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  1. #921
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Gildas Demonar

    Sbatto lentamente gli occhi. Cosa è successo? Ho dormito? Quanto tempo è passato? Alzo lo sguardo, mi bruciano gli occhi e le guance fanno male. Fuori dalla finestra il cielo è scuro, stellato e non una nuvola a disturbarne quella quiete. Oh, quanto ho agognato le stelle prima. Quante volte le ho sognate, come il sogno di un condannato a morte, lì, rinchiuso nella mia camera, l’unica finestra, l’unica forma di luce lì dentro era bloccata dalle assi e poco scorgevo da quei pezzi di legno. Un muro basso in mattoni seguito dal suono incessante dello scrosciare dell’acqua l’unico suono che si udiva quando le mie urla cessavano. Un richiamo alla realtà legato alla fine della violenza. Quel muretto era l’unico oggetto visibile dalle assi, non potevo avvicinarmi, non potevo vedere oltre. Nemmeno in quei momenti in cui uscivo dal castello ero libero di ammirare le stelle, un cappuccio nero mi veniva posto sulla testa e venivo portato al palazzo designato di qualche nobile. Una notte però… un puntino bianco penetrò attraverso un foro del tessuto, pensai a una torcia ma la luce era troppo bianca, troppo fredda per essere una fiamma. “Quella è la luna… ti piace?” mi disse una voce da dietro il cappuccio, la seguì. Serana, le prime parole che mi rivolse.
    Scuoto la testa, ammirando ancora il cielo sgombro, gli occhi ricominciano a pizzicarmi, sento i muscoli delle gambe e del collo contratti dal troppo tempo nella stessa posizione. Mi metto in piedi e mi muovo leggermente stiracchiando le braccia doloranti. All’esterno della stanza non si sente alcun suono, che siano andati tutti a dormire? Che ore saranno? Boh, vabbè… non m’importa, se c’è silenzio vuol dire che o sono tutti morti, o dormono. Perfetto. Non ho più voglia di farmi vedere… oggi. Che cosa mi prende? Mi passo una mano tra i capelli e solo quando noto dei grumi appiccicosi mi rendo conto di ciò che ho combinato. Oh dei. L’ho fatto ancora. No, no. Tutto ciò non va bene. Sta accadendo sempre più in fretta. Perché? Perché? Perché non riesco a controllarmi? Guardo la mia mano. Sto tremando. Perché? Perché? Perché a me? Scosto lentamente la porta ed esco dalla mia camera, l’assenza di scarpe mi aiuta ad essere silenzioso, meglio così. Raggiungo i piani inferiori nascondendomi nelle cucine, i cuochi sono già andati tutti via e i servi saranno chissà dove in giro per la torre. Non appena i miei occhi incrociano una grossa torta alle noci sento un forte gorgoglio. Un brontolio pesante, mi volto di scatto spaventato «chi c’è?» dico terrorizzato. Il gorgoglio ricomincia e solo quando sento delle lievi fitte mi rendo conto che la mia è solo fame… sono un idiota. A cena non ho toccato cibo. Mi avvicino alla torta sentendone il profumo. Uno dei pochi cibi che mi era permesso mangiare alle corti nobiliari. Come si chiamava? Ah sì, Lord Evian, il panciuto e ingordo signorotto dalle mani lunghe. Rabbrividisco al solo pensiero delle sue dita grassocce che sfiorano la mia pelle. Senza pensare oltre afferro il vassoio della torta e mi allontano a passo svento dalla cucina. D’un tratto sento delle voci, provengono da una delle camere da letto. Chi diavolo è così stupido da rimanere sveglio a quest’ora? Ah già… eccomi. La mia curiosità vince sulla paura e in un attimo sono in corridoio a seguire il suono del vociare, riconosco le voci di Cassandra e di Vicent, chissà che stanno combinando. Mi avvicino alla porta e cerco di carpire qualche parola «Hey… Su, ora calmati, è stato solo un malinteso…» ma che sta succedendo lì dentro? Mi abbasso cercando di arrivare con l’occhio alla fessura della maniglia, ma la mia poca attenzione alle distanze fa urtare il piatto contro la porta provocando un rumore poco delicato. In contemporanea questa si apre rivelando i due intenti a… lottare? Che diavolo fanno? Perché Vicent sta tirando i capelli a Cassandra? Oddio, che sta succedendo? Non capisco. Non so più cosa dire e in un attimo mi raddrizzo coprendomi il volto con la mano libera. Non ho la maschera, oh dei, e ora? Cerco di formulare una frase decente. «Oh… ehm… me ne vado…» perfetto, ora voltati e va via… voltati e cam… «Una torta? E' per me? Vi ringrazio Sir Gildas ma domani in allenamento non avrò comunque pietà» beccato. Mi volto osservando, dalla fessura delle dita, il sorriso sul volto della donna. Perfetto. Addio cena. Devo cercare il perdono in qualche modo, no? «Oh beh... se proprio la volete...» dico ed entro nella stanza quei secondi giusto per appoggiare la torta sul cassettone prima di uscire e tornare nella mia stanza. Con gli occhi bassi mi dirigo alla porta ma vado a sbattere contro qualcosa di solido, di caldo. Alzo gli occhi notando la figura di Vicent che mi si para dinanzi agli occhi, indietreggio osservando il contenuto della sua mano che si avvicina a me. Cosa sono? Ho paura. Guardo incredulo il volto dell’uomo, anche lui mi sorride soffermandsi per un attimo sui miei occhi o su ciò che li contorna. Ma perché? Oh dei. Sono circondato. Indietreggio di un altro passo biascicando solo poche parole «volete avvelenarmi?» è così, ne sono sicuro. Una vendetta per ciò che… io, no. Lui gli ha fatto. L’espressione di Vicent muta passando dal sorriso all’incredulità «sono solo biscotti!» dice per poi prenderne uno e addentarlo senza preoccupazioni e alzando le spalle con tranquillità. Com’è che ha detto? Bis-cotti? Cosa sono? Qualche nuovo pasto della sua terra? Finisce di masticare ingoiandolo «visto? Perfettamente innocui ed anche buoni» guardo la sua mano che ancora mi porge quei piccoli pezzetti di cibo, «Su scherzo, Sir Gildas, entrate e festeggiate con noi» dice Cassandra alle mie spalle. Mi volto un attimo e la osservo versare un liquido ambrato all’interno di un calice prima di porgermelo. «Ehm... ok...» dico e allungo una mano per prendere il bicchiere offertomi, festeggiare. Che parola buffa. Chissà che vuol dire. Prendo poi un biscotti dalle mani di Vicent e me lo porto alla bocca ma… prima di addentarlo cerco di ricordarmi quella strana parola che mi ha chiesto di dirgli in questi casi. Oh dei, qual era? Gram… grac… graz… «graPie!» addento finalmente il biscotti assaporandolo. È dolce, simile alla torta ma più piccolo e friabile. Mi piace. Gli sorrido piegando la testa di lato. Mi siedo quindi per terra con il calice in una mano e il dolce nell’altra. Tiro un altro morso al biscotti e guardo alternativamente i due «ho visto che stavate lottando, vi ho interrotto forse? Se sì, vado via…»

    *Azioni e frasi di Vicent e Cassandra concordate con Damnedgirl e Mary24781

  2. #922
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Alinor Waters



    Dopo il veloce saluto di Esperin, le mie ancelle mi raggiungono in camera. Il loro viso è triste, lo sguardo basso.
    Le fisso in silenzio mentre mi aiutano con la camicia da notte e mi preparano il letto.
    "Oh, basta con queste facce da funerale! Si dà il caso che non sia ancora morta!" esordisco sorridendo.
    Le due fanciulle si stringono una all'altra cominciando a borbottare, probabilmente preghiere al Dio Abissale.
    "Non dovreste scherzare su queste cose mia signora!" mi riprende timidamente Dora.
    Roteo gli occhi e riprendo: "Se domani dovessi schiattare..." - seguono altri borbottii - "...sarete affidate a qualche altra lady che magari vi tratterà in un modo migliore!".
    Scuotono la testa contemporaneamente. "Non abbiamo mai servito una lady ...come voi mia signora!" replica Laila con un mezzo sorriso.
    "Oh, che dolci che siete..venite qua!" esclamo prima di spupazzarmele un po'. "Mi mancherete!" aggiungo infine. Ma era un complimento, no?...
    "Voi tornerete sana e salva milady! Al vostro fianco c-ci sarà.....ci sarà...il prode s-ser Dreth! P-penserà lui a proteggervi!" obietta Dora, chinando il capo.
    O sta diventando balbuziente o mi nasconde qualcosa, ma faccio finta di niente.
    "Naah, non intendo nascondermi dietro ser Dreth. Farò la mia parte, non voglio essergli d'intralcio...non voglio che pensi a proteggermi invece di concentrarsi sulla battaglia!" spiego, prima di sedermi sul letto ad osservare le loro espressioni terrorizzate.
    "Ora andate...voglio cercare di dormire un po'!" faccio infine.
    Mentre lasciano la camera, mi guardo attorno, con aria circospetta. Spero solo di non ricevere altre visite inopportune stanotte. Se dovessi scontrarmi ancora con un membro di qualche altra setta oscura, giungerei già stanca a Franthalia.
    M'infilo lentamente sotto le coperte, pensando poi all'incontro con Abel. Sorrido prima soffiare sulla candela per spegnerla.
    L'ultimo pensiero lo rivolgo a mio padre e alla mia terra. Chissà se e quando li rivedrò.......


  3. #923
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar

    Inizia qui.


    In pochi secondi arrivo a destinazione e davanti a me si apre il giardino della Torre della Mezzaluna.



    Faccio qualche passo avanti, sotto la fioca luce delle fiaccole disposte lateralmente, ed un brivido di freddo provocato dal leggero venticello che accompagna questa notte prima dell'ennesima battaglia mi porta a stringere le braccia intorno al corpo .
    Sto per andare nelle mie stanze, ma sento la gola secca e trovandomi a poca distanza dalla cucina decido di deviare per farmi servire qualcosa da bere...e magari da mangiare. Sono successe così tante cose oggi che non ho avuto modo di mettere altro sotto i denti, e quindi non mangio dal primo pasto della giornata consumato al Castello con Lantis.



    Raggiungo quindi la sala riunioni, convinta di non trovare nessuno, ma già prima di entrare una voce familiare mi avvisa che la stanza non è vuota. Entro, e vedo Sir Aiden brindare con Agatha, per poi bere il suo vino tutto d'un fiato. Strano vederlo brindare con una serva, non mi sembra un gesto da lui.
    <<Buonasera>> dico, per annunciare la mia presenza. Vedo Agatha alzarsi immediatamente dalla sua sedia con uno sguardo mortificato, ma le faccio cenno di tranquillizzarsi e di prendere un calice anche per me, che la donna porta immediatamente. Vino, non pensavo a questo, ma in effetti è proprio quello che mi serve in questo momento.



    Le ordino poi di portare in camera mia qualcosa da mangiare per dopo, e così la donna lascia la stanza indaffarata.



    Prendo tra le mani il calice con il vino che mi è stato appena versato e mi volto verso il cavaliere <<Sir Aiden...gradirei unirmi al vostro brindisi. Festeggiate qualcosa?>> gli chiedo, aspettando la sua risposta prima di sorseggiare il mio vino.


  4. #924
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Che bello, questa piccola festicciola diventa sempre più affollata! La principessa infatti compare dal nulla e, dopo averci salutato, chiede ad Agatha di portarle un bel calice di vino. La servetta poi scompare, per soddisfare un altro ordine della reale, e in sala da pranzo rimaniamo solo noi due. L'Urthadar e la Raeghar. Il comandante e la principessa. Una favola che attende solo di essere scritta. <<Esperin, che piacere>>, le sorrido, allegro e affabile... Non l'ho mai chiamata per nome, credo. E non penso l'avrei fatto, se non avessi già qualche bicchierino in circolo. <<Siete la benvenuta, vi prego, accomodatevi>>. Le indico con lo sguardo la sedia di fronte a me, sperando che accetti il mio invito. <<Ho ricevuto buone notizie da casa, e ho sentito l'impulso di festeggiare con qualcuno... Non volevo disturbare i nostri alleati, soprattutto i combattenti di Franthalia, e ho visto Agatha sveglia quindi ho pensato... Ma forse è stata un'idea stupida>>. Fisso con gli occhi il tavolo, con un mezzo sorriso, fingendo imbarazzo. Devo sembrarle Dreth al momento, ma è proprio l'effetto che voglio ottenere: mostrarle un fantomatico lato più umano, che emerge raramente quando indosso le vesti di comandante, e che la principessa non ha ancora avuto modo di conoscere. Mi schiarisco la gola, come se volessi segnalarle il mio desiderio di cambiare discorso. Un gesto, anche questo, che nasconde una timidezza inesistente. <<Va tutto bene? Non riuscite a dormire?>>. La guardo negli occhi, con un'espressione a metà tra il gentile e il preoccupato. Non devo calcare troppo la mano, in fondo ormai mi conosce e sa cosa aspettarsi da me, voglio semplicemente instillarle il dubbio che forse l'ambizioso comandante Urthadar nasconde alcuni lati del suo carattere, più affini ai suoi, e che l'alcol in parte rivela.

    Se con Dreth i convenevoli sono superflui, e per fare affari è necessario arrivare immediatamente al punto della questione, con Esperin potrebbe funzionare meglio la tattica contraria: false gentilezze e vuoti complimenti sono la strada verso il suo cuore. Vediamo se ho ragione...
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  5. #925
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Il tono del cavaliere è molto allegro ed affabile, decisamente più del solito, e i suoi modi sono molto meno impostati. Non so se collegare questo atteggiamento al vino o al motivo per il quale sta festeggiando, ma noto indubbiamente una differenza nel suo modo di fare. Mi saluta per nome, chiedendomi poi di accomodarmi, indicandomi la sedia di fronte alla sua. Accetto l'invito, e prendo posto per poi iniziare a sorseggiare il nettare nel mio calice.



    <<Ho ricevuto buone notizie da casa, e ho sentito l'impulso di festeggiare con qualcuno... Non volevo disturbare i nostri alleati, soprattutto i combattenti di Franthalia, e ho visto Agatha sveglia quindi ho pensato... Ma forse è stata un'idea stupida>> aggiunge poi, distogliendo lo sguardo dal mio volto per fissare il tavolo.



    Sembra decisamente imbarazzato, ed è questo un atteggiamento che va in contrasto con l'idea che mi sono fatta di lui. Conosco ormai la sua ambizione, la sua tenacia, il suo temperamento...il suo manovrare le cose a suo vantaggio. Devo dedurne quindi che anche lui ha un lato umano, e non è solo l'uomo deciso e senza scrupoli che immaginavo? Non lo so, ma so che non posso fidarmi più di nessuno in questa Torre, non più del necessario almeno.
    <<Non la reputo affatto un'idea stupida, Comandante. In un periodo come questo, nel pieno di una guerra, qualsiasi notizia possa rallegrarci merita indubbiamente di essere festeggiata>> gli dico sincera.



    Quanto vorrei avere anche io novità da festeggiare, purtroppo ciò che apprendo giorno dopo giorno non fa che peggiorare lo stato delle cose, e tornare ad essere felice per qualcosa sembra un'utopia. Bevo un altro sorso del mio nettare, sentendo il suo dolce sapore inebriare i miei sensi... era proprio quello che mi serviva, ho fatto bene a passare di qui.
    Si schiarisce la voce, chiaramente desidera cambiare discorso e non ho alcuna intenzione di insistere su un argomento tanto personale. Mi guarda con gentilezza, con un accenno di preoccupazione negli occhi, chiedendomi se va tutto bene e se non riesco a dormire.



    Questa improvvisa premura da parte sua è...un pò sconcertate, non rispondo ugualmente con gentilezza alla sua domanda, come mio solito. <<Tutto bene Sir Aiden... per quanto possibile date le circostanze. Avevo solo bisogno di una boccata d'aria, oggi è stata una giornata impegnativa, tra la riunione in previsione di Franthalia, la nomina del Decimo Idra ed il successivo allenamento di gruppo in armeria. Si sono battuti proprio tutti, persino la Regina. Sareste stato fiero dei vostri soldati, se foste stato presente. L'impegno collettivo nel potenziarsi è decisamente rincuorante per tutti noi>> gli dico, serena.



    In effetti sarebbe stato doveroso da parte sua presenziare agli allenamenti e segnalare eventuali errori ai propri soldati, mi chiedo cosa avrà avuto di tanto importante da fare da distoglierlo per un pomeriggio intero dai propri doveri. Spero non sia ancora coinvolto in problemi al Castello del Tuono, in questo momento abbiamo bisogno di un comandante presente e totalmente dedito alla nostra causa.

  6. #926
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth


    Un flebile rumore precede l’apertura della porta della stanza, guardo perplesso Cassandra e lasciandola scostare da me sposto lo sguardo verso l’ingresso focalizzando così la figura che ci sta fissando: Sir Gildas. Come me, anche lui, sembra aver avuto l’idea di congratularsi con il Primo e le ha portato una torta alle noci. Sorrido: ma bravo il nostro Sir Gildas! Un particolare sul suo volto però mi fa incupire: ha gli occhi gonfi, il viso arrossato e lo sguardo è basso… Ha forse pianto?



    Cavoli, si copre addirittura il viso con una mano…Forse per la vergogna? Vedo che la giornata non è stata facile per nessuno, neppure per lui poveretto... Ma magari un po’ di compagnia potrebbe farlo tornare di buonumore! Lancio un occhiolino di intesa a Cassandra, indicandole l'uomo, lei sembra intuire al volo e mi regge il gioco invitandolo a festeggiare.



    In questa maniera dopo un breve scambio di battute, seppur atipico azzarderei (credeva davvero volessi avvelenarlo?!), riusciamo a convincerlo nel restare con noi. <<Ho visto che stavate lottando, vi ho interrotto forse? Se sì, vado via…>>, ci domanda gustandosi il suo biscotto ed io non posso che sorridere: sembrano piacergli. Ricambio poi la sua occhiata ed inarcando un sopracciglio faccio mente locale su quanto ha appena chiesto: che abbia scambiato per una lite la voce alterata di Cassandra quando mi ha parlato di Lumen? Curioso però… In questo caso, chissà da quanto era dietro quella porta. Mi accomodo sul letto e guardando lei, dritto negli occhi, affermo,<<Lottando? Veramente stavamo solo parlando e… Io... Ho avuto un… brutto... momento così Cassandra, da buon’amica, mi ha giustamente ripreso>>. Opto per coprirla raccontando una mezza verità: come Primo deve mantenere una certa autorità oltre che imparzialità, almeno di fronte ad occhi estranei... Ricordo bene poi le sue parole sulla terrazza: dobbiamo essere prudenti. Sorrido dunque a Sir Gildas, in modo sincero, e poco prima di sorseggiare dell’idromele lo rassicuro dicendo, <<Ma ora è tutto risolto, state pure tranquillo>>. Non voglio farlo preoccupare inutilmente. L’uomo però non sembra intenzionato a demordere ed indicandola con il biscotto replica, <<Ma voi le stavate tirando i capelli... e la stavate soffocando!>>. Tirare i capelli? Soffocare? Oh Dei! Soffoco una risata... O meglio soffoco sul serio! Cerco di inghiottire forzatamente l'alcolico e battendomi vigorosamente una mano sul torace torno a respirare. Dopo una risata sommessa volgo lo sguardo in direzione dell'uomo e gli spiego, <<...ma quello non è lottare, io l'ho solo abbracciata>> con un'espressione perplessa. Non capisco… Come ha potuto scambiare un gesto tenero come un'abbraccio per un tentativo di soffocamento? Questa cosa è molto strana.<<Un abbraccio tra compagni d’arme, ovviamente>>, mi affretto ad aggiungere onde evitare battute maliziose: anche se non stavamo facendo assolutamente nulla di male credo sia meglio puntualizzare. Per fortuna sembra convincersi e mi mormora un <<ah…>> lanciandomi uno sguardo confuso ma poi mi sorprende con un’educazione che da parte sua credevo nulla, almeno per ciò che ha mostrato finora tra banane e teatrini! <<Posso prenderne un altro?>>. Metto appositamente da parte alcuni biscotti per Cassandra, visto che lei non li ha ancora assaggiati, e passo all’uomo l’intero canovaccio di stoffa esclamando un <<Tutti Vostri!>>. La conversazione si sposta poi su altro: guerra, consigli pratici per il combattimento, Franthalia… E’ soprattutto Cassandra a parlare visto che Sir Gildas preferisce rimanere in silenzio, in disparte. Tra una parola e l’altra ci smezziamo gran parte del cibo… Anche la torta che ammetto essere davvero ottima!



    Il tempo però scorre inesorabile e solo alcune ore di buio distano l’alba del nuovo giorno.



    A malincuore mi congedo da Cassandra con una stretta da cavalieri e, nel mentre, faccio per sussurrarle un <<grazie>> all'orecchio in modo che lo senta solo lei. Sono sincero: questa chiacchierata è servita a tutti, è riuscita a distrarmi... Non appena mi alzo anche Sir Gildas mi segue, abbandonando assieme a me la stanza di Cassandra e noto che si dirige verso la libreria… Saluto anche lui e con passo felpato vado nella mia stanza.



    Una volta giunto in camera, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, do una bella lucidata ad armatura ed arma e mi abbandono sul letto, stremato, chiudendo gli occhi...



    Devo dormire.

    NB: Azioni e dialoghi con Gildas e Cassandra accordati con Mary e Sims
    Ultima modifica di Damnedgirl; 15th April 2015 alle 22:08



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  7. #927
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    La principessa mi risponde coi suoi soliti toni cordiali, terminando il suo discorso con una domanda indiretta che mi lascia davanti a un bivio. Accenna, infatti, alla mia assenza durante gli allenamenti organizzati in giornata. Ed eccoci qui... Rivelarle la verità, o tenere la bocca chiusa? Mi trovo spesso davanti a simili scelte: sincerità, o menzogna? Le persone, non so perché, si sentono costrette ad imboccare una sola di queste due strade. Optano spesso per la trasparenza totale, o per una bugia dietro l'altra, finendo per sabotarsi da soli. Personalmente, non ho mai compreso tale comportamento: sarà che per me il mondo non è né bianco, né nero, bensì un meraviglioso insieme di sfumature diverse. E al bivio tendo a scegliere sempre le mezze verità, informazioni che posso rigirarmi a piacere, evitando di tradirmi in futuro.

    Le rispondo un po' più freddamente, con un atteggiamento che più si avvicina al mio solito. <<Perdonatemi, principessa, l'euforia mi aveva completamente fatto dimenticare il dolore che vi accompagna sempre per vostro padre. Avete notizie di lui?>>. Re Rickard... Sto trascurando troppo la sua esistenza, tutto ciò che essa comporta, e i retroscena della sua "malattia". L'identità di chi gli ha somministrato il veleno, per esempio, mi sarebbe utilissima, sia come merce di scambio, sia come nome dell'ennesimo nemico... o di un possibile alleato.
    Mi intrattengo per pochi altri minuti al tavolo, discutendo con Esperin e giustificando la mia assenza di stamane, senza però toccare il vino: mai permettere all'alcol di privarti del senno. Quando decido che è ora di andare, mi alzo con calma e saluto formalmente la Raeghar. <<Spero di vedervi domani... o meglio, tra poche ore>>, le sorrido, <<in armeria, così mi farò perdonare per l'assenza di oggi>>. Mi dirigo poi verso la mia stanza, dove mi fiondo subito sul letto, senza nemmeno levarmi gli scomodi vestiti che ho addosso. E, tempo due secondi, sono già completamente addormentato.
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  8. #928
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    L'abbraccio di Vicent mi scalda il cuore, come quando Andreus mi stringeva tra le sue braccia e sentivo il calore della famiglia, del suo affetto, di un senso di appartenenza che solo un fratello, solo chi condivide lo stesso sangue sa dare. Sir Gildas entra in stanza con una torta, mi sembra... intimidito. Forse sono sempre stata troppo dura con lui... anche lui è poco più di un ragazzo... devo imparare anche questo, a essere più comprensiva con gli altri soldati, giusta ma più umana. Gli offro da bere, resta con me e Vicent a discorrere un poco della battaglia di domani. "Sono certa che ti distinguerai Vicent, così come aiuterò voi, Sir Gildas, a prepararvi al meglio per la prossima!" dico sorridendo. Devo avere un approccio più positivo, più accogliente. Non posso più rintanarmi nella mia armatura d'acciaio e fare solo il mio dovere, ora in quello rientrano anche i loro umori, gli equilibri di corte. La serata tutto sommata termina piacevolmente, dico a Vicent che lo saluterò domattina all'alba e congedo anche gentilmente Sir Gildas. Sono sola, stanca ma determinata, ottimista. Mi metto a letto, mi addormento tutto sommato serena. Da domani, Cassandra De Lagun sarà degna del titolo di cui è stata insignita!

  9. #929
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Alla mia risposta, Aiden torna a mostrarsi più distaccato come suo solito. Probabilmente l'aver fatto riferimento alle circostanze attuali lo ha portato a mettere in secondo piano la gioia per le notizie positive che afferma di aver ricevuto da casa, per tornare a concentrarsi su ciò che sta succedendo alla Torre ed al Regno. Ed infatti le sue scuse successive confermano questa mia supposizione <<Perdonatemi, principessa, l'euforia mi aveva completamente fatto dimenticare il dolore che vi accompagna sempre per vostro padre. Avete notizie di lui?>>.



    Un velo di tristezza torna a coprire il mio viso, quando con un sorriso forzato atto a mascherare il mio stato emotivo lo informo della mancanza di novità sulla salute di mio Padre <<Non dovete giustificarvi, sono lieta che abbiate ricevuto buone notizie da casa. Vorrei potervene dare anche sullo stato di salute del Re, ma purtroppo non è così>> abbasso lo sguardo, cercando di evitare di sprofondare nel dolore che questo discorso mi arreca.



    Ci intratteniamo al tavolo ancora per qualche minuto, durante i quali Aiden giustifica in breve la sua assenza del pomeriggio, e successivamente si alza per ritirarsi nelle sue stanze.



    Mi alzo a mia volta, mentre lui si congeda dicendomi <<Spero di vedervi domani... o meglio, tra poche ore in armeria, così mi farò perdonare per l'assenza di oggi>>. Ricambio il suo saluto sorridendogli cordialmente <<Certamente. Buonanotte Sir Aiden>> ed osservandolo uscire dalla stanza, prima di fare la stessa cosa pochi istanti dopo.



    Mi dirigo nelle mie stanze dove trovo adagiato sul mobile un piatto di cibarie, così come avevo ordinato ad Agatha. Mangio velocemente qualcosa, per placare i morsi della fame che iniziano a farsi sentire, e poi tolgo il vestito per indossare quello da notte.
    Mi infilo sotto le coperte, sono davvero sfinita, prima o poi tutti questi sbalzi emotivi inizieranno a farmi male.



    E' tardissimo, probabilmente è quasi l'alba, e nonostante abbia troppa confusione in testa per lasciarmi andare al sonno devo necessariamente farlo per affrontare al meglio la giornata di domani. Provo a chiudere gli occhi, ma visi diversi legati ad emozioni totalmente contrastanti tra di loro riaffiorano nella mia mente, facendomeli riaprire di scatto. Sarebbe così facile e liberatorio, per un attimo, mandare tutto e tutti al diavolo...ma non posso.
    Sospiro, scacciando questi stupidi pensieri...e mi lascio cullare dal sonno.

  10. #930
    L'avatar di mary24781
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