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  1. #731
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS



    Ryuk Leithien: un nome una garanzia. Mi ha chiesto di dargli una ripassata ed io l'ho accontentato, volentieri. Le mie mani si fanno strada sul suo petto ampio e forte, lo bruciano, lo straziano e da lui nemmeno un lamento: gli occhi fissi nei miei, una sfida silenziosa all'ultimo sangue.
    “Mi ricorderò del vostro nome Lady Feralys”
    "Non ne dubito, sir Ryuk. Come potreste dimenticarvi di me!" - gli rispondo osservando con malizia gli effetti collaterali della mia arte, poco prima che Cassandra gli sferri un gancio così poderoso da fargli congelare il sangue sul volto.
    Sir Ryuk Leithien, il più amato dai Dohaeriani!


    Alla fine va via soddisfatto, insieme alla septa che ha finalmente svelato il risultato della battaglia. Abbiamo perso.
    Cala il gelo in armeria e non solo a causa di Lady Sono un iceberg Cassandra, la seconda sconfitta non è facile da digerire, ci pone in una situazione di svantaggio spiacevole e non mi piace essere vista come una perdente. Spero solo che Kalisi se la stia passando peggio, che stia frignando come un gatto in acqua fredda.
    Finalmente ecco Aiden, vestito come un ambasciatore imbalsamato: che sia andato in qualche missione per conto dei reali? No, è tornato a casa. Casa, che dolce parola!
    Mi invita a farmi curare da lui, nelle sue stanze più tardi. Non gli rispondo a voce alta, ma lo guardo, mi capirà. Poi dopo aver usato la sua magia curativa sul piccolo Vicent lo vedo andar via con la regina, sono entrambi nei guai, anche grazie a me e alla strega dell'ovest, e devono concordare una strategia comune. Ci vediamo più tardi, amico caro.


    L'armeria va piano piano svuotandosi, fino a che non restiamo soltanto io, con addosso questa orrenda armatura e il Gran Maestro.


    Che felice combinazione!
    "Lord Tywin, sono costernata che abbiate dovuto assistere ad uno spettacolo così degradante. Mi scuso con voi a nome di Sir Dreth." - mi profondo in un inchino, sto cercando di distogliere l'attenzione da Solumquae ovviamente, anche se non credo che a lui importi molto delle scaramucce dei Raeghar - "Vi vedo stranamente immobile e silenzioso. Qualcosa vi turba, per caso? Mi scuso per la mia sfacciatagine, ma posso permettermi di essere la vostra confidente? Non una sola parola uscirà dalla mia ... bocca."



  2. #732
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Lord Tywin Leithien

    Tutto ciò al quale ho assistito è aberrante! Non saprei neanche da dove iniziare, follia pura ed io mi sono reso complice, restando a guardare. Ryuk è il solito esibizionista, so quanto si diverte a dar spettacolo di sé, la passione per l’amputazione l’ha di certo ereditata dal nonno, mio Padre Ramsay III Leithein, solo che lui era un uomo di tutto rispetto, non un moccioso in cerca di attenzioni. Non bado neanche a tutto il teatrino che si sussegue sotto ai miei occhi, osservo, ma non guardo realmente, è come se il mio sguardo fosse perso nel vuoto, totalmente assente e cerco di estraniarmi da tutto ciò che mi circonda, considerato che il mio interesse per la questione è pari a zero. Mi hanno messo con le spalle al muro, come avrei potuto insistere? Il matrimonio è stato rimandato, ma so benissimo che è una manovra evasiva, quella piccola stupida si è fatta sicuramente intortare da qualche parolina infiocchettata, condita da una ventata di testosterone, così si è prestata a questa pagliacciata, Lantis non aspettava altro che un pretesto per annullare o appunto rimandare. Uno a zero per voi, ma la prossima mossa tocca a me e non ci saranno appelli ulteriori. Mi rendo conto che sala si è svuotata, a farmi compagnia è rimasta solo questa splendida visione di femminilità e sensualità: Lady Feralys mi fa ribollire il sangue come poche. Ho assistito impassibile a quello scambio di sguardi suo e di Ryuk, non sono solito lasciarmi andare a gelosie, son fin troppo cosciente di avere molto in più di mio figlio da offrire, lui sarà forte della propria irruenza, ma l’esperienza sorpassa ogni vigore giovanile.
    "Lord Tywin, sono costernata che abbiate dovuto assistere ad uno spettacolo così degradante. Mi scuso con voi a nome di Sir Dreth." S’inchina e non posso fare altro che desiderare vederla in questa posizione in una occasione più intima… questi pensieri lascivi sono il risultato di un afflusso sanguigno troppo abbondante verso il basso, a discapito del cervello e della ragione "Vi vedo stranamente immobile e silenzioso. Qualcosa vi turba, per caso? Mi scuso per la mia sfacciatagine, ma posso permettermi di essere la vostra confidente? Non una sola parola uscirà dalla mia ... bocca."
    “Sir Dreth non assomiglia neanche vagamente all’ombra di suo nonno, un vero peccato. Mi ero solo distratto, la noia gioca di questi scherzi” Ha un atteggiamento lascivo, questa donna mi piace, così mi adeguo, lasciando che le mie parole esprimano un invito volutamente esplicito. “Potreste essere ben più che la mia confidente. Vorrei invitarvi a cena al mio castello durante le prossime sere, se me lo permettete… Voi e la Vostra bocca potreste godere di un trattamento da Signora la quale siete” Dicendo la invito a porgermi la mano per poterla sfiorare ancora con le labbra ed in fine congedarmi. “Vi auguro una piacevole nottata, Lady Adamantia”

  3. #733
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters




    Sono pronta a colpire.
    Mentre quegli occhi luminosi avanzano lentamente verso di me fissandomi nel buio, stringo forte l'elsa del pugnale nascosto sotto il cuscino. Non appena sarà a pochi passi dal mio corpo gli sferrerò una pugnalata.



    Noto a malapena che la figura tende le mani verso il mio volto, allora con un rapido gesto della mano estraggo il pugnale e cerco di colpirlo. Purtoppo però, forse a causa del buio, i nostri arti si scontrano e io perdo il pugnale.
    Mi tiro indietro ma sento le sue mani attorno il mio collo stringere forte. Sempre più forte.
    Mi piego all'indietro in modo tale da stendermi sul letto e portare giù anche lui, sopra di me. Allorchè gli sferrò una ginocchiata tra il "pilastro" e le "rocce".
    Il misterioso essere allenta la presa e fa per alzarsi, ma un mio ulteriore calcio lo spinge rovinosamente a terra.
    "Chi sei, chi ti ha mandato??" gli urlo mentre tocco il pavimento in cerca del pugnale, ma senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi lucenti.
    L'avversario si rialza quasi subito non rispondendo alla domanda.



    "Già passato il dolore? Oh, proprio un eunuco dovevano mandare ad uccidermi?" gli faccio, cercando di guadagnare tempo. Finalmente il mio piede destro sbatte contro qualcosa, il mio Purifier.
    Non mi piegherò per riprenderlo, il gesto potrebbe distrarmi e dare l'opportunità al mio amico troppo abbronzato per colpirmi.
    Faccio strisciare lentamente il mio piede sotto l'arma e quando mi accorgo che parte alla carica, muovo velocemente il piede verso l'alto spingendo in aria il pugnale che poi prendo al volo con la mano.
    Da qualche tasca o fodero, lui estrae quella che sembrerebbe una piccola falce che alza in aria, pronto a colpirmi. In questo modo lascia scoperta per una manciata di secondi tutta la parte dello stomaco che io, abbassandomi, riesco ad infilzare con il mio pugnale per poi indietreggiare all'istante.



    "Sei troppo lento, amico." gli dico con un sorrisetto diabolico stampato in viso. Ma lui....ride.
    Ride rumorosamente per qualche istante prima di lanciarsi ancora contro di me. La mia espressione diviene subito di sconcerto. Com'è possibile...non si è fatto nulla?
    Approfittando della mia distrazione, mi sferra un pugno in viso, un colpo al ventre con l'elsa della sua falce e infine un calcio negli stinchi che mi fanno cadere con la nuca su uno degli spigoli del comodino.



    Poi il buio.



    Arma - Pugnale (Purifier) in Forma Dormiente
    Ultima modifica di scarygirl; 10th March 2015 alle 14:21


  4. #734
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Ripulisco il piatto che era originariamente di portata, leccandomi anche le dita....ora sto a posto!
    Bevo l'ultimo sorso di vino, dopodichè mi esibisco in un sonoro rutto: posso andare a dormire. Lancio il calice con malagrazia sul ripiano, e quando mi volto noto lady Esperin allontanarsi con il principe verso il Glados: sono tentata di fermarla, deve restituirmi una cosa che mi appartiene, ma il sonno e la stanchezza mi rendono pigra...gliela chiederò domani.





    Li osservo attraversare il portale, e solo allora faccio capolino nella sala da pranzo collegata con le cucine, nessuno in giro a quanto pare, per cui mi dirigo a passo svelto verso la mia stanza.



    Non appena entro mi fiondo al mio cassetto dei medicinali, dove ho messo da parte i vari integratori che mi sono preparate e che assumo ogni sera prima di andare a dormire.



    Ricostituenti, rafforzanti per le ossa e per le difese...ne bevo uno dopo l'altro, pochi sorsi al giorno: sono questi che mi permettono di resistere in queste dure giornate con il vecchio corpo che mi ritrovo, inoltre domani mi aspetta una lunga giornata...dapprima ci sarà la riunione, e spero che lady Adamantia mantenga i patti, conviene più a lei che a me in fondo. Poi credo proprio scambierò due paroline con il reggente, ormai è arrivato il momento: so di non poter contare su di lui, è troppo lontano da me e si può dire che non ci conosciamo affatto...se i miei insegnamenti gli sono serviti a qualcosa nell'adolescenza, saprà come rapportarsi, e spero solo che metta da parte la smania per cui è famoso.
    Assunto l'ultimo integratore faccio un altro rutto...questa roba mi pesa non poco sullo stomaco, e anche il sedere da fiato alle trombe. Infilo velocemente la camicia da notte, alito sulle candele (che oltre a spegnere la fiamma, fanno colare anche il grosso della cera) e finalmente mi infilo nelle coperte....Morfeo, prendimi.



  5. #735
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Lantis si avvicina, e con un gesto violento getta dalla finestra un vaso di rose posizionato sullo scrittorio della stanza. Non ne capisco il motivo, ma lo associo ad uno scatto d’ira per le condizioni in cui riversa nostro Padre. Ognuno ha il proprio modo di sfogare il dolore, Lantis è stato sempre molto riservato riguardo all'esternare i propri sentimenti, e non mi stupisce che lo sfoghi trasformandolo in cieca rabbia. Io sono sempre stata molto più emotiva di lui, difficilmente riesco a nascondere ciò che provo, soprattutto a chi mi conosce bene. Alcuni giorni penso che dovrei imparare a mascherare maggiormente i miei sentimenti... mentre in altri sono felice di essere così, di avere il coraggio di esternarli e e di donarli a chi amo. Perché, nonostante tutto, continuo a pensare che sia bello lasciarsi andare ai sentimenti e alle emozioni, ovviamente con chi merita tali dimostrazioni.
    Continuo ad osservare il volto di nostro Padre, mentre Lantis mi accarezza la guancia, acconsentendo a farmi restare accanto a Lui questa notte. Sono lieta che abbia compreso la mia necessità, nonostante non sia propriamente adeguata alla mia posizione. Ma seppure avesse insistito per farmi andare nelle mie stanze non avrei ceduto, avrebbe dovuto portarmi fuori con la forza….e so che non ne sarebbe capace.
    Mi volto a guardarlo, senza lasciare la mano di nostro Padre. Il suo volto è triste, turbato, quando ad un tratto sgrana gli occhi e si avvicina velocemente al letto.



    Seguo il suo movimento, non capendo esattamente cosa lo abbia causato, quando vedo le labbra di nostro Padre schiudersi leggermente, ed emettere un flebile suono. Non so se sia stato solo frutto della mia immaginazione, del mio desiderio di sentire nuovamente la sua voce. Ma Lantis lo esorta a parlare nuovamente, quindi deduco che anche lui si sia accorto dell’accaduto.



    Le sue labbra si muovono, questa volta con più decisione, e ad un tratto il dolcissimo suono della sua voce giunge alle mie orecchie, concretizzandosi in poche parole, per lui visibilmente faticose da pronunciare.
    "D-Drako... io devo... p-parlare con D-Drako" balbetta, e di riflesso stringo ancora di più la sua mano.



    Il respiro accelera, così come il battito del cuore, e l’agitazione prende il sopravvento quando vedo il volto di Lantis mutare da speranza e preoccupazione in rabbia e delusione. Vorrei impedirlo, vorrei che non lo odiasse, ma non posso fare nulla.



    Posso comprendere il suo stato d’animo, seppur io non condivida le accuse che ha rivolto a Drako. Sentire che nostro Padre chiede di lui, invece che del proprio figlio, deve avergli spezzato il cuore. Vorrei poterlo aiutare, vorrei poterlo calmare con la mia aura, ma so che sono troppo debole per poter anche solo minimamente scalfire il suo odio e il suo rancore per quello che un tempo sono certa considerasse come un fratello.
    "Esperin... credo che sia il caso che tu vada nelle tue stanze" esclama, rabbioso, rivolto verso di me. Lo osservo senza replicare, tornando a concentrarmi sul viso di nostro Padre, sperando di sentirlo ancora, di udire la sua voce melodiosa, di potergli parlare, potergli dire nuovamente quanto lo amo, e quanto vorrei che restasse al mio fianco. Ma il viso è fermo, immobile, come quando sono entrata nella stanza.
    <<No , io resto qui>> riesco solo a dire, in risposta alla sua domanda. No. Non mi manderà via, non mi allontanerà da lui. Non stanotte, non se sono al Castello, non se Lui ha bisogno di me.
    Accarezzo la sua mano dolcemente… avanti Padre, lotta contro questo veleno. Lotta per tornare da noi, da me e Lantis che ti amiamo infinitamente, dal tuo popolo, dai tuoi alleati, da... dalle persone che ami e di cui ti fidi. Non lasciarci, ti prego. Non lasciarti andare, non farti vincere dalla morte.
    Lantis si avvicina al nostro quadro di famiglia, vedo la sua rabbia tramutarsi in qualcosa di diverso... mi sembra pensieroso, indeciso, rammaricato. Forse non sa come comportarsi, forse non sa quale sia la cosa giusta da fare, eppure a me sembra tutto così chiaro. Non c'è altro da fare, lo sa anche lui. Non può semplicemente fare finta di nulla... nostro Padre ha espresso una volontà e va rispettata.
    "Nostro padre ritiene che qui manchi qualcuno, a quanto pare" afferma con amarezza nella voce, continuando a fissare il quadro. Decido di alzarmi e di raggiungerlo, poggiando una mano dietro la sua schiena e la guancia sulla sua spalla. Voglio essergli di conforto, voglio che non si senta solo.
    <<Sai bene qual è la cosa giusta da fare Lantis, non puoi non rispettare quella che potrebbe essere l'ultima volontà di nostro Padre. Devi mandarlo a chiamare, altrimenti passerai il resto della vita a rimpiangere di non averlo fatto. Qui non si tratta di te o di Drako... ma di nostro Padre. Dammi la tua parola che lo farai al più presto, oppure...>> alzo lo sguardo sul suo viso, fissandolo negli occhi, voglio che legga tutta la mia determinazione <<...oppure lo farò io. Non permetterò che le ultime parole di nostro Padre restino inascoltate>>



    Mi allontano da lui e mi siedo nuovamente sul bordo del letto, prendendo la mano di mio Padre tra le mie. Non riesco a rinunciare al contatto con lui, non ora. <<Vorrei... restare un pò con lui, se non ti dispiace>> gli chiedo, con un tono deciso, sicuro, che non ammette repliche. Spero gli sia ben chiaro che questa notte il mio posto è qui, a vegliare su di Lui.
    <<Un'ultima cosa...>> aggiungo, pochi secondi dopo, prima che in caso lasci la stanza <<Sono certa, Fratello, che non approfitterai della situazione per tendere un'imboscata a Drako. Nostro Padre vorrebbe una guerra leale, come è giusto che sia, e lo sai anche tu. Non lasciare che la rabbia e l'odio annebbino la tua ragione>>

  6. #736
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR


    Esperin ha compreso il mio stato d'animo, poggia il suo viso sulla mia spalla ma, determinata, mi dice che dovremo trovare un modo per esaudire il desiderio di nostro padre. So che ha ragione, so che dovrei farlo. Nostro padre merita di morire serenamente, spegnendosi placido ignorando ciò che sta avvenendo con questa guerra civile. Ma una parte di me punta i piedi, ricordandomi che Drako non è il fratello che lui ricorda, ma il nemico acerrimo di questa sventura. Si propone lei stessa di incontrare l'uomo, di comunicargli le ultime parole di nostro padre. "Non sono un vigliacco, Esperin, non ho paura di incontrare Drako al Valmorgulis... è lui che dovrebbe averne per tutto il male che ci sta facendo" sentenzio a tono duro. Vorrà vederlo perchè ne è ancora innamorata? Come può l'amore di una donna essere cieco fino a questo punto? L'invidia serpeggia nella mia anima: Reneè, perchè non mi hai amato con la sua stessa dedizione? Cosa c'è di tanto sbagliato in me che nemmeno mio padre riesce a rivolgermi le sue ultime parole? Sono uno sciocco, guardo Esperin addolcendo lo sguardo perchè non dovrei focalizzarmi su ciò che non ho, ma su ciò che mi sta accanto. Mia sorella, nonostante i suoi sentimenti, non mi ha abbandonato. E qualcosa nei suoi occhi trasparenti mi suggerisce che rivedrebbe Drako solo per l'amore incondizionato che prova per nostro padre. Io, per lo stesso amore, non posso che cedere alla sua richiesta. Sospiro profondamente, poggiando le mani sulle sue spalle, con gli occhi dritti nei suoi: "Nostro padre potrebbe non sapere nulla di questa guerra, quindi incontrerò il Drako che era nostro fratello al Valmorgulis, non il capo del reietti. Hai ragione: quello che può essere l'ultimo desiderio di re Rickard non può restare inascoltato... lo farò per amor suo, organizzerò questo incontro solo per amor suo". Non sono convinto di lasciarla qui per la notte, deve riposare, domani abbiamo da discutere anche di Solumquae. Ma sul suo volto, vedo la luce di nostra madre, la sua severità, la sua determinazione. Nemmeno con la forza riuscirei ad allontanarla di qui. "Resta pure con lui, preferirei che tu andassi a riposare per affrontare bene la giornata di domani ma... potrebbe parlare ancora e non ci sono orecchie più degne delle tue per ascoltare... se però ti senti vinta dalla stanchezza, non esitare ad andare nelle tue stanze" le dico accorato, lasciando poi la stanza e trovare nel mio talamo un sonno agitato.

  7. #737
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Lantis sembra risentirsi per le mie parole, ma sono certa che sa bene che ho ragione. La rabbia che leggo nei suoi occhi sta offuscando la sua ragione, distogliendolo da ciò che adesso è veramente importante, ossia soddisfare la richiesta di un padre morente. Il suo tono è duro, come anche il suo sguardo, "Non sono un vigliacco, Esperin, non ho paura di incontrare Drako al Valmorgulis... è lui che dovrebbe averne per tutto il male che ci sta facendo" mi dice, e vedo i suoi occhi persi nel vuoto, persi in chissà quali pensieri, pensieri che mai sceglie di condividere con me. Con sua sorella, con la sua famiglia. Gli sorrido rassicurante, prima di rispondere <<Non ho mai pensato che tu sia vigliacco, Lantis. Ho sempre ammirato la tua forza e la tua determinazione. Io credo in te, ho scelto di aiutarti e sostenerti, se me ne darai modo. E vorrei... che anche tu credessi maggiormente in me, sento che non è così e questo mi rattrista molto>>
    Il suo volto poi si addolcisce, i suoi muscoli si distendono, la sua voce torna calda, amorevole. Poggia le mani sulle mie spalle, fissandomi negli occhi, "Nostro padre potrebbe non sapere nulla di questa guerra, quindi incontrerò il Drako che era nostro fratello al Valmorgulis, non il capo del reietti. Hai ragione: quello che può essere l'ultimo desiderio di re Rickard non può restare inascoltato... lo farò per amor suo, organizzerò questo incontro solo per amor suo" mi comunica, e sento un grosso peso svanire dal mio cuore. Se avesse rifiutato avrei mandato io stessa Mercur da Drako, non avrei mai tradito la volontà di nostro Padre. Ma sono felice che sia Lantis a scegliere di farlo, avrebbe rimpianto una scelta differente ed inoltre ha dimostrato in questo modo di essere in grado di controllare i propri sentimenti e la propria volontà per un fine superiore <<Sapevo che avresti fatto la scelta giusta, ti ringrazio>> gli rispondo, rasserenata.
    "Resta pure con lui, preferirei che tu andassi a riposare per affrontare bene la giornata di domani ma... potrebbe parlare ancora e non ci sono orecchie più degne delle tue per ascoltare... se però ti senti vinta dalla stanchezza, non esitare ad andare nelle tue stanze" mi dice poi preoccupato. Gli sorrido, lieta per la sua comprensione, ed aggiungo: <<Ho tutta la vita per dormire, mentre questa potrebbe essere l'ultima mia occasione per stare con Lui. Non preoccuparti, Fratello, domani ti assicuro che tornerò ad essere la Principessa Esperin Raeghar, che presenzierà ed interverrà al tuo fianco durante la riunione. Ma questa notte... solo per questa notte... voglio essere semplicemente una figlia, che desidera disperatamente di passare qualche ultimo momento con suo Padre>>
    Mi allontano così da lui, tornando vicino al letto, mentre osservo Lantis uscire dalla stanza, visibilmente turbato e stravolto.



    Vorrei che parlasse di più con me, anche se so che la reticenza fa parte del suo carattere. Desidero aiutarlo maggiormente, ma non posso farlo se non si apre con me. Spero che qualche ora di sonno possa liberargli la mente, permettendogli di ragionare più lucidamente, e che qualche dolce sogno possa riscaldargli il cuore.
    Resto quindi nella stanza da sola, ad osservare il volto immobile di nostro Padre. Mi assicuro che la sua fronte sia fresca, e che quindi non sia necessario passare il panno. Poi inumidisco le sue labbra, e sistemo le pieghe del letto.



    Quando vorrei che parlasse nuovamente, che parlasse a me. Che mi dicesse cosa fare per Lui, o per Lantis. Ma per quanto lo desideri, non sono egoista, e preferisco che non si sforzi. Mi basta stare qui con lui, sentire il lieve calore della sua mano ed ascoltare il debole battito del suo cuore. Sapere che è qui con me.
    Sento la paura impossessarsi di me, nel pensare che questa potrebbe davvero essere l'ultima volta che lo vedo in vita, e gli occhi tornano a bruciare, questa volta senza lacrime. Ripenso alle parole che ha pronunciato pochi istanti prima, allo sforzo percepibile dal tono della sua voce. Spero che Lantis mantenga la sua parola, e che Drako accetti di incontrarlo, e soprattutto che faccia in tempo, prima che... non oso pensarci. Non voglio, non adesso.



    Faccio il giro del letto, sedendomi dal lato opposto a quello in cui è sdraiato nostro padre. Sfilo le scarpe e mi distendo sul letto accanto a lui. Tutto questo non è opportuno, lo so bene, ma... non me ne importa niente. Se lui non fosse il Re, probabilmente ora sarebbe in salute... e non dovremmo affrontare tutto questo dolore, non dovrei dirgli addio. Suppongo quindi di essere giustificata se in questo momento non riesco a dare senso ed importanza a convenzioni ed etichetta.
    Prendo la sua mano nella mia, stringendola, e poggio la testa sulla sua spalla. Chiudo gli occhi, e ripenso a quante volte da bambina, quando avevo credo meno di sei anni, sgattaiolavo fuori dalle mie stanze in piena notte, approfittando dell'assenza o della distrazione della Septa o delle ancelle, per correre in questa stanza, la stanza dei miei genitori, ed intrufolarmi nel letto con loro. Ricordo che mia madre mi riprendeva per i miei modi poco consoni ad una Principessa, ad una Raeghar, ma io mettevo il broncio e mi accoccolavo tra le braccia di mio Padre, che rideva di gusto irritando ancora di più mia madre.
    Sembra un'altra vita, un'altra persona. Quanto sarebbe bello tornare ad avere sei anni.



    Quei ricordi generano in me un profondo senso di serenità, quell'amore così vivo in me mi scalda il cuore e mi rasserena l'animo, sprigionandosi con la mia essenza, con la mia natura, avvolgendo me ed espandendosi nella stanza. Non è voluto, ma non faccio nulla per trattenerlo, non ne ho la forza. Vorrei tanto che questo senso di pace e rilassatezza avvolgesse anche mio Padre, anche se so benissimo che non sono abbastanza forte per farlo, soprattutto visto il suo stato ed il veleno che contamina il suo corpo. Sorrido, stringendo la sua mano, ripensando a quando sono stata fortunata ad avere un padre come lui, un padre che ha saputo amarmi incondizionatamente. Non tutti hanno avuto nella loro vita una simile fortuna, ne ho sempre più spesso conferma, e sarò sempre grata agli Dei per avermi concesso questo dono.
    <<Padre...senza di te non sarei quella che sono, e so che non potrò mai ringraziarti a sufficienza per questo. Non so ancora dove la vita mi porterà, ma sono certa che seguendo le tue orme troverò sempre la strada migliore. Starò vicina a Lantis, cercherò di compensare la sua natura, te lo prometto. E...riuscirò a dimenticare tutto il resto. Starò bene, Lantis starà bene, ed insieme faremo prosperare il nostro Regno, il Regno per cui hai sempre lottato. Ti prometto che anche io lotterò per questo>>
    Chiudo gli occhi, con la testa ancora poggiata sulla sua spalla, e mi lascio andare alle sensazioni che si stanno sprigionando con la mia aura, che lentamente prendono il sopravvento sull'angoscia e sulla paura. Passano i minuti, poi le ore, e mi lascio cullare dal suo respiro tornato ora regolare.




    Aura di luce
    I maghi prendono vita dalla luce e per tale motivo vi hanno forte affinità. Questa caratteristica è associata alla positività ed al bene, ma non sono rari i casi in cui viene adoperata per scopi bassi, il tutto dipende dall’indole del mago. La loro presenza suscita di per sé una certa calma, ma sono in grado di amplificarla per sortire diversi effetti che cambiano a seconda del grado:
    • Esperto – Si avverte un profondo stato di rilassatezza e ci si sente propensi positivamente verso lui

  8. #738
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Rickard perde 10 punti costituzione

  9. #739
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth

    Dopo essermi fatto portare un cambio d’abito da uno degli inservienti, mi chiudo la porta alle spalle e resto solo… Finalmente. Da quanto tempo non riuscivo a ritagliarmi un po’ di spazio per me stesso? Le giornate qui alla torre sono così movimentate che a fatica riesco a reggere il ritmo, ritmo ancora più intenso a causa di questa guerra, di queste sconfitte... Aver perso contro Ryuk Leithien poi, ha risvegliato in me un senso di inadeguatezza... Volevo essere utile rendendo il Principe fiero dei suoi soldati e donandogli una piccola rivincita nei confronti dei Leithien, ed invece ho solo arrecato maggiore sconforto e frustrazione.



    Arrabbiato getto via l’asciugamano e passando le mani tra i capelli respiro profondamente. Non so più cosa fare… Mi sento… vuoto, ho dentro una voragine profonda ed incolmabile. Ormai non posso più a pensare ad altro, ogni minuto che passa c’è questo risentimento che cresce e si accumula nel mio cuore avvelenandolo d’ira, di rancore, di odio… Soprattutto di odio. Vorrei tanto dare una lezione a quel porco di Ryuk Leithien, ma come? Non sono abbastanza forte… Non sono ancora pronto. Mi lascio scivolare nella tinozza e, rabbrividendo di piacere per il contatto con l’acqua fredda contro il corpo, punto lo sguardo sulla flebile fiamma d’una candela. Così con questa quiete e silenzio ai miei occhi riaffiorano dei ricordi lontani…




    Perché tutto questo mi è già accaduto. Queste emozioni le ho provate quando ad Aeglos, dopo la morte di Selene, rasentai la follia... Rassegnarmi a tale perdita è stata la cosa più difficile… Non volevo crederci. Mi rifiutavo. Negavo a me stesso ogni contatto esterno passando gran parte del mio tempo a disegnare… Mangiavo appena, non dormivo… Chiudere gli occhi portava solo incubi. Lentamente però ho riacquistato la mia lucidità ed ho compreso che lasciarmi andare non l’avrebbe riportata in vita... Lei era morta ma io no… O almeno non una parte di me. Dunque dovevo reagire, cacciare il carattere e continuare a lottare…
    A discapito di ciò che si può credere fondere Giuramento è stata la cosa più sensata e semplice…



    Mi sono tolto un peso enorme, odiavo quella lama: sorrisi sollevato prima di gettarla sulla brace incandescente.



    La seconda difficoltà è sorta nell’impugnare la Meteor Hammer creata da mio cugino. Ho provato a fonderla assieme alla spada, ma non ce l'ho fatta… Non potevo… Qualcosa in me mi intimava di non farlo. Incurante della catena ancora rovente, ho legato l’essenza del mio elemento a quell’arma e materializzandola attorno al mio braccio ho ricordato questa frase: <<Quando sarai uomo e pronto al sangue, allora l'impugnerai>>. Compresi solo in quell’istante cosa realmente voleva dirmi Dahmer…Per questo ho dato il nome di Selene alla mia arma e su di essa verte, tutt’ora, una promessa: ho promesso che la morte della fanciulla non sarebbe stata vana e che quella bestia di mio cugino avrebbe pagato per quel crimine aberrante... Il suo sangue macchierà quest'arma e rivendicherà il suo nome.



    Una leggera fitta alla gamba mi riporta al presente…



    Sposto una mano sul ginocchio e con espressione atona fisso il punto in cui mi è passata la falce. Ripenso in tal modo ad Aiden, al suo prodigarsi per me, per un suo soldato, in armeria.
    Diamine... E’ possibile che due bastardi riescano a fare comunella tra di loro mentre noi due a malapena riusciamo a guardarci in faccia senza insultarci a vicenda? Aiden durante il nostro allenamento mi ha dimostrato una grinta e tenacia non indifferente ma soprattutto ha tenuto ben saldo il suo autocontrollo… Fino all’ultimo.



    Mi duole ammetterlo ma forse dovrei prendere in seria considerazione l'idea di scendere ad un compromesso con lui, una tregua necessaria per questa guerra: potremmo guadagnarci entrambi. Oltre a Cassandra qui siamo gli unici addestrati a combattere; ci odiamo - e solo gli Dei sanno quanto - ma lui ha bisogno di me come soldato ed io ho bisogno di lui come comandante e per imparare a controllarmi… Non nego che i dubbi sul suo conto persistono, continuo a pensare che si intrattiene in compagnia della Regina fin troppo spesso, e non so effettivamente quanto gli stia a cuore la nostra causa... Però... Lo conosco abbastanza per sapere che tiene cara la sua pelle e che questa posizione di comandante gli fa gola… Finisco di lavarmi, mi rivesto e con la mente un poco più libera mi dirigo verso la mia stanza dove incurante degli abiti che ho ancora addosso mi getto sul letto e mi lascio andare in un sonno ristoratore.
    Mangerò domani, ora ho solo bisogno di dormire.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 9th March 2015 alle 00:04



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