LANTIS RAEGHAR
Con mio enorme sollievo, la septa espone con chiarezza e analisi ciò che le è successo a Solumquae senza aggiungere rumori intestinali, esternazioni volgari o emissioni maleodoranti con il suo fiato pestilenziale. Riesco a seguire il suo discorso in ogni minima parola e devo dire che si è battuta bene. Non penso possa mentire con il rischio che Lady Feralys possa sbugiardarla: conosco bene la vecchia Strega dell'Ovest, non si fiderebbe di una nobile come Adamantia. Prendo quindi per buono tutto il suo resoconto, da cui posso dedurre che nella seconda parte del combattimento è successo qualcosa che speravo non accadesse mai: ribelli e reietti alleati pro tempore, senza manco rendersene conto, contro un nostro guerriero. Come temevo, nonostante la loro pesante sconfitta ad Amaranthis avrebbe dovuto insegnare ai ribelli di non concentrarsi solo su un fronte, hanno continuato nella loro politica di preferire noi come bersagli. E' bizzarra questa situazione, perchè abbiamo sì perso il campo, ma abbiamo anche vinto contro i ribelli la prima volta e ora contro i reietti. Chi fa più danni in campo siamo comunque noi, ma la questione del terzo fronte ci penalizza. "Tra i due litiganti, il terzo gode" mi limito a commentare, dopo il brillante intervento di mia sorella. Sono sempre più pensieroso, ma ammetto che lo spirito, la vivacità e la forza d'animo di Lady Adamantia sono contagiosi. Non credo che sia la paura a muovere le fila della battaglia, ma il suo ottimismo non può che far bene al morale, che non ne è uscito certo bene da queste due sconfitte. Incrocio le braccia sul petto e guardo la strega rossa con un mezzo sorriso malizioso: bella, furba e caratterialmente forte, con uno spiccato senso pratico. Se il mio cuore non fosse avvelenato dall'amore per Reneè, penso che avrei riconsiderato la mia politica matrimoniale in favore della bella Adamantia. Il Comandante Urthadar, da bravo figlio della sua ambiziosa famiglia, è cauto e non fa che sottolineare ovvietà sotto gli occhi di tutti. Le ovvietà sono molto importanti in politica, perchè possono piegarsi bene alla reazione dei potenti e lui, immagino, sta aspettando la mia per potersi adeguare. Piego un attimo il capo di lato, in modo quasi impercettibile volgo gli occhi a chi è alle mie spalle: Lumen sarà il male incarnato, ma sa scegliere i suoi alleati. Riporto lo sguardo dritto davanti a me quando irrompe in sala, dalla dispensa, Lady Alinor: questa fanciulla è un disastro. Sciorina, con la luce negli occhi, un sacco di sciocchezze in cui però, brilla una stella: la certezza che nonostante possiamo schierare il migliore dei nostri guerrieri, l'inettitudine delle altre due fazioni ci giocherà sempre contro. Come ha prima ben spiegato Esperin, siamo noi l'obiettivo principale, non dobbiamo dimenticarlo mai. Sto per replicare in modo alquanto irritato alle sue aleatorie proposte di non mettere l'armatura ma... la septa mi precede, la rimprovera duramente e per quanto io concordi perfettamente con ogni sillaba che pronuncia, non posso non fermare la sua collera con un colpo di tosse. Sì, septa, siete proprio la persona adatta per quel compito che ho in mente per voi. "I consigli di guerra sono sempre stati appannaggio di guerrieri e soldati di esperienza... dovete scusare Lady Alinor, a quanto pare ha molto ancora da imparare ma... sono sempre stato per un'educazione di tipo... pratico... secondo me, mille parole non valgono quanto l'esperienza diretta di determinati eventi... volete scendere in campo Lady Alinor? Nonostante voi siete la mia promessa sposa, nonostante il rispetto e l'affetto che nutro nei vostri confronti mi rendano questa decisione molto difficile... sarete accontentata. Mi sembra doveroso darvi la possibilità di riscattare con la spada l'avventatezza delle vostre parole. Insieme a voi, a Franthalia, scenderà in campo Sir Vicent, anche lui in cerca di credito ai miei occhi per la pessima figura fatta con Ryuk Leithien. Con questa nomina, Sir Vicent, voglio esservi amico: scendete in campo e fate sì che i nostri nemici maledicano il vostro nome sulle tombe dei loro compagni" dico severamente, con un tono aspro e con l'odio nella voce. Sto per aggiungere la descrizione di Franthalia, ma la septa mi anticipa anche in questo: sa essere davvero irritante, ma mi serve per ciò che ho da chiederle, quindi mi limito ad assottigliare lo sguardo verso di lei e guardarla con rimprovero. Comunque, se la terra non ci appartiene, dovrà appartenerci almeno il sangue dei nostri nemici, la loro anima. Guardo il Comandante Urthadar, penso che stia aspettando un mio responso: "Apprezzo il vostro modo di pensare, Comandante... purtroppo sappiamo bene, di per certo, che entrambe le fazioni hanno almeno un guaritore... questa vostra bastarda... Elen... nei reietti... e il fratello di Lady Cassandra nei ribelli, Andreus. Non sarà quindi facile riportare delle morti. Ma, ovviamente, non perdete mai l'occasione di uccidere: è una battaglia, non un incontro di tè tra signore... la morte è sempre sovrana... si combatte per uccidere, sempre". Mi volgo verso Sir Vicent, non ho dimenticato il tradimento del boia della luna: "Cosa sapete dirci del vostro bastardo, invece, Sir Vicent? Conosco Dahmer Gray per quello che era il suo compito al Castello... le teste su quelle picche di fedeli di Kalisi è un suo lavoro... ma non so altro, a parte che fosse bravo". Poggio il polso sul tavolo e apro e chiudo il pugno nervosamente: penso a Franthalia e al dover obbligatoriamente affidarmi al senso di lotta dei guerrieri. Penso anche a ciò che seguirà Franthalia... Esperin... sento un moto di dissenso, come uno sbuffare piuttosto grottesco. E' Sir Demonar, vestito in modo... la mia elevata capacità di concentrazione non mi aveva fatto notare il vestito di quest'uomo, completamente inadatto e pacchiano per un evento come un concilio di guerra. "Perfetto, abbiamo perso di nuovo!" dice il ragazzo cantilenando. Tra Alinor che pensa solo a svuotare la mia dispensa e questo pagliaccio di corte... oh dei, Esperin dovrebbe scendere in campo insieme a lui dopo Franthalia. "Di certo, il senso del buon gusto è stato sconfitto dalla vostra tutina verde, Sir Demonar. Comunque signori, questa guerra è appena iniziata e abbiamo fatto i nostri ingenti danni portando quasi alla morte due nostri avversari. Sicuramente, in base a questo dato, loro non ci sottovaluteranno. Ma siamo in mano agli dei e alla stupidità di questi guerrieri improvvisati, quindi siate pronti e affidatevi al vostro istinto" dico guardando Sir Vicent. Il ragazzo è forte, so bene che è piazzato e ben addestrato. Ryuk Leithien è un guerriero d'elite che avrebbe messo in crisi chiunque, ma devo essere severo. E lo ammetto... Lord Horas non avrebbe molto da rimproverarmi la morte di sua figlia in campo, ho scelto pure uno dei luoghi più romantici di tutta Dohaeris. Ma non le accadrà questo, Sir Vicent è anche un guaritore esperto. La mia scelta risulta, infine, politicamente corretta. Detesto però questa situazione, di non poter organizzare una strategia per avere il controllo di ogni cosa.