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  1. #931
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    E' L'ALBA

  2. #932
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    L'alba irrompe prepotente nella stanza, rischiarando non solo tutte le ombre intorno a me, ma anche quelle dentro di me. Solita toiletta, solita routine, ma un altro intento nella mente, un altro spirito, un'altra determinazione. Prima di abbandonare la mia stanza, prendo con me il pugnale della mia famiglia... mi servirà più tardi. Mi dirigo in cucina, faccio la mia colazione.



    Il cielo sembra sereno, la pioggia di ieri deve aver sfogato tutta la sua irruenza, anche se c'è un vento di tramontana piuttosto freddo. Niente precipitazioni all'orizzonte, comunque, meglio così, il cattivo tempo è sempre un'incognita fastidiosa quando si tratta di una lotta, che essendo già spiegata su tre schieramenti, ha dell'imprevedibile già per sè. Porto la scodella vuota in dispensa e mi piazzo davanti al Glados, così saluto Sir Vicent e Lady Alinor. "Tornate vincitori!" esclamo guardandoli fieri attraversare il portale. Lo so, so che torneranno sani e salvi. Devono tornare.






  3. #933
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    I raggi del mattino inondano la mia camera, costringendomi a una levataccia. Ho un mal di schiena tremendo e un mal di testa atroce!



    Indosso il saio brontolando, dopodiché passo a sciacquarmi il viso. Rimugino alcuni istanti nella stanza, cercando d'assicurarmi sul da farsi...credo di non aver mancato nulla di quello che mi servirà, ho cercato di essere più generalista possibile, visto che non so nulla del veleno se non le macchie nere che ricoprono l'epidermide e lo smagrimento precoce, ma allo stesso tempo ho preparato da portare tutto ciò che può indicarmi la presenza o le caratteristiche venefiche conosciute dalla sottoscritta.



    Metto ordine nella stanza, non che non voglia far lavorare i servi, ma dei miei intrugli preferisco metterci mano da sola!
    Porto con me anche degli estratti per il mal di testa, quando finalmente mi incammino verso la sala da pranzo.



    Dedico al primo un solo sguardo disinteressato, è ferma al Glados, credo che i guerrieri debbano ancora presentarsi, il Sole non ha ancora finito di sorgere in effetti, in alcuni anfratti della Torre sembra ancora notte inoltrata.
    Mi dirigo direttamente alle cucine, ordino ad un servo di scaldarmi dell'acqua mentre io consumo una veloce colazione fatta di biscotti, non ho molta fame ma devo assumere il medicinale ed è meglio farlo a stomaco pieno....voglio essere ben concentrata, a breve avrò nella mani il corpo di re panzone, e dovrò trattenermi dal soffocarlo con una alitata bocca a bocca!



    Quando l'acqua comincia a bollire, verso le mi erbe all'interno di un colino per l'acqua, lo poggio sopra la tazza e vi verso il liquido bollente all'interno, facendogli così assorbire le proprietà medicinali.
    L'infuso mi scalda la gola, e in effetti in questi mesi delle foglie non propriamente caldissimi comincia a starci a pennello.
    Mi pongo proprio alla sinistra del decimo Idra, soffiando di nuovo sulla mia bevanda:



    <<Ho avvisato la principessa stanotte, dopo essere stata da voi, Primo Cavaliere. Ha concordato con la mia decisione, ma non mi ha ovviamente informato su cosa deciderà con Voi. I guerrieri non sono ancora partiti?>> le domando seria.


  4. #934
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Resto sola, con la loro ombra sfumata ancora impressa negli occhi. Mi sembravano sicuri... prego gli dei che li assistano! Mi si avvicina, poi, la figura china della septa, intenta a sorseggiare un qualche infuso. Mi avvisa che la Principessa sa che sono stata messa al corrente dell'assenza in mattinata della Strega dell'Ovest ma l'anziana non sa ben dirmi se mi darà spiegazioni più dettagliate. Questa notizia mi pone dei dubbi: da una parte, sono lieta che la Principessa abbia ritenuto opportuno che io sapessi di questo movimento della septa, ma dall'altra non so come interpretare questo silenzio sulle motivazioni. Che ci sarà in ballo? Almeno adesso ho buoni motivi per credere che il favore fatto ieri all'anziana è stato ordinato dai Raeghar. Ma d'ora in poi, pretenderò assicurazioni scritte, anche a costo di sembrare pedante. Con Leithien bionde che si prendono gioco di cavalieri onorevoli, non c'è da stare certi su nulla. "Sono contenta di sapere che la Principessa abbia gradito la vostra decisione, septa, ovviamente chiederò delucidazioni in merito; se non mi saranno fornite, almeno avrò premura di verificare che tutto sia stato deciso effettivamente dai Raeghar. Sapete, la prudenza non è mai troppa..." le dico comunque con un tono affabile. Sto per dirle dei giochetti di Lumen di ieri, ma mi trattengo. Non è una cosa indispensabile da dirle, ergo la terrò per me. Devo essere più diffidente. "I guerrieri sono appena partiti, è stato un piacere vedere Lady Alinor indossare con onore la nostra armatura... sono certa che si distingueranno in battaglia" le rispondo, sempre con la voce gentile. Veniamo interrotte da Agatha, che comunica alla Strega di recarsi immediatamente al Castello per un'udienza dal Principe. La saluto con fare militaresco, augurandole buona fortuna per la missione segreta che deve svolgere. Bene, è ora di compiere anche io il mio dovere: ordino a Theon di farmi da portavoce con la Principessa appena sarà sveglia, così da chiederle udienza. Nel frattempo che attenderò la risposta della Raeghar, mi dirigerò in biblioteca, per scrivere a mio padre Sir Jubert della mia nomina. Dovrei anche ponderare meglio la richiesta che ha fatto il Reggente circa Andreus... non gli svenderò mio fratello, questo è chiaro, ma come posso disattendere una richiesta di Lantis? Un nodo arduo da sciogliere.

  5. #935
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    I caldi raggi solari cominciano ad illuminare la stanza accarezzando la mia pelle e ridestandomi dal sonno. Apro lentamente gli occhi, accompagnando il risveglio con un sonoro sbadiglio. Vorrei dormire ancora qualche ora, ma sono troppo ansiosa per la battaglia. Prego la somma Saraswaty che protegga i nostri combattenti con la sua luce, e che gli permetta di conseguire la vittoria e tornare sani e salvi alla Torre.



    Mi rinfresco con il catino e mi vesto, lasciando però sul letto anche gli abiti da allenamento, probabilmente approfitterò della mattinata per scaricare il nervosismo combattendo con qualcuno dei soldati e quindi a breve potrei tornare a cambiarmi.
    Esco nel corridoio intenzionata a scendere in sala per consumare il primo pasto, ma noto Theon correre con la sua solita goffaggine nella mia direzione per poi informarmi che Cassandra mi chiede udienza.



    Sono ancora molto amareggiata per l'atteggiamento che ha tenuto in armeria, non solo per l'aver dubitato della mia lealtà pur conoscendo la mia rivale, ma soprattutto per le parole ed il tono usato pubblicamente. Mi sarei aspettata un comportamento differente, più consono al suo ruolo ed al mio, e più simile a quello che sempre ha adottato Drako che prima di lei ha vestito i panni di Primo.
    Sospiro, per poi ordinare a Theon di informare Cassandra che la attenderò in terrazza, e di incaricare una serva di servirmi la colazione direttamente lì. Lo vedo allontanarsi, per poi voltarmi ed incamminarmi verso il luogo indicatogli.



    Esco quindi all'aria aperta lasciandomi per qualche minuto affascinare dalla Dohaeris che si estende meravigliosa davanti ai miei occhi, quando la serva mi interrompe per servirmi la colazione.



    Mi siedo, e prendo a sorseggiare un the accompagnandolo con un paio di biscotti, non ho molto appetito. Chiedo poi alla serva di lasciare tutto in un angolo, nel caso in cui Cassandra non abbia ancora fatto colazione, anche se ne dubito, e resto in attesa del suo arrivo.


  6. #936
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Torre di Mezzaluna


    "Sono contenta di sapere che la Principe-blablabla...." si certo, vai all'informazione che mi interessa: "I guerrieri sono appena partiti, è stato un piacere vedere Lady Alinor-blablabla..." bene, era quello che volevo sapere.



    Bevo avidamente l'infuso, scottandomi anche un poco la lingua: quando sto per finire la bevanda Agatha arriva, dicendomi che i soldati hanno dato via libera per il mio passaggio al Glados e che posso andare.
    <<Bene!>> esclamo soddisfatta, stanca d'aspettare, mentre al contempo le lancio addosso la tazza, con il liquido ancora bollette che le bagna il vestito sul seno.
    Ridacchio di gusto quando la vedo lagnarsi e tentare di farsi aria -inutilmente- con le mani.
    Mi volto verso il Glados, sfiorandolo con il palmo della mano e figurando tra i miei pensieri il Castello: pochi passi e sono immersa nella luce bianca...



    Luna di Diamante

    Riapro gli occhi quando riacquisto l'equilibrio, dopo pochi passi il calore del sole mi inonda completamente, facendomi chiudere gli occhi infastiditi dalla luce. I soldati mi aspettano frontalmente al portale.
    <<Strega dell'Ovest, abbiamo l'ordine di scortarla alle stanze reali.>> enuncia uno dei due, sir Vallaghan, serioso come sempre.



    <<Non mi dite, sir! E io che credevo di disturbare la passeggiata della coppietta felice! Poche ciance e muoviamoci!>> bercio coprendomi gli occhi con la mano...sommo Raiden, non puoi scatenare un altro temporale coi fiocchi?
    L'altro soldato, sir Genos, digrigna i denti furibondo, puntandomi la lancia alla gola:
    <<Abbassa i toni, strega, o->>
    <<Da questa parte, septa.>> lo interrompe sir Vallaghan avviandosi verso l'entrata subito seguito dalla sottoscritta, lasciandoci così alle spalle l'altro idiota.
    Quest'ultimo ritira subito l'arma, sorpassandomi di nuovo infastidito, ma lo richiamo con la voce:
    <<Dietro di me, soldato...>>
    L'uomo si volta perplesso e accigliato.
    <<Quando si scorta qualcuno, sir Genos, si usa mettere una guardia avanti e una alle spalle del protetto.>> gli spiego con derisione il suo mestiere. Lo vedo indurire la mascella, lasciarmi passare avanti per poter chiudere la piccola fila indiana.
    <<Forza-forza...avete la fortuna di vedermi sculettare, andiamo!>> esclamo allegramente, passando sotto le picche esposte sulle mura della cinta esterna di Luna di Diamante: i corvi ci pranzeranno per un'altra settimana al massimo, i capelli per via della pioggia di ieri non si vedono bene, saranno appiccipatissimi alla pelle raggrinzita...per un attimo immagino la mia testa impalata lassù insieme alle altre e un brivido di piacere mi percorre la schiena.



    Quando dopo diverso tempo giungiamo di fronte alle stanze del re sir Vallaghan ordina a sir Genos si stare di guardia. Saluto quest'ultimo con la mano, dopodichè seguo l'altro all'interno.
    Ci muoviamo per il corridoio principale che personalmente ricordo a memoria: le stanze per la toletta, la cambina con i vestiti, lo studiolo e la camera privata per desinare quando non si cena nella sala da pranzo del castello....più altre stanzette inutili a mio dire. Proprio in una di queste entra il soldato, facendomi cenno di seguirlo:
    <<Qui è stipato tutto l'occorrente che ci è stato chiesto di trasferire dalla Torrre, septa. Sarò fuori la stanza del re in attesa di qualsivoglia ordine, provvederò personalmente a portare man mano ciò di cui si bisognerà o per eventuali altre richieste.>> recita con ritmo militare.
    Tiro su col naso, prendo la cesta con le candele, un fagotto con delle fiale vuote e mi avvio con il soldato alla stanza da letto.
    La porta mi viene aperta ed entro lentamente, mentre sir Vallaghan la richiude alle mie spalle lasciandomi sola con il principe Lantis e.....toh. Ciao, Re-Non-Più-Panzone!



    Velocemente posso dire di vederlo più magro e più....nero. Il corpo sta andando in cancrena.
    Do uno sguardo a Lantis senza proferire parola, finchè non poso la cesta e il fagotto sullo scrittorio.
    Il principe è seduto vicino al caminetto, ma non mi avvicino: apro la cesta e comincio a raccogliere tra le braccia sei candele di cera che ho confezionato proprio ieri sera.
    Le dispongo lungo il perimetro della stanza, una per ogni puntale immaginario della stella di David, in totale silenzio.
    Quando ho terminato, mi avvicino al caminetto acceso, prendo un rametto sottile e lo brucio alla punta: mentre mi alzo e raggiungo ogni candela, per accenderle una alla volta, gli rivolgo finalmente le mie parole:
    <<Anche un piccolo buco tra le mattonelle del pavimento può nascondere un ragnetto, una formica o un verme...per non parlare dei piccioni che hanno il vizio di poggiarsi sulle finestre per vedere se possono beccare qualche avanzo dai piatti. A Voi non danno fastidio? Quando lavoro ho bisogno di silenzio e tranquillità.>> enuncio senza guardarlo.
    Queste candele contengono una particolare sostanza che si sprigiona quando la cera comincia a sciogliersi e che terrà lontana tutti gli animali di qualsiasi specie: eviteremo cimici fastidiose ed elfi curiosi.
    Visto che ci vogliono una decina di minuti prima che faccia effetto il fumo emesso dalle candele, decido di spendere questo tempo chiedendo al reggente delle informazioni, premurandomi di sussurrare.



    <<Maestà, è chiaro che ora che sappiamo che il male che affligge il Re è di natura venefica, devo partire essenzialmente daccapo: cause diverse generano domande e deduzioni totalmente differenti. Innanzitutto vorrei capire come ha agito il veleno: non parlo di come consuma vostro padre, ma di cosa ha causato al di la degli effetti chiaramente visibili.>> gli spiego indicandogli quel sacco di patate sul letto:
    <<Quali sono stati i primi sintomi? Dove si concentrava il dolore? L'unica analisi che mi sento di fare per il momento, è che quasi certamente il veleno ha agito in maniera esasperatamente lenta, quindi mi aspetto che mi rispondiate che in un anno non siete stati in grado di notare un momento o un sintomo preciso, ma ho anche un'altra domanda: ci sono mai stati casi in cui è peggiorato bruscamente? Un accadimento o un malore in cui ci è stata una conseguenza decisiva, o è davvero avvenuto tutto per gradi?>>
    Citazione Originariamente Scritto da serenarcc Visualizza Messaggio
    (...) <<Il mattino dopo l'ho trovato...un pò peggiorato. Lì per lì ho supposto fosse la mia immaginazione, ma in effetti...>> (...) <<Il viso...sembrava molto più smagrito rispetto alla sera prima, ed il respiro era quasi...un rantolo. Può esservi utile?>>
    Mi sovvengono le parole di lady Esperin, che hanno provocato il motivo di questa mia domanda, devo togliermi questo scrupolo!
    E' importante capire davvero a cosa si è affidato l'evvelenatore: cosa contiene questo veleno? Ha bisogno d'entrare in contatto con qualcosa, o continua ad indebolire la vittima lentamente?
    Ma perchè.....perchè lentamente? Che senso ha tenere in vita una persona per così tanto tempo, quando il veleno ha proprio la funzione di assassinare qualcuno in fretta facendo un lavoro pulito?
    Attendo le risposte del reggente, rimanendo ferma ai piedi del letto, frontalmente alla figura del decrepito.

    Nb: ho chiesto permesso ai master, e mi hanno dato libertà di decidere come entrare e arrivare alle stanze del re.

    Nb2: spero di aver fatto tutto bene e non aver esagerato, come al solito se qualcosa sono pronta a stendere le mani per le bacchetate XD


  7. #937
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    LANTIS RAEGHAR

    Sono seduto su una delle poltrone vicino il camino, accanto al letto di mio padre morente, le tende della stanza sono chiuse e il loro velluto non lasciano trasparire molto la luce dell'alba. Il silenzio domina sovrano, come un'ombra che aleggia nell'aria, inquietante, eterea. Sento i passi pesanti delle armature, i soldati che scortano la septa si stanno avvicinando. Guardo mio padre, che peggiora ogni giorno che passa, è insostenibile la sua agonia. Ripenso alle sue ultime parole... so cosa dovrei fare, so cosa ho promesso a Esperin... eppure il mio orgoglio mi tiene ancora incatenato. La septa fa il suo grande ingresso, dispone candele, prepara una sorta di rituale. La osservo attentamente, senza profferire parola, sembra tutto molto interessante, anche perchè voglio valutare se non stia solo millantando chissà cosa. Conosco questa vecchia da quando sono bambino, posso aspettarmi di tutto da lei, ma credo le convenga non tirarmi brutti scherzi. Non ho la sua sapienza, ma so valutare ciò che vedo. Emette verbo con il suo fiato pestilenziale, per un attimo penso che riuscirà a porre fine alle sofferenze del Re anche solo con quello. Mi chiede di raccontarle il percorso della malattia, la sua degenerazione, i primi sintomi. E' stato tutto lento, graduale, devo fare uno sforzo di memoria per cercare di focalizzare il momento preciso in cui Rickard Raeghar non è stato più se stesso. "Ricordo bene che dopo una cena, mio padre cominciò a sentirsi poco bene... un'indigestione si pensò... il giorno seguente si sentì debilitato, quasi da non riuscire a mettersi in piedi. A piccoli passi, è peggiorato sempre di più e quelle macchie... sono sicuro che sono apparse subito, non lo visitai certo io nei primi effetti, ma i medici le notarono immediatamente. Temo siano apparse nel momento stesso in cui è stato avvelenato... ma a quella cena ero presente anche io, la Regina Lumen e mia sorella Esperin, che è andata via, però, al momento del dolce. Può essere successo che abbia bevuto o mangiato qualcosa che noi non abbiamo ingerito, ma non ho notato nulla di preciso... anche quel dolce... l'abbiamo mangiato sia io che Lumen e stiamo bene" e questo renderebbe l'avvelenatore una persona che ha seguito la cena per tutto il suo svolgimento. Da lì i miei sospetti, le mie idee sulla sua identità. "Per tornare alle vostre domande, septa, posso dirvi, quindi, che il dolore ha iniziato dal ventre, in modo graduale sempre più prepotente... come se qualcosa gli succhiasse via la vita da dentro... non so come esprimermi in termini medici su tal condizione. Penso che il primo momento evidente del suo malessere sia stato durante una riunione tra le famiglie di Dohaeris, due giorni dopo la cena, la diatriba si fece molto accesa, la gente iniziò ad alzare la voce, agitarsi... mio padre ebbe un forte malore allo stomaco, fu la prima volta che non riuscì a portare a termine un compito da regnante. Di recente, invece,ho notato un brusco peggioramento, quando invece è stato sempre un avanzare per piccoli passi... quando mia sorella ha passato la notte qui, la mattina dopo ho ritrovato il Re in uno stato molto più grave di quel che mi aspettassi. Devo confessarvi che nella notte era riuscito anche a pronunciare delle parole, ma niente di importante" termino la mia spiegazione. Ho dovuto parzialmente mentirle sull'ultimo punto, quella faccenda di Drako... deve rimanere segreta.

  8. #938
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    CASSANDRA DE LAGUN

    Piego la mia lettera, non sono mai stata di tante parole, quindi sono riuscita a farci stare tutto in un foglio. Cosa potrei mai comunicare a mio padre, Sir Jubert, oltre alla cronaca di questi ultimi eventi? Nulla circa i miei sentimenti, nulla sulle mie preoccupazioni per Andreus, nulla sulle mie ansie. Nostro padre è sempre stato un uomo all'antica, un uomo duro del nord, tutto calli ed idromele. Un navigante, un guerriero, uno dalla pelle dura e dal cuore ancora più duro. Fiero del suo lignaggio, orgoglioso, leale verso la famiglia reale, come sempre siamo stati noi De Lagun dai tempi in cui c'era la guerra di fondazione di Dohaeris. Sempre legati ai Raeghar, sempre onorevoli e dignitosi. So bene che la questione di mio fratello, di Targaryus e di questa guerra civile lo rendono più cupo del solito, più pensieroso del solito. La mia nomina a Primo Cavaliere penso che alleggerirà il peso delle sue preoccupazioni, di quella vergogna verso mio fratello, che lui ormai non chiama più figlio. Non condivido l'eccessiva severità di mio padre, Andreus sarà sempre sangue del mio sangue. Qualsiasi cosa succeda, nel bene e nel male, mio fratello sarà sempre mio fratello. Ma anche io non posso ignorare ciò che ha fatto, la via che ha scelto: io lo salverò. Devo salvarlo. Appena metto la ceralacca sulla missiva, Theon mi avvisa che la Principessa mi attende sul terrazzo. Lo congedo in tono formale, prendo la lettera con me, appena la mia udienza con Esperin sarà terminata, la manderò a mio padre attraverso i Tre Saggi. Il mio passo è cadenzato, non troppo lento, ma nemmeno celere. Il cuore batte forte, il respiro agitato, ma davanti l'ingresso del terrazzo mi impongo la calma. Faccio qualche passo verso di lei, mi inchino. Bene, è il momento del tuo riscatto Cassandra, il momento del tuo giuramento. "Vostra Altezza, perdonate se con questa mia udienza vi ho arrecato disturbo, ma volevo parlarvi di due cose abbastanza importanti. La prima riguarda la septa: ella s'è dovuta recare al castello stamane, mi ha chiesto collaborazione ieri sera sotto ordine della famiglia reale... vorrei conoscerne i dettagli, se la cosa è possibile. La sicurezza della Torre e Vostra, Principessa, è di primaria importanza per me" le dico mordendomi il labbro al finire. Ieri... ieri è stata la mia priorità? Mi sono ripromessa che ieri lo avrei cancellato ed è questo il momento per dimostrarle la mia intenzione. "La seconda questione riguarda le mie scuse circa il mio sconsiderato comportamento di ieri: sono stata ingannata, avrei dovuto chiedervi in privato cosa fosse accaduto, invece sono stata impulsiva. Non ho scusanti, se volete punirmi, se volete darmi una qualsiasi forma di punizione per espiare al mio errore, non mi tirerò indietro, tanto grandi sono la fedeltà e la stima che provo per Vossignoria" continuo sempre con la voce decisa, limpida, senza lasciar tradire le emozioni che dentro di me stanno lottando per emergere. La guardo dritto negli occhi, è il momento. Prendo il pugnale che la mia famiglia si tramanda da generazioni, sono sempre china con il ginocchio che tocca il pavimento, glielo porgo con entrambe le mani. "Purtroppo, Altezza, so bene che niente potrà espiare la mia colpa... faccio tesoro delle vostre parole e ieri... ho giurato gli dei che mai più dovrete rivolgermele. Questo stiletto si tramanda di generazioni nella famiglia De Lagun, risalgono ai tempi della nascita della mia stirpe. Il motto del mio casato è inciso sull'elsa "Il dovere prima di tutto", è il simbolo di tutto il nostro dovere, di tutta la nostra devozione. Principessa io vorrei lo teneste voi, è doloroso per me separarmene, è come fosse un pezzo della mia anima... ma ho giurato su quest'elsa, su queste parole, che non vi deluderò mai più, che diverrò un Primo degno di Voi, di Vostro fratello, di Doaheris. Questo stiletto è il segno del mio dovere, quando e se un giorno avrò raggiunto questo obiettivo, allora potrete ridarmelo. Così avrò compreso che il mio dovere è stato compiuto" le espongo con la voce a tratti tremante. La determinazione iniziale si è mescolata con il sentimento, ma devo tenere duro. Sono il Primo e il Primo non piange. Il Primo non delude. E io non farò nessuna delle due cose. "Vi apparirò senz'altro sciocca, ma è il modo che abbiamo nelle mie terre per giurare la nostra parola, sigillare il nostro intento" concludo restando con le braccia protese, con il pugnale che chissà, Esperin potrebbe anche rifiutare. Spero che mi dia un'altra occasione, spero che non tutto sia perduto.

  9. #939
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali

    Esperin Raeghar


    Aspetto qualche altro minuto da sola in terrazza, riflettendo su quanto devo fare nell'arco di questa nuova giornata. Lo scontro a Franthalia sarà già iniziato, e l'ansia cresce nel mio cuore nel pensare ad Alinor circondata dai nemici. Spero che Vicent sia abbastanza forte per entrambi, ma sono certa che sarà così, mi fido di lui. La septa invece sarà già andata a far visita a mio Padre, ripongo molte speranze nelle sue analisi, qualsiasi indizio potrebbe esserci utile per individuare il responsabile dell'avvelenamento. Chiunque esso sia dovrà pagare per le sue colpe...non avremo nessuna pietà. Spero....spero che il peggioramento che ho riscontrato in mio Padre la scorsa mattina sia stato naturale, e non determinato da qualche mia azione, non potrei sopportarlo. E' così difficile vederlo spegnersi giorno dopo giorno...vorrei tanto poter fare qualcosa di più che stare qui a crogiolarmi al sole. Sospiro, devo solo pazientare e sopperire degnamente ai miei doveri... le cose volgeranno al meglio, lo sento. Dei passi in avvicinamento mi informano dell'arrivo di Cassandra.





    La donna si avvicina ancora un pò, mostrandosi calma e seria come sempre, per poi inchinarsi poggiando un ginocchio a terra. Inizia a parlare tutto d'un fiato, percepisco della tensione nella sua voce, sicuramente dovuta alla discussione di ieri in armeria.
    "Vostra Altezza, perdonate se con questa mia udienza vi ho arrecato disturbo, ma volevo parlarvi di due cose abbastanza importanti. La prima riguarda la septa: ella s'è dovuta recare al castello stamane, mi ha chiesto collaborazione ieri sera sotto ordine della famiglia reale... vorrei conoscerne i dettagli, se la cosa è possibile. La sicurezza della Torre e Vostra, Principessa, è di primaria importanza per me." la osservo impassibile mentre parla, e provvedo subito a chiarire questo primo dubbio.



    <<Certamente, Lady De Lagun. In quanto Primo Cavaliere siete tenuta ad essere al corrente di tutti gli spostamenti degli abitanti della Torre, quindi non ho alcuna remora ad informarvi, pur raccomandandovi la massima discrezione. La Septa è stata incaricata da mio Fratello di recarsi a far visita al Re, per eseguire delle analisi di cui non conosco i dettagli. Il Principe è con lei al Castello al momento, quindi potete tranquillizzarvi su questa prima questione>> il mio tono di voce è molto freddo, me ne rendo conto, ma non riesco a non esserlo.



    "La seconda questione riguarda le mie scuse circa il mio sconsiderato comportamento di ieri: sono stata ingannata, avrei dovuto chiedervi in privato cosa fosse accaduto, invece sono stata impulsiva. Non ho scusanti, se volete punirmi, se volete darmi una qualsiasi forma di punizione per espiare al mio errore, non mi tirerò indietro, tanto grandi sono la fedeltà e la stima che provo per Vossignoria" la vedo prendere qualcosa, per poi tornare nuovamente a guardarmi, porgendomi con entrambe le mani un pugnale. La fisso senza capire, al che lei aggiunge con voce tremante "Purtroppo, Altezza, so bene che niente potrà espiare la mia colpa... faccio tesoro delle vostre parole e ieri... ho giurato gli dei che mai più dovrete rivolgermele. Questo stiletto si tramanda di generazioni nella famiglia De Lagun, risalgono ai tempi della nascita della mia stirpe. Il motto del mio casato è inciso sull'elsa "Il dovere prima di tutto", è il simbolo di tutto il nostro dovere, di tutta la nostra devozione. Principessa io vorrei lo teneste voi, è doloroso per me separarmene, è come fosse un pezzo della mia anima... ma ho giurato su quest'elsa, su queste parole, che non vi deluderò mai più, che diverrò un Primo degno di Voi, di Vostro fratello, di Doaheris. Questo stiletto è il segno del mio dovere, quando e se un giorno avrò raggiunto questo obiettivo, allora potrete ridarmelo. Così avrò compreso che il mio dovere è stato compiuto. Vi apparirò senz'altro sciocca, ma è il modo che abbiamo nelle mie terre per giurare la nostra parola, sigillare il nostro intento" la determinazione della sua voce si è quasi dissolta, confondendosi con altre emozioni che riesco facilmente a percepire, come il dispiacere, il senso dell'onore, il senso di colpa. Deve aver frainteso le mie parole, che non miravano a mettere in dubbio la sua lealtà e fedeltà, quanto farla riflettere sul suo sbaglio e rammentarle la posizione che adesso ricopre ed alla quale non sembrava ancora essersi adeguata. E' un Primo, non può più esporsi pubblicamente in quel modo, senza essere certa dei fatti e soprattutto quando è coinvolto un membro della famiglia reale. Il mio rammarico personale, per essere stata giudicata erroneamente, passa in secondo piano davanti a queste ben più gravi mancanze che spero non capitino più. <<Alzatevi, Lady De Lagun>> le dico, senza ancora prendere il pugnale in mano. Quando lei si sarà alzata, aggiungerò voltandomi verso l'orizzonte <<Questa è la nostra Dohaeris... la terra per cui lottiamo, amiamo, odiamo. Il Regno al servizio del quale avete dedicato la vostra vita... lo so bene, e non l'ho mai messo in discussione. Sono giorni difficili, siamo tutti emotivamente instabili e ciò può indurci ad agire in maniera sconsiderata. Tuttavia, conosco la vostra lealtà e dedizione, ed ho fiducia nella scelta di mio Fratello che vi ha nominata Primo Cavaliere, per cui accetto le vostre scuse. Sono certa che avete riflettuto su quanto accaduto, e che d'ora in poi agirete in maniera più consona alle circostanze, mostrando la dovuta perspicacia e discrezione quando necessario>> lo spero davvero.



    Torno ad osservare il pugnale ancora tra le sue mani, aggiungendo <<Apprezzo il vostro gesto ed il vostro giuramento, ma non vorrei privarvi di un oggetto dal valore affettivo così grande, ritengo sufficiente la vostra parola. Tuttavia, se è questo che desiderate, sarò lieta di conservarlo per voi>> concludo, porgendo la mano verso di lei nel caso in cui decida di donarmelo ugualmente.

  10. #940
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reali


    Non appena il reggente comincia a rispondermi, prendo a guardami intorno: cerco tutto e non cerco nulla.
    Se l'avvelenatore fosse una persona vicina al re, potrebbe continuare a far fungere il veleno anche tramite questa stanza, se è vero che c'è bisogno che la sostanza entri in contatto con qualcosa. La camera non è particolarmente ammobiliata, sono state tolte tutte le inutili cianfrusaglie: come sempre c'è lo scrittoio del sovrano, poi un paio di seggiole, il grande tappeto centrale e due bambole di porcellana, non ricordo a chi appartenessero, mi pare fossero della regina madre....bah.

    Qui di seguito, le foto della stanza del Re.

    A. Di fronte all'Entrata


    B. Destra dell'Entrata


    C. Sinistra dell'Entrata


    D. Entrata

    Lantis mi parla di una cena a cui era presente egli stesso con gli altri membri della famiglia, e di come l'inizio dei dolori sembra essere iniziato proprio da degli spasmi al ventre: avvelenamento da cibo, sembrerebbe, ma mi sembra così facile che tengo quest'opzione da parte...per ora. Mentre segue a spiegarmi un'altro accadimento, una riunione, mi avvio allo scrittoio: molte volte in passato ho usufruito io stessa di questo tavolo, per trascrivere documenti, traduzioni o dettami di pozioni che mi venivano ordinate dalle maestà. Apro dunque il cassetto e ne estraggo diversi fogli di pergamena, poggiandoli sul tavolo e passando poi a controllare che ci sia inchiostro a sufficienza.
    Mi seggo tranquilla, continuando ad ascoltare, e pian piano trascrivo delle parole: nomi, oggetti...tutti incolonnati in uno schema immaginario che vedo solo io. La lingua che uso non è il dohaeriano, ma il pherotonese, un idioma dei pherotoni dell'est: una volta fatto ciò, traccio delle linee per collegare alcune di queste notizie, sperando mi ricordino ogni volta la linea di pensieri che attraversa la mia mente. Evito per il momento di esporre ad alta voce cosa mi hanno fatto pensare le sue parole, ho bisogno di più dettagli.



    <<Indubbiamente, da alchimista ed esperta di veleni, posso dirVi che se avessi voluto attentare alla vita del Re, mi sarei innanzitutto assicurata che fosse qualcosa di cui Lui avrebbe sicuramente usufruito. Chi fa uso di questo genere di pratiche è una persona che prima di ogni altra cosa punta a non farsi scoprire e al contempo a non sporcarsi le mani, poi c'è la questione "sicurezza". Se volessi avvelenare lady Esperin, mi basterebbe spruzzare un veleno in forma gassosa sul suo vestito preferito, quello che indossa almeno una volta a settimana: semplice, fattibile e incomprensibile a chiunque altro. Chi andrebbe a controllarle il vestito?>> dico tranquilla, facendo roteare la mano.
    Non c'è alcun tono di minaccia nella mie parole, e se è intelligente quanto vuole far credere, lo saprà. In caso contrario, chissenefrega.
    <<Sir Vallaghan!>> enuncio ad alta voce. Il soldato entra immediatamente, pronto agli ordini. Gli dico cosa portarmi, e mentre lo aspetto continuo a parlare con Lantis:
    <<Comunque sia, siamo ancora troppo in alto mare e non concentriamoci troppo su di un'unica strada. Il re potrebbe benissimo essersi preso il veleno strusciando le proprie labbra su di un tovagliolo cosparso della tossina. O potrebbe aver annusato qualcosa, ad esempio....fiori.>> sussurro fermandomi con lo sguardo accigliato verso l'angolo della stanza tra il camino e il baldacchino.
    Che ci fanno quei cosi la sopra? Mi avvicino al vaso, e noto che sono rose fresche.
    <<Queste sono state portate stamane...>> dico al reggente mentre il soldato entra con il materiale da me richiesto, per poi uscire di nuovo chiudendo la porta: <<....da parte di chi?>>



    Il reggente osserva i fiori anch'egli, senza nessuno sguardo particolare, come se non contassero proprio nulla: mi risponde che sono della regina e che li porta freschi ogni mattina nella stanza, togliendo i vecchi, da quando il consorte è allettato.
    Uhm.
    <<Credo sia ora di invitare la Gran Consigliera Niniel, Vostra Maestà.>> enuncio fredda recandomi al materiale portatomi dal soldato. Prendo una piccola fiala vuota e mi riavvicino al vaso, tappandomi il naso ed inspirando solo con la bocca vicino ai petali.
    Fatto ciò, trattengo il fiato per poi rilasciarlo solo all'interno della boccetta di vetro, che richiudo subito.
    Se il fiato sarà in qualche modo visibile (per cromature, riflessi o qualsiasi altra cosa) probabilmente ci sono sostanze venefiche.
    Una volta controllato ciò, mi avvicinerò al corpo del Re con una candela in mano e un'altra ampolla vuota: non mi premuro di indossare guanti, i medici hanno già appurato che non è contagioso.
    Per prima cosa gli apro le pupille facendogli passare la fiamma davanti agli occhi per controllare i riflessi. Dopodichè passerò a controllargli la bocca per verificarne le condizioni come la lingua, o i denti (che se sono caduti potrebbero indirizzarmi verso generi particolari di veleno). Gratterò poi con l'unghia un pò dell'epidermide annerita: se riuscirò a portarne via minuscoli frammenti di tessuto, li richiuderò in un'altra ampolla per degli studi. Per terminare, bucherò leggermente con l'unghia più affilata che ho l'alluce del piede destro, per controllare la reazione del regnante: se è cosciente, dovrebbe lagnarsi o quanto meno fare una smorfia di dolore...

    Nb: dialogo con Lantis concordato con la master


 

 

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