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  1. #941
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Vicent Dreth


    Non è ancora l’alba quando apro gli occhi e mi alzo dal letto. Con cura mi lavo via il sangue rappreso sulla mia pelle, mi asciugo e poi indosso l’armatura, pezzo dopo pezzo. Sono pronto. I primi timidi raggi del sole fanno capolino all’interno della stanza: l’ora della battaglia è dunque giunta e, quasi in conferma, sento un servo bussare alla mia porta. Chiedo all’uomo di congedarsi e dopo aver rivolto un’ultima preghiera, stavolta silenziosa, alla Somma Saraswaty per guidarmi nel corso della battaglia lascio la mia stanza. Forse per l’ultima volta? Chi lo sa…


    Incurante del silenzio presente nella residenza mi incammino verso il Glados tenendo lo sguardo fiero, sicuro e fisso dritto davanti a me. Mi fermo dunque a pochi passi dal portale...



    Guardo Lady Alinor che mi sta già aspettando ed accenno ad un sorriso rassicurante pur di farle forza…



    Successivamente espiro e focalizzo la nostra meta: Franthalia.



    Non appena il Glados è attivo lo attraverso rivolgendo però un ultimo sorriso proprio a Cassandra prima di svanire nel nulla.






    Ultima modifica di Damnedgirl; 15th April 2015 alle 22:32



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  2. #942
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Le spiegazioni circa i movimenti della septa sono sufficienti per farmi comprendere che ho agito bene ieri sera. Almeno questo errore me lo sono evitata e devo dire che la prudenza è davvero un ottimo modo per comportarsi in maniera ligia ma accorta.



    Passiamo poi alle note dolenti. La Principessa dimostra, con un bellissimo discorso, tutto il suo amore per Dohaeris, tutta la sua magnanimità e la sua maturità. Mi parla crucciata di suo padre, di come appunto la Strega dell'Ovest analizzerà la situazione del Re. Il dolore di una figlia può essere enorme, soprattutto con un padre come Re Rickard, sempre sorridente, affabile e gentile. Un uomo giusto, generoso, retto.





    Mi alzo al suo ordine, la guardo con fierezza e ammirazione sconfinata. Sì Andreus, io ho fatto la scelta giusta, indosso la mia armatura non solo per gli ideali di giustizia e lealtà, ma anche per persone eccezionali come Lady Esperin, come il Reggente, come Re Rickard. Vedo chiaramente nel viso della Principessa, come cristallina e fulgida è quest'alba, che il mio cammino, le mie scelte sono corrette. Dice che conosce la mia fedeltà, che comprende le motivazioni del mio giudizio poco ponderato.



    Ma non accadrà mai più. L'ho giurato. "Principessa, pregherò gli dei siamesi perchè il Re Vostro padre possa ritrovare la salute, sono lieta di aver contribuito ad aiutare la septa, spero che lui possa tornare tra noi. Ho... ho detto una sciocchezza in armeria... a vedervi ora, con questa luce che irradia da voi... il Re sarebbe fiero di voi, di come siete cresciuta e diventata. Siamo tutti fieri di voi. Sono anche felice di ascoltare queste vostre parole di comprensione e sarò ancora più serena a sapere che questo pugnale lo conservate voi. E' la mia parola, Principessa, questo pugnale rappresenta il mio impegno" dico depositandolo nelle sue mani.



    Mi congedo, non proprio con il cuore leggero ma colmo di propositi, di parole scritte con il fuoco, con il sangue. Quando arrivo vicino il Glados, prendo la mia lettera e la gioco tra le mani... se incontrassi Andreus, potrei aggiungere qualche notizia su di lui nella missiva, se sta bene, se è in salute. So che a nostro padre non importa, ma io lo scriverei comunque. Un padre ha il dovere di preoccuparsi per il suo sangue, sempre e comunque. E sotto sotto, voglio credere che il duro Sir Jubert lo faccia. La rimetto in sacca e mi dirigo all'armeria, così da iniziare qualche esercizio di riscaldamento. Mi sento energica, se quella vipera bionda si ripresenterà anche oggi, se la vedrà con me.

    Azioni concordate con Sere

  3. #943
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Cassandra segue attentamente le mie parole, vedo una nuova luce nei suoi occhi e spero che sia la consapevolezza dell'errore commesso ed il desiderio di limare aspetti del suo carattere probabilmente ancora acerbi se rapportati all'enorme responsabilità del ruolo che le è stato conferito da Lantis. Ho fiducia in lei e voglio credere nella sua presa di coscienza e nel giuramento che mi sta facendo. "Principessa, pregherò gli dei siamesi perchè il Re Vostro padre possa ritrovare la salute, sono lieta di aver contribuito ad aiutare la septa, spero che lui possa tornare tra noi. Ho... ho detto una sciocchezza in armeria... a vedervi ora, con questa luce che irradia da voi... il Re sarebbe fiero di voi, di come siete cresciuta e diventata. Siamo tutti fieri di voi. Sono anche felice di ascoltare queste vostre parole di comprensione e sarò ancora più serena a sapere che questo pugnale lo conservate voi. E' la mia parola, Principessa, questo pugnale rappresenta il mio impegno" mi dice solennemente, donandomi il pugnale che tanto è caro alla sua famiglia.





    Lo accetto, prendendolo tra le mani e sorridendo nell'udire quel dolce riferimento a mio Padre che non so tuttavia fino a che punto corrisponda alla realtà delle cose, per poi aggiungere <<Sono lieta di aver chiarito con voi questa incomprensione, Lady De Lagun, come sono certa dell'impegno che riverserete nel vostro incarico. Riguardo alle analisi della Septa vi chiedo la massima discrezione, mio Fratello non gradirebbe divulgare tale informazione, per ora. Se dovessero chiedere di lei, potrete dire che è al Castello per conferire con il Principe riguardo all'incarico di istruire la nostra futura Regina a ciò che l'attenderà quando verrà celebrata la loro unione, ciò corrisponde in parte al vero>>.



    Sono certa di stare facendo la cosa giusta, Lantis preferirebbe tenere per sè questa informazione per ora, non sapendo cosa verrà fuori dalle analisi. Inoltre la notizia che la septa è stata incaricata di istruire Alinor sarà presto di dominio pubblico, ovviamente.
    Cassandra lascia la terrazza, e pochi minuti dopo la seguo entrando però nelle mie stanze. Ripongo il pugnale nel mobile, convinta che potrò restituirglielo presto, come è giusto che sia. Credo nella sua volontà e nel suo impegno, saprà adempiere adeguatamente al proprio dovere come ha sempre fatto. Mi cambio indossando gli abiti da allenamento, non voglio passare la mattinata ad oziare. Così, una volta pronta, mi dirigo spedita verso l'armeria.



    Entro e trovo proprio Cassandra, spero abbia voglia di allenarmi, indubbiamente ha molto da insegnarmi in questo campo <<La prossima sarà la mia battaglia...e voglio esserne all'altezza>> le dico, con tono determinato <<Sono certa che la vostra esperienza mi sarà di insegnamento, sono pronta...>> continuo a fissarla, in attesa dei suoi consigli.


  4. #944
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    E' la Principessa che varca la soglia dell'armeria, indossa la tenuta da combattimento che le ho visto spesso ed è determinata a prepararsi per la battaglia dell'Auspex. Di regola, è quello il campo dopo Franthalia sulla cintura di Dohaeris. Smetto i miei esercizi, sono già abbastanza riscaldata, così le sorrido e ne ho ulteriore conferma di quanto sia cambiata in questo poco tempo: si distinguerà in battaglia, ne sono certa. "Dopo Franthalia, se non mi inganno, si procede verso l'Auspex, il luogo consacrato alla dea Saraswaty. Siete una maga, Principessa, la figlia del Gran Maestro dei maghi... immagino che per voi l'Auspex sia un posto ricco di ricordi. Non potete quindi permettere che sventoli una bandiera diversa dalla nostra!" esclamo con ottimismo. "Se a noi si unisse qualcun altro, magari proprio Sir Demonar, potremmo simulare una battaglia su tre fronti, perchè su quello dobbiamo insistere. Siamo tutti abili guerrieri, tutti conosciamo bene l'uso dei nostri poteri, ma è l'imprevedibilità e il modo in cui condurre questo tipo di battaglie che ci mette in difficoltà. Non siamo mai tornati eccessivamente feriti, nè da Amaranthis e nè da Solumquae, dobbiamo scendere in lotta con la forma mentis giusta. Theon!" dico richiamando il servo che ci ha seguite in armeria "va a chiamare Sir Demonar e digli di raggiungerci in armeria per un allenamento con me e la Principessa". Sto per aggiungere l'ordine di fargli indossare qualcosa di più militaresco, che non siamo ad una sfilata di giullari, ma evito. Non mi importa com'è vestito, l'importante è che combatta bene e in modo dignitoso. Ho promesso a me stessa di provare ad essere più flessibile, ieri mi era sembrato molto intimorito da me. Dovrebbe invece fidarsi, devo essere più comprensiva con i miei uomini. Mi metto poi in posizione difensiva, quella tipica delle arti marziali, quella che uso sempre, quella che mi è stata insegnata. "So che siete veloce e siete forte, quindi non ci risparmieremo, Altezza" le dico in attesa di un suo attacco, pronta a difendermi ed eventualmente contrattaccare.

  5. #945
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR

    Mi irrigidisco quando spiega con quale estrema semplicità potrebbe avvelenare mia sorella e quasi quasi le suggerirei di bruciare tutti i suoi abiti. Ma quello che dice la vecchia, non vale solo per Esperin: tutti noi siamo vulnerabili al veleno, che può nascondersi anche tra le pieghe di un dipinto, tra le trame del cuscino, in una goccia lasciata cadere in un orecchio mentre dormiamo. Non a caso, è l'arma dei vigliacchi, di chi non osa affrontare il suo avversario testa a testa; è l'arma dei politici, l'arma delle donne. L'arma degli smidollati. Mio padre è un uomo potente, il Gran Maestro dei maghi che ha sempre tenuto testa a tutti. Mi sembrava così invincibile, così enorme era il suo potere eppure... cosa serve un potere così grande se è racchiuso in un involucro così vulnerabile? La septa indica il suo corpo inerme e devo fare forza su tutto il mio autocontrollo per trattenere la rabbia e la frustrazione di questa sua condizione. E quelle sue ultime parole... mi perseguitano, riecheggiano nella mia mente come un batacchio nella campana. La vecchia strega passa poi a parlarmi dei fiori, quelle stramaledettissime rose che ogni mattina Lumen piazza in questa stanza. Vengono dal suo roseto personale, la sua camera ne è stracolma, probabilmente tenta di nascondere il puzzo della sua anima putrefatta con il profumo stucchevole delle rose. Mio padre è un uomo magnanimo, troppo, che se da un lato è certamente una virtù, dall'altra rasenta la stupidità: ha sempre trattato Lumen come una specie di figlioccia, come qualcuno che poteva entrare a far parte della nostra famiglia. Quelle rose gli piacevano, prima della sua perdita di coscienza, ed è solo per questo che le lascio e che permetto a quella vipera di portarle. "Sono diventato così sospettoso, proprio per tutto ciò che avete detto, che mi occupo io stesso di curare il re. I medici non fanno nulla senza la mia vigilanza e nessuno, a parte Esperin l'altra notte, è più restato solo con lui. Nemmeno la Regina, ovviamente" dico serio, senza in realtà far trasparire nessun tipo di rancore. Ma a buona ragione penso che Deirdre abbia capito bene quali sono i nostri rapporti con Lumen. Non mi importa quindi di far cadere quel "ovviamente", voglio solo che la strega giunga al sodo. E lo fa subito dopo, chiedendomi di richiamare in stanza la Gran Consigliera Niniel. La sua richiesta mi lascia stranito: ha acceso quelle candele per tenere lontano gli insetti e le simbiosi, abbiamo concordato della segretezza, tanto che nemmeno Lumen è a conoscenza di questa situazione ed è chiusa nelle sue camere con la scusa della mia preoccupazione circa le sue ferite... e mi chiede di Niniel? Se comunque le è necessaria, lo farò. Ad uno dei due soldati della scorta, i due più fedeli a me di tutta la scorta reale, ordino di convocare l'elfa. Osservo la strega che armeggia con una fiala di vetro vicino al vaso di rose, si tappa il naso, la scena è piuttosto curiosa. Pensa che possano essere avvelenate? Non credo, Lumen è sempre circondata da quella roba e purtroppo è sempre in ottima salute. Rilascia il suo fiato nella fialetta, che chiude subito dopo. Bene, tra il profumo fastidioso di rose e il suo fiato pestilenziale, ha creato proprio ora un'arma di distruzione di massa! Dovremmo sganciarla a Franthalia, persino lì morirebbe ogni forma di vita! Fissa con i suoi occhi da gatto la trasparenza del vetro, nel quale non sembra accadere proprio nulla. Terminata questa bizzarra operazione, fa qualcosa di più consono, ovvero esaminare direttamente il corpo di mio padre armata di candela e ampolla in vetro. Gli controlla i riflessi con la flebile fiamma, ma questi sembrano inabissati in un mondo di tenebra. Verifica che in effetti la lingua è nera, i denti hanno perso smalto e vitalità, assumendo un colore giallognolo opaco. Ed ecco un'altra cosa disgustosa: con al sua becera unghia ritorta, gratta la pelle macchiata di nero del sovrano, ne ripose dei frammenti nell'ampolla. Sono certo che esiste un qualche strumento specifico per questa operazione ma vabbè, la Strega dell'Ovest ci deve mettere sempre del suo. Dal canto mio non ho intenzione di interromperla, ma di essere il più collaborativo possibile. Con l'unghia più disgustosa che si ritrova, punge l'alluce del Re, forse per provocargli una qualche reazione, ma egli resta immobile, catatonico. Speravo che l'aver pronunciato quelle parole fosse un buon segno, ma a quanto pare non è così. Nel frattempo, giunge la gran consigliera Niniel, che si mette a nostra disposizione. Ora siamo noi tre in stanza, oltre il re morente. Cosa le chiederà? Ammetto che la vecchia ha parecchie risorse.

  6. #946
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Aiden Urthadar

    Sono sveglio da qualche minuto ormai, ma come ogni mattina rimango per più del dovuto nel letto a osservare il soffitto, immobile, quasi come se la vita avesse abbandonato il mio corpo. Chiudo gli occhi e immagino Franthalia, dove i guerrieri sono sicuramente già arrivati, vedo lo scheletro dell'ultimo drago, le famose rose dall'incomparabile valore, le armature dei reali scintillare sotto il sole... e vedo sangue. Il sangue dei nostri nemici. La Waters saprà pure il fatto suo, non mi è sembrata alle prime armi, ma Vicent... Vicent è implacabile. Addestrato, potente, benedetto dagli Dei con un corpo creato per la guerra, ciecamente fedele al vessillo per cui combatte. Spero che il suo codice morale non gli impedisca di spaccare qualche cranio con la meteor hammer, perché, se abbiamo una concreta possibilità di eliminare quella feccia, di certo non è merito del giullare. Perso in questi pensieri mi alzo dal mio giaciglio e mi vesto automaticamente, optando per indossare l'armatura, non per il suo significato simbolico, bensì per un motivo puramente pratico: stamattina in armeria vorrei ricreare le stesse identiche condizioni che siamo costretti ad affrontare sul campo di battaglia. Una volta pronto, lascio alle mie spalle la porta della camera e mi dirigo svelto nella sala d'allenamento, dove vi trovo già la principessa e Cassandra. Sono entrambe illese, quindi devono essere appena arrivate, noto però che il soldato è già in posizione da combattimento, probabilmente pronta a respingere qualunque offesa della Raeghar. Se mi sono fatto un'idea anche solo lontanamente giusta del carattere della principessa, credo che deludere suo fratello sia l'ultima cosa che voglia fare al mondo, e ciò non è che un immenso vantaggio per la fazione: la determinazione, infatti, è fondamentale. Non mi preoccupo della sua preparazione, ha sangue reale e ha di certo ricevuto un addestramento coi fiocchi. Per quanto riguarda sir Demonar, invece... lo considero un'incognita. La sua follia potrebbe giocare a nostro favore, magari gli viene voglia di improvvisarsi macellaio coi nostri avversari, ma essa lo rende anche imprevedibile. Mi è sembrato comunque un combattente capace, ma penso proprio che ne avrò la prova stamattina.

    <<Buongiorno>>, introduco la mia presenza alle due donne. <<Vi prego, ignoratemi. Mi dedicherò ai miei esercizi e attenderò che giunga qualcun altro con cui possa misurarmi>>. Mi perdo per qualche secondo di troppo nel profondo blu degli occhi del Primo, ma distolgo velocemente lo sguardo: ho qualcosa di molto importante da controllare. Camminando vicino al muro in modo da non intralciare l'addestramento della principessa mi avvicino a una delle tante spade appese alle pareti. Giunto sotto di essa, inizio a sciogliere e scaldare i muscoli, a fare piccoli saltelli, a sgranchirmi per bene... i soliti esercizi standard che tutti eseguono prima dell'attività fisica. In realtà, mi trovo proprio in questo punto dell'armeria per altro: mi serve qualcosa di non troppo pesante, ma nemmeno leggerissimo, un oggetto che dovrei riuscire a spostare... senza utilizzare alcun arto. Quindi, con il volto rivolto verso il muro e continuando a muovermi, osservo l'arma e mi concentro: memorizzo la sua posizione nello spazio e la visualizzo, mentalmente, mentre si sposta verso l'alto. Immagino le particelle che la compongono muoversi all'unisono, legate indissolubilmente e schiave del mio volere, sento le mie meningi pulsare, una sensazione ormai familiare e comune a ogni mio precedente tentativo di usare la telecinesi. Sento che è la volta buona... Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, così come durante l'apprendimento della Rigenerazione, e allora riuscii a sviluppare il potere da solo, a modo mio, senza interferenze esterne. E ci riuscirò anche in questo caso, ma... a quanto pare, non oggi. La spada infatti non si muove di un millimetro. Rimane lì, ferma, a prendersi gioco di me, a giudicarmi.
    Mi ricorderò di questo momento, così come mi ricordo di ogni fallimento precedente: la soddisfazione sarà immensamente maggiore quando riuscirò finalmente a piegare la realtà al mio volere.

    *Gli esercizi per la telecinesi sono a puro scopo narrativo. Non modificano in alcun modo la rosa dei poteri disponibili ad Aiden e ovviamente non verrà utilizzata in combattimento!
    Our wills and fates do so contrary run

  7. #947
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali



    Il tanto rinomato segreto del mio metodo è in realtà una semplice questione di equilibro naturale, mi venne mostrato dai folletti dei boschi dell'ovest più di 450 anni fa: un veleno è di norma qualcosa che punta a far del male alla vittima, ed è questo che fa alterare i liquidi o i cibi con qui piccoli accorgimenti. Se c'è qualcosa che punta a far del male, il liquido gira in senso inverso, perchè la natura dell'universo rinnega queste alterazioni innaturali. Così come la bruttezza che acquisisce l'unghia di fronte all'orrore del cibo modificato per un fine malvagio.



    Non rimango molto sorpresa nel vedere che non c'è traccia di veleno sui petali, ma dovevo controllare, non posso permettermi errori.
    Lantis si alza, dirigendosi alla porta per mandare a chiamare la consigliera, nel frattempo procedo ad analizzare i riflessi del re: le orbite sono totalmente immobili. La bocca invece mi regala una sorpresa: lingua nera! Perchè non ne ero stata informata?



    Il mio colloquio con Taras, avvenuto tre giorni fa, mi torna alla mente...un dettaglio in particolare:
    Citazione Originariamente Scritto da mary24781 Visualizza Messaggio
    (...) "Purtroppo non potete esaminare il corpo della donna, perchè è stato bruciato come la tradizione di Dohaeris vuole, ma posso dirvi che le indagini mi sono sembrate, di certo, frettolose... nonostante il cadavere avesse una lingua nera, chiaro segno di veneficio, e fosse come svuotata all'interno, come se qualcosa l'avesse risucchiata nel suo baratro..." (...)
    <<Interessante>>...soppeso tra me e me ad alta voce.
    Prelevo il tessuto epidermico macchiato e poi procedo a pungolargli l'alluce: niente, nemmeno una piccola smorfia. Quest'uomo è un vegetale.
    Mi dirigo alla scrivania, controllando con lo sguardo che il soldato che ha ricevuto l'ordine si sia già allontanato:
    <<Toglietemi una curiosità nell'attesa, Maestà. La cuoca che serviva quel giorno...era proprio quella trovata deceduta qualche mese fa, sono in errore?>>



    Il principe aggrotta le sopracciglia, non capendo cosa c'entri la mia domanda:
    <<Si, è esatto.>>
    Un ghigno mi si dipinge sul viso:
    <<Ah...sua figlia è stata mia allieva, era un'elfa. La madre era della stessa razza, se non erro...>> dico mentre arrivo allo scrittoio e cominciando a scrivere.
    <<Questa volta devo correggervi, septa: la povera donna era una maga.>> risponde dubbioso.



    Aggiungo i vari particolari, traccio altre linee: <<Oh, capisco....semplice curiosità!>>



    Sentiamo i passi metallici di sir Vallaghan avvicinarsi alla porta: quando questa si apre, al fianco del soldato è presente l'Elfa Consigliera, Niniel.
    La donna si inchina al cospetto del reggente, mentre con me c'è solo uno scambio si sguardi: è in attesa delle mie richieste e per cominciare le indico i fiori:
    <<Usate la Vostra simbiosi su questi fiori, Consigliera. Chiedete loro cosa hanno visto, sentito e provato da quando sono stati colti. Particolare attenzione sui sentimenti che provava la persona che li ha portati qui, sono una strega....curiosa.>> enuncio con un sorriso sghembo.



    Nb: frasi di Lantis concordate con la master.


  8. #948
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Cassandra mi sorride, interrompendo il proprio riscaldamento per accettare il mio invito ad allenarmi, e successivamente inizia a parlarmi della prossima battaglia.



    Ascolto le sue parole, condividendole totalmente "Dopo Franthalia, se non mi inganno, si procede verso l'Auspex, il luogo consacrato alla dea Saraswaty. Siete una maga, Principessa, la figlia del Gran Maestro dei maghi... immagino che per voi l'Auspex sia un posto ricco di ricordi. Non potete quindi permettere che sventoli una bandiera diversa dalla nostra!".



    L'Auspex, l'altare dei bagliori, luogo sacro della nostra razza, dove le anime candide dei maghi più potenti mai esistiti illuminano la notte sotto forma di splendide lucciole. Sono certa che alla sua morte, che prego la Dea Saraswaty sarà il più tardi possibile, anche l'anima di mio Padre sarà benedetta e si unirà ai suoi predecessori come recita la tradizione. Sarà un onore per me battermi per difendere quel luogo così prezioso dall'invasione dei nemici e da una probabile e sacrilega distruzione.



    Cassandra propone un allenamento a tre con Sir Demonar, per prepararci all'imprevedibilità degli scontri multipli che dovremo affrontare in battaglia. Manda così a chiamare il cavaliere tramite Theon, per poi tornare a concentrarsi su di me. Si pone in posizione difensiva, preparandosi a reagire ad un eventuale attacco. "So che siete veloce e siete forte, quindi non ci risparmieremo, Altezza" mi dice, e non posso che esserle grata, è proprio ciò di cui ho bisogno e le rivolgo un sorriso riconoscente e determinato. So che Cassandra a differenza di Lumen è addestrata e forte, quindi questo allenamento sarà molto più duro dell'ultimo...ma sicuramente apprenderò molto più dal Primo che da quella stupida meretrice.
    In armeria entra Sir Aiden, che ci augura il buongiorno per poi allontanarsi per eseguire degli allenamenti in privato. Ricambio il saluto ma bado poco a lui, dato che tutta la mia attenzione è giustamente riservata alla mia compagna di allenamento.



    Materializzo la mia Fidelia, sentendone immediatamente la consistenza generata dall'aggregamento delle molecole che la compongono e che ho richiamato tra le mie mani. Stringo saldamente l'elsa, ponderando l'attacco migliore da eseguire. So che Cassandra ha il dono della rigenerazione, come anche il potere di congelare a contatto come le ho visto fare varie volte in allenamento e durante la visita di Ryuk. Potrei quindi cercare di evitare di avvicinarmi troppo, tuttavia il suo arco le permette di coprire anche la lunga gittata quindi risulta in ogni caso pericolosa. Sento l'affinità tra i nostri elementi, ne consegue che nessuna delle due domina quello dell'altra.
    Decido di attaccare senza ulteriori indugi, cominciando a correre verso di lei sollevando la spada con entrambe le mani. Contemporaneamente faccio affidamento al mio potere di clonazione, visualizzando nella mente la mia fisionomia ed ogni caratteristica che mi rappresenta. Sento la mia aura scindersi in altri due corpi a me identici in tutto, tranne per la consistenza immateriale non distinguibile se non col tatto.
    Una Esperin continua a correre frontalmente, mirando a colpirla al polso sinistro con la lama passiva, le altre due invece si spostano lateralmente, puntando a colpirla rispettivamente da destra e da sinistra sempre al braccio più vicino. Se riuscissi a ferirla in quei punti dovrei renderle difficoltoso l'uso dell'arco, ottenendone in questo modo un notevole vantaggio.



    Indipendentemente dall'esito dell'attacco della vera Esperin, subito dopo mi allontanerò dalla donna quel tanto che basta per evitare che possa utilizzare il suo tocco congelante, pronta a sfruttare la mia velocità per schivare un suo contrattacco.


    Fidelia - Arma in forma dormiente
    Cloni- capacità di creare copie di se stesso immateriali, manovrate con la propria volontà.
    • Esperto - 3 copie
    *Mp inviato ad Eclisse84 per la posizione della vera Esperin

  9. #949
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR

    Mi chiede della cuoca, soprattutto della razza cui apparteneva. In effetti, è una cosa che inizio a collegare pure io, ma voglio prove. La Gran consigliera Niniel si avvicina alle rose, la septa le ha chiesto di sentire la "loro testimonianza". Creature strane, gli elfi, il loro potere è altresì bizzarro e pericoloso. Fortuna quei fiori sono freschi, appena raccolti, non credo possano dire molto, certamente non quello che è successo l'altra notte. Perchè ora immagino Deirdre a intonare un duetto con quei fiorellini? Su Lantis, un po' di serietà, si cerca di salvare tuo padre. Anche se le speranze ormai sono vane, non ha reagito nemmeno al pungolo della vecchia. Sospiro rassegnato, guardo l'elfa che concentra la sua simbiosi sulle rose e attendo le sue parole con una certa indifferenza. Non mi interessa il perchè Lumen porta qui questi bouquet, non credo che siano avvelenati, mio padre si è sentito male prima che la vipera iniziasse il raccolto nel roseto. "Le rose mi trasmettono amore, affetto ma anche rabbia, delusione. Una promessa disattesa. Hanno visto un volto di una giovane fanciulla, bella e dai lineamenti delicati... la Regina, credo stiano descrivendo la Regina Lumen. Le ha cresciute con molta cura e attenzioni, la considerano la loro mamma. Le ha scelte perchè erano le più belle della mattina e loro sono fiere di questo. Sua Altezza ha dichiarato loro che oggi avrebbero allietato la giornata del Re, che pregava gli dei che il loro profumo lo risvegliassero dal suo sonno di morte. Tutto qui, le ha depositate nella stanza in presenza del Principe... hanno avvertito paura alla sua presenza... sua Altezza il Reggente ha insistito che la Regina restasse nelle sue stanze oggi, perchè potrebbe essere ancora provata dall'allenamento di ieri. Mentre Lady Lumen le disponeva bene nel vaso, hanno sentito la tristezza della loro padrona. Ma anche l'odio furente che nutre nel cuore" afferma l'elfa, parlando quasi in trance. Nessuna novità, quindi, Lumen mi odia ma mi teme, ama le rose e il loro stucchevole profumo. Ma è evidente che non è lei a volere la morte del Re. La mia mente elabora lo schema intorno al mio sospetto ma dannazione, non ci sono prove. Mancano le stramaledettissime prove. "Le rose probabilmente mi temono perchè ho fatto fare una brutta fine ad altre loro... ehm compagne... non sopporto i profumi troppo dolci e persistenti" dico cercando di distogliere l'attenzione dalla paura della Regina nei miei confronti. In quel momento, probabilmente, era intimorita, ma in generale, quell'essere demoniaco sa bene come difendersi ed attaccare. "Allora septa, cominciate a farvi un'idea di cosa stia succedendo a mio padre?" le domando, così per rompere il momento di stallo che si è creato. Ha fatto già alcune mosse, vorrei che mi dicesse a cosa l'hanno portata a dedurre.

  10. #950
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    La Consigliera usa il potere della Simbiosi come ordinatole, mentre riordino delle provette che mi serviranno a breve.



    Passano alcuni minuti, l'Elfa sembra come in trans, ma a differenza della sera precedente con il Primo, al termine della magia Niniel non sembra affatto provata o sopraffatta: il suo viso è disteso e rilassato mentre ci enuncia il verdetto: Lady Lumen è la strega più ridicola del mondo. Fine.
    Sbuffo senza provare ridicolmente, come il reggente, a nascondere delusione o stupore.
    "Allora septa, cominciate a farvi un'idea di cosa stia succedendo a mio padre?" mi domanda Lantis.



    Sollevo un sopracciglio: vuole davvero parlare davanti a lei?
    Alzo le spalle, come se tutto fosse un gioco e io la bimba capricciosa: <<Uhmm.....no!>>
    Mi volto poi verso la consigliera: <<Probabilmente avrò di nuovo bisogno di Voi....o probabilmente no. Attendete nello studiolo del sovrano con la porta aperta, in caso debba farVi richiamare dai soldati.>> le dico atona, dopodichè chiamo sir Vallaghan, ripetendogli le stesse cose e richiudendo la porta.
    Rientro nella stanza dopo che l'Elfa è uscita, parlando verso il reggente:



    <<Giovani....quanta fretta che avete! Mi chiedete se ci sono idee? Tutto c'è, basta sapere solo cosa si vuole.>>
    Non sempre quello che cerchiamo è ciò che realmente vogliamo, chissà...ma gli incantatori sono esseri curiosi, ed è una delle dannazioni più grandi per le nostre specie.
    E' il momento di provare ad estrarre il veleno!



    Mi accingo alla sinistra del letto, dove riposa il re. Pongo di fronte a me le braccia con i palmi rivolti verso il corpo esanime. Espiro profondamente un paio di volte, prima di rilasciare l'energia tra le mie mani e condensandola a forma di sfera sia nell'una che nell'altra. La mano destra in corrispondenza del torace, l'altra dell'inguine.
    Quando vedo le sfere complete, lascio che la loro base si prolunghi in un sottile tubicino semitrasparente (come le sfere stesse) che pian piano scende verso il corpo del sovrano, entrandovi all'interno in maniera intangibile.



    Trovo le correnti di sangue che a detta dei chirurghi più esperti raggiungono ogni affranto del nostro corpo: ora devo solo cercare il veleno....ogni più piccola e insignificante tossina di esso salirà su fino alle sfere, dove verrà trattenuta dalla sottoscritta.
    Se non sarà concentrato in questa zona, non ci saranno problemi: ho comunque intenzione di muovere le mani verso il centro e verso i lati opposti: la mano sinistra anche verso i piedi, la mano destra fino alla testa!
    Non lascerò nemmeno un centimetro senza la mia analisi!


 

 

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