Esperin Raeghar
Il mio calcio va a segno, la strega non riesce infatti ad accorgersi in tempo della mia clonazione e del mio colpo. Vedo il sangue fuoriuscire dalla sua bocca e, nonostante non sia da me, me ne compiaccio.
E' questo che merita la donna che sta distruggendo la mia vita, lei non merita la mia compassione. Devo fare tutto quanto è in mio potere per distruggerla, anche fisicamente se necessario. Tutto, pur di tenerla lontana dalla mia famiglia e dal mio Regno. Ha già tessuto troppe trame, devo impedirle di continuare.
La forza del mio calcio la fa cadere all'indietro, col sedere a terra.
Dal suo volto intuisco che è scossa, ma la rabbia e l'odio che scorrono nelle mie vene non si sono ancora placati e probabilmente mai si placheranno, finché quella donna non uscirà dalle nostre vite. Mi avvicino per attaccarla nuovamente, quando la vedo osservare fuori dalla finestra ed alzarsi a fatica. Mi porge la mano, ed aggiunge: "Sono contenta di aver trovato una degna avversaria, spero di migliorare e darvi più filo da torcere, in futuro. ".
Oh no cara Lumen, non ho ancora finito con te. Non deciderai tu quando terminare il nostro incontro. Non sarai tu a darmi ordini, a dare ordini ad una Raeghar.
Mi avvicino per afferrarle la mano decisa, senza alzare lo sguardo sui suoi occhi, con l'intenzione di avvicinarla a me sfruttando tutta la mia forza e velocità, e sferrarle un ultimo colpo. Voglio colpirla lì dove tanto desidera crescere il frutto del tradimento ai Raeghar, alla mia famiglia.
La stretta della sua mano brucia, è bollente, chiaro segno che sta attivando il suo elemento per sfidarmi nuovamente. L'ennesima vigliaccheria, come aver ammaliato Vicent per colpirmi. L'ennesima dimostrazione di debolezza, di incapacità di lottare con orgoglio e con stima di se stessa. Vile meretrice, mostra lealtà apparente per colpire alle spalle, ma la pagherà. Non oserà più fare con me questi giochetti.
Di riflesso stringo più forte la sua mano, sento la pelle bruciare e dei brividi partire dal braccio per diffondersi a tutto il corpo, ma è sopportabile, l'odio me lo rende sopportabile. Non cederò a lei, non come ho fatto prima a causa del terrore che mi ha infuso. Senza esitazione, tiro velocemente la sua mano, stretta nella mia, verso di me, e contemporaneamente mi avvicino con l'altra mano alla sua pancia, mano nella quale materializzo istantaneamente la mia Fidelia infondendogli tutta la potenza del mio elemento. Voglio trafiggerla, uccidere lei e qualsiasi cosa stia crescendo nella sua pancia, se ci fosse. Se la lama riuscirà ad attraversarla come previsto, le dirò con tono deciso, così che possano ascoltare tutti, <<E' vero, Lady Lumen, Leithien non si diventa. Ma nemmeno Raeghar>> affondando ancora di più la lama dentro di lei. Poi ritrarrò la spada, lasciando cadere a terra la donna, e mi allontanerò facendo cenno a Cassandra di intervenire. Non morirà, i guaritori sono tenuti ad agire prontamente e a salvarla, purtroppo. Ma così sarà chiaro a tutti, a lei soprattutto, quale sangue domina, tra quello dei Leithien e quello dei Raeghar. E che nelle mie vene scorre il sangue di mio Padre.
Fidelia - Arma in forma attiva (Acqua)