Vicent Dreth
La Septa dopo aver espresso un parere negativo circa le abilità in combattimento di Lady Alinor, mi dà anche la sua opinione sul suo futuro matrimonio rimarcando con ironia che domani, a Franthalia, avrò il dovere di proteggerla. Mi irrigidisco senza però lasciarlo trapelare e terminando le cure fisso negli occhi l’anziana: non condivido affatto. Quanto ha appena detto è un suo punto di vista non quello del Principe. Trovo alquanto inopportuna ed indelicata la sua insinuazione.
Dire che stamane il Principe Lantis mi è sembrato piuttosto chiaro al riguardo: confida in una vittoria, mi reputa idoneo per affiancare Lady Alinor e, soprattutto, mi ha concesso una possibilità di riscatto… Oltre al magnifico onore di servire il regno, ovviamente. Inumidendomi le labbra mi sforzo di risponderle in maniera pacata dicendo: <<Indubbiamente sono cosciente della mancanza di addestramento di Lady Alinor, ma non reputo affatto significativa la sconfitta che le avete impartito... E’ vero, l’età non è dalla Vostra parte, ma l’esperienza, gli anni passati in combattimento come mercenaria, Vi hanno preparato mentalmente a determinate situazioni, al contrario di Lady Alinor che per via della sua giovane età non si è mai ritrovata a dover lottare per la sua stessa vita>>. Faccio una pausa e continuo. <<Inoltre, credo che indubbiamente il Principe Lantis abbia schierato Lady Alinor con la consapevolezza che io possa difenderla nel corso della battaglia ma non credo che quello che Voi mi dite sia il motivo principale. Il Reggente stesso lo ha confermato: la nostra priorità è quella di conseguire una vittoria per il nostro vessillo… In più mi preme sottolineare un ultimo particolare…>>, concludo con un tono duro che non ammette repliche, <<Difenderei al costo della mia stessa vita qualsiasi alleato>>.
<<Ah, un'altra cosa, sir... Se doveste tornare vivo dalla battaglia, Vi lascio un compito da fare!>>, inarco un sopracciglio e fisso stranito l’oggetto che mi pone: un cucchiaio. <<Ecco qui!>>. E con quello che cavolo dovrei farci esattamente?
<<Gradirei mi portaste dei fiori di Franthalia: uno spezzato a metà gambo, l'altro potete dissotterrarlo con le radici, magari Vi aiutate con questo! Su-su, è una cosa semplice, e un pò di giardinaggio dopo la battaglia rilassa i muscoli!>>. Sposto lo sguardo perplesso dal cucchiaio all’anziana e poi viceversa… Ma continuo a non capire. Abbozzo un sorriso infastidito: è uno scherzo il suo, vero? Non può chiederlo davvero...
Ancora scettico le studio il volto e mi rendo conto che è seria. Serissima. Aggrotto le sopracciglia continuando a guardarla e con un sbuffo dico, <<Posso farlo anche senza quell'utensile, grazie comunque...>>. Indico con gli occhi il cucchiaio.
Dei… Questa sua richiesta è a dir poco assurda! Potrei anche accettare, alla fine non mi cambia un bel niente, ma almeno gradirei capire la motivazione: fino a prova contraria sono un cavaliere, non un giardiniere. <<Accetto quanto mi avete appena chiesto: un fiore spezzato a metà gambo ed uno con le radici ma, prima dovrete dirmi cosa vi spinge a farmi tale richiesta in una situazione delicata come una battaglia. A cosa Vi servono quei fiori?>>.<<Oh, che mascalzone a rifiutare così il dono di una dolce vecchina>>, esclama ironica lanciando il cucchiaio alle sue spalle. <<Ebbene, terrete il segreto per me: il mio ruolo m'impone di fare un dono per le prossime nozze, vorrei usare quei fiori per farne dono alla principessa, ma devo dapprima studiarne le caratteristiche... Riuscirete a tenere la bocca chiusa circa il mio regalo, o farete la chiacchierona del villaggio, mh?>>. Forse preferivo non sapere...Matrimonio. Dono. Esperin. Ryuk. Maledizione se ci sto da schifo! Sento la gelosia bruciarmi dentro, lacerandomi l’anima ed offuscandomi i pensieri. Perché proprio quel porco di un Leithien? Io lo odio. Lo Odio. LO ODIO. Proprio ora doveva tirarlo in ballo?! Come se non fossi già abbastanza depresso, stressato ma soprattutto alterato… Basta: ho bisogno d’aria. Mi alzo di scatto, facendo in questa maniera rimanere a mezz’aria una mano dell’anziana volta a non so far cosa e, digrignando i denti al pari di un cane ferito, sbatto con violenza la sedia contro il tavolo. Scuro in viso serro entrambe le mani a pugno e dandole le spalle esclamo un <<Lo farò>> ricolmo d’ira. Così, incurante di una sua risposta, abbandono la sala riunione e mi dirigo verso i corridoi della residenza.
Anche se sono furente mi ricordo che, purtroppo, dovrei parlare con Aiden. Gliel’ho chiesto ed io bisogno di un aiuto, di qualcuno che mi insegni a gestire le emozioni… Ora più che mai lo necessito. Cammino senza avere una meta ben definita...
Finché casualmente non mi scontro proprio con Theon. Il poveretto biascica della scuse ma lo interrompo con un semplice gesto della mano e gli domando dove posso trovare il Comandante: vengo a sapere che si è già ritirato nella sua stanza….<<Grazie>>, gli dico, sforzandomi di sorridere, e vado da Aiden. Sto giusto per bussare ma un forte bruciore alla spalla mi coglie completamente impreparato; esclamo un <<Ahi...>> sofferente e serro i denti. Avevo completamente rimosso il particolare ferite: dovrò pensare anche a queste dopo aver mangiato... Stando quindi un poco più attento busso alla porta e...
Aspetto.