Alinor Waters
Lantis si dimostra calmo, paziente, a tratti persino sarcastico, ma anche annoiato.
Lo osservo incuriosita mentre attendo una sua risposta che, come temevo, non mi fa sperare per il meglio.
Secondo lui i bambini dei popoli che vuole distruggere nascerebbero già con la lancia in mano, le loro prime parole sarebbero "A morte Re Lantis!". "Alcuni potrebbero schierarsi con Voi, invece..." asserisco, cercando di fargli comprendere che non si dovrebbe punire qualcuno solo per il popolo, la classe sociale o la razza nelle quali si nasce. Pregiudizi del cazzo. Quest'uomo conosce la parola innocenza? Sa cos'è? Pare di no, o non ordinerebbe mai di uccidere degli infanti per quello che potrebbero diventare. Spesso mi autodefinisco paranoica, è vero, lo sono spesso, ma credo che Lantis mi superi alla stragrande.
Lo fisso, inespressiva, mentre parla dei Leithien, prendendone le distanze, descrivendoli come puro male. Io tutta questa differenza con lui non ce la vedo. Per quanto mi riguarda, il casato di Lantis potrebbe essere perfettamente Leithien.
E' convinto, inoltre, che Esperin non si sia mai allontanata da lui per sua spontanea volontà. Già, perchè mai avrebbe dovuto farlo? Ricordo bene l'espressione delusa sul suo volto durante il mio sfogo. Quella corona in testa ti ha reso troppo sicuro di agire nel bene, Lantis. Un bell'esame di coscienza, no eh?
Allude pure all'ipotetico aiuto degli uomini del Lord mio padre nelle ricerche della principessa. Suppongo abbia capito che sono a conoscenza del matrimonio che lo legherà a Lumen, proprio come doveva essere in principio. Prima di Reneè e ancor prima della sottoscritta.
"So bene che l'avervi sollevata da questo matrimonio è per voi una fonte di gioia, Milady, ma vi assicuro che io rimpiangerò molto la vostra bellezza. Volete che Ryuk, quell'animale assassino e sadico sposi la nostra amata Esperin? Volete che Lord Tywin marci contro Luna di Diamante e contro le Terre dei Fiumi? Mi ritengo un uomo pratico... e preferisco sacrificarmi personalmente e mi allieta un poco il pensiero che sia riuscito a donarvi serenità e tranquillità, dato che ora la vostra vita non è più in pericolo" mi sussurra come se volesse affascinarmi, avvicinandosi di molto. Forse mi scambia per la Feralys.
Non distolgo mai il mio sguardo dal suo, restando immobile a fissarlo. No, non voglio nulla di tutto questo, come non avrei voluto la morte di Re Rickard e che tu prendessi il suo posto.
"Sono state le Vostre menzogne a mettere la mia vita in pericolo, Vostra Altezza." sostengo, irritata dalla sua falsità, mentre mi avvicino ancora di più a lui.
I nostri nasi quasi si sfiorano. Basta nascondersi dietro un dito.
"Rimpiangerete la mia bellezza, perchè è la mia unica virtù, non è vero? Non sono troppo matura, intelligente o scaltra per essere una vostra confidente, per essere una vostra complice o semplicemente per conoscere, in tempo, la verità nascosta dietro ai vostri piani. Mi ritenete così stupida da pensare che voi avete esultato all'idea di unirvi in matrimonio con me? Parlate di sacrificio, lo era anche il mio." sbotto, ma con un tono della voce calmo e tranquillo. So farlo anche io, caro Lantis.
"Credete di rappresentare un esempio agendo in questo modo per il Vostro popolo? Quanto è credibile, quanto può ispirare fiducia un Re che non riesce a mantenere una promessa...per ben due volte? Probabilmente vi diverte di più far uccidere degli infanti che farvi mettere i piedi in testa da Lord Tywin. Voi siete il Re, dovrebbe sottostare lui ai vostri ordini e non viceversa. Non posso pensare che non ci siano modi per fermarlo, per fermare le sue pretese." riprendo dopo un leggero sospiro.
"Vi ho offerto lealmente il mio aiuto, ho persino cercato di ritrovare Reneè per Voi. Ma è chiaro che cercate altro da un eventuale spalla. Non posseggo le innate doti di Lady Feralys o Lady Lumen, come biasimarvi." punzecchio, sapendo di stare giocando con il fuoco.
Ma ha detto di ammirare il mio coraggio no? Anche se qualcun'altro la chiamarebbe insolenza, a questo punto. A mio rischio e pericolo, sono sempre stata dalla parte della verità, disdegnando le ambiguità, le falsità, le ipocrisie. Sono sempre stata diretta, ho sempre detto ciò che pensavo. In questo covo di serpi però bisogna fingere, ma fino ad un certo punto. La pazienza non è mai stata tra le mie virtù.
Qualcuno mi scimmiottava dandomi della paladina della giustizia, ma non me ne fregava niente. Al contrario di Lantis che potrebbe perfettamente essere anche un Leithien, io non avrei potuto nascere in un'altra casata che non fosse la mia. Noi Waters, combattiamo per la verità.
Lantis afferma di salvare molte vite sposando Lumen. Ma quante ne sta uccidendo anche solo da scapolo?
I bambini della Capitale meritano di sopravvivere a discapito di quelli fuori dai confini? Ma si sente mentre parla? I bambini sono innocenti, dappertutto, cazzo!
Trattengo con tutte le mie forze una grassa risata invece quando parla dell'eventualità di eleggere mio fratello o addirittura me come consigliere.
"Vi ringrazio per la proposta. Davvero allettante, visto come se la stanno passando ultimamente i Consiglieri da queste parti." asserisco, sarcastica. Mio fratello molto probabilmente rifiuterebbe anche solo se gli facessi conoscere il vero Lantis, ma io? Indossando una tunica ho più possibilità che seguiate i miei consigli, mio Re?
"Tenete molto al popolo... pensate che l'aver chiuso i confini e dato la caccia agli stranieri abbia reso tutti infelici? Voi non immaginate quante gente stia inneggiando il mio nome, che mi vede come colui che li libera dai maledetti clandestini che ruban loro il lavoro e le donne" continua, ironico, dipingendosi come nuovo Liberatore di Dohaeris, ma intesa come la sola capitale. Tutto il resto va bruciato. "Non ho mai agito contro i villaggi al di là del confine, prima, ma ora hanno dato guerrieri ai miei nemici e forse hanno rapito mia sorella. Il mio è un atto dovuto"
"Chi si macchia di gravi reati è sicuramente punibile. Chi si rivela un nemico va combattuto. E ci sono modi e modi per farlo, sicuramente non facendo di un'erba un fascio." ribatto usando il suo stesso tono, "Ma il vostro atto dovuto è spinto in parte dalla probabilità, dall'incertezza. Nessuno sa cosa sia accaduto ad Esperin."
Sospiro ancora, riprendendo fiato. Non credo si arriverà mai ad un compromesso, siamo entrambi testardi e convinti, sicuri delle nostre parole. Almeno in qualcosa ci somigliamo.
"Non voglio essere insolente, Vostra Altezza, - AHAHAHAH - Vi ho solo esposto il mio pensiero e le mie preoccupazioni, in modo sincero e onesto."concludo col dire, non di certo per salvarmi il culo, visto che mi aspetto una sua esemplare punizione. Non me la caverò troppo bene stavolta, me lo sento.
P.S. Se ci sono imprecisioni o cose inesatte fatemelo sapere che correggo!