ADAMANTIA FERALYS
Campo di Battaglia, Solumquae
Sono riuscita ad usare lo charme con la piccola reietta blu, nessuno può resistermi, non a questi livelli di sublime perfezione, anche se la maledetta riesce a colpirmi allo stomaco con una gomitata.
Nessun problema, solo un pò di dolore, le restituirò presto il favore. La mia idea è quella di farle esalare l'ultimo respiro nel suo campo, magari proprio tra le braccia del mio grande amico Kalisi. Mi disinteresso di tutto il resto e soprattutto della Septa, accerchiata da quel che resta delle nostre nemiche, per me possono anche portarsela a casa, magari in più pezzettini, l'importante è salvare la mia di pelle. Siamo quasi giunte indisturbate al Glados e, anche se avrei voluto usare una delle sue frecce per salutarla, la sua accortezza nel dissolvere arco e faretra mi impedisce di fare questa mossa. Poco male, userò il fuoco.
Ma non ho il tempo nemmeno per questo: chi sta usando queste maledette radici? Mi volto verso il campo di battaglia, la strega mi ha appena rivolto uno sguardo carico di rabbia? Possibile che fossi io il suo bersaglio? Ma no, ha solamente approfittato del momento per rompermi le uova nel paniere. Sarà pure vecchia e debole, oltre che oltremodo racchia, ma non è certo stupida. Mi devi delle spiegazioni, Strega! La battaglia diventa d'un tratto più confusa, non voglio certo trovarmi in mezzo, sono riuscita a cavarmela bene fin'ora; mi guardo intorno, non vedo posti sicuri in cui osservare senza essere presa di mira a meno che ... Scavalco la reietta che si contorce soffocata dalle radici e mi dirigo al di là del glados, qui dovrei stare tranquilla e godermi la fine dello scontro.
Abbiamo combattuto tutto il giorno, sono riuscita a non soccombere grazie a piccole accortezze, non so quanto si sia trattato di fortuna e quanto si stata bravura, fatto sta che adesso sono qui ad osservare la nuova sconfitta: la septa è circondata, ma riesce a cavarsela e la vedo avvicinarsi al glados.
Esco dal mio posto sicuro, uh, lo stomaco mi fa ancora un pò male, ma la mia compagna è messa peggio, magra consolazione. La seguo nel Glados e, anche se per un secondo il mio pensiero è quello di tornare a casa, visualizzo la mia destinazione: la Torre di Mezzaluna.
Torre di Mezzaluna
Eccoci qui, siamo tornate. Come quando siamo andate via, nessuno ci accoglie. Il cortile è vuoto, l'intera torre sembra vuota, come se un incantesimo avesse portato tutti via.
Vedo una serva venirci incontro e la septa chiedere del vino con due calici.
La demenza senile è una brutta cosa.
Si rivolge a me a bruciapelo:
"Eviterei di riportare il particolare dell'accompagnamento al Glados del nostro nemico...abbiamo rischiato la pelle, ma non credo che questo basti a conquistarsi la fiducia di qualcuno qui e poi...non tutti apprezzerebbero certe idee geniali."
"Parlando di idee geniali, nonnina. Dovrai spiegarmi perchè hai pensato bene di usare le tue radici in quel modo, avevo tutto sotto controllo!"
"Ma certo, se i ruoli fossero stati invertiti, voi vi sareste fidata senza ombra di dubbio! Purtroppo per Voi sono una brutta persona...se era tutto sotto controllo possiamo dirlo apertamente, allora, quello che ho visto, così potrà darmene la colpa! O le garba di più la mia idea? A voi la scelta, mia signora."
"Facciamo pure come hai detto, in fondo abbiamo perso, non c'è motivo di gettare benzina sul fuoco. E comunque l'avrei colpita prima che avesse attraversato il Glados, mi avrebbe dato soddisfazione sapere che sarebbe morta tra le braccia del traditore! Sono fatta così ... sono una brutta persona."
La strega accenna ad una risposta con il solo movimento del capo, la vedo soddisfatta della mia risposta, meglio così, non è il caso di alzare l'ennesimo polverone.
Ho ancora il calice tra le mani, lo lancerei volentieri a terra, mille piccoli frammenti di vetro a terra e liquido rosso. Decido di bere, ho perso. Ma sono ancora viva, deve valere pur qualcosa!
Avevo pensato al mio ritorno in maniera diversa, dovevo calcare questo rozzo pavimento con
la grazia di una valchiria vincente, fiera ed orgogliosa. Avrei avuto una carta in più da giocare per la mia personale battaglia.
L'importante adesso è avere una seconda chance: la prossima volta non fallirò!
Lascio cadere il calice a terra, il rumore mi desta come da un sogno.
Mi torna alla mente che il mio pugnale è ancora conficcato nella spalla della reietta blu, lo richiamo a me mentalmente.
Arma Richiamata – Pugnale
Simmiler Knife (Medea)
La septa si muove verso l'armeria, dove sembra sia riunita l'intera compagnia. Cammino a passo veloce, è inutile rimandare l'inevitabile, dovrò affrontare tutti e dovrò farlo guardandoli negli occhi: signori, i reali, coloro che si vantano di avere il potere, fanno schifo. Si, potrei esordire così.
Appena varco la soglia noto il soldatino che sta lottando con un altro uomo, chi è? Gli altri sono tutti qui, stanno osservando lo scontro, avidi di sangue, c'è anche lord Tywin. Non è nessuno di noi, anche se tra i presenti non vedo Aiden, che sia in missione su qualche altro campo?
Il mio sguardo ritorna sul centro della stanza, dove Dreth le sta prendendo per bene. La differenza fisica tra i due è evidente, l'altro è un uomo. Muscoli ben definiti, massiccio e ben piantato sulle gambe: davvero un bel vedere! Quell'aria feroce e quegli occhi mi colpiscono, mi danno i brividi, oh demoni se mi piace!
Le sue mosse sono veloci, astute e letali, potrebbe uccidere il mio caro Dreth, ma se dovesse sostituirlo lui non avrei nessuna obiezione a riguardo, almeno ci guadagneremmo in mascolinità!
Attendo che qualcuno si accorga del nostro rientro e intanto mi godo lo spettacolo di sangue, sudore e testosterone.
Che vinca il migliore!
*risposta e azioni di Deirdre concordate con Maru1e1a
*aggiunte 5 foto