il respiro si fa più affannato ma cerco di regolarizzarlo con tutte le mie forze, riuscendoci con non poca fatica. Maledetto Leithien.
“Me ne compiaccio, Padre” risponde lui, tornando a guardarmi. Sento il suo sguardo su di me, ma continuo a fissare il tavolo “Chiedo il consenso di interloquire in privato con la mia promessa sposa, necessito di uno scambio di opinioni in intimità, il tempo a nostra disposizione per entrare in confidenza è ridotto all’osso, vorrei poter iniziare subito” conclude poi, mentre io alzo lo sguardo sorpresa su di lui. Cosa...? Io...entrare in confidenza con...lui? Il vino ingurgitato prima deve aver cominciato a fare effetto, indubbiamente. Oh Lantis... evitami questo strazio.
"Comprenderete, cavaliere, che mia sorella non è donna del popolino, come siete abituati in famiglia. Se vorrete incontrarla, avrete una scorta, non è onorevole per una dama del suo rango restare sola con un gentiluomo... " risponde mio fratello, contrariato.

Non mi importa della scorta, non ne necessito, so benissimo badare a me stessa. E' l'idea di rivolgere la parola a quell'essere che mi disgusta. Che poi... cosa avrà mai da dirmi? Questo matrimonio è una costrizione per lui come lo è per me, non riesco a credere che abbia davvero interesse ad entrare in confidenza.
Lantis insiste nuovamente sull'incontro tra Ryuk e Cassandra, e sulla sua presunta fedeltà a Drako. Cassandra interviene, confermando ciò che ha appena detto, ed enfatizzando le proprie convinzioni, non esattamente lusinghiere nei confronti del Leithien.

Trattengo il respiro, so che il Lord non resterà in silenzio davanti a quelle parole di disprezzo. Fortunatamente confido dell'intervento di Lantis, non permetterà che ricapiti nuovamente ciò che è successo ad Alinor.
“Come osate rivolgervi a mio figlio in tal maniera, un Leithien, in mia presenza! Lantis, mi aspetto che una tale impudenza non rimanga impunita e tu… tu piccolo soldatino qualunque, ringrazia il tuo Dio che io non abbia deciso di prendermi la tua inutile vita in questo istante, quelle come te non sono degne neanche di fare le sguattere” tuona infatti poco dopo il Lord, fissando Cassandra.

Mi volto istintivamente verso Lantis, implorando il suo intervento, quando con mia sorpresa è proprio Ryuk ad intervenire “Padre acquietatevi” esordisce, spiegando che l'astio di Cassandra è dovuto soltanto allo scontro in battaglia, scontro in cui afferma di averla volutamente risparmiata. Che sfrontato.

Si prodiga poi in ulteriori giustificazioni della propria reticenza nel rivelare il proprio ruolo, parole che a malapena ascolto... non mi ingannate, Sir. So benissimo che state mentendo.
“Comunque sia… potete offrire tutta la scorta che desiderate a vostra altezza, ma i nostri discorsi rimarranno privati, dopotutto diventerà mia moglie tra pochi giorni o intendete farci seguire anche la prima notte di nozze? Quindi propongo alla Principessa di interloquire in terrazza, dove tutti potranno osservarci… ma dallo spiazzale con la fontana. "
Che immagine raccapricciante compare davanti ai miei occhi. La prima notte di nozze, tra tre miseri giorni, con quell'assassino barbaro e villano.
Oh Dei... datemi la forza di fare ciò che devo. Datemi la forza di confidare nelle parole e nelle promesse di Lantis, che al momento mi appaiono così vane.
Mio fratello prende nuovamente la parola, ammonisce Cassandra che fortunatamente non ha subito ritorsioni per le sue parole, prima di accettare di lasciarmi interloquire con lui. "Sir Ryuk, allora voglio fidarmi della vostra parola di gentiluomo e lasciarvi il terrazzo per interloquire con mia sorella ma... badate bene... è una fanciulla piuttosto... nervosa in questi giorni, potrebbe reagire male a un qualche vostro gesto che potrebbe interpretar male... non scordate mai che è una Raeghar, cavaliere... sa dove e come colpire"
Si alza da tavolo, ed imito il suo gesto, preparandomi mentalmente a ciò che dovrò sopportare di lì a breve. Volgo lo sguardo verso l'uomo, mentre sento gli occhi di tutti puntati su di me in attesa della mia risposta. Devo essere pacata, accondiscendente, non posso fare altro, purtroppo.
<<Condivido ed acconsento alla vostra richiesta, Sir Ryuk...>> rispondo con finta tranquillità, cercando di calmare il nervosismo che sta invadendo il mio cuore, ed aspetto che si avvicini per seguirlo in terrazza. L'uomo si alza, superando suo padre e sua cugina per venirmi incontro. Faccio qualche passo verso l'uscita, quando inaspettatamente mi porge il braccio. Preferirei ignorare il suo gesto e superarlo per dirigermi spedita verso la mia destinazione, ma ci stanno guardando e risulterei eccessivamente sgarbata, non posso farlo. Per cui poggio la mia mano sul suo braccio, fortunatamente sospeso in aria a garantire una certa distanza tra di noi. Per lo meno non è stato inopportuno con un gesto eccessivamente intimo, devo riconoscerglielo, non lo avrei sopportato.
Ci dirigiamo verso le scale e con la coda dell'occhio vedo Lantis e gli altri avviarsi verso la fontana, almeno so che non può mostrarsi per l'animale che Cassandra mi ha descritto, avendo lo sguardo di tutti puntato su di sé.
Continuo ad ignorarlo, fissando il vuoto davanti a me, quando la sua voce attira la mia attenzione <<Noto che Vostro fratello è molto protettivo nei Vostri confronti, non lo biasimo, lo farei anche io se mi fosse stato concesso di avere una sorella>> mi dice, garbatamente. Oddio, potrei scoppiare a ridere, ma devo assolutamente trattenermi. Se fossi stata sua sorella, con la mia razza ed il mio elemento, ora probabilmente sarei sotto terra, come tutti gli altri Leithien nati senza rispettare i loro rigidi canoni. Mi parla di amore fraterno, ma probabilmente questa parola non rientra nel loro vocabolario, altrimenti non sarebbero capaci di simili efferatezze contro il loro stesso sangue. La loro fama li precede, me l'ha ribadito chiaramente Lantis, e non ho certo dimenticato le sue parole.
<<Mio fratello mi ama infinitamente, come io amo lui. L'amore per la propria famiglia è un sentimento forte e nobile, sono certa che condividerete appieno il mio pensiero, Sir Ryuk>> gli rispondo, guardandolo in viso e sorridendo sarcastica.
<< Lo capisco più di quanto possiate immaginare, Principessa>> mi risponde lui, senza però voltarsi nella mia direzione. Torno a guardare davanti a me, continuando a sorridere per le sue affermazioni in cui non credo minimamente, mentre lui continua a parlare <<Anche se sono considerato al pari di merce da scambio, ma io non sono come mio Padre>>
<<Vostro Padre non sarebbe lieto di queste parole, Sir. Vi ricordo che non siamo merce da scambio, ma adulti maturi che adempiono ai propri doveri nei confronti della propria casata. Sono felice che però condividiate l'importanza del legame familiare, abbiamo una prima cosa in comune...non trovate?>> cerco di nascondere l'eccessivo sarcasmo delle mie parole, senza riuscirci totalmente.
A che gioco state giocando, Sir Ryuk?
<<Certamente, mio Padre non concorderebbe affatto, voi lo odiate, non è vero? Abbiamo una seconda cosa in comune, questo fidanzamento inizia a diventare interessante>> risponde lui, sorridendo. Scappa anche a me una risatina sommessa, quest'uomo è davvero fuori di testa. Pensa davvero di riuscire a portarmi in questa direzione con qualche frase di circostanza?
Siamo intanto arrivati in terrazza, mi avvicino al muretto e volgo lo sguardo in basso incrociando gli occhi di mio Fratello, cercando di tranquillizzarlo sorridendogli. Poi do le spalle alla fontana, tornando a guardare in viso il mio interlocutore <<Non potrei mai odiare colui che sostiene la mia Famiglia ed il mio Regno. Ebbene ditemi... di cosa volevate parlarmi?>>
*Risposte ed azioni di Ryuk concordate con Eclisse