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  1. #871
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali



    Vicent Dreth


    <<Vicent... Io... Io... Sono senza parole, non immaginavo provaste per me questi sentimenti. Le vostre dolci parole mi dimostrano il grande cuore che avete, e la vostra bontà d'animo. Siete una bella persona, Vicent, e meritate di essere felice…>>. Fiumi di parole che mi rimbombano ad eco nella mia testa coprendo per la prima volta il tumulto interiore che sento…Vorrei pregarla di non continuare, tanto ormai so già il finale. Complimenti i suoi volti ad addolcire quella che sarà la più cruenta e straziante delle risposte: io non vi amo. Ed infatti ecco che arriva, come una doccia fredda in piena estate… Non volevo avere rimpianti? Ora devo ascoltare e... Basta sentimentalismo. Basta sogni. Basta illusioni.<<Ed è per questo che devo essere sincera con Voi, io... Non posso ricambiare i vostri sentimenti, il mio cuore non può battere per nessun uomo al momento>>, è con l'ultima frase però che sento il cuore esplodermi nel petto, <<Non è...libero>>.



    Questo può solo voler dire che tra me e lei non ci sarà mai nulla: né ora né in futuro. Non ho nessuna speranza a cui aggrapparmi, nessun appiglio di salvezza. Solo il nulla. Scuoto la testa incredulo trattenendo con molta, troppa, fatica quelle lacrime che da tempo ormai non verso. Ama un altro. Sbatto le palpebre ridestandomi dallo stato catatonico in cui sono piombato e sposto di riflesso lo sguardo da lei verso terra. Provo vergogna… Tristezza… Rassegnazione. Perché? Chi è? Com’è possibile? Quando sarebbe successo? Eppure… Eppure avrei giurato che Esperin fosse una donna libera, o almeno fino ieri, alla proposta di matrimonio e l’arrivo di… Ryuk… Oh Dei. Che sia lui? E anche se fosse che importa? Nulla ha più senso... Sono e rimango comunque un idiota: l'idiota che ha appena professato eterno amore ad una donna impegnata. Mi mordo la lingua fino a sentire il sapore metallico del sangue in bocca ed in contemporanea lascio andare la presa della mano di Esperin, cercando di concedermi giusto un’ultima carezza sul dorso prima del...



    Nulla. E va peggio. Mi sento solo, sporco, stupido… L’unica attenuante che riesco a darmi è l’essere venuto a conoscenza troppo tardi di questo amore... Perché? Perché non io? <<Io spero... Che possiate perdonarmi, e che non siate offeso per le mie parole>>, la fisso in volto con uno sguardo atono e noto che purtroppo neanche lei riesce a guardarmi: tiene gli occhi bassi ed ha assunto un’espressione triste, rammaricata…



    Vederla così mi fa stare anche peggio! E' evidente, non deve essere facile né per me né per lei affrontare una conversazione del genere… <<Spero che continuerete a ritenermi vostra amica, e non solo la Principessa che il vostro ruolo vi obbliga a proteggere. Non è mia intenzione prendere le distanze da voi, ma se lo preferite... Non abbiate remore a dirmelo con sincerità e lo farò>>. In realtà avrei preferito non doverlo scegliere io… E’ un qualcosa che non voglio e che mi rifiuto categoricamente anche solo di pensare. Con questa decisione rischio di perderla in maniera definitiva. Calma. Respira. Ragiona. Niente attacchi di panico o pianti: è inutile piangere… Non sei una mammoletta no? E allora comportati da uomo. Devo vedere i lati positiviDevo riflettere per il suo bene. Lei è ancora qui, mi sta guardando e mi sta chiedendo di non abbandonarla. Amico. Sono solo un amico... Da una parte porre una certa distanza tra noi so che mi faciliterebbe di molto l’accantonare, seppur con molta difficoltà, i sentimenti che coltivo per lei da circa un anno; dall’altra parte però c’è il mio egoismo, la mia paura di perderla, il mio masochismo e soprattutto la consapevolezza che anche se il mio sia un amore non corrisposto da parte mia c’è. Non posso farci nulla… O almeno non nell’immediato: mi serve tempo. Inghiotto un groppone di saliva, poi un altro… E non so che dire. Che fare. Cerco addirittura di sorriderle ma l’unico risultato è una smorfia di dolore. Così non va bene... Affatto! Devo tranquillizzarla, dirle che non è colpa sua e che accetto la sua decisione. <<Non siete Voi a doverVi scusare, ma io. Ammetto che ignoravo Voi nutriste sentimenti per qualcun altro o questa confessione non avrebbe avuto vita>>. Mai, mai desiderare le donne d’altri: è uno dei principi dell’ordine cavalleresco…



    Involontariamente la mia natura di mago ha il sopravvento sul mio autocontrollo ed in un picco d'aura finisce su Esperin... E diamine! Forse questa non è una cattiva idea.

    Aura di luce

    I maghi prendono vita dalla luce e per tale motivo vi hanno forte affinità. Questa caratteristica è associata alla positività ed al bene, ma non sono rari i casi in cui viene adoperata per scopi bassi, il tutto dipende dall’indole del mago. La loro presenza suscita di per sé una certa calma, ma sono in grado di amplificarla per sortire diversi effetti che cambiano a seconda del grado:

    Esperto - Si avverte un profondo stato di rilassatezza e ci si sente propensi positivamente verso lui.

    Espando volontariamente la mia luce cercando di creare una connessione positiva con la fanciulla: evito però che mi identifichi come fonte... Vorrei solo infonderle calma, razionalità, sollievo ed affetto. Vorrei evitarle un pianto… O qui finisce che crollo anch'io assieme a lei. <<Per quanto riguarda la scelta credevo foste Voi a preferire un distacco a causa delle mie parole. Se dunque non sentite questo bisogno allora resterò comunque al Vostro fianco sia per proteggerVi sia per sostenerVi…>>, una piccola pausa e poi continuo, <<E qualora tornassi sano e salvo da Franthalia allora mi impegnerò a chiudere i miei sentimenti in un cassetto, com’è giusto che sia date le… circostanze>>.
    Smetto di fissarla negli occhi ed abbasso lo sguardo…



    Ultima modifica di Damnedgirl; 11th April 2015 alle 00:18



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  2. #872
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Rimango un po' deluso dallo scoprire che ha smesso di piovere.


    Alzo lo sguardo al cielo, più scuro di quando mi sono recato alla Valmorguli: la notte si sta avvicinando, e io non ho ancora parlato con Dreth. Penso che voglia discutere prima di scendere in campo, altrimenti non mi spiego la sua fretta... ma dovrà attendere.


    Cammino verso le cucine per mettere qualcosa sotto i denti, non posso saltare la cena anche stasera.


    Ignoro ogni persona che incontro e mi fiondo sulla dispensa: prima mangio una banana, ripensando all'allegra scenetta che hanno inscenato Gildas e la septa, poi una mela, e infine rubo un cosciotto di cinghiale dalle mani di Agatha, che lo stava cucinando con tanto amore. Mentre mastico la carne con gusto mi cade l'occhio su una caraffa di vino, piena e invitante... Ah, che bella idea! Termino di mangiare, la afferro e mi dirigo velocemente in camera mia, portando con me anche qualche bicchiere. Apro con attenzione la porta e poso ciò che ho in mano sopra il cassettone, da cui poi recupero il pezzo di carta che vi ho riposto qualche ora fa. Vi scrivo qualche altra riga, usando il calamaio che ho preso dalla biblioteca, e lo rimetto al suo posto. Infine, mi siedo sul letto: Vicent non tarderà a raggiungermi.

    Our wills and fates do so contrary run

  3. #873
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    L'ho detto, sono stata sincera con lui. So di aver fatto la cosa giusta, nonostante le mie parole lo abbiano visibilmente fatto soffrire. Mi ascolta in silenzio, sbattendo le palpebre solo quando accenno al fatto che il mio cuore non sia libero per provare determinati sentimenti per qualcuno. Non sono impegnata, il matrimonio è solo una grossa menzogna, e non so neanche più se quello che provo sia amore, ma è meglio che lui lo pensi ugualmente. Prima abbandonerà determinate speranze con me, prima avrà la possibilità di incontrare la donna giusta. Se lo avessi fatto io anni fa, probabilmente ora avrei qualcuno accanto da amare e con cui condividere le mie gioie e le mie paure, con cui poter essere me stessa senza fingere come sono costretta a fare con tutti. Ma ormai il mio cuore è freddo, vuoto, sterile... non sono in grado di lasciar crescere nuovamente un sentimento che potrebbe straziarmi ancora, non ne ho la forza, non ne ho la voglia. L'amore non fa per me, basta.



    Lui prova a sorridermi in maniera molto forzata, e io mi sento ancora più male, ancora più in colpa, tanto da volermi sotterrare all'istante. Riesco solo a fare danni, per quanto io mi sforzi di aiutare gli altri e di lottare per il bene di tutti, alla fine ottengo sempre l'effetto contrario. <<Non siete Voi a doverVi scusare, ma io. Ammetto che ignoravo Voi nutriste sentimenti per qualcun altro o questa confessione non avrebbe avuto vita>> inizia a dirmi lui, e le sue parole mi tranquillizzano. Avverto i nervi distendersi, ed un lieve senso di rilassatezza avvolgermi la mente. Per un attimo non mi sento più un mostro, e la sicurezza che Vicent possa perdonarmi mi rasserena l'animo. Sono stata sincera con lui e questa è sempre la strada migliore, ne sono certa. Ovviamente ora sta soffrendo, ma col tempo passerà, passa sempre. Ed è quello che continuo a ripetermi da giorni...passerà anche a me.
    <<Per quanto riguarda la scelta credevo foste Voi a preferire un distacco a causa delle mie parole. Se dunque non sentite questo bisogno allora resterò comunque al Vostro fianco sia per proteggerVi sia per sostenerVi…>>, fa una piccola pausa, mentre io continuo a mantenere lo sguardo basso, <<E qualora tornassi sano e salvo da Franthalia allora mi impegnerò a chiudere i miei sentimenti in un cassetto, com’è giusto che sia date le… circostanze>>



    Ha un tono molto freddo e distaccato, so che queste parole gli sono costate molto, non è difficile immaginarlo. Lo vedo distogliere gli occhi dal mio volto, vorrei dirgli che sono certa che tornerà vincitore dalla battaglia, che ho fiducia in lui, che questa conversazione non cambia ciò che ho sempre pensato di lui. Ma non so come formulare la frase, non so più cosa sia opportuno dire e cosa no. Per cui annuisco soltanto, per poi aggiungere <<Vi ringrazio per le vostre parole, Vicent>> abbassando nuovamente lo sguardo.



    Mi sento svuotata, mi sento in imbarazzo, vorrei solo fuggire via lontano, e liberare la mente da questo senso di colpa e da questa frustrazione.
    Lo vedo fare un debole inchino, per poi avviarsi silenziosamente vero l'uscita. Lo seguo con lo sguardo, soffermandomi sulle ferite che ha sulle braccia, ed ancora una volta il senso di colpa mi invade prepotentemente. Ha curato me, ma non ha pensato minimamente a curare se stesso... Somma Saraswaty, come sono stata superficiale a non farglielo notare!
    <<Le vostre ferite!>> esclamo, allungando una mano nella sua direzione, per fermarlo. Ma il cavaliere probabilmente non mi sente, o comunque non si volta, ormai è già fuori dalla stanza, e resto sola con i miei sensi di colpa. Brava Esperin, complimenti!



    Faccio un respiro profondo, cercando di calmarmi e di non pensare a tutta questa situazione. Cerco di concentrarmi su quello che devo fare, si sta facendo notte e devo parlare ancora con Adamantia e poi restituire la statuetta alla septa. Meglio che mi sbrighi, prima che entrambe vadano a letto.
    Rimetto a posto le garze e gli impacchi che avevo usato prima dell'arrivo di Vicent, e lascio anch'io l'infermeria, diretta in biblioteca dove spero di trovare ancora Adamantia. Raggiungo in pochi minuti la stanza, mi avvicino lentamente sperando di non disturbarla ed una volta entrata la trovo intenta a leggere un libro dall'aspetto molto antico. La saluto, per poi dirle <<Lady Adamantia, ho ricevuto il vostro messaggio. Perdonate l'attesa>>. Le sorrido cordialmente, avvicinandomi a mia volta ad uno scaffale, dove poso lo sguardo sui libri per consultarne i titoli disponibili. La biblioteca di Luna di Diamante è molto più grande e fornita, ma anche qui sono disponibili titoli interessanti, potrei portarne qualcuno in camera. <<Un buon libro è un ottimo rimedio per svagare la mente>> le dico, senza alzare gli occhi dalla copertina, aggiungendo <<Ditemi, volevate parlarmi?>> Cosa volete da me, Lady Feralys?



    Starò molto attenta, non le permetterò di insinuarmi nuovamente dubbi infondati o di manipolarmi col suo charme. Ora so di che pasta è fatta.

  4. #874
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth


    Sto male, maledettamente male, è come se un macigno mi fosse crollato addosso ed ora non riuscissi più a toglierlo! Mi sono illuso, ho sperato un qualcosa che non potrà mai esistere... Ed è quel mai maledettamente difficile da metabolizzare. Ora il mio cuore sanguina... E mi sento uno schifo... E sono vuoto, solo, inutile... Avrei una voglia matta di urlare, ma soprattutto di piangere, e sfogare questo strazio. L'amore. L'amore non è che una puttana: una bella donna pronta a soddisfarti ed appagarti finché le fai comodo e poi, alla prima occasione, lo prendi in quel posto senza troppi complimenti. Faccio un bel sospiro tirando dentro le lacrime...Non devo piangere...Basta. Ho ancora troppe cose da fare... Silenziosamente raggiungo la sala riunioni dove noto seduta a capotavola la Septa. Cibo. Dovrò ricordarmi di mettere qualcosa sotto i denti prima di andare a dormire; domani ci sarà la battaglia di Franthalia e, nonostante il mio stomaco si sia irrimediabilmente chiuso per... Esperin, devo assolutamente mangiare: non posso permettermi né stanchezza né fame.



    Il tutto però lo farò solo dopo aver parlato con Aiden e, se riesco, anche con Cassandra. Non voglio lasciare nulla in sospeso...<<Septa>>, esclamo avvicinandomi e palesandole la mia presenza.



    Afferro dunque una sedia...



    E ponendola di fianco a lei mi accomodo osservandole le ferite: in questa maniera le evito la fatica di alzarsi ed io di non sentire lamentele... Spero. <<Ed ora vediamo cosa può fare questo “Don Giovanni” per Voi…>>, cerco di essere ironico ma purtroppo credo che la mia faccia da funerale esprima in maniera fin troppo chiara il mio umore...Forse è meglio non pensarci ed occuparmi di lei, che magari, con qualche intervento divino, mi distraggo! Ad occhio nudo non mi sembra abbia riportato grossi danni il che è un bene: posso operare a distanza. Concentrandomi convergo nel palmo destro la mia magia curativa e gli porgo la mano, offrendole così i miei servigi: la luce bianco latte è già visibile.



    Difesa e Recupero - Rigenerazione (avviene tramite tocco): Rigenera ferite di media entità ( ferite profonde non mortali, ossa rotte, danni medi da elemento ).

    Se accetterà il bagliore muterà in una tonalità albicocca ed opererà in maniera assolutamente indolore: al massimo sentirà un piacevole formicolio misto a calore. Le guarirò prima il taglio alla spalla e poi, socchiudendo leggermente le palpebre, indirizzerò la rigenerazione ad altre zone del corpo: stesso ragionamento che ho fatto con la... Principessa, non vorrei che l'anziana avesse riportato ferite non visibili. In ogni caso, che accetti o meno il mio aiuto, le domanderò giusto per spezzare il silenzio: <<Lady Alinor come si è comportata durante la lotta? Purtroppo tra charme e fiamme ho avuto ben poche possibilità di osservare la mia compagnia di battaglia>>.



    Guerra... Mi è sempre piaciuto parlarne.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 11th April 2015 alle 16:23



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  5. #875
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters




    Dopo una serie di pugni e calci al manichino, indietreggio abbassando i pugni. Mi asciugo la fronte grondante di sudore con la mano tirando indietro quei due ciuffi di capelli che mi cadono davanti agli occhi.
    Non sono ancora del tutto stanca, quindi riprendo il mio pugnale lasciato sul pavimento dalla septa e trasferisco ad esso il mio potere.
    Avverto le molecole d'acqua che si spostano vorticosamente dal mio corpo fino a raggiungere la mia arma. La sento proprio come se fosse un prolungamento del mio braccio.
    Infliggo al manichino accanto a quello usato prima un colpo secco e deciso, poi ne giunge un altro e un altro ancora fino a quando non prende le sembianze del Lord mio padre.
    Sgrano gli occhi, quindi mi fermo. Solo un'illusione. D'altronde è lui che sto combattendo. E' a causa sua se sono qui, intrappolata in questa maledetta Torre con l'incubo di diventare presto la sposa di un uomo che mi reputa solo una bambina che ha bisogno della balia. Ah, e come se non bastasse, domani dovrò scendere anche in guerra! Probabilmente questa è l'unica nota positiva in tutto ciò. L'unica cosa che voglio fare. Quasi invidio Lady de Lagun. Dati i suoi sentimenti per Lantis farei volentieri a cambio...
    Sferro un altro forte colpo al manichino tagliandolo in due. Maledizione, padre...mi hai trattata come merce di scambio!
    Eppure penso a lui...penso ad Abel. Forse perchè questa potrebbe essere la mia ultima notte in questo mondo.
    Mi avvicino alla finestra più vicina notando che ha smesso di piovere. Con un piccolo salto in avanti e abbassando la testa mi ritrovo sulla traversa inferiore. Sollevo la mano e mi aggrappo al cornicione, quindi mi sollevo con l'aiuto dell'altra mano.
    Mi arrampico sul tetto raggiungendone ben presto la sommità. Mi siedo in un punto che possa sostenermi e alzo gli occhi al cielo.
    "Ora va decisamente meglio!" sospiro con un piccolo sorriso dipinto sul viso.
    Chissà come starà passando la notte sir Dreth. Sicuramente sarà già a letto a riposare. Domani dovremo dare il massimo, il meglio di noi stessi. Non possiamo farci sconfiggere di nuovo, non possiamo perdere altri territori.
    Viaggiando con l'immaginazione già mi trovo a Franthalia. Dev'essere un posto bellissimo con tutte quelle quelle rose eterne. Un luogo calmo e tranquillo dove regna la pace e la serenità. Domani lo scompiglieremo un po'...spero non troppo.
    Ritorno a scrutare il cielo stellato ovattato qua e là da qualche nube. Padre, Abel...quanto vorrei potervi salutare prima della battaglia...



    Arma - Pugnale (Purifier) - Forma Attiva


  6. #876
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    E' NOTTE

  7. #877
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    ADAMANTIA FERALYS

    La biblioteca della Torre è davvero ben fornita, non c'è che dire: potrei restare mesi con il naso fra i libri e non riuscire a leggere nemmeno la metà delle opere conservate. Giro annoiata tra gli scaffali leggendo i titoli sulle coste delle copertine con la speranza di trovare una prima edizione della storia della strega dell'ovest ben tenuta, chissà quali meraviglie racconterà della nostra amata septa e dei suoi sputacchi leggendari!
    Nell'attesa scelgo un libro a caso, ne sfoglio le pagine e l'olezzo di antico mi solletica le narici, comincio a leggerne qualche riga, così tanto per fare, non riesco a concentrarmi sulle parole, troppi pensieri per la testa.<<Lady Adamantia, ho ricevuto il vostro messaggio. Perdonate l'attesa.>>



    Alzo lo sguardo e la vedo arrivare, la principessa Esperin, il viso un pò provato. Si ferma davanti ad uno scaffale e si concentra sui libri presenti, sembra quasi non voglia guardarmi negli occhi e credo di avere anche una mezza idea sul perchè.
    "Perdonatemi voi l'ardire di avervi fatta chiamare, Principessa." - le dico alzandomi dalla sedia.
    <<Un buon libro è un ottimo rimedio per svagare la mente. Ditemi, volevate parlarmi?>>
    "Già, trovo anch'io che leggere sia un ottimo modo per ritrovare la serenità, perdendosi tra le pagine e immaginando di vivere la vita di qualcun'altro, i problemi svaniscono, le angosce si dissolvono e il cuore batte per conoscere la sorte del nostro eroe impresso nella carta. Sarebbe il massimo se la vita fosse tutta qua, una semplice avventura da leggere." - ripongo il libro al suo posto e osservo la figura esile della ragazzina, con lo sguardo ancora rivolto allo scaffale. Sorrido per un attimo pensando alla sua ingenuità: conosco mille modi per costringere a guardarmi negli occhi, e la maggior parte non sono gentili.



    "Sapete, nascere strega in una famiglia di stregoni non è facile, sin da bambini si è obbligati a convivere con l'aura che sprigiona dalla donna che ti ha dato la vita e dall'uomo che sai che dovrebbe volerti bene perchè sangue del tuo sangue. Alla fine ci si adatta per forza di cose, si impara a conoscerla, a dominarla, a fingere che non esista, anche se è lì, invisibile, impalpabile, ma sempre presente, una costante che non può variare. Non è colpa di nessuno, sono gli dei che ci fanno questo dono e noi non passiamo far altro che accettarlo e farlo nostro come qualunque altro dono abbiano voluto concederci. So benissimo che la maggior parte della gente vede gli stregoni come persone subdole, capricciose e meschine e hanno pienamente ragione, non voglio negare nulla.” – non sono la più subdola del gruppo, mi viene da dire, anzi, forse la più ingenua – “Il problema è che non tutto quello che diciamo o che facciamo nasconde un secondo fine, come pensate tutti, e mi fa sorridere il fatto che abbiate timore di guardarmi negli occhi.




    Non ho nessuna intenzione di usare lo charme su di voi, non sono una sciocca e non avrei nessun guadagno a farlo. Non sono solita usare i miei poteri per puro divertimento” – credici Esperin – “quando lo faccio è perchè ho paura di essere attaccata per prima, è una sorta di difesa che la mia natura mette in atto per non soccombere, a volte anche sbagliando, ma come si può pretendere di cambiare una persona che ha sempre vissuto in un certo modo? Scusate se ho un pò divagato, non ho potuto farne a meno osservando il vostro atteggiamento guardingo nei miei confronti. Ho chiesto di parlarvi si, non ho da farvi nessuna rivelazione sconvolgente, volevo solo ..." - mi interrompo, sperando che si decida a guardarmi, mi sembra di parlare con una statuina di sale in questo modo - "Tornare sana e salva dalla battaglia mi ha fatto riflettere. Io e la septa ci siamo trovate nel bel mezzo di un vortice di violenza, di cieca ottusità, di odio e siamo state fortunate ad uscirne vive. Ho visto con i miei occhi la slealtà dei nostri nemici, il loro volerci distruggere ad ogni costo ed ho capito quanto fosse importante restare uniti in questo momento. Non nego di aver avuto l'impressione, all’inizio di questa avventura, di essere rimasta intrappolata, se mi passate il termine, in questa Torre, di essere stata costretta a condividere le mie giornate con gente che appena conoscevo e di averlo trovato difficile, impegnativo. Non sono una persona che si fida o si apre facilmente di fronte a degli sconosciuti" - almeno in senso metaforico, vorrei aggiungere - "E so di non essere una persona facile con cui avere a che fare, ma vi sfido qui dentro a trovare qualcuno di cui potersi fidare ad occhi chiusi. Eppure sono consapevole anche che il nostro punto debole è il non riuscire a stare uniti, il non riuscire ad affidarci ciecamente all'altro, mentre sembra che i nostri nemici trovino l’accordo che permette loro di vincere le battaglie, nonostante tra le loro fila si nascondano delle nostre spie.




    A proposito spero non vi siate offesa se ho ferito il vostro futuro marito, sir Ryuk” – e se ci andrò a letto, magari anche col futuro suocero che partecipa al divertimento (anche se credo davvero che questa sia l'ultima cosa di cui le importi, conosco gli intrallazzi di corte e i giochi di potere) – “Tutto questo per dirvi che sono profondamente scossa per avervi delusa, per non essere riuscita a portare a casa una vittoria che avrebbe potuto contare molto per tutti noi, ma sono sicura che Sir Vicent e Lay Alinor riusciranno nell'intento che a me e agli altri prima di me è sfuggito per un soffio. Non voglio trattenervi più a lungo del dovuto, avevo solo questo peso sul cuore e volevo poterne parlare con qualcuno senza timore di essere giudicata male e so che di voi mi posso fidare."




    Se io fossi nei panni della principessa non potrei fare a meno di amarmi: sono una fonte infinita di saggezza, bellezza ed eleganza, oltre che una persona che ha ancora tanto da dare e da mostrare di se stessa (soprattutto al principe Lantis, ad Aiden, Ryuk e Tywin Leithien). Devo stringere i rapporti con i membri della famiglia, guadagnarmi la loro fiducia, non posso solo affidarmi al mio accordo con Aiden, ho bisogno di un buon piano B su cui fare leva se qualcosa dovesse andare storto.
    Le sorrido in maniera affabile, gli occhi si distendono e brillano di luce propria, pronta a giocare la prossima carta: "Principessa, perdonatemi ancora un attimo. Nessuno ne ha più parlato e non sapere cosa sta succedendo mi turba non poco, e se il mio stato d'animo è questo non riesco proprio ad immaginare il vostro. Come sta il re vostro padre? Ci sono miglioramenti? Sappiate che se avrete bisogno di me io ci sarò, in qualunque caso.”
    Resto ferma, lo sguardo carico di aspettativa, in attesa di una risposta.


  8. #878
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali



    Comincio a consumare la mia cena, mentre nella testa mi si affollano tutti i preparativi che dovrò fare una volta in camera. Maledizione, ci arriverò senza nemmeno un'ora di sonno dal reggente, spero di rimanere lucida anche senza riposo.



    Sono poche le cose che so sulle condizioni del re, avrei voluto porre delle domande al reggente ma è chiaro che al palazzo parleremo meglio, e farà bene a rispondermi a tutto o il suo paparino finirà a far compagnia ai vermi prima del tempo!
    Ho già avuto prova che con un rimedio naturale è stato possibile alterare il dolore, minimizzandolo: significa che il veleno è debellabile! L'unico problema è capire come, di cosa è formato e di cosa agisce....caspita Deirdre, hai la soluzione in mano!
    Il Capitano entra nelle cucine ed entrambi ignoriamo l'altro....almeno su questo siamo sulla stessa lunghezza d'onda!



    Continuo a consumare la mia fetta di vitello, quando dopo alcuni minuti lo vedo uscire con un cosciotto in bocca, un'olpe e due calici. Oooohhhhh, non mi ha invitato al festino privato, che delusione...se mi concentro adesso mi esce anche una lucrimuccia...gnnnnn-no, niente.
    La porta dell'infermeria fa rumore chiudendosi, così mi volto e vedo sir Dreth camminare in mia direzione....per l'odio del cielo, ma sta male? E' addolorato? Che bellezza, spero sia qualcosa di grave!



    Il cavaliere prende una sedia, spostandola al mio lato sinistro e sedendovi sopra:
    <<Septa. Ed ora vediamo cosa può fare questo “Don Giovanni” per Voi…>>
    <<Oh-oh, la prego...>> ridacchio voltandomi in sua direzione: <<...con questo tono da morto che cammina rischia di farmi innamorare!>> gli dico fancendo ciondolare la testa a mo' di presa in giro.
    Mi aiuto con i palmi delle mani per spingermi più indietro con la sieda, di modo che il guaritore possa agire.
    <<Dunque vediamo....>> dico guardandomi i punti feriti:



    <<Mi è stato dato un pugno alla mascella, un colpo contundente al petto -per la vostra gioia, mio signore!-, lo stomaco è a posto ma ci faccia comunque una passatina e per finire l'opera, il taglio sull'avanbraccio! Non tocchi e stia con le mani al posto, caro il mio "Don", le ricordo che esistono le denunce per molestie sessuali e io sono una signorina di una certa età!>> esclamo gracchiante alzando il mento all'insù.
    Sir Dreth comincia subito ad operare la propria magia su di me, le sfumature dell'aura color albicocca (persino il colore dell'aura di questo tizio è da femminuccia!) agiscono ad una decina di centimetri di distanza dall'epidermide (caspita, l'ho fatto spaventare!).
    <<Lady Alinor come si è comportata durante la lotta? Purtroppo tra charme e fiamme ho avuto ben poche possibilità di osservare la mia compagnia di battaglia>> mi chiede mentre procede alle cure.



    Ci rimugino un attimo sopra...."Sir Vicent": il cavaliere senza macchia e senza paura dei Raegahr, l'unico abbastanza stolto, assieme a Lady De Lagun, da essere FELICE di morire sul campo per loro.....un ghigno mi si dipinge sul viso:
    <<Male.....molto male, sir! La ragazza non è affatto pronta, ho vinto lo scontro nonostante la mia età e i miei acciacchi! E' chiaro il motivo per cui il reggente l'ha mandata con Voi...siete in fondo un soldato pronto a dare la vita per la corona, se voi perite per salvare l'esistenza di lady Alinor, non si stupirebbe nessuno, anzi! Credo proprio che sia questo alla base della scelta...ve la raccomando soldato, se la vedete in difficoltà avete il dovere di intervenire! Sarebbe un grave danno politico per il reggente trovarsi senza la propria promessa.....concordate?>> gli chiedo mentre la magia su di me ha terminato il suo effetto.
    <<Ah, un'altra cosa, sir....se doveste tornare vivo dalla battaglia, vi lascio un compito da fare!>> mi volto verso la tavola, prendendo il cucchiaio di legno posto vicino al mio piatto:
    <<Ecco qui!>> esclamo con l'intenzione di porglielo tra le mani.
    <<Gradirei mi portaste dei fiori di Franthalia: uno spezzato a metà gambo, l'altro potete dissotterrarlo con le radici, magari vi aiutate con questo! Su-su, è una cosa semplice, e un pò di giardinaggio dopo la battaglia rilassa i muscoli!>>


  9. #879
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Lady Adamantia si alza quando nota la mia presenza, discorriamo qualche minuto del piacere di un buon libro, da sempre un ottimo rimedio per dimenticare le angosce e le paure che ci attanagliano l'animo. Ho sempre dedicato molto del mio tempo libero alla lettura, passione che ho ereditato da mia madre, con la quale la coltivavo fin da bambina fantasticando su ciò che quelle parole impresse su carta scatenavano nella mia immaginazione. Non posso quindi fare altro che condividere il suo punto di vista, e ricordare con malinconia quei bei momenti passati.
    Poi il tono della donna si fa più serio, ed inizia un discorso diverso. "Sapete, nascere strega in una famiglia di stregoni non è facile, sin da bambini si è obbligati a convivere con l'aura che sprigiona dalla donna che ti ha dato la vita e dall'uomo che sai che dovrebbe volerti bene perchè sangue del tuo sangue. Alla fine ci si adatta per forza di cose, si impara a conoscerla, a dominarla, a fingere che non esista, anche se è lì, invisibile, impalpabile, ma sempre presente, una costante che non può variare. Non è colpa di nessuno, sono gli dei che ci fanno questo dono e noi non passiamo far altro che accettarlo e farlo nostro come qualunque altro dono abbiano voluto concederci. So benissimo che la maggior parte della gente vede gli stregoni come persone subdole, capricciose e meschine e hanno pienamente ragione, non voglio negare nulla. Il problema è che non tutto quello che diciamo o che facciamo nasconde un secondo fine, come pensate tutti, e mi fa sorridere il fatto che abbiate timore di guardarmi negli occhi. Non ho nessuna intenzione di usare lo charme su di voi, non sono una sciocca e non avrei nessun guadagno a farlo. Non sono solita usare i miei poteri per puro divertimento, quando lo faccio è perchè ho paura di essere attaccata per prima, è una sorta di difesa che la mia natura mette in atto per non soccombere, a volte anche sbagliando, ma come si può pretendere di cambiare una persona che ha sempre vissuto in un certo modo? Scusate se ho un pò divagato, non ho potuto farne a meno osservando il vostro atteggiamento guardingo nei miei confronti."



    Chiudo distrattamente la copertina del libro che stavo sfogliando, tornando con lo sguardo su di lei, ma concentrando gli occhi su un punto ben preciso del suo viso e non sui suoi occhi. Il suo discorso mi lascia basita, mi sta parlando come se pensasse che discrimino a priori una persona sulla base della razza a cui appartiene. Due delle persone più importanti della mia vita sono stregoni, mia madre e mio fratello, e li amo incondizionatamente. La persona che mi istruisce è una strega delle più temibili mai esistite, eppure a me ha insegnato tanto e le sono infinitamente grata per questo. La natura delle persone è un qualcosa di imprescindibile e di innegabile, non è una discriminante. Che poi io da maga non condivida determinate azioni è un altro discorso.
    Ciò che mi spinge a non fidarmi di lei non è la sua natura, ma il comportamento che ha tenuto finora. Avevo riposto fiducia in lei, ma troppe vicende contrastanti mi hanno fatto dubitare. Gesti forse irrilevanti se presi singolarmente, ma innegabilmente ambigui rispetto alla mia visione delle cose. Quell'attacco in sala riunioni, quel dolore infuso in tutti i suoi alleati semplicemente per puro divertimento, senza avere poi il coraggio di dichiararlo pubblicamente ma anzi mentendo spudoratamente, contrastano con quanto ha appena affermato riguardo all'usare senza motivo i propri poteri. Non mi ingannate Lady Feralys, non sono ingenua come pensate.



    <<Le vostre parole mi sconcertano, Lady Feralys. Non discrimino affatto una persona per la propria natura. Le ricordo che mio Fratello e la mia defunta Madre sono stregoni, ed hanno sempre avuto il mio amore incondizionato. Pensate davvero che possa ritenerli subdoli e meschini? Non ho timore di voi, e mi rattrista che lo abbiate pensato. Sono la Principessa di Dohaeris, ho ricevuto una educazione consona alla mia posizione, ed istruzioni ben precise fin da bambina atte a prevenire possibili ritorsioni sulla mia persona. Una di queste è appunto il non guardare direttamente negli occhi, cosa che quindi non faccio con nessuno, non solo con Voi, perchè così mi è stato insegnato. So che siete una donna intelligente, e che quindi non ve la prenderete per questa semplice precauzione, soprattutto nel pieno di una guerra>> so che è una bugia, ma non ho intenzione di esternarle i miei dubbi su di lei e sul suo comportamento. Ho bisogno di avere conferme pratiche, non parole.



    "Ho chiesto di parlarvi si, non ho da farvi nessuna rivelazione sconvolgente, volevo solo ...Tornare sana e salva dalla battaglia mi ha fatto riflettere. Io e la septa ci siamo trovate nel bel mezzo di un vortice di violenza, di cieca ottusità, di odio e siamo state fortunate ad uscirne vive. Ho visto con i miei occhi la slealtà dei nostri nemici, il loro volerci distruggere ad ogni costo ed ho capito quanto fosse importante restare uniti in questo momento. Non nego di aver avuto l'impressione, all’inizio di questa avventura, di essere rimasta intrappolata, se mi passate il termine, in questa Torre, di essere stata costretta a condividere le mie giornate con gente che appena conoscevo e di averlo trovato difficile, impegnativo. Non sono una persona che si fida o si apre facilmente di fronte a degli sconosciuti. E so di non essere una persona facile con cui avere a che fare, ma vi sfido qui dentro a trovare qualcuno di cui potersi fidare ad occhi chiusi. Eppure sono consapevole anche che il nostro punto debole è il non riuscire a stare uniti, il non riuscire ad affidarci ciecamente all'altro, mentre sembra che i nostri nemici trovino l’accordo che permette loro di vincere le battaglie, nonostante tra le loro fila si nascondano delle nostre spie. A proposito spero non vi siate offesa se ho ferito il vostro futuro marito, sir Ryuk. Tutto questo per dirvi che sono profondamente scossa per avervi delusa, per non essere riuscita a portare a casa una vittoria che avrebbe potuto contare molto per tutti noi, ma sono sicura che Sir Vicent e Lay Alinor riusciranno nell'intento che a me e agli altri prima di me è sfuggito per un soffio. Non voglio trattenervi più a lungo del dovuto, avevo solo questo peso sul cuore e volevo poterne parlare con qualcuno senza timore di essere giudicata male e so che di voi mi posso fidare."



    Fidarsi di me, fidarsi ciecamente dei nostri alleati... non penso che abbia creduto realmente nelle sue stesse parole nemmeno per un attimo. Forse si è resa conto del mio cambiamento nei suoi confronti, magari dopo la conversazione con Drako e la consapevolezza del suo attacco posso esserle sembrata più fredda. Ma è una reazione ovvia, che avrebbe dovuto mettere in conto. <<Fidarsi ad occhi chiusi non è altro che un segno di debolezza, lady Feralys, ed entrambe lo sappiamo bene. Io sono propensa a fidarmi di tutti voi che combattete per la mia stessa causa, ed apprezzo ed ammiro la vostra dedizione, ma di nessuno posso fidarmi oltre il dovuto. Gli equilibri e le alleanze in guerra sono molto precari, sarebbe ingenuo ed avventato non tenerlo a mente, non trovate?>> infilo una mano in tasca, e ricordo di avere dietro la lettera di Larieth a cui devo assolutamente rispondere dopo questa conversazione. Poi torno a parlare <<Non dovete chiedermi scusa per Sir Ryuk, è stata una sua richiesta>> di cui non potrebbe importarmi meno. <<Ma... una vostra affermazione mi ha lasciata perplessa. Avete asserito che parte della nostra disfatta in battaglia sia stata determinata da assenza di fiducia reciproca. Avete riscontrato tale mancanza con la Septa? Avete avuto problemi nel coordinarvi in battaglia?>> Mancanza di fiducia, detto da colei che ha chiesto a Vicent di spiare la Septa. Quanta ipocrisia!



    "Principessa, perdonatemi ancora un attimo. Nessuno ne ha più parlato e non sapere cosa sta succedendo mi turba non poco, e se il mio stato d'animo è questo non riesco proprio ad immaginare il vostro. Come sta il re vostro padre? Ci sono miglioramenti? Sappiate che se avrete bisogno di me io ci sarò, in qualunque caso.”
    Abbasso lo sguardo, questa volta rattristata. Ripensare alle condizioni di mio Padre acutizza quel dolore che mi accompagna dall'alba al tramonto ogni giorno, e che cerco di nascondere dietro una forza apparente che ancora non mi appartiene del tutto. <<Purtroppo le condizioni di mio Padre peggiorano giorno dopo giorno, Lady Feralys, vorrei poterle dare notizie più rincuoranti>> mi si gela il cuore ogni volta che lo dico, ed il senso di impotenza mi invade. Ma mi faccio forza, per lui, per Lantis, per il nostro Regno. Se non posso salvarlo, ed ormai credo di dovermi rassegnare a questo, almeno posso essere forte per renderlo fiero di me.

  10. #880
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters


    Distesa a pancia in su sul tetto della Torre, continuo ad ammirare il cielo che man mano diventa sempre più nero dilaniando quelle poche nubi rimaste.
    Non ho sonno e penso ancora a come sarà la battaglia di domani...penso ad eventuali tattiche, strategie...ma il mio ultimo pensiero è rivolto a loro. I due soli uomini della mia vita.
    "Basta!" mi dico, alzando di scatto la schiena, ma restando seduta. Faccio un profondo respiro prima di alzarmi e scendere con cautela dal tetto, rientrando poi da una delle finestre dell'armeria.
    Con passo svelto mi dirigo fuori, in giardino, fermandomi solo davanti all'imponente Glados.
    Mi gratto la testa, prima di sciogliere i capelli che cadono morbidi lungo la schiena. "Ehm...com'era?...Ren teme...verbo sequontum...sequontur....".
    Ci penso su un attimo, cercando di rammentare le giuste parole.
    "Ah!" esclamo allargando occhi e bocca. Metto la mano sulla luce bluastra del portale e pronuncio: "Rem tene, verba sequentur"
    Il magico portale si attiva subito emanando ancora più luce. Quindi lo attraverso.


    CONTINUA QUI
    Ultima modifica di scarygirl; 28th March 2015 alle 00:23


 

 

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