Vicent Dreth
Sono in stato confusionale, la testa continua a martellarmi ed a fatica riesco a concentrarmi sulle voci.
<<Solumquae appartiene ai Ribelli>>, è l'unica esclamazione di senso compiuto che giunge ovattata alle mie orecchie... Tra una fitta e l’altra alla testa cerco di elaborare quanto sentito e mi rendo conto che il "ragionamento" porta ad un'unica soluzione: abbiamo perso... Il disappunto che provo è forte, così come il senso di impotenza per non aver potuto contribuire a far trionfare il nostro vessillo su quelle terre. Avevo supposto che la scelta della Regina di schierare le due donne fosse errata e questa sconfitta ne è la chiara dimostrazione... Al danno poi si aggiunge anche la beffa. Dopo essere stato costretto ad accettare malvolentieri l'aiuto di Urthadar, è un piede di Ryuk ad infierire sulla mia spalla sinistra. Fisso quel maledetto, digrignando i denti, e con complice una scarica di rabbia cerco di reagire afferrandolo per il polpaccio. Ma le forze mi vengono a mancare e la presa va irrimediabilmente a vuoto... Stringo i pugni ed adirato osservo Ryuk durante la sua uscita di scena.
Di colpo mi rendo conto che sono più lucido e che il terribile malessere alla testa è sparito… Strano... Che fosse la presenza di Ryuk e l'odio che provo verso di lui a scatenarlo? O forse è opera di qualche artificio magico? O… probabilmente, mi sto costruendo dei castelli in aria con i miei deliri. E' ovvio che il malore fosse collegato alla mia gamba lesa: niente di più, niente di meno. Il Reggente prende dunque la parola, congeda tutti e rimanda le discussioni sulla battaglia all’indomani. D’istinto sollevo lo sguardo verso l’uscita ed è così che ricambio l’occhiata preoccupata di Esperin…
Sospiro affranto e cerco di darmi un minimo di contegno sollevandomi da terra: non volevo destarle inutili preoccupazioni ed invece ho fatto esattamente il contrario…<<Riposate i vostri poteri, cavaliere, permettetemi di aiutarvi come non ho potuto fare prima... Di Lady Adamantia si occuperà Sir Aiden>>, sento qualcuno sussurrarmi, lentamente mi volto e due occhi azzurro ghiaccio sono puntati su di me.
E’ Cassandra che per l’ennesima volta in questa giornata si prodiga in mio aiuto, mi conforta con la sua dolcezza, comportandosi esattamente come una sorella maggiore con il suo fratello minore: devo proprio dirlo, Andreus è stato uno stolto a non apprezzare la fortuna che il fato gli ha riservato...Ricambio il suo sguardo e senza titubanza alcuna lascio trasparire tutta la vergogna ed il rammarico per aver fallito contro Leithien... <<Conosco il vostro valore, avete combattuto con coraggio, immagino che le parole che vi sussurrava quel viscido bastardo vi abbiano reso poco lucido sulle strategie da adottare>>. No, stavolta non ho né scuse né attenuanti… La mia umiliazione è dovuta alla mia idiozia. Se solo avessi pensato prima di attaccare, avrei concluso degnamente questo scontro: purtroppo ho ancora tanto da imparare, specialmente su come mantenere saldo il mio autocontrollo durante la battaglia. <<Leithien ha combattuto bene, sono io ad aver sbagliato partendo con una mossa avventata…>>, esclamo osservando le sue mani e con un cenno di assenso accetto ben volentieri le cure: preferisco evitare di usare la mia magia, ormai ho perso il conto di quante volte oggi l’ho sfruttata e, sinceramente, non vorrei aggiungere uno svenimento alla già lunga lista di preoccupazioni che ho destato…Cassandra continua a parlarmi con un tono allegro, è palese che stia tentando di sollevarmi il morale.<<Almeno la Regina ora non sceglierà i guerrieri da mandare in battaglia. Lantis è tornato, i Raeghar riprenderanno il pieno controllo sulle scelte militari>>. Ecco, a questo non avevo proprio pensato... Ciò vuol dire che anche Aiden domani dovrà rendere conto non solo di avere una bastarda Urthadar tra le file dei reietti ma anche della sconfitta a Solumquae.<<Come ha detto il Reggente, Franthalia sarà nostra>>. Sollevando lo sguardo ricambio il suo sorriso e ringraziandola per l’aiuto la osservo abbandonare l’armeria.
Mio malgrado vedo che siamo rimasti solo in quattro qui: io, Sir Gildas, Lady Adamantia ed il Gran Maestro. Quasi, quasi opterei per seguire l’esempio visto che della Strega di Fuoco se ne occuperà Aiden. Con un’andatura zoppicante mi avvio verso l’uscita. Noto però che Sir Gildas non si è minimamente mosso dalla sua posizione: se ne sta a braccia conserte, poggiato con una spalla contro la parete ed ha la testa puntata verso il basso... Che abbia un malore? Sarà meglio controllare. <<Sir Gildas, state bene?>>, gli chiedo quando mi avvicino a lui ma l’unica risposta che ottengo è una russata, appena udibile ma è una russata. Faccio spallucce e mi volto… Oh beh tutto regolare, sta solo dormendo per fortuna.
Un momento... Dorme?! Rimango in ascolto ed accucciandomi fingo di sistemare la mia armatura; una seconda russata giunge repentina alle mie orecchie e conferma ciò che penso… L’uomo sta dormendo in piedi, letteralmente. Santi numi, come diamine può assopirsi in un momento del genere! Sto quasi per svegliarlo a suon di ceffoni ed ammonirlo per il gesto infantile ed inopportuno, ma poi mi ricordo della sua sanità mentale e mi rassegno sul fatto che chiedere decoro ad un pazzo è la pensata più assurda che si possa fare... E' fuori di testa: prima mi rassegno all'idea meglio è. Espiro interdetto e senza farmi notare dai presenti elaboro una piccola scenetta per coprire l’ennesima buffonata di Sir Gildas: gli pongo un suo braccio attorno al mio collo ed esclamando un <<Sir Demonar non si sente molto bene…>> chiaramente udibile a tutti, insceno che l’uomo abbia avuto un malore.
In questa maniera lo porto via di peso dall’armeria perché pur sapendo che non lo merita proprio non me la sento di lasciarlo qui: se lo beccano Cassandra o il Principe Lantis passerebbe molti guai... Quando sono al piano inferiore, assicuratomi che non ci sia nessuno a guardare, lo carico sulla spalla destra e stando attento a non forzare troppo la gamba che mi hanno da poco riattaccato mi incammino verso la stanza del cavaliere. Raggiunta la camera adagio il peso piuma sul suo letto e continuando ad ignorare le frasi sconclusionate che mi farfuglia gli tolgo gli stivali coprendolo alla buona con la prima coperta che mi capita a tiro.
Scrocchiandomi il collo esco...
Chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo verso la mia prossima destinazione: le terme.
NB: Le azioni su Gildas sono concordate con Simskingdom!