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  1. #751
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    "L'età avanzata dovrebbero portarvi a badare di più alla sostanza, venerabile septa, che non all'intenzione. Siete scesa con i colori dei Raeghar e avete riportato ferite che io stessa vi ho curato. Per quanto grande possa essere il vostro odio, per me siete una compagna d'arme al ritorno dalla battaglia, quindi solo per questo meritevole di tornare sana e salva. Ma immagino che discorsi come questo vi possano solo annoiare..." mi dice lady Cassandra.



    Come immaginavo: non pensa, guarda solo i fatti che le si presentano agli occhi. Dei, che brutta morte farà.
    <<Oh-oh, assolutamente no, mia signora! Non vi trovo noiosa, solo stupida!>> rido gracchiando.



    Termino la mia colazione mentre esprime le sue teorie sulle motivazioni che hanno portato ribelli e reiette a schierarsi contro i reali, per poi dire che secondo lei è il caso di far scendere in campo sir Dreth e una delle due donne rimaste alla Torre.
    Bah, questa donna non si mangia un'emozione, che noia.
    «Buongiorno a tutti!» squilla improvvisamente una voce: oh, ma è il mio coccodè!



    Il giullare si siede mentre osservo divertita i suoi colori: mi ricordano quelli delle mie caccole!
    «ho sentito che abbiamo perso… ditemi… come avete fatto a fare la figura delle mezze calzette facendovi soffiare il vulcano da sotto il naso? dovete aver dormito sotto il glados, dico bene?»
    Rido di gusto, mentre il giovane comincia la sua colazione. Fingo di pensar su alla risposta, come se mi chiedesse uno sforzo immane:



    <<Eccone uno che s'è accorto che sono solo una becera vecchiarda che dovrebbe stare sotto il portico a far calzette! Ve ne regalerò una con la pelle scuoiata dal culo di Agatha, ha un'epidermide liscia-liscia...vi piacerebbe il dono, sir?>>



    <<Riguardo alla Vostra domanda, ho per l'appunto dormito, sonnecchiato per lo più! Sapete, rumori d'armi che cozzano, eccetera-eccetera...però non riesco proprio a rammentare.....ho dormito a destra o a sinistra? O.o >>


  2. #752
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali



    Vicent Dreth


    Inaspettatamente è proprio la Septa a rendermi partecipe nella loro conversazione, chiedendomi un parere riguardo i nomi dei prossimi guerrieri e la ragione per cui mandarli a combattere. Inghiotto di colpo ciò che ho in bocca e la osservo visibilmente sorpreso… Sbaglio o mi ha appena tirato in causa senza troppi convenevoli? Prevedo grandine, altro che pioggia qua! Appoggio il piatto sulla tavola e pulendomi con le dita i lati della bocca cerco di elaborare una risposta logica, ponderando molto attentamente le parole.



    Cassandra però mi anticipa con un intervento che mi fa storcere il naso: <<Personalmente, da ex comandante delle truppe, mi sarebbe facile schierare Sir Vicent, accompagnato o dalla Principessa o da Lady Alinor. I guerrieri rimasti sono quattro, ed entrambe le fanciulle dominano l'acqua... Come potete ben dedurre, è necessario mandare una delle due in campo, così da non trovare svantaggio nella prossima ancora... Credo che anche il Principe farà una scelta basata su questa lungimiranza>>.
    Ho capito bene? Vorrebbe davvero schierare la Principessa? Ma assolutamente no! Aggrotto le sopracciglia ed assumo un’espressione infastidita. Se noi cavalieri siamo qui non è solo per servire e proteggere i Raeghar, ma anche per evitare loro di correre rischi inutili… Ed ormai sono stufo di restarmene in silenzio, di guardare i miei alleati riportare una sconfitta dopo l’altra, che mi sbagli o no, parlerò e baserò la mia risposta su ciò che so: se Franthalia dovrà essere conquistata da noi reali dobbiamo andarci giù pesante ed anche se il mio nome è stato messo in discussione da quel cane di un Leithien rimango comunque un cavaliere addestrato e pronto ad uccidere... Per una giusta causa.
    <<Mi permetto di dissentire>>, esclamo incrociando le braccia al petto e puntando lo sguardo verso Cassandra, <<Sinceramente? Ritengo che far scendere in campo la Principessa sia l’ultima delle carte da giocare… Vi ricordo che è una Raeghar e proprio per questioni di stirpe e discendenza reale trovo alquanto rischiosa una scelta del genere>>. Mi inumidisco le labbra e continuo, <<Con questo non metto assolutamente in dubbio le capacità di Lady Esperin, anzi, ne è testimone il Comandante Urthadar che la fanciulla gode di un’alta opinione da parte mia. Ma, ritengo che la strategia migliore sia quella di far scendere in campo guerrieri addestrati e disposti a tutto, anche a dare la loro stessa vita, pur di piantare il vessillo dei reali su quel terreno>>.
    E' il <<Buongiorno a tutti>> di Sir Demonar ad interrompere la mia risposta. D’istinto sposto lo sguardo sull’uomo e…


    Che accidenti si è messo addosso?
    <<Ho sentito che abbiamo perso… ditemi… come avete fatto a fare la figura delle mezze calzette facendovi soffiare il vulcano da sotto il naso? Dovete aver dormito sotto il glados, dico bene?>>.


    Da che pulpito la predica!
    Assottiglio lo sguardo e fisso in volto l’uomo con un’espressione iraconda: al momento non so cosa sia peggio tra i suoi abiti o la sua insolenza... Proprio lui giudica l’operato delle nostre guerriere? Lui che ha avuto la faccia tosta di addormentarsi come se niente fosse durante un’occasione ufficiale? Va bene mostrare lo sconforto per la sconfitta di Solumquae, tutti noi stiamo risentendo di questo, ma non può certamente scontarsela su di lei, addossandogli colpe che non ha. Fortunatamente la Septa sembra prendere la frase di scherno relativamente bene - ride addirittura di gusto - e dopo un attimo di riflessione risponde all’uomo con tono provocatorio asserendo ciò che voglio credere sia solo una battuta…



    Mi schiarisco la voce, riprendendo l’attenzione di tutti, ed intervengo cercando di calmare gli animi. <<Sono certo che Sir Demonar stia cercando solo di sdrammatizzare, vero Sir?>>, rivolgo un’occhiata preoccupata a Cassandra.



    So che lei tiene molto al rispetto dei compagni d’arme ma non credo sia il caso di riprendere il cavaliere in malo modo, le minacce - fino a prova contraria - non sono servite a molto con lui. Sposto poi lo sguardo sull’anziana e gentilmente affermo in sua difesa: <<Dopotutto, vittoria o meno, sono sicuro che la Septa si sia fatta valere: le ferite che ha riportato sono state la testimonianza>>. Cerco infine di riportare la conversazione sull’argomento strategia, visto che attualmente credo che l’interesse di tutti debba essere incentrato su di essa: bisogna capire in che cosa sbagliamo per riuscire finalmente a vincere. <<Piuttosto, perdonate la mia curiosità, ma siete riuscita per caso a notare dettagli rilevanti sull'organizzazione bellica dei nostri avversari?>>, la osservo in attesa di una risposta.


    Ultima modifica di Damnedgirl; 11th March 2015 alle 17:33



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  3. #753
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Le deboli luci dell'alba filtrano attraverso le tende della finestra, illuminando lievemente la stanza. Sento il calore accarezzarmi la pelle, ed infondermi energia, nonostante il peso che schiaccia il mio cuore. Ho gli occhi chiusi, non mi sento ancora pronta ad aprirli, quando un dolce contatto mi infonde sicurezza. Una mano sulla mia spalla cerca di ridestarmi delicatamente, riportandomi alla realtà.
    Un contatto così familiare, così amato da sempre, così vicino e forte.
    <<Esperin...>> gli sento dire all'improvviso, con quella voce che tanto amo, <<Esperin, bambina mia...>> ripete poi, ma non riesco a rispondere. Sono come bloccata, cosa mi succede? Sono qui Padre, qui con te.



    Io...non riesco ad aprire gli occhi, non riesco a rispondere, la voce mi muore in gola, spezzata dal dolore che sento. Perchè? Proprio ora, che mi sta parlando, perchè? Cosa ho che non va? Sono una stupida!
    <<Esperin... Esperin... >> ... ma...cosa... <<Esperin... è mattina, dobbiamo andare... faremo colazione insieme nella sala da pranzo, ti aspetto lì, immagino vorrai darti una rinfrescata nelle tue stanze>> No...non può essere.



    Riacquisto lucidità, ed una lacrima silenziosa scende rapidamente sulla mia guancia, fortunatamente nascosta dal tessuto del cuscino. Non voglio che Lantis mi veda nuovamente piangere, devo mostrarmi forte.
    Lui ha fatto in modo che io potessi vivere questi ultimi momenti con nostro padre, ma ormai la notte è passata, e devo tornare ai miei doveri. Mi alzo piano, prestando attenzione a non muovere troppo il corpo di nostro padre, e torno in piedi, sorridendo dolcemente a mio Fratello. <<Buongiorno a te, Fratello, spero che tu sia riuscito a dormire un poco, ci aspetta una dura giornata. Si, passerò un attimo nelle mie stanze e ti raggiungerò tra qualche istante per la colazione. Mi rende felice che tu abbia deciso di passare del tempo qui, insieme come un tempo, prima di tornare alla Torre>>.
    Lo osservo poi andare via dalla stanza e, facendo un respiro profondo mi preparo ad andare via anche io.
    Mi avvicino un'ultima volta a mio Padre, con un misto di tristezza, amore e tenerezza negli occhi. Il suo viso è ormai irriconoscibile, e se possibile sembra ancora più pallido e deperito di ieri...ma probabilmente è solo una mia impressione, voglio sperare che sia così e che ci sia ancora spazio per una flebile speranza di guarigione. Mi avvicino a lui, dandogli un leggero bacio di addio sulla fronte, per poi sussurrargli <<Qualsiasi cosa il fato abbia stabilito per noi, manterrò le promesse che ti ho fatto ieri, Padre. Ma continuerò a pregare gli Dei per te, affinché ti permettano di tornare da me>>
    Dopo averlo guardato un'ultima volta esco velocemente dalla stanza, con un magone che non riesco a nascondere. Percorro il corridoio che separa la sua stanza dalla mia, ed entro chiudendomi rapidamente la porta alle spalle. Sospiro di nuovo, cercando di infondermi forza. Mi guardo intorno, tutto sembra rimasto come l'ultima volta che ho dormito qui.
    I colori caldi, tendenti al dorato tenue, che avvolgono la mia stanza non sono cambiati, come non sono cambiati la disposizione dei mobili ed i colori della tappezzeria.



    Sono io ad essere però cambiata, ed a guardare ormai tutto con occhi diversi, con occhi disillusi, frustrati. E questo non mi permette di godere appieno del ritorno a casa. Mi avvicino al letto, accarezzando con la mano il tessuto pregiato del copriletto, ripensando a quanto ero spensierata un tempo, in questa stanza. A quanti sogni, speranze, illusioni hanno accompagnato le mie notti qui, in quella che ormai sembra una vita fa.



    Mi avvicino alla cassettiera, ricordando ciò che avevo sbadatamente lasciato qui la notte in cui sono stata trasferita. Avrei potuto chiedere a Lantis o ad un servo di portarmelo, ma sono gelosa di questo pezzo della mia vita e nessuno, soprattutto Lantis, deve vederlo o entrarne in possesso adesso. Apro il secondo cassetto, infilo la mano sotto gli indumenti ed estraggo ciò che cercavo. Lo tengo qualche istante in mano, osservandolo malinconica, poi lo poggio sulla cassettiera e mi preparo per il bagno.
    Sulla destra è già pronto il catino, per cui impiego poco tempo a lavarmi, togliendomi di dosso tutta la stanchezza ed il nervosismo di questo ultimo giorno. Quante cose ho dovuto affrontare... non avrei mai pensato di essere abbastanza forte da riuscire a dire addio a Drako ed a mio Padre a meno di ventiquattro ore di distanza. Eppure è successo, e devo ora proseguire per la mia strada, come mi è stato insegnato.
    Mi asciugo velocemente, e mi dirigo verso l'armadio dove osservo per qualche istante la numerosa schiera di vestiti collezionati negli ultimi anni. Quanto ero stupida, a prestare attenzione a queste superficialità.
    Prendo uno dei primi abiti disponibili, e lo indosso velocemente, dandomi poi una sistemata veloce ai capelli. Sono visibilmente stravolta, ma non me ne curo.
    Osservo la mia stanza, chissà quando e se metterò nuovamente piede qui.



    Prendo l'oggetto che avevo recuperato prima, lo infilo nella tasca del vestito e mi chiudo la porta alle spalle, dirigendomi in sala da pranzo, dove già intravedo la figura di Lantis a capotavola.
    Mi siedo alla sua destra, sorridendogli. Davanti a noi sono state già servite numerose leccornie per la colazione. Sento lo stomaco chiuso, contratto, e non avrei voglia di ingerire assolutamente nulla, ma devo cercare di sforzarmi per tranquillizzare Lantis. Ha sempre avuto un forte istinto protettivo nei miei confronti, anche eccessivo a volte, e nei suoi occhi ora vedo la stessa preoccupazione.
    Posso comprenderlo, ora sono io tutta la sua famiglia, come lui è la mia.
    <<Sembra tutto squisito>> gli dico, sorridendogli, cercando di celare tutto il mio dolore e la mia angoscia. Faccio un cenno ad una delle ragazze, in modo che ci serva la colazione, e mi volto a guardarlo, in attesa che mi parli.

  4. #754
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Sir Dreth si unisce alla conversazione mostrando i suoi dubbi circa la scesa in campo di elementi femminili, per Barbablú, non lo facevo così misogino!



    <<Dopotutto, vittoria o meno, sono sicuro che la Septa si sia fatta valere: le ferite che ha riportato sono state la testimonianza>> dice in risposta alla battuta di sir Demonar.
    <<Piuttosto, perdonate la mia curiosità, ma siete riuscita per caso a notare dettagli rilevanti sull'organizzazione bellica dei nostri avversari?>>



    Questa domanda mi fa capire che i giovani non hanno ancora ben chiaro in che genere di guerra siamo andati a ficcarci: la cosa è alquanto vergognosa considerando che staremmo parlando di soldati addestrati e con un'educazione militare alle spalle:



    <<Sir Dreth, mi permetta un consiglio: stiamo affrontando battaglie che ci vedono impegnate su più di un fronte: quando si ha un nemico e un territorio da studiare, come spero saprà, fare un piano d'attacco e in caso di difesa è cosa semplice! Ma vede, avendo due capi apposti verso cui concentrarsi, che hanno a loro volta obiettivi e piani diversi, è praticamente impossibile. Come dissi già anzitempo, qualsiasi discorso, strategia o speranza per una battaglia in questa guerra è solo aria fritta! L'unica cosa sulla quale possiamo essere vagamente preparati è la conoscenza dei nostri nemici: ciò ovviamente avverrà solo quando saremo scesi tutti in campo, ma nemmeno questa è una certezza.>>



    <<Quando riporterò ciò che è successo più tardi, ed intendo farlo una volta sola, si renderà conto che posso anche tenere in pugno il mio avversario, ma se dall'altra parte del campo le due fazioni hanno la meglio, c'è ben poco da fare. Nulla dipende unicamente dalle vostre capacità, ne dalle capacità di un'unica fazione. Spero sia chiaro il discorso che cerco di far intendere...>> gli rispondo a muso duro.



    <<Questa battaglia andava persa a priori, anche se ai più è difficile vederlo: saremo facilmente sottovalutabili adesso, e sta ai prossimi che scenderanno in campo sfruttare a pieno questo vantaggio!>> dico osservandolo in viso: potrebbe anche essere il suo turno, domani, meglio per lui che consideri per bene queste mie parole...


  5. #755
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN


    Il brutto carattere della septa e la sua eccessiva schiettezza non tardano ad arrivare, tanto da darmi della stupida. Non mi arrabbio, è una persona anziana, più anziana di quanto si dovrebbe mai diventare, quindi ci sta che sia un poco... instabile.



    Le sorrido di accondiscendenza, non mi mancherà mai il rispetto che mi ha inculcato la mia famiglia per chi ha più esperienza di noi. Non commenta la mia ipotesi tattica, però, ma Vicent non tarda a farlo. E' in disappunto su una delle mie tesi, ovvero quella di mandare di Lady Esperin in combattimento. Indubbiamente, la situazione ideale sarebbe quella di schierare sempre noi guerrieri addestrati, soprattutto per non mettere al rischio la casata reale, ma è ovvio che ciò non è possibile. La sua giovane età non lo rende lungimirante su quello che sarebbe poi la battaglia seguente a Franthalia.



    "Quindi, cavaliere, volete dirmi che pur di vincere Franthalia e scendere in campo voi con Sir Demonar, sarete poi disposto a schierare da sole la nostra amatissima e preziosissima Lady Esperin, di elemento acqua, accanto all'altrettanto nostra preziosa e futura regina Lady Alinor, del medesimo elemento nella battaglia seguente Franthalia. Il Principe è stato chiaro a riguardo: tutti dovranno combattere, inoltre, penso che Lady Esperin troverebbe alquanto offensive le vostre parole, perchè ella è di animo puro e gentile e mai sopporterebbe il pensiero che la sua vita possa essere più importante della vostra. E' la Principessa di Dohaeris: vorreste toglierle l'onore e la gloria di combattere per il suo Paese? Perchè al di là dei rischi che corriamo in battaglia, combattere non è altro che questo: un magnifico onore. E comprendo che la septa riderà di gusto a queste mie parole, ma voi avete fatto il mio stesso giuramento... non dovreste sapere, comprendere ciò che cerco di dirvi. Inoltre, essere al comando ti costringe, spesso, a decisioni alquanto scomode... ma necessarie. Come quello di schierare la septa e Lady Ada" gli dico seriamente, con un tono di rimprovero.



    Non voglio sembrargli adirata, non lo sono, ma è tempo che inizi a maturare ed apprendere di più la mentalità del guerriero. La septa gli pone più o meno lo stesso rimprovero, affermando che Solumquae andava persa. Lo trovo un calcolo sbagliato: il vulcano è un simbolo della famiglia reale, questa sconfitta non ci voleva proprio. Comunque, a volte, Sir Vicent si perde troppo in sentimentalisti da bardi di corte. E a proposito di bardi e pagliacci, eccolo che giunge il nostro su citato Sir Demonar, in una... sgargiante... tenuta che... mi fa pensare che ha forse problemi di vista data la sua incapacità di abbinare i colori. Che siano quelli della sua casata? Certamente, l'armatura per una riunione formale come quella che sta per avvenire, sarebbe stata la scelta opportuna. Sembra andare d'accordo con la septa e Sir Vicent, indubbiamente ho un carattere troppo serio e duro, ma quella tutina aderente la trovo davvero sconveniente. "Solumquae era un simbolo importante della potenza dei Raeghar: non è stato affatto cosa buona l'averla persa, quindi non concordo con voi, septa, per questo discorso. Oltre, che questa è la seconda sconfitta che collezioniamo e non ci vuole un genio in strategia per comprendere che non è una cosa positiva. I nostri nemici ora si sentono forti e potrebbero, al contrario di ciò che ritenete, scendere in campo ancora più combattivi di prima, concentrati entrambi i fronti contro di noi perchè ormai la vittoria la vedono come qualcosa di tangibile. Concordo con quanto avete detto sull'impossibilità di preparare strategie: come la mente umana, anche una battaglia a tre fronti è imprevedibile" spiego con calma a Deirdre, che forse è troppo abituata a star china sui libri, cosa che ha detto lei stessa precedentemente.
    "Un vero peccato, Sir Demonar, l'armatura vi donava molto di più" mi limito a commentare invece l'entrata del "guerriero".



    Quella maschera, poi, è il chiaro segnale che ci sta prendendo tutti in giro. Lontani i tempi in cui noi soldati di Drako eravamo un'armata serie, concentrata alla guerra! Tra vecchiette con la mente sopraffatta dall'età, ragazzini che si comportano come dei bardi di corte, giullari con maschere eccentriche e streghe rosse che sanno solo avvinghiarsi all'avversario per sedurlo, stiamo proprio a posto.
    "Io invece apprezzo molto la vostra tenuta, la trovo un ottimo modo per risollevare il nostro morale dopo Solumquae" sento civettare alle mie spalle.



    La Regina, in un abito azzurro e argento che addosso a lei sembra uno schiaffo alla decenza. I colori per cui mi batto ogni giorno... almeno non si è vestita di nero e viola. Non sembra preoccupata per l'ira di Lantis che tra poco si abbatterà su di lei... starà tramando qualcosa?

    Il vestito di Lumen qui

  6. #756
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR

    Mi raggiunge in breve tempo, sedendosi affianco a me. Ho fatto preparare ogni tipo di prelibatezza dalla nostra nuova cuoca, che è davvero all'altezza delle precedente. Ho anche assunto una squadra di assaggiatori, tutte donne laide che non potrebbero essere corrotte dalla Regina. Sembra che Esperin ne sia entusiasta, bene. Terminiamo il pasto con soddisfazione prima di intavolare il discorso, meglio affrontare certi argomenti a stomaco pieno. "Allora Esperin, mi ha molto sorpreso il tuo comportamento con Ryuk quando siete scesi dal terrazzo... ho retto il gioco e mi sono fidato di te, come ti avevo promesso. Ma ora, spiegami tutto ciò che vi siete detti, perchè io a quella pantomima del Leithien spia non ci ho creduto nemmeno per un secondo... e non preoccuparti per la Regina, è già andata alla Torre" le dico serio, poggiando i gomiti sul tavolo e mettendo gli indici delle mani davanti le labbra. Sono tutto orecchie, sorellina.

  7. #757
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth


    E come pensavo mi sbaglio su un punto cruciale non tenendo affatto conto dei guerrieri che sono rimasti qui alla torre, le loro capacità ed il loro addestramento. Effettivamente ciò che mi dice Cassandra, preso sotto un’ottica di elementi e relative debolezze, acquista un senso logico: nulla toglie che l’ideale sarebbe quello di schierare su Franthalia dei guerrieri addestrati ma in questa maniera durante la prossima battaglia incorriamo in un netto svantaggio!



    La Septa, usando un tono più duro rispetto a quello di Cassandra, mi pone - bene o male - lo stesso rimprovero ed aggiunge qualcosa su cui non avevo minimamente riflettuto: <<Questa battaglia andava persa a priori, anche se ai più è difficile vederlo: saremo facilmente sottovalutabili adesso, e sta ai prossimi che scenderanno in campo sfruttare a pieno questo vantaggio!>>, ricambio il suo sguardo.



    Senza dubbio un consiglio dispensato direttamente dalla Strega dell’Ovest è cosa assai rara e preziosa, la conosco per le sue vicende e per la sua saggezza, ma ammetto che un minimo di remora rimane: è un’arma a doppio taglio… E’ vero che lasciare l’illusione ai nostri avversari di averci in pugno può arrecare solo vantaggio, ma è anche da considerare il fatto che un morale alto rende molto più combattivo l’avversario. Ed è la stessa Cassandra ad esporre questo mio dubbio ed asserire nel finale: <<[…]Concordo con quanto avete detto sull'impossibilità di preparare strategie: come la mente umana, anche una battaglia a tre fronti è imprevedibile>>. Ecco un altro mio errore.
    Dunque come i nostri avversari dovremo puntare all’imprevedibilità? Facile a dirsi, molto difficile a farsi: la prospettiva di dovermi improvvisare un torello da carica e correre a destra e manca per il campo di battaglia decisamente non mi alletta... Per niente.
    Tenendo le braccia conserte mi lascio andare in un sospiro e mi convinco che sicuramente il Reggente avrà qualcosa da dire in merito. Inoltre lungi da me il contraddire due guerriere più sagge ed esperte: se affermano che è meglio concentrarsi su altro, allora non posso che fidarmi.




    <<Domando scusa sia a voi venerabile Septa, sia a voi De Lagun>>, mi affretto ad affermare dando così ragione ad entrambe, <<Vedo che purtroppo ho ancora molto da imparare, ma farò tesoro delle vostre parole>>.
    Sovrappensiero faccio per tornare al mio piatto e finire la mia portata, ma la voce della Regina mi blocca: <<Io invece apprezzo molto la vostra tenuta, la trovo un ottimo modo per risollevare il nostro morale dopo Solumquae>>, mi volto in sua direzione e le porgo un inchino in segno di rispetto, una fedeltà solo per il secondo cognome che porta.


    Purtroppo non ho ancora il coraggio di guardarla in viso, la delusione per non essere stato in grado di fronteggiare suo cugino Ryuk Leithien arde ancora viva in me, ma sollevo lo sguardo, quel tanto che basta, per notare i colori dei Raeghar sul suo abito…
    Uhm. Vogliono far nevicare o cosa, esattamente?



    Cerco di non sorridere per il pensiero ed affermando un <<Vostra Grazia>> concludo il mio saluto e provo, finalmente, a finire la mia colazione.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 11th March 2015 alle 17:33



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  8. #758
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    Lord Tywin mi parla di Dreth, ma non gli presto molta attenzione, vorrei solo togliermi questo schifo di dosso e ...
    "Potreste essere ben più che la mia confidente. Vorrei invitarvi a cena al mio castello durante le prossime sere, se me lo permettete… Voi e la Vostra bocca potreste godere di un trattamento da Signora la quale siete. Vi auguro una piacevole nottata, Lady Adamantia”


    Sbaglio o Lord Tywin ci ha appena provato con me? Ovviamente non può essere che così, un uomo come lui non può non accorgersi di una donna come me. Mi ha invitato a cena, al suo castello, si dice in giro che abbia una torre notevole, potrei finalmente toccare con mano.
    Accetto volentieri il suo baciamano e per la seconda volta le sue labbra calde sfiorano la mie pelle, regalandomi brividi di piacere.
    "Siete molto gentile, mio Lord, conterò i giorni che mi separeranno dal nostro prossimo incontro. Una piacevole nottata anche a voi."



    Il Gran Maestro si allontana dall'armeria e nel mentre ecco spuntare la piccola servetta che mi comunica che Aiden mi aspetta da lui. La congedo senza parlare, a queste qui è meglio non dare troppa confidenza, e mi affretto a raggiungere la mia camera, prima di incontrare Aiden devo lavarmi e cambiarmi, conciata così sono indecente.
    Indosso un comodo abito di seta leggera, avrei preferito restare nuda dopo aver indossato quell'abominio per tutto il giorno, ma forse non sarebbe troppo degno di una signora per bene presentarsi in camera di un uomo in deshabillè. Sorrido pensando alla possibile reazione di Aiden, poi mi dirigo verso la sua camera guardandomi intorno, il corridoio è illuminato se dovesse esserci qualche occhio indiscreto lo vedrò.


    Busso, Aiden mi aspetta quindi non tarda ad aprirmi la porta e a farmi accomodare dentro.
    "Eccoti qui, finalmente. Dov'eri sparito? E' stato orribile tornare e non trovare l'unica faccia amica in questo covo di serpi."
    Gli mostro la piccola contusione procuratami da puffetta dei reietti:"Ho solo questo piccolo livido da curare, ma se vuoi possiamo fingere che sia ferita su tutto il resto del mio corpo." - gli strizzo l'occhio con malizia, ho così tanta voglia di giocare al dottore e all'ammalata.
    Mentre il mio guaritore personale fa il suo dovere sento la stanchezza assalirmi pian piano, sbadiglio. Forse è il caso di riposare un pò, d'altronde mi toccherà affrontare il principe Lantis e tutta la compagnia, mi conviene essere in forma.


    A malincuore saluto Aiden: "Sarà per la prossima volta, sir Aiden, il mio corpo stanco brama il riposo. Comunque non dispero, il nostro incontro verrà soltanto rimandato, vero?"
    Lui annuisce e mi accompagna alla porta, abbandono la sua stanza malvolentieri ma se faccio così rischio di svenire seduta stante. Mi dirigo quindi in camera via, vedo il cielo rischiararsi: è quasi l'alba. Non ci penso su due volte, mi lascio avvolgere dalle morbide lenzuola e mi abbandono nel caldo abbraccio di un sonno ristoratore.


    *azioni di Aiden concordate con Pey


  9. #759
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Adamantia ripristina tutta la sua costituzione

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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi fa ridestare: devo essermi addormentato senza volerlo, che razza di ore saranno?


    Mentre mi dirigo verso la porta butto un occhio fuori dalla finestra, dove vedo il cielo già rischiarato dalla flebile luce del sole mattutino. È l'alba, ne sono sicuro. Spero di non aver ignorato la visita di Adamantia, immerso nel sonno, ma capisco di non averlo fatto quando me la ritrovo davanti, vestita di un delicato abito di seta, dopo aver aperto la porta. La invito a entrare, genuinamente felice di rivederla da così vicino dopo tanto tempo separati.


    La sua presenza mi rallegra: so che non posso fidarmi di lei, così come della regina e di chiunque altro qui alla Torre, eppure non riesco a ignorare la nostra somiglianza e la sintonia delle nostre ambizioni. "Eccoti qui, finalmente. Dov'eri sparito? E' stato orribile tornare e non trovare l'unica faccia amica in questo covo di serpi", mi dice dopo essersi accomodata nella stanza. Sì, immagino quanto sia stato terribile per una donna come lei non trovare un uomo che la stringesse forte dopo la battaglia... scuoto la testa, divertito: non stiamo mica parlando della principessa. <<Come ho detto in armeria, ho fatto ritorno a Castello del Tuono... le serpi purtroppo non sono solo qui, ma anche a casa mia, e la situazione a Capo Tempesta richiedeva un intervento deciso... alle loro teste, con una lama affilata>>. Non sto mentendo: mio zio è intoccabile, ucciderlo rovinerebbe per sempre la mia reputazione e in più la sua idiozia non è nemmeno completamente inutile, ma in compenso ho avuto l'onore di giustiziare tre sue marionette. Mentre parlo la guardo fiero negli occhi, so quanto ama queste manifestazioni di potere.


    Mi chiede poi di curarla, provocandomi con la sua sensualità, e non me lo faccio ripetere due volte: attivo il mio potere e la tocco nei pressi della ferita, così come in altri punti che non necessitano di alcuna cura. Il nostro gioco dura però poco, perché Adamantia mi confessa il suo desiderio di riposare... Ne deduco, quindi, che non ha chiuso occhio per tutta la notte. Aggrotto le sopracciglia, perplesso: cosa l'avrà tenuta lontano dal suo letto? Dobbiamo assolutamente parlare, e aggiornarci su ciò che ci sta succedendo in questi giorni. Mi limito ad annuire quando, come se potesse leggermi nella mente, mi chiede di un prossimo incontro: oh Adamantia, quanto mi sei mancata.


    Rimasto solo, realizzo di avere addosso ancora le vesti di ieri. Per quanto adori indossarla a casa, mi sento a disagio con la tunica di Lord delle Tempeste qui alla Torre. Decido quindi di levarmela e opto per dei vestiti che ho già indossato, più comodi e decisamente più adatti per un eventuale allenamento con Lumen. Una volta pronto abbandono la camera e mi dirigo in sala da pranzo, dove trovo già un folto gruppo di persone ad aspettarmi. <<Buongiorno a tutti, cari compagni, e buongiorno a voi, vostra altezza>>, esordisco con un tenero sorriso sulle labbra.


    Poi mi siedo a tavola e ordino a un servo di portarmi del cibo, qualunque cosa. Non ho un pasto decente da giorni... Se mi includeranno nella conversazione, ben venga, altrimenti mi limiterò a consumare la mia colazione.
    Non sono preoccupato per l'incombente riunione, so come difendermi e ho intenzione di tenermi ben stretta la posizione di comandante, a costo di bruciare anche la mia carta più importante.

    I vestiti che indossa Aiden sono la collezione del mese delle foglie, se l'avete già scaricata ottimo, altrimenti trovate il link nella scheda pg ^^
    Our wills and fates do so contrary run

 

 

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