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  1. #61
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LUMEN RAEGHAR

    Dopo la riunione nella sala del trono, la mattinata che ho trascorso è stata di intensa attività politica. Ho incontrato dei feudatari dalle porte dell'ovest che ci hanno assicurato le loro truppe, ho fatto il mio dovere di regina, nonostante quel verme di Taras non mi abbia smollata un minuto. So già che andrà a riferire tutto a Lantis, che sta organizzando le truppe del nord sulla barriera di Adamantem. La mia posizione a palazzo, con la malattia del re, è diventata traballante e la figura di Lady Waters non può essere altro che una minaccia per me. Se solo quel vecchio mi avesse donato un figlio prima di stramazzare moribondo in quel letto... Lantis è la mia via per restare sul trono e giocherò ogni mia carta pur di riuscire nel mio intento. Quindi, non posso mettere a morte Taras e quel suo muso da idiota patentato. Annoiata, osservo dalla mia finestra il sole che tramonta e colora tutto di arancio. La mia pelle diventa particolarmente bella quando illuminata da questo chiarore furente e passeggero. Penso a questa notte, penso a quello che avverrà. Uno dei soldati, che quel cane di Taras mi ha messo alle costole, chiede il permesso di entrare e mi comunica che il principe Lantis sta per recarsi alla Torre. Senza di me. Il mio bel tenebroso non ha ancora capito con chi sta giocando: nessuno mette alla porta Lady Lumen, la rosa di fuoco. Nell'ampio ingresso del castello, faccio in tempo a inchinarmi nobilmente a sua Altezza che scende le scale. Ignoro il suo tentativo di svignarsela senza di me, oltre il fatto che mi sta facendo spiare, e gli sorrido radiosa. Tenta vanamente di convincermi a restare ma poi è costretto a porgermi il braccio. Lantis è davvero un uomo molto affascinante: se non fosse che vuole vedermi morta, andremmo d'amore e d'accordo. Mio zio mirava a rendermi regina, Lantis era troppo giovane e il re troppo in salute: per questo non sono ora la moglie del principe. Forse, è l'unico calcolo sbagliato che ha commesso mio zio in tutta la sua vita. Arrivati alla Torre, ordino a quel topo di Taras di portarmi una seggiola: il verme si inchina, si prodiga in mille salamelecchi ma io vorrei solo dargli fuoco. Chissà come ballerebbe bene se lo trasformassi in una torcia umana. Lantis si prodiga in un discorso retorico da "duro a morire": tutti siamo portati al dovere verso il regno, blabla, vado alla barriera, blabla, anche le dame devono combattere, blabla. Questo discorso delle dame in combattimento non sembra rientrare nelle simpatie della septa e, in realtà, nemmeno nelle mie. Il mio obiettivo è quello di tenere il mio augusto e ben tornito sederino attaccato al trono, mica farmi ammazzare al primo tafferuglio. L'aria si impesta, d'un tratto, di una puzza alacre e insopportabile: la vecchia ha preso la parola. Si lagna, si lamenta, batte il bastone a terra e fa i capricci come il più dispettoso dei bambini. Non le do fuoco solo perchè il mio risentimento è simile al suo. Lantis usa la forza verbale, impone la sua autorità e sua sorella riesce, in extremis probabilmente, a raddolcirlo. Ma non del tutto: non perde occasione a ricordare alla septa quanto siano potenti i Raeghar e quanto la sua vita sia insignificante. Questa reazione del principe mi suggerisce che, forse, non gradisce molto il suo ruolo di reggente: in effetti, stare in situazioni ambigue e non ben definite non rientra nella sua indole. La dolcezza e l'ingenuità della principessa mi fanno sorridere: sarà una fanciulla malleabile se mi mostro a lei con le dovute cautele, anche se so bene che non mi sopporta. Bhe, ho sposato il suo amato paparino, come biasimarla. Ma magari riuscirò a suscitare in lei un senso di solidarietà femminile, averla nemica, ora, non mi sembra una cosa utile. Comunque, alle parole di Esperin, la septa sembra arrabbiarsi ancora di più, tanto da fuggire, per quanto il suo bastone le permetta, verso gli alloggi. L'intervento di sir Urthadar, che Lantis ha chiamato alla battaglia, mi permette di osservarlo bene: è alto, le spalle sembrano belle larghe da sotto la pesante armatura e ha un bel paio di occhi verdi, sottili e penetranti. Un gran bel ragazzo, che mi pare pure sveglio e con la lingua pronta: potrebbe essermi utile cercare di approfondire la nostra conoscenza. La sua famiglia è famosa per l'ambizione, lui sarà da meno? Ma no, non penso, la mela non cade mai troppo lontana dall'albero. Non mi è passato inosservato quel "il mio regno" che ha pronunciato con nonchalance. Mi alzo, è il momento di fare la mia mossa.

    Lumen: "Non avrò timore a scendere in campo, Dohaeris è la nostra casa e noi donne guerriere siamo tenute a difenderla dagli usurpatori... ma chiedo alle Vostre Grazie di essere magnanime con la septa Deirdre, è una donna anziana e provata dalla vita e dalla punizione, ma sono certa farà il suo dovere, ha solo bisogno di tempo" dico anche un pò a vanvera, non conoscendola molto se non di fama. Prendo le sue difese proprio per questo: la terribile strega dell'ovest, che chissà quali poteri e quali segreti ha rinchiuso nel suo cuore e nella sua labile mente. Certamente, un esempio da seguire per tutte noi giovani streghe.

    Lumen: "Con permesso, mi reco a cercarla, così da assicurarmi che si sia tranquillizzata... in lei vedo la mia amata nonna, che anni fa ci ha tragicamente lasciato, e non sono contenta a saperla così alterata" dico dolcemente, lasciando la stanza con un inchino. Mia nonna, quella becera strega che non faceva altro che pensare a se stessa. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui le trafissi il cuore e le strappai Bellezza Mortale dalle mani rinsecchite. Non voleva proprio mollare, la vecchia. Mi reco nell'ala degli alloggi e dalla pianta che Taras ha comunicato, Deirdre dovrebbe soggiornare al secondo piano, nella torre. Davanti alla porta, mi sistemo questo vestito così modesto e banale: per l'incontro che avrò questa notte, indosserò ben altro. Busso e spero di trovarla lì. Cercherò anche di sopravvivere al tanfo di quel fiato che molti avrà piegato.

  2. #62
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    <<La Forsworn stave!! Quanto tempo che volevo vederla!>> esulta il topastro (Efrem) mentre se la passa da una mano all’altra, entusiasta e curioso come solo un vero appassionato di armi sa essere.



    Spero comprenda la grande fortuna che ha avuto: il mio bastone magico è riprodotto nella maggior parte dei volumi sulle armi magiche, ma di quelli che hanno potuto vederlo in vita ormai non c’è più traccia…fino ad oggi.
    <<Arma perfetta per chi non predilige il corpo a corpo, aiutando a calibrare i poteri magici del suo possessore…>> recita Efrem rapito mentre ne studia ogni dettaglio della fattura, riportando alla memoria paragrafi dei libri che gli ho prestato: <<…ma leggera e di media gittata, così….>> volteggia su se stesso, facendola roteare col braccio e sistemandone la parte finale dietro la schiena e quella iniziale che poggia di lato sul fianco, in posizione d’attacco: <<…diventa una temile lancia…>> volteggia ancora, passandosela davanti e reggendola con entrambe le mani, a mo’di scudo: <<…oppure una difesa per deviare le armi avversarie!>>
    <<Attento a dove miri con quell’affare, idiota.>>
    Il rosso ride, facendo tornare di nuovo la Forsworn dietro il fianco:



    <<Oh andiamo, nonna! Di che hai paura? Che te la punti contro?>> mentre lo dice sta saltando nella mia direzione, ma ovviamente ho già fatto sparire il bastone magico.
    Efrem emette una lagna infantile, ma so benissimo che già se lo aspettava.
    Gli piace fare il buffone, tutto qui.
    <<Nonna, dovresti imparare a stare allo scherzo.>>



    <<E tu dovresti studiare le pozioni ottenibili con l’estretto di Verbena>>
    Sbruffa….vuole imparare ben altro, ma la fretta è propria dei giovani….se penso che quando Drako me lo portò non sapeva nemmeno leggere….
    Ghigna e mi guarda….cosa vuole adesso?
    <<Hai capito quello che ti ho detto, Efrem, o senza il bastone i concetti non arrivano al tuo cervellino?>>
    Ignora la mia domanda:
    <<Sono davvero un genio! Ti rendi conto che sono stato in grado di farti rievocare la Forsworn stave per la prima volta dopo tre secoli?>>
    Ora sono io a sbruffare: era da più di un anno che mi assillava pregandomi di mostrargliela.
    <<Io non mi vanterei di essere una persona tanto esasperante. Torna a studiare, prima che perda la pazienza come l’ultima volta…>> bercio mentre si lascia sfuggire un’espressione preoccupata. Torna sui libri di volata, mentre ghigno al ricordo del comandante Kalisi, al quale stavano quasi per venire i capelli bianchi quando gli era stato riferito che Efrem era stato fatto prigioniero nelle segrete dalla septa dei reali. Appeso.
    A testa in giù.
    Quando Drako l’aveva fatto liberare, il giovane aveva esclamato che era tutta colpa sua e che se l’era meritato: la mascella del comandante era quasi arrivata a toccare terra.
    <<La prossima volta ti farò appendere per i pollici, mi hai sentito?>> gli avevo detto il giorno dopo, ed Efrem si era limitato a ghignare nella mia direzione: sapeva che ero seria.
    Se Targaryus voleva apprendere da me, l’avrebbe fatto alle mie condizioni.





    Ma...cosa.....?

    Arma
    Forsworn Stave (Ophelia) - Forma Dormiente
    Qualcuno bussa alla porta della mia camera, e scopro di essermi totalmente acquietata. Il mio respiro è calmo e la mani, saldamente, reggono la Forsworn stave.
    Con naturalezza, come se non avessi mai smesso di farlo, faccio sparire la mia arma, per poi rialzarmi...la schiena non mi fa più male. Mi sento....si, mi sento meglio.
    <<La porta è aperta.>> dico rimanendo al centro della stanza...non so dove è finito il bastone da passeggio, ma a dire il vero non ne sento il bisogno. Attendo, pensando che di chiunque si tratti, se voleva farmi fuori non l'avrebbe fermato una porta.

    Nb: Post concordato con SimsKingdom, per le risposte di Efrem.


  3. #63
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LUMEN RAEGHAR

    <<La porta è aperta.>>
    Quasi come un rantolo, mi giunge la voce della septa al di là della porta. Oddio, e se fosse in negligee? Non sono tanto convinta di essere abbastanza forte per una visione simile. Ma va, porterà minimo una dozzina di canottiere della salute sotto quella tunica. Le vecchie sono freddolose. Apro lentamente la porta, facendola lievemente scricchiolare, e la trovo al centro della stanza, in piedi e senza il suo bastone da passeggio. Non l'ho mai vista senza quell'affare: nei giardini del castello o nei suoi corridoi, non l'ho mai vista passeggiare se non aggrappata a quel pezzo di legno. La stanza è buia ed è un vero peccato: la mia bellezza non può scintillare al massimo del suo splendore. Ma pazienza, in camera si trova questa vecchia stracciona, mica sir Aedan. Inclino le sopracciglia come una brava commediante, formano quasi un triangolo di compassione sopra il taglio degli occhi. Mi costerà qualche ora di infuso rigenerante antirughe questo sforzo espressivo. Con il mio tono più dolce le porgo i miei rispettosi saluti e nonostante sia la sua regina, mi prodigo anche in un decoroso inchino. Deirdre è una donna orgogliosa, mi è parsa così dalla reazione avuta col Principe, e usare la coercizione con lei non porta a grandi risultati. Per un attimo, i miei occhi si fermano su quel pendaglio, pesante ed eccessivo, che marca la sua condanna. I suoi poteri, tutto il terrore e l'orrore della strega dell'ovest è rinchiuso lì dentro. Compreso il segreto che agogno scoprire: l'eterna giovinezza.

    Lumen: "Nobile septa, ero preoccupata per la vostra agitazione poc'anzi e mi sono permessa l'onere di assicurarmi di persona dei vostri nervi, che spero ora siano più rasserenati" le dico con un tono ansioso. Falsamente ansioso, ma mai nessuno si è accorto della differenza, a parte chi conosce bene la mia vera natura. Di certo, sarà ancora preda della rabbia contro Lantis, forse qualcosa che mi conviene coltivare da subito, come un frutto prezioso.

    Lumen: "Sua Altezza il Principe Lantis è stato ingiusto con voi, ma dovete comprenderlo: i bruti del nord, il tradimento del suo migliore amico, la sua tentata violenza nei miei confronti hanno scosso non di poco l'animo del nostro amato reggente" pungolo cercando di scatenare ancora quella rabbia che tanto potrebbe tornarmi utile. Voglio capire fino in fondo quanto sia determinato il suo odio per Lantis e per i Raeghar: d'altronde, l'ho sempre vista attenta all'educazione di Lady Esperin e non vorrei che nutrisse dei sentimenti di lealtà verso la regale fanciulla.

  4. #64
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Un nodo mi sale alla gola. La barriera di Adamantem, nell'estremo nord di Dohaeris, i bruti che minacciano quelle terre, la neve che ti penetra nella pelle e ti ghiaccia le vene. Pensare Lantis in una situazione di così grave precarietà, senza validi comandanti al suo fianco perchè Drako... tradimento, il tradimento di Drako si rende ancora più evidente in queste scelte tattiche. Al di là dell'amicizia, al di là del dolore personale, la fuga di Drako è stato un danno materiale all'esercito e so che di questo il Principe ne è cosciente.



    L'emotività della septa: a volte vorrei permettermi anche io il lusso di essere così emotiva. Ma davanti le spade nemiche, davanti una situazione militare precaria come quella che stiamo vivendo non c'è posto per i sentimentalismi. Vorrei seguirlo, andare con lui alla barriera, combattere al suo fianco e respingere quei bruti, ma non posso. Il mio posto è qui, il mio posto sarà sul campo di battaglia, quando Drako o Efrem ci comunicheranno il loro attacco. Il mio arco lotterà al fianco di sir Aedan, per la giustizia, per la pace.







    Su quel campo potrei incrociare gli occhi di mio fratello: questo pensiero non mi abbandona un attimo. E' difficile reprimere la preoccupazione, l'ansia per quello che farò, per quello che dovrò fare. E se la mia mano vacillasse? Se il mio cuore esitasse? L'esitazione di un attimo, in guerra, può mettere fine ai sogni di una vita. Un guerriero non deve mai esitare, anche a rischio di fare la cosa sbagliata. Ma io... non sono bava a fare la cosa sbagliata. Audere semper: il mio dovere è scritto a caratteri di platino sullo stemma dei Raeghar. Sir Aedan prende la parola, cerca di interrompere il teatrino della septa, così come la principessa Esperin. Se avessimo scelta, manderemmo dame e anziane sul terreno di battaglia? Sono quasi irritata dalle sue lagne. Forse, non ha mai conosciuto la durezza della guerra o comunque non l'ha mai riguardata di persona, chiusa nelle segrete del castello o ovattata nella bambagia del palazzo. Il freddo che ti taglia il viso, l'odore di morte che senti anche sotto le unghie, le urla, il dolore: la battaglia, seppur di tempo può durare meno della sua punizione, è una ferita più intensa, che ti segna maggiormente, che scava più di quel suo amuleto di cui si lamenta. Esce dalla stanza, con un enfatico "Ho pagato". Può davvero esserci un prezzo per le cose efferate che si narrano e che ha commesso? No, non credo che la septa abbia davvero pagato, penso che non finirà mai di pagare il suo debito. Prendo la parola: la mia decisione di combattere, legata più all'ansia di affrontare un fantasma come il dilemma che mi sta straziando e alla sete di giustizia che alla pura smania di combattimento, non deve essere messa in dubbio. Ho un fratello nei ribelli e sono una donna: nessuno più di me ha da dimostrare la propria fedeltà alla causa.

    Cassy: "Sono onorata, mio Signore, della Vostra scelta: scenderò in campo per portare la vittoria alla casa dei Raeghar e ripristinare la pace su Dohaeris! Qualsiasi volto mi si parerà davanti... che fosse amato o rispettato... da me non avrà alcuna pietà" dico alzandomi in piedi.



    La promessa che getto la faccio più a me stessa: il dovere, Cassandra, anche se tuo fratello egli è sulla strada sbagliata e devi punirlo, come ogni altro ribelle scenderà in campo. Non può avere un trattamento di favore solo perchè è mio fratello: sono il comandante degli arcieri di Dohaeris e non posso permettermi il lusso di essere sentimentale. Eppure, flebile, la speranza brucia ancora in me: se lo facessi prigioniero, se facessi prigionieri i miei nemici, essi potrebbero cambiare, redimersi... la giustizia ha un canto che non può essere ignorato, nemmeno da un traditore.

  5. #65
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Avrei tanto voluto restare a parlare con la vecchia dell'Ovest per farle capire che ormai lo scettro di strega più potente di Dohaeris è passato nelle mani agili e affusolate di un'avvenente rossa, ma il leccapiedi reale ci avvisa che il principe ci prega di riunirci tutti nella sala al primo piano della torre della mezzaluna. Senza battere ciglio mi avvio verso la destinazione prevista, mentre mi attardo un attimo ad osservare i due soldati che si erano appartati nell'armeria all'inizio: sir Urthadar e Cassy De Lagun. Non ho scambiato una parola con nessuno dei due, ma non credo che perderò il sonno o l'appetito per questo. Poi lo sguardo cade su una giovane signora che non ho mai avuto il piacere di incontrare prima d'ora: la forma affilata del viso e quell'orrendo rossetto rosso scarlatto mi fanno capire immediatamente che si tratta di una donna da cui stare alla larga e dallo scarso gusto nel vestire. Staremo a vedere come si comporterà e se sarà degna della mia finta amicizia.
    Mi porto la mano davanti alle labbra cercando di trattenere uno sbadiglio dovuto alla noia, l'attesa si sta prolungando più del previsto e non sono ancora riuscita a riposare nè a mettere qualcosa sotto i denti, cosa che mi rende alquanto irritabile, ma, per la buona educazione ricevuta, fingerò che questa mancanza non mi provochi alcun fastidio.
    Ecco finalmente il principe Lantis entrare nella sala, fare cenno di accomodarci e iniziare il suo discorso.
    "Chiedo subito venia alle dame presenti e ai recenti arrivi per non aver ancor adempiuto al mio dovere di accoglierle come si confà al loro rango, ma una guerra riesce a diventare la sola protagonista del palcoscenico. Spero nel profondo del cuore che le lor dame mi perdoneranno e mi concederanno udienza dopo questo discorso. Come annunciato questa mattina nella sala del trono, siamo in guerra. Le fazioni noi avverse si saranno organizzate e premunite e non escludo un loro invito alla battaglia nelle prossime ore. Andrei io stesso, senza timore o tentennamenti, ma purtroppo devo recarmi nelle terre del nord, dove i signori stanno cercando di ribattere l'orde di bruti che sta sconvolgendo tutta la regione. Sarò onesto fino in fondo con voi, perchè siamo in una situazione crudele e io sono il vostro comandante: farò qualsiasi cosa in mio potere per evitare che anche le dame scendano in guerra ma temo che ciò non sarà possibile. Ognuno di voi sarà chiamato man mano in battaglia, e purtroppo il sangue chiama il sangue e non conosce censo. Davanti al dio della guerra, siamo tutti parte di Dohaeris e nostro compito è quello di difendere la nostra casa. Altre verità, altri punti di vista non sono contemplati dal dio. Tutti noi siamo, quindi, chiamati a batterci e mettere a repentaglio le nostre vite, nonostante l'idea di perdere anche membri della mia famiglia mi metta i brividi, io debbo obbedire.Affrontiamo l'onore della guerra a testa alta, con la nobiltà che contraddistingue il nostro sangue da quello della feccia che osa sfidarci! Ci attende, comunque, una prima battaglia, in cui chiedo al comandante De Lagun di portare a casa, insieme a sir Urthadar, il vessillo della vittoria!
    Chiudo gli occhi un attimo e sorrido nervosa: cosa significa tutto questo? Quindi l'unico motivo per cui siamo qui è perchè ci sacrifichiamo in cambio della ... "pace"? In un altro momento starei ridendo di gusto a queste parole, se non fosse che anch'io sono chiamata a rischiare la mia vita, e che le sorti della battaglia potrebbero essere nelle mani di una ragazzina che non sa ancora lavarsi il sedere da sola e una vecchia curva e decrepita che è solo un'ombra sbiadita di ciò che era una volta. Tutto sommato credo che dovrò far presto quattro chiacchiere con i proprietari delle scintillanti armature che mi abbagliano così fastidiosamente da quando sono seduta qui. Sir Urthadar, credo che farò presto una capatina nelle vostre stanze ...
    I miei pensieri deliziosi vengono però presto interrotti dalle urla disperate della megera che urla e strepita come una bambina a cui hanno appena impedito di andare a giocare. Il battibecco tra la septa e il principe si conclude con la prima che abbandona la stanza, seguita a ruota dalla quasi vedova ma del tutto allegra regina che vorrebbe consolarla "Con permesso, mi reco a cercarla, così da assicurarmi che si sia tranquillizzata... in lei vedo la mia amata nonna, che anni fa ci ha tragicamente lasciato, e non sono contenta a saperla così alterata" - la sua amata nonna??? Questa riunione sta diventando sempre più esilarante e questa gente si sta rivelando una massa di pagliacci da circo, sul serio quella signora crede che qualcuno di noi caschi nella sua rete? Povera illusa, il tuo regno è appeso alla flebile speranza che il vecchio re sopravviva e si rimetta in forze scalzando il giovane virgulto, ma questo limbo ti rende debole e priva di potere: moglie di un re che non regna e matrigna di un principe promesso ad un'altra. Quasi mi dispiace per lei ... ma che dico? Non potrei essere più felice!
    Dopo che anche la regina si è allontanata dalla stanza, ci tocca sorbirci le parole cariche di onore e coraggio della nostra comandante: Sono onorata e tutto il resto ... certo, ma siamo certi che se si trattasse di scegliere tra la famiglia e i reali sceglierebbe questi ultimi? Staremo a vedere.
    Il silenzio cala nella sala e, dopo aver dato un'occhiata di sottecchi a sir Dreth al mio fianco come per stigmatizzare ciò che ci eravamo detti poco prima nel giardino, decido che è arrivato il mio turno per parlare: "Mio principe, non fingerò di non essere sorpresa per questo richiamo al dovere nei confronti di Doaheris, perchè in effetti lo sono. Ma non fingerò neanche di essere così ingenua da non capire le ragioni che ci sono dietro questa vostra richiesta: noi tutti siamo l'ultimo baluardo dell'ordine stabilito dove ora c'è disordine e caos. E' nostro dovere riportare il mondo alla condizione di pace e integrità che si respirava al tempo dei nostri padri e noi lotteremo per questo, rendendovi orgoglioso delle nostre vittorie. Piuttosto, quello che mi preoccupa di più è sapervi solo, nelle terre del nord a combattere contro i bruti senza nessun uomo fidato al vostro fianco. Ditemi, avete tutto ciò che vi occorre per stare bene? Oppure avete ancora bisogno di qualcosa? Sappiate che farò tutto ciò che posso e che chiedete per esservi d'aiuto e non d'intralcio."
    Non mi va di combattere, sarei un'idiota solo a pensarlo, ma non posso tirarmi indietro adesso! Tiro fuori i miei migliori occhi da cerbiatta, che si inumidiscono di lacrime trattenute a stento, e stringo forte i pugni. La mia parte l'ho fatta, avanti il prossimo!


  6. #66
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    I miei pensieri sono ancora rivolti all’apparizione della mia vecchia arma, quando la porta, cigolando, palesa la snella figura di…..oh.



    <<Vostra Grazia….>> sussurro sorpresa.
    Devo essere sincera, mi aspettavo qualche servitore, o al limite lady Esperin in lacrime.
    Sono leggermente confusa dalla sua presenza, confusione che la giovane non aiuta a diminuire arrivando ad inchinarsi.



    A me.
    Alzo un sopracciglio, dubbiosa: non è certo la prima volta che vedo un regnante trattare come suo pari un interlocutore inferiore di rango….eppure è venuta fin qui a piegarsi di fronte ad una septa. Perché?
    Le mie mani formicolano…ho voglia di stringere ancora la Fornsword…mi era mancata, ma la regina non mi ha dato il tempo di realizzare cosa è successo.
    <<Nobile septa, ero preoccupata per la vostra agitazione poc'anzi e mi sono permessa l'onere di assicurarmi di persona dei vostri nervi, che spero ora siano più rasserenati>> mi dice con voce preoccupata.
    Sono distratta….vorrei solo che se ne andasse per lasciarmi capire se posso ancora richiamare la mia arma, o è stato un caso. Giurerei di non averla evocata, eppure…



    <<Vostra Maestà…>> comincio dubbiosa con tono basso, per non farle attendere la risposta: <<…non dovreste ne preoccuparVi per me, ne tantomeno attribuirmi un rango che non mi appartiene…>> per fortuna, aggiungerei...<<...in virtù di ciò, il Vostro stesso inchino è stato poco appropriato. Temo che la Vostra giovane età non Vi permetta ancora di controllare la Vostra….eccessiva gentilezza.>> dico con calma, senza ne cortesia ne astio, con la testa altrove.
    Mi impongo concentrazione, e in effetti realizzo solo ora che è la prima volta che parlo direttamente con la regina. A parte qualche breve frase in occasioni di circostanza, non abbiamo mai realmente conversato.
    <<I miei….nervi stanno bene.>> rispondo cauta.
    Lady Lumen sembra quasi in pensiero per me, e davvero non comprendo il motivo di questo improvviso interesse…è solo preoccupazione di una che non si fa gli affari suoi, o un semplice pretesto per venire a parlarmi?



    <<Sua Altezza il Principe Lantis è stato ingiusto con voi, ma dovete comprenderlo: i bruti del nord, il tradimento del suo migliore amico, la sua tentata violenza nei miei confronti hanno scosso non di poco l'animo del nostro amato reggente>> mi dice turbata, mentre il suo viso è una fiera di espressioni (troppo) accorate.
    Controllo la mia espressione, inspirando. Devo aver alzando una bella ondata d’indignazione nella sala e ne sono contenta.
    Mi sembra accaduto anni fa….così tanti che non me ne importa più. La regina non riesce a togliermi dalla testa ciò che è accaduto poco prima, quanto vorrei che se ne andasse. Se voleva solo sincerarsi delle mie condizioni, ha avuto quello che voleva.



    <<Ovviamente è come dite, Maestà.>> asserisco atona, sperando che risolto il suo dubbio se ne vada.
    <<Posso fare altro per Voi?>> le domando infine.


  7. #67
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    "La mia dolce sorella ha sempre avuto il dono di comprendere i tormenti del mio animo, perchè se avessi altre strade da percorrere lo farei, ma purtroppo non ce ne sono. Septa, anche mia sorella fa parte di quei Raeghar che tanto disprezzate eppure vedete, vi difende nonostante le vostre amare accuse. Non dimenticate mai che sono Lantis Raeghar e che mi chiamano il dio del fulmine, non dimenticate mai che la vostra vita sarebbe potuta terminare anche per un mio capriccio molti anni fa, non dimenticate che quelle segrete sono ancora lì pronte per accogliervi ancora, con l'eco di tutti i bambini che avete trucidato che rimbomba per le pareti" Ascolto le parole di mio fratello, rabbrividendo nel ricordare le storie tremende sul passato della mia septa.



    Stento ancora a credere che tutto ciò sia vero, nonostante i suoi modi bruschi non le avrei mai attribuito simili atrocità. Probabilmente ha ragione, considerandomi troppo ingenua, ma non reputo un male cercare di vedere sempre del bene nelle persone. Probabilmente con il passare degli anni sarò portata a ricredermi su questo punto, chissà.

    "Sono fiero di te, sorella, sei l'esempio per tutte le dame di Dohaeris. Sono certo che anche nostro padre, se fosse qui e non in quel letto di malattia, ti direbbe la stessa cosa... ma discorreremo dopo cena in privato. A tutte voi dame, a voi Lady Alinor, non può non andare il mio pensiero: i vostri uomini stanno combattendo nelle loro terre e voi siete state mandate qui perchè siete considerate le guerriere più forti del vostro casato. Partirò verso la barriera di Adamantem a nord con lo spirito sollevato perchè confido nel vostro valore. E in quello della regina, ovviamente. Anche lei scenderà in campo senza timore" aggiunge poi, rivolgendosi a tutte noi. Un futuro incerto e duro ci attende, che gli Dei ci proteggano.

    Interviene nel discorso anche Sir Aiden, cercando anch'egli di ripristinare i toni della conversazione, ma la mia septa sembra ancora fuori di sè.

    "Ma come ti permetti, è questo il rispetto che mi porti? Ingrata, non credevo che il tuo piccolo cervello fosse capace di pensare ad una velata presa in giro, ma non sei nemmeno capace di farla! Tu insegnare a me? COME OSI?" mi urla contro, lasciandomi senza parole.



    "Ma non è..." comincio a dire, ma ormai è troppo tardi, è già uscita diretta alle proprie stanze. Non mi capacito della sua reazione, il mio era esclusivamente un tentativo di offrirle il mio appoggio, non certo un'offesa alla sua persona. So benissimo che la sua esperienza secolare non è minimamente paragonabile alla mia, ma nelle condizioni attuali in cui si trova allenarsi con una persona in grado di tenerle testa a livello magico confido possa aiutarla. Riproverò più tardi a parlarle spiegandole il mio punto di vista.
    "Con permesso, mi reco a cercarla, così da assicurarmi che si sia tranquillizzata... in lei vedo la mia amata nonna, che anni fa ci ha tragicamente lasciato, e non sono contenta a saperla così alterata" interviene la regina, sorprendendomi.



    Che io sappia le due non hanno mai avuto un rapporto molto stretto, quindi questo gesto compassionevole mi lascia leggermente perplessa.


    Torno a concentrarmi sulle persone sedute al mio stesso tavolo. Le guardie reali si sono mostrate subito disponibili e volenterose davanti alla prospettiva del combattimento. Compreso il comandante De Lagun "Sono onorata, mio Signore, della Vostra scelta: scenderò in campo per portare la vittoria alla casa dei Raeghar e ripristinare la pace su Dohaeris! Qualsiasi volto mi si parerà davanti... che fosse amato o rispettato... da me non avrà alcuna pietà" le sento dire, chiaramente riferendosi alla persona a lei più cara, suo fratello.



    Le sue parole mi rimbombano nella testa.




    Qualsiasi volto... amato o rispettato...non avrà pietà.

    Qualsiasi volto... il suo volto...



    Chiudo gli occhi, rimandare indietro le lacrime. Coraggio Esperin, coraggio e contegno. Siete la principessa di Dohaeris, sorella dell'erede al trono. Siete ad una riunione ufficiale, non potete cedere proprio adesso.

    Dopo, nell'oscurità delle vostre stanze, potrete dare libero sfogo ai vostri sentimenti.

    Riesco nel mio intento, e sento il respiro tornare regolare.

    Poco dopo anche Lady Feralys interviene, accettando con garbo la situazione "Mio principe, non fingerò di non essere sorpresa per questo richiamo al dovere nei confronti di Doaheris, perchè in effetti lo sono. Ma non fingerò neanche di essere così ingenua da non capire le ragioni che ci sono dietro questa vostra richiesta: noi tutti siamo l'ultimo baluardo dell'ordine stabilito dove ora c'è disordine e caos. E' nostro dovere riportare il mondo alla condizione di pace e integrità che si respirava al tempo dei nostri padri e noi lotteremo per questo, rendendovi orgoglioso delle nostre vittorie. Piuttosto, quello che mi preoccupa di più è sapervi solo, nelle terre del nord a combattere contro i bruti senza nessun uomo fidato al vostro fianco. Ditemi, avete tutto ciò che vi occorre per stare bene? Oppure avete ancora bisogno di qualcosa? Sappiate che farò tutto ciò che posso e che chiedete per esservi d'aiuto e non d'intralcio." le sento dire, rivolta a mio fratello.

    Rivolgo lo sguardo verso Lady Alinor, ansiosa di conoscere la sua reazione. Mi era sembrata entusiasta di allenarsi, quindi confido che accetterà anche la possibilità di scendere in battaglia. Ammetto che la sua lealtà mi è molto a cuore al momento.



    Confido che, uniti, riusciremo a vincere questa battaglia.

  8. #68
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters




    Non faccio neanche in tempo a rispondere alla principessa, che veniamo tutti invitati a raggiungere il principe Lantis. Che sfortuna. Proprio ora che cominciavo a divertirmi, non è giusto.
    Mentre seguo gli altri, penso però all'opportunità di rivedere, magari da più vicino, il mio futuro sposo. Mi rivolgerà la parola o anche solo uno sguardo? Si scuserà per avermi trattata con indifferenza come ha già fatto sua sorella? Non che mi dispiaccia non essere al centro dell'attenzione, la mia è semplice curiosità. Curiosità di conoscere la sua persona.
    Alzo lo sguardo e me lo ritrovo davanti. Colta di sorpresa, cerco di fare un inchino decente e pronuncio quasi sussurrando: "Vostra grazia.".
    Solo quando prendo posto accanto a lui, mi accorgo di altre due guradie reali e di una donna misteriosa che era già qui seduta prima di noi. Chi sarà mai?
    La mia attenzione però è tutta per Lantis. Mi volto verso di lui e lo osservo accuratamente. Gli occhi, i capelli, le sopracciglia, le mani. Infine mi soffermo sulla bocca dalla quale fuoriescono le parole: "Chiedo subito venia alle dame presenti e ai recenti arrivi per non aver ancor adempiuto al mio dovere di accoglierle come si confà al loro rango, ma una guerra riesce a diventare la sola protagonista del palcoscenico. Spero nel profondo del cuore che le lor dame mi perdoneranno e mi concederanno udienza dopo questo discorso. Come annunciato questa mattina nella sala del trono, siamo in guerra. Le fazioni a noi avverse si saranno organizzate e premunite e non escludo un loro invito alla battaglia nelle prossime ore. Andrei io stesso, senza timore o tentennamenti, ma purtroppo devo recarmi nelle terre del nord, dove i signori stanno cercando di ribattere l'orde di bruti che sta sconvolgendo tutta la regione. Sarò onesto fino in fondo con voi, perchè siamo in una situazione crudele e io sono il vostro comandante: farò qualsiasi cosa in mio potere per evitare che anche le dame scendano in guerra ma temo che ciò non sarà possibile. Ognuno di voi sarà chiamato man mano in battaglia, e purtroppo il sangue chiama il sangue e non conosce censo. Davanti al dio della guerra, siamo tutti parte di Dohaeris e nostro compito è quello di difendere la nostra casa. Altre verità, altri punti di vista non sono contemplati dal dio. Tutti noi siamo, quindi, chiamati a batterci e mettere a repentaglio le nostre vite, nonostante l'idea di perdere anche membri della mia famiglia mi metta i brividi, io debbo obbedire.Affrontiamo l'onore della guerra a testa alta, con la nobiltà che contraddistingue il nostro sangue da quello della feccia che osa sfidarci! Ci attende, comunque, una prima battaglia, in cui chiedo al comandante De Lagun di portare a casa, insieme a sir Urthadar, il vessillo della vittoria! Ora parlate pure, ascolterò le vostre risposte e le vostre perplessità, per poi lasciarvi cenare. Attenderò in giardino, vicino al portico, di poter discorrere con mia sorella Esperin.".
    I miei occhi si illuminano mentre scorgo disapprovazione negli occhi dei miei vicini. Non potevo desiderare di meglio! Stento a crederci...parteciperò ad una vera e propria guerra! Appena mio padre lo saprà perderà tutti quei pochi capelli che ormai gli restano in testa.
    "Lady Alinor, mi piacerebbe in seguito conversare anche con voi, non dimentico l'impegno che i nostri padri hanno preso sul nostro futuro." aggiunge infine Lantis.
    "Ne sarei più che lieta Vostra Grazia!" rispondo forse con troppo entusiasmo. Entusiasmo di sapermi a combattere, di vedermi nel pieno della battaglia, brandendo il mio fedele pugnale.
    Immersa, o meglio persa nella mia immaginazione, non faccio quasi caso al battibecco tra la septa e Lantis che si conclude ben presto con l'abbandonodella sala da parte della primaseguita da Lady Lumen che si appresta a seguirla, preoccupata.
    La septa ha rischiato sul serio di essere di nuovo imprigionata. Mi chiedo solo perchè Lantis non l'abbia fatto. Possibile sia una figura così importante o magari la teme? In fondo, se ho ben capito, dovrebbe riacquistare i suoi poteri se scenderà in battaglia e così, rappresentare una minaccia. Forse è per questo che Lantis la tiene buona....si fa per dire, dopo questa sfuriata.


    Alla fine tutti i presenti in sala accettano di scendere in campo. D'altrone, non credo possano fare diversamente.
    Quello che non mi piace è il fatto che anche la principessa è stata chiamata alle armi. Lei, una donzella innocente. Non ho avuto ancora modo di vederla combattere, ma non so quanto possa resistere nel mezzo della guerra. Inoltre, il pensiero di doverle continuamente guardare le spalle potrebbe rivelarsi una nostra debolezza. No, io l'avrei lasciata qui a ricamare.
    Mi guarda, in attesa di sapere la mia risposta. Scenderà in guerra la dolce figlia di Lord Horas? Oh, potete scommetterci. La dolce figlia di Lord Horas non vede l'ora di farlo.
    Mi alzo in piedi, mi volto verso il principe e, tronfia, esclamo: "E' un onore per me combattere per la pace di Dohaeris, Vostra Altezza!".



  9. #69
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LUMEN RAEGHAR

    Ho l'impressione di aver interrotto qualcosa: la septa mi pare infatti più calma, non più adirata ma, allo stesso tempo, con le pupille frenetiche, in movimento, come in cerca di qualcosa. Mi rimprovera per il mio umile inchino, appella questo mio errore alla mia giovane età e alla mia eccessiva gentilezza. Dovrei darle proprio fuoco, ma la stanza è piena di mobili di legno pregiato, non sarebbe il caso. Questa vecchia è più irritante di quanto mi aspettassi. Non si scuce nemmeno su Lantis ma, in effetti, non potevo davvero credere che si sarebbe abbandonata a parole di alto tradimento nei confronti del reggente. E' una strega antica che è vissuta per secoli a palazzo: nessuno conosce gli intrighi politici come lei. Dovrò usare tutta la mia astuzia per farla sbottonare di più. Denoto, comunque, un insegnamento che mi sarà utile per il futuro: sa dominare la rabbia, o comunque, riesce a soffocarla presto. Questa caratteristica è di solito attribuita alla gente impulsiva ma buona di cuore o al contrario, a gente iraconda nell'indole ma macchinosa e malvagia nei pensieri. Conosco la sua storia, ho sempre desiderato mettere le mani sulla formula di magia sacrificale che le consentiva l'eterna giovinezza. Penso proprio che Deirdre faccia parte della seconda categoria di persone. Nella leggenda, ricordo che si armava di un potente bastone, antichissimo, forse tra i più antichi del mondo della magia. Anche le streghe della mia famiglia si tramandano da secoli Bellezza Mortale e so bene che cosa anima la nostra razza: sete di potere, di conoscenza, al di là di ogni limite e di ogni morale. La septa non può essere tanto diversa, nonostante i secoli di punizione sotto i Raeghar l'abbiano umiliata. Inoltre, la forma primaria di controllo che si può avere su qualcuno, che sia debole o forte, non è la forza, come crede erroneamente Lantis: è la dipendenza. Se riuscissi a trovare un sistema, un modo per rendere questa vecchia zombie dipendente da me, l'avrei in pugno. Con un uomo sarebbe più semplice: il sesso è un'arma sempre apprezzata. Non c'è niente di più facile che rendere dipendente un uomo se sei bella e giovane come me. Sono esseri inferiori, la cui mente è concentrata solo sul sesso. Indubbiamente, ci sono eccezioni, come Lantis o Drako, ma questo solo perchè il loro "tesoro" è già stato dato ad un'altra che è stata abile a tenerselo stretto. Ebbene, con Deirdre non posso certo usare il sesso per piegarla, per renderla dipendente da me ma posso provare con il potere. Lo agogna? Se è ancora la strega della leggenda, se è un degno membro della nostra razza, la magia è certamente la sua ossessione. Chissà se il sigillo che rinchiude la sua antica potenza in quell'amuleto, sia davvero così indistruttibile.

    Lumen: "Oh nobile septa, al mio palazzo mi hanno bene impartito la lezione che c'è solo una cosa che superi il censo nel rispetto: l'età e l'esperienza che ne deriva. Voi su questo, perchè l'avete detto che sono giovane, meritate tutto il mio inchino, perchè non posso non restare affascinata da una fonte così grande di sapere. Lantis crede di poter fare quello che vuole con la forza, ma noi animi più gentili, sappiamo che la saggezza è ben più importante e degna di lode" dico con un sorriso di accondiscendenza. No, vecchia barbagianni, non mi farai perdere le staffe con la tua insolenza: nel controllo della rabbia avrei io da insegnarti molte cose.

    "Ho visto la vostra irritazione alla proposta di Lady Esperin di seguirvi nel cammino di magia che vi attende: volevo, a rischio di incontrare la vostra collera, propormi anche io per questo compito. Ma a differenza della principessa, con me nessuno saprebbe nulla, terrei i nostri incontri segreti e..." continuo, evocando Bellezza Mortale, con una scarica di fuoco che prende forma nelle mie mani "penso che avrete con me molto più in comune che con la vostra protetta. Ho letto molte storie su di voi".

    Il rubino rosso a forma di rosa, incastonato nella parte più alta del mio bastone, finemente intagliato nell'ebano, brilla di fuoco sotto i miei occhi. Bellezza Mortale è anch'esso un bastone antico, famoso per la sua potenza di fuoco. Sprizzo potere magico da tutti i pori e questo, probabilmente, la farà adirare al momento. Ma spero, che vedendo in me cosa era e cosa potrebbe tornare ad essere, accetti la mia proposta di allenarsi con me.

  10. #70
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    La regina ci tiene ad informarmi della *buona* educazione ricevuta: si sta scusando o è una donna che ci tiene ad avere l’ultima parola? Se resta ancora, non era delle mie condizioni che voleva sincerarsi, o una persona davvero educata avrebbe già tolto il disturbo per lasciar riposare un’anziana.
    Un animo gentile? E se ne lustra da sola? Ma ci è o….ci fa? Cosa mi nascondi, biondina?



    Evito di rispondere alla sua ridicola spiegazione, sarebbe capace di portarla all’esasperazione e io non ne ho nessuna voglia, quindi non le rispondo invitandola a continuare.
    In fondo, come si dice? La ragione è dei fessi.
    <<Ho visto la vostra irritazione alla proposta di Lady Esperin di seguirvi nel cammino di magia che vi attende: volevo, a rischio di incontrare la vostra collera, propormi anche io per questo compito.>>
    Oh bene, ti sei scoperta finalmente, ecco cosa volevi. O meglio, ecco il tuo mezzo per arrivare poi a quello che vuoi veramente…cosa cerchi dalla strega dell’Ovest per arrivare a voler passare del tempo con lei? La formula per rievocare i morti? Il talismano per ricaricare velocemente i propri poteri senza attese? Il siero della verità? Cosa…?
    Credi di essere la prima nobile a venire ad elemosinarmi qualche informazione?



    <<...penso che avrete con me molto più in comune che con la vostra protetta. Ho letto molte storie su di voi.>>
    Il bastone magico dalla rosa scarlatta prende forma tra le sue mani, rilucendo dell’elemento più impetuoso e incrollabile: fuoco.
    Che meraviglia, le scintille, il fiore maledetto, il calore….gli occhi a cerbiatta della regina vengono illuminati dal quel colore tetro, aiutandola a marcare ancora di più quell’aria d’intendimento che cerca con la sottoscritta.
    Ghigno appena: da quando cento anni fa sono uscita dalle segrete, ho dovuto fare i conti con una triste realtà. Le streghe non esistono più.



    Ora ci sono queste….fatine, che pensano di differenziarsi da quelle vere truccandosi con un po’ di nero in più o facendo le gatte morte. E io che mi divertivo con le mie pari a chi fosse più brutta e a spaventare la gente.
    Conosce la mia storia e vuole aiutarmi? E perché vuole tenerlo segreto?
    Non potrebbe fregarmene di meno che gli altri venissero a saperlo, ma forse è lei che non vuole si sappia…che Lantis non debba scoprirlo? Ah certo, lui mi manda a morire e lei mi aiuta a far ciò che questo non accada…vai contro il tuo figliastro? E per chiedermelo c’era bisogno di evocare la sua arma? Si aspettava di rendermi più intimorita, o di comprarmi con un fascino che, indubbiamente, una strega non può non subire dalla magia?
    Questa non è una semplice offerta di aiuto...lei VUOLE che io accetti.



    Una cosa mi è chiara: la ragazzetta non è tanto buona e gentile come vuole far sembrare.
    Ha recitato egregiamente, ma non ha seguito il copione alla lettera, come qualsiasi prima donna. Ora che ho qualche idea più chiara con chi ho a che fare, so come farla andare via, senza perdermi in troppe chiacchiere:
    <<Vostra Grazia: avete già dato prova di quanto, nonostante le condizioni di sua Maestà il Re, siate essere ligia al dovere e non solo, pur di servire il Vostro regno…partecipate ai consigli di guerra, Vi procurate una spia per ricevere informazioni dai traditori, scenderete in campo, e ora venite a dirmi che avete tempo per una povera vecchia? Ebbene, non siete certo una stupida: se lo dite, vuol dire che sapete di poterlo fare. Dunque…>>



    <<….accetto, e non Vi ringrazierò, visto che lo fate sicuramente in maniera del tutto disinteressata! Ora, un animo gentile come il Vostro comprenderà che una signora della mia età ha bisogno di riposo data l’ora tarda…posso chiederVi licenza di recarmi a riposare o bisognate d’altro?>>
    Mi sono sempre allenata da sola, ma prima avevo qualcosa che oggi non ho più…il tempo.
    E la libertà.
    In solitudine non posso potenziarmi velocemente, purtroppo questa è la realtà dei fatti.
    Lady Lumen….tu vuoi qualcosa da me e io da te. Sarà un’interessante partita.


 

 
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